Strip
serie
145, 07/02/2004 - Ognuno al suo posto
145
07 . 02 . 2004

Spam Armor

Ora sì, sono andato a vederlo. In effetti è stata la mia prima volta in un cinema moderno, con lo schermo delle dimensioni di una rivelazione apocalittica e un sonoro da scuotere le fondamenta della città. Un cinema, tra l'altro, con un parcheggio sotterraneo con aree riservate alle signore, con tanto di muri dipinti di rosa. A questo punto mi chiedo se sono io del tutto fuori dal mondo, o se effettivamente c'e' almeno un po' di assurdita' in tutto questo.
Tornando al film, comunque... I film come Matrix Revolutions mi costringono a scrivere 8kb per convincere me stesso che in fondo non sono deluso, ma Il Ritorno Del Re non ha bisogno di commenti. Quando è iniziata la trilogia c'e' stato (per qualcuno) il solito trauma del vedere il nostro piccolo mondo di fan gettato in pasto alle folle ignoranti... poi, e' stato chiaro che questi film avevano la forza per non farsi schiacciare dalla mediocrità, ma anzi per convertire (almeno per qualche ora) ogni genere di spettatori.
C'è da essere grati a questo film, l'ho già pensato per Le Due Torri e ne sono ancora convinto: noi geek gli dobbiamo tutti qualcosa (anche se, ehm, le decine di euro che sborseremo per il DVD riducono un po' il nostro debito...).
E se considerate un'affronto personale la mancanza delle Case Di Guarigione (e relativa Foglia Di Re!), o di Saruman nella Contea, probabilmente vi sfugge il fatto che questo è un film e non un libro, che c'e' un limite all'umana sopportazione e 2 ore di finale, probabilmente, lo avrebbero superato: insomma, sono contento che la regia non sia stata affidata a voi. E poi l'Edizione Estesa del DVD c'e' appunto per i maniaci insaziabili...

E ora un po' di notizie sparse dal Mondo, come è ormai una tradizione di questi editoriali. Driv3r (!) e' stato rimandato a questa primavera... e questo di per se' non farebbe notizia, ma il motivo del ritardo e' semplicemente favoloso: vogliono prendersi ancora qualche mese per fare più pubblicità al gioco. A quanto pare ingaggiare uno dei migliori registi del mondo per fare il trailer non e' bastato...
Certe notizie mi fanno pensare di vivere già nel futuro. La settimana scorsa l'FBI ha fatto irruzione in una cantina di S. Francisco, catturando uno dei cracker che avevano rubato i sorgenti di Half-Life 2 (il furto più clamoroso dell'anno, senz'altro). Sembra che questo tizio tenesse ben 9 computer ammassati nel seminterrato per suo uso personale, nella piu' pura tradizione nerd.
Un altro articolo su Security Focus descrive un fenomeno che pare uscito da un libro di William Gibson, quello del warspying. In pratica ci sono questi tizi che girano per la città con un'antenna di fortuna collegata a uno schermo LCD, e si divertono a intercettare i video delle telecamere wireless che ci sono in giro. A quanto pare tutto ciò non è illegale, visto che la banda dei 2.4GHz usata dalle telecamere e' pubblica. Che bello.

E' periodo di influenze, e anche i virus che affliggono il tessuto dell'Informazione, a quanto pare, dilagano. Non potendo contare su nessun'altra protezione, siamo costretti a proteggere quel povero, piccolo link indifeso al nostro indirizzo email, quello che trovate in fondo a queste colonne. Se volete scriverci quindi dovrete prima sostituire "at" con il simbolo "@", ma immagino che non sarà un grande ostacolo per i lettori di FTR. Ahh, il prezzo della notorieta'...

E' apparso sulla scena un altro webcomic italiano, a opera di Cubiq. Ora, se fossimo in concorrenza un fatto del genere ci farebbe sorridere a denti stretti in modo molto ipocrita... ma si dà il caso che noialtri non si riceva alcuna ricompensa tangibile per FTR, nè siamo in alcun modo danneggiati se i nostri lettori visitano qualche altro webcomic. Anzi, abbiamo lanciato una sfida formale a fare fumetti online. Per cui potete essere certi che sono sincero quando dico che finora mi sembra un webcomic molto promettente (e poi le strip sono in PNG! Questo e' stile!).

PS: Ma quanto è tamarro Legolas?!?

Lo-Rez: arte, storia, web design
07 . 02 . 2004

Il re è tornato. E i conti?

Dopo aver stilato senza pudore la recensione di Matrix: Reloaded, quella di Matrix: Revolutions e quella di Kill Bill mi accingo adesso a esporre il mio pensiero sul Signore degli anelli, sia riguardo all'ultimo capitolo che ho visto di fresco sia riguardo alla trilogia in generale. Vi state chiedendo se sarà un editoriale lungo? Siete nuovi di qui, vero?
Io metto qui una bella tag [SPOILER], non so se servirà, ma voglio scaricarmi rapidamente la coscienza.
Cominciamo col dire, che, tolto un punto di un certo rilievo, non mi metterò a fare paragoni tra la trama del libro e quella del film. Un po' perchè il libro è ormai un mucchietto di ricordi più o meno definiti nel mio cervello, un po' perchè comunque spingere questa pratica alla pignoleria è sterile. Chiudiamo il discorso dicendo che Jackson aveva a disposizione dell'ottim(issim)o materiale letterario ed è riuscito a coglierne lo spirito e a riportarne su schermo molti degli argomenti fondamentali, sebbene, trovandosi in un media profondamente diverso dalla letteratura quale è il cinema, è dovuto scendere a compromessi in alcuni punti e sacrificare sia temi che personaggi.
Il ritorno del re è un ottimo film, sebbene per usare questa etichetta bisogna mettersi in una certa ottica che si discosta un pochino dal normale modo di vedere una pellicola, diciamo che il suo buono lo ottiene in terreni che non vengono sempre esplorati e può lasciare lo spettatore un attimino spiazzato, costringendolo, a tratti, a stringere i denti. Stiamo infatti parlando di un film LUNGO e non semplicemente perchè sfonda con nonchalanche le tre ore, ma anche perchè spesso indugia in scene di preparazione o di contorno fregandosene di tutto, affonda goduriosamente nella sua storia, si lascia andare. E' indubbio che un comportamento del genere stanca, perchè pur essendo sempre viva l'attesa che qualcosa accada questo qualcosa non accade mai, praticamente il primo tempo è tutto uno scorrere da un punto all'altro della terra di mezzo assistendo ai preparativi dei grandi avvenimenti che verranno, ma senza che si possa dire che qualcosa accada davvero. Non si può però considerare senza appello questo atteggiamento un difetto perchè in questa lunga ora e mezzo il film trasmette emozioni. Non fa agire i personaggi, ma li scava, li analizza, li scolpisce, li ferisce a volte e intanto cerca di far arrivare allo spettatore un senso di empatia, un senso di legame con chi sta sullo schermo che se vogliamo ha un gusto letterario. Il primo tempo del ritorno del re non è fatto dalla storia, ma dai suoi personaggi che sporgono fuori dalla pellicola e, soprattutto se li si è amati già in versione cartacea, soddisfano.
Discorso diverso per la mezz'ora finale del film, mezz'ora che segue la soluzione degli eventi. Se vogliamo tornare sulle pagine di Tolkien notiamo che effettivamente, sconfitto il male assoluto ed eccetera eccetera, manca ancora un bel po' da leggere, anche tolto il capitolo che, giustamente, Jackson ha tagliato. Tutto questo raccontare però è portato su schermo in maniera a mio parere stucchevole, puntando sul senso di commozione che a quel punto si è raggiunto nella storia, ma senza sviluppare dei temi che, sinceramente, meritassero tutto quel celluloide. Ci sono, sul finale, in Tolkien, diversi concetti profondi quali ad esempio la corruzione che comunque non abbandona Frodo o la carriera di sindaco di Samvise, il concetto dell'uomo dedito a servire che diventa la persona più adatta a comandare, però queste cose appaiono di striscio nella mezz'ora finale del film e visto che la stanchezza comincia a bussare alla porta non mi vergogno di dire che sono arrivato a desiderare la parola "the end". Fare un film lungo da un libro lungo e lottare contro la produzione per potergli dare le dimensioni giuste è sicuramente uno dei meriti assoluti di Jackson, ma nel frangente Peter se ne è un po' approfittato, asciugare è stringere dove necessario è una qualità dei cineasti, non certo un difetto.
Tolta la problematica della metratura rimane un film inferiore alle Due Torri, ma comunque godibilissimo. La battaglia centrale è realizzata con stile, il film tocca punte epiche senza mai lasciare indietro il volto umano della guerra, i personaggi di Pipino e Merry, che si possono pensare erroneamente di contorno, escono fuori in tutta la loro grandezza. Lo scontro tra bene e male con i Nazgul che strillano in cielo è sicuramente la gioia di ogni amante del fantasy e la città di Gondor, l'unica roccaforte della terra di mezzo ad avere una pista d'atterraggio per Boeing, è un'immagine che rimarrà nella storia del cinema. Dall'altra parte mi immaginavo Shelob un po' più terrificante, ma anche le immagini di Mordor, i pochi scorci di Minas Morgul e l'ascesa a monte Fato fanno impressione. Dal punto di vista della costumistica e della realizzazione degli ambienti, quindi, l'unico appunto lo si può fare a chi ha curato Sauron&co. Dopo il Goldrake che apre la compagnia dell'anello e che viene passato per il signore oscuro, anche il capitano dei Nazgul convince fino a un certo punto con quel gran fiorire di spuntoni e rostri. Qui però rotoliamo nel gusto personale.
Avevo promesso un unico fondamentale accenno alle discrepanze tra film e libro e mantengo (speravate me ne dimenticassi, lo so, ma non è dato). Manca (dovrebbe esserci nell'extended, ma comunque voglio sottolineare che QUI manca) il fatto che Denethor possedeva una Palanthir (la sfera nera che permette di guardare il mondo) come quella di Saruman e che da quella proveniva la sua pazzia. Con il film e senza il supporto del libro, infatti, sembra che il sovrintendente vada fuori di melone per i fatti suoi quando invece, come per Theon, è il Male ad averlo corrotto e indebolito, trascinandolo alla follia. E' un punto piuttosto delicato e mi dispiace che non venga fuori (almeno, ripeto, in questa versione "normale" della pellicola), anche perchè Denethor ci fa la figura del personaggio negativo, quando invece è semplicemente vittima degli eventi.
Tirando le somme (di già?) sulla trilogia direi che bisogna promuoverla in pieno. Bisogna promuovere il fatto che, contro tutti, si sia riusciti a realizzare un volume di immagini sufficiente a parlare del libro, bisogna promuovere il raffinato studio che si è fatto sui costumi e sulle ambientazioni e sicuramente bisogna elogiare come si sia lasciato spazio al sentimento tra un combattimento e l'altro. Non sto parlando della vicenda un po' accessoria Aragorn-Arwen (che ho capito in toto pur io più no che si) quanto dell'indugiare che ogni tanto il film fa sulle paure e sui sentimenti dei protagonisti e di come i personaggi escano nonostante i fuochi d'artificio degli effetti speciali e attirino come si deve l'attenzione. Ho visto su schermo le immagini che mi aveva dato il libro. Forse non le ho viste precisamente uguali, ma le ho viste, ho sentito le stesse sensazioni del tempo, ho creduto che Frodo fosse morto quando è stato punto da Shelob, ho assistito con apprensione all'ultimo duello tra Gollum e Frodo, ho provato assieme ai due hobbit nostalgia per la contea lontana. Ho riflettuto, vedendo il signore dei Nazgul cadere sotto i colpi di una donna e un mezz'uomo, ho seguito Aragorn nel suo ultimo, disperato assalto sotto cancello nero, ho avvistato con gioia in lontananza l'arrivo delle aquile. Il signore degli anelli è tutto questo, il libro del signore degli anelli (opera da cui non si può assolutamente prescindere) probabilmente è anche molto, molto altro, ma intanto le tre pellicole di Jackson, accorpate in un mastodontico film fiume, sono anche Cinema.

Dispiace comunicare notizie sì liete in occasione di un editoriale così mastodontico e monotematico, ma è giunta alla tana notizia di un nuovo webcomic in lingua italiana: Cubiq. La gioia in questi casi è sempre grande e l'orgoglio di categoria fa il resto, noi di Follow the Rabbit non possiamo che salutare la venuta di questo nuovo "collega" e sperare per lui lussurreggiante successo. Il piccolo contributo che possiamo dare perchè questo si realizzi è segnalare qui la sua esistenza (e tirare legnate sulle nocche a chi non andrà a farci visita SUBITO). Buon lavoro!

"Chao chao"

Il coniglietto di Sonic Battle è un personaggio DEVASTANTE. Nonostante sia talmente tenero da far venire il diabete e continui a lanciare occhiate da cucciolo a chiunque lo guardi possiede delle mosse speciali terrificanti con cui può massacrare i nemici a dozzine. Riflettete sullo smisurato potere che può celare un coniglio.
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