L'anello della gratificazione
Le luci colorate recedono nella nebbia fitta, come le luci di una baia oltre il golfo, fatte per non essere mai raggiunte. Il “significato gigantesco” di quelle luci è lasciato all'interpretazione di ognuno, all'immaginazione resa più vivida dal clima festivo/apocalittico di questi giorni.
Adesso viviamo così: le nostre esistenze sospese dopo una fine-di-mondo che ci ha lasciati qui. Arenati sulla spiaggia al confine con il regno dei morti.
Inutile guardare all'insù, che tanto c'è la nebbia: tutto è ridotto a un chiaroscuro sfumato come il primo piano di una guancia di Greta Garbo. E allora prendete la grana in un fotogramma di una pellicola degli anni '20, ingranditela e invertite la luminosità (come detective a caccia di androidi); otterrete uno spazio siderale; fatelo scorrere verso l'alto... e sarà inevitabile veder comparire i titoli di qualcosa a tema Guerre Stellari. Di questi tempi, presagio funesto!
Due anni fa, con la spensieratezza che ancora ci era consentita, gongolavamo per le guanciotte pacioccose di Baby Yoda. Abbiamo visto com'è finita. Oggi che viviamo la nostra stessa vita quotidiana nel deserto spietato di Tatooine, un'altra opera di intrattenimento ci ha accostato chiedendoci di condividere un breve tratto di cammino insieme: potremmo dire di no? Anche conoscendo il terribile pericolo, potremmo dire di no?
Ma sì, ci cacceremo dritti nella trappola come eroi d'avventura di una volta, fiduciosi nella nostra capacità preternaturale di saltarne fuori sempre e comunque: dopotutto ormai la nostra stessa esistenza è all'insegna del pericolo costante!
In due anni abbiamo fatto esperienza, abbiamo addestrato capacità innate, abbiamo raccolto talismani. Siamo preparati, se non proprio pronti. Siamo più pronti di prima.
Uno: dobbiamo Scegliere di Vedere la Bellezza. Due: nei giochi vecchi i pixel non si vedevano. Armati di questi princìpi arcani, possiamo affrontare i fantasmi del passato: possiamo ricordare i giochi del 2021.
Anno 2021 (da pronunciare come il narratore nella sigla di Ken Il Guerriero): l'industria del divertimento elettronico è a pezzi dopo il disastro, ma sta cercando di riprendersi. Chi non si è adattato si è estinto. I progetti maggiori sono rimasti impigliati in un limbo produttivo di cui forse si inizia ora a vedere la fine, e nei primi mesi del 2022 le uscite si accavalleranno disperatamente, sgomitando per un posticino.
Ma restiamo un momento ancora nel passato. Non guardiamo su, dicevamo. Teniamo gli occhi fissi nel sottobosco, dove i bei giochini sono spuntati come funghi... ne abbiamo parlato tutto autunno. Giochi come NARITA BOY, Eastward, Highfleet, Voice of Cards.
Giochini bio, a km zero, che valorizzano le tradizioni del territorio. Fatti nelle botteghe, non nelle fabbriche. Quando certi autori hanno più soldi a disposizione esce qualcosa come Deathloop o come Returnal: opere di grandissimo carattere, che anche se sono passate per centinaia di mani mantengono la forma impressa loro dall'idea creativa originale.
Ma voglio fare una menzione speciale per Loop Hero, che a suo tempo citai solo di sfuggita. Epic Games Store, questo lontano zio facoltoso consumato dall'ansia di far colpo sul nipotino, ha regalato a tutti il gioco per le feste: una dimostrazione quasi biblica che anche dalla più terribile disgrazia nascono occasioni di speranza.
Loop Hero sta all'RPG come un piattino con granella di biscotto e una scodella di crema di cacao stanno alla fetta di Tiramisù: Loop Hero è l'RPG decostruito. Non sono ingredienti buttati lì a caso: dietro c'è l'arte sapiente dello chef.
E i pixel si vedono tantissimo: va bene così, perché sono pixel moderni fatti per gli schermi moderni... ma quel filtro CRT con tanto di bombatura mi fa sognare cosa poteva essere questo gioco, con la sua palette a 8 bit e i neri profondi, se fosse stato fatto su misura per un vero schermo a tubo catodico. (Sono squilibrato, me ne rendo conto.)
Loop Hero è il Corto Circuito della Gratificazione messo a nudo sullo schermo, letteralmente: una fabbrica di ossitocina capace di rendere schiavo un cervello. Un'opera sincera e intelligente, curatissima in ogni dettaglio, toccata dalla Grazia.
Un'opera pericolosa di questi tempi, in cui la tentazione di rifugiarsi dentro un circuito chiuso (in una Matrice, se volete), alimentati solo da stimoli artificiali e isolati dall'esterno, è fin troppo forte.
21th Century Boys
Panini ha avviato questo mese la pubblicazione di una nuova edizione Ultimate Deluxe di 20th Century Boys un fumetto che, per avere una Ultimate Deluxe, ovviamente ha sulle spalle un po' di anni, ma è considerato uno dei migliori di sempre. Io ho deciso di procedere all'acquisto anche avvalendomi del vantaggio che la pubblicazione è in 11 grosse bibbie piuttosto che in 22 tankobon come nell'edizione originale. 20th Century Boys è un fumetto che ho incontrato sulla mia strada molti anni fa. Non so come non so perché mi misi a leggerne le scanlation online e trovai ci fosse dentro qualcosa di impossibile in altre produzione, una storia complicata, realistica e allo stesso tempo fantastica con un quid assolutamente originale. Purtroppo però io non sono uno da essere assiduo con le scanlation oppure il sito dove lo trovavo flippo o intervenne la vita, insomma, lasciai quella lettura a metà. Oggi, quasi miracolosamente, ho scoperto di questa nuova edizione e mi ci sono lanciato addosso. Siamo ancora al volume 1 (che brivido non è cominciare ad acqusitare qualcosa dal volume 1?) se tornerò a parlarvene sarà un po' più in la.
Non siamo però più nel XX secolo, siamo in pieno XXI secolo, esattamente quello previsto dalla fantascienza: ci sono le Macchine Assassine, le astronavi e i virus mutanti. Si, ok, non sono ancora pervenute le macchine volanti (ma manca poco), ma rispetto a quello che ci dicevamo un po' di anni fa sembriamo un po' più nel futuro.
Di solito si usano questi editoriali a cavallo del capodanno per tirare le somme sull'anno passato. Dal punto di vista personale ammettiamo che ne sono successe di cose, ma di certo non tornerò qui a tediarvi a riguardo. Sul fronte videoludico, invece, purtroppo non ho proprio più la capacità di fare dei summing up che abbiano un qualche significato. Come sapete noi di FTR ci siamo allontanati abbastanza dal gioco attivo (anche se oggi stavo piantando una piantagione di caffé in 1404), ma mentre Lo-Rez si è comunque trovato una safe-area di videogiochi per cui continua a provare interessi io continuo ad aggirarmi confuso, raccogliendo qualcosa qui e là, senza veramente seguire i trend o interessarmi ai titoli. Mi piace l'industry, lo sapete, mi piacciono le grandi strategie, ma ormai la promozione mi annoia e il mio rapporto con l'indie è un po' teso. Non ho ancora installato nessuno dei videogiochi natalizi dell'Epic di quest'anno anche perché, come vi dicevo settimana scorsa, sembrano in gran parte molto più impegnativi. Vorrei provarne qualcuno, vorrei almeno capire se qualcuno gira abbastanza sul mio non esattamente cutting-edge computer, ma non ho ancora trovato lo stimolo a farlo.
Per quello che riguarda la TV è stato un anno che a parte i ritorni e la routine non ci ha dato nessun gran campione da celebrare. Avremmo voluto fosse Foundation il vincitore dell'annata (anche se non ho mai avuto buone vibrazione), ma ne siamo stati mortalmenete delusi. Squid Game ha avuto il suo periodo di interesse ossessivo compulsivo, ma anche lì, la serie ha delle cose pregevolissime, ma si sgonfia tragicamente nel finale. Arcane e Strappare Lungo i Bordi ci hanno risollevato il morale (peraltro recentemente) ma sapete che per me l'animazione gioca un (altrettanto nobile ma) diverso campionato.
Anche di cinema e letteratura, ovviamente, non parlerò. Al cinema sono stato due volte, tutte e due le volte con soddisfazione e per titoli pregevoli, ma son troppo poche e parliamo di annate ancora un po' sconnesse. La letteratura contemporanea, italiana e non, fantascientifica e non, ahimé non ho mai avuto modo di seguirla, troppo del pregresso va ancora letto perché gli corra dietro.
Si è andato a formare un editoriale del non resoconto, ma va bene così. Avete notato come praticamente da un mese qualsiasi testata online non faccia altro che proporre classifiche ed elenchi? I migliori qui, i migliori lì, dieci X del 2021 che, quindici personaggi Y che... eppure c'è un motivo La "letteratura" internet, intesa come il modo di scrivere della rete, si sta da molti anni sagomando per servire il preciso scopo di essere semplice e veloce. La scrittura su internet si vergogna di essere letta e quindi fa di tutto per disturbare il meno possibile. Quando riceviamo una mail di lavoro non è forse grande il sollievo quando vediamo che è solo un elenco puntato? Un elenco puntato è facile da leggere, toglie poco tempo e permette anche di distrarsi mentre lo si scorre, sapendo di poter andare avanti e indietro. Gli articoli dell'internet stanno diventando tutti così: elenchi puntati. Per annoiarvi meno. Per tenervi giusto quei dieci-venti secondi prima che si carichino tutti banner pubblcitari e voi abbiate la chiara impressione che state buttando via il vostro tempo.
Ma d'altronde, come dicevo, viviamo nel futuro.
Cymon: testi, storia, site admin- Vi auguro ogni bene, - disse il Commendatore come per incoraggiarla. Poi gli venne in mente qualcosa e aggiunse: - Ah, non vi dovete preoccupare! Ben presto anche il seno vi crescerà
Haruki Murakami - L'assassinio del commendatore