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serie
1192, 21/12/2024 - Natale 2024
1192
21 . 12 . 2024

Firmamento

Mangiamo agrumi religiosamente ma la vitamina C in essi contenuta non ci porta beneficio.
Quei mandarini son buoni solo per la buccia dai molteplici usi, come profumatore per ambienti 100% bio o come segnalino per la tombola. Speriamo allora che almeno la Vitamina F, che assumiamo tutte le settimane da ventitre anni e mezzo, compia il suo incantesimo una volta di più e ci faccia trapassare indenni queste festività.

Come hobbit previdenti, ci siamo muniti di panettoni artigianali che per giustificare la loro nomea si fanno ogni anno più creativi e arditi: va bene l'arancio, ma anche l'amarena? Sul serio? E poi panettoni all'olio senza lattosio, leggerissimi e molto amati da chi soffre di ortoressia... ma forse spingono così in là le frontiere della pasticceria che bisognerebbe trovargli un nome diverso, e lasciare che “panettone” indichi sempre e solo una palla umidiccia di burro e zucchero.

I grandi nebbioni invernali son tornati in auge come negli anni '80 della nostra infanzia, ma in tempo per queste feste la loro coltre fuligginosa (arricchita da ogni genere di particolato velenoso) si è sollevata per aprirci lo sguardo sul solito vecchio firmamento, le “stelle fisse” che vediamo a malapena, offuscate da tutte le nostre luci a cui si aggiungono le famose Lucine™ di questi giorni.
Un 8 sulla scala di Bortle, non di più; forse un 7 se vivete un po' fuori città. Nulla di lontanamente pargonabile all'agghiacciante maestosità di un firmamento Bortle 1... forse abbiamo acceso le suddette Lucine per nostalgia di quella visione ancestrale.

Questo è l'editoriale natalizio, e non vorrei abituarci troppo bene ma ho avuto la forza di fare un'illustrazione dedicata a completamento delle festività, come è capitato un paio d'anni fa.
Il soggetto è Clara, tanto per cambiare: l'archivio dell'arte è pieno di Clara in misura assolutamente sproporzionata alla sua parte nel fumetto... o no?
Ancora una volta è ritratta in un'atmosfera casalinga, se non addirittura in, ehm, goblin mode (come dicevamo in quell'editoriale un paio d'anni fa). I colori non saranno molto natalizi, ma ehi! Interpretazione artistica! No, in realtà ho copiato una scena di Baby Assassins (2021).
Beibî Warukyûre ha un approccio alla violenza sconcertante, un senso dello stile pazzesco e uno dei migliori combattimenti di arti marziali che io abbia mai visto, quello finale, originalissimo e allo stesso tempo credibile in una maniera viscerale che lo fa quasi sembrare un filmato di cronaca in diretta.
(Il film delle feste, invece, quest'anno potrebbe essere Green Book.)

Uhm, sì, ma i videogiochini? Sarà che quest'anno i saldi di Steam non sono proprio entusiasmanti, sarà che ormai il mio hardware è rimasto indietro a mangiare la polvere e avrebbe tanto bisogno di un rinnovamento, sarà che i Grandi Giocazzi Ad Alto Budget ultimamente deludono perfino il pubblico più suino... ma non c'è di che entusiasmarsi.
Credo che a suo modo questa pausa natalizia entrerà nella mia storia personale perché farò l'esperimento di affittarlo, il PC nuovo, invece di mettermelo in casa con tutta la sua solidità metallica e plasticosa. Un timido piedino immerso nelle acque misteriose dello Streaming, che sia Geforce Now o xCloud o altro poco importa. Un cambiamento di paradigma epocale, perfino conveniente se calcolate il Ritorno d'Investimento da bravi ragionieri, eppure al tempo stesso nulla di diverso da prima: davvero tutto cambia per rimanere uguale.
Il gioco delle feste, in mancanza di Final Fantasy VII Rebirth che su PC arriverà dopo, è senza ombra di dubbio Indiana Jones.
Un gioco che riscalda il cuore, una vittoria trionfante dell'arte della narrazione sopra tutte le brutture del momento. Un gioco dal carisma irresistibile e senza tempo, capace di compiere l'incantesimo più prezioso in tempo di festa e non... l'unico incantesimo che funziona davvero in questo mondo senza magia: Portarci Via Da Qui.

Lo-Rez: arte, storia, web design
21 . 12 . 2024

La strega e la bestia

Si chiama proprio così, The Witch and the Beast, l'anime di cui parleremo oggi e mi sembrava un buon titolo anche per il receditoriale. Oltretutto, chissà perché, secondo me l'ispirazione viene da Narnia, con la strega, il leone e l'armadio e in fondo anche quella è una storia di natale.

Si può fare un anime di streghe senza vestirle come delle discinte imbecilli. Si può fare un anime horror senza insistere troppo sulle atmosfere cupe. Si può creare un anime fuori dal tempo senza che questo risulti costantemente fuori posto. E' un po' tutto questo The Witch and the Beast, che col suo tratto realista ci racconta le vicende di Ashraf e Guideau che, inviati da una misteriosa società segreta, si occupano di tenere sotto controllo le creature più potenti e crudeli del mondo, ovvero le streghe.

Ashraf è uno stilosissimo mago che, seguendo un trope bizzarramente piuttosto diffuso, si porta dietro una bara, Guideau, invece, è una biondina sboccata dal temperamento vulcanico, sempre pronta a menare le mani. La bara di Ashraf però, non è solo un accessorio di moda, al suo interno infatti contiene il vero corpo di Guideau, quello di un mostruoso essere soprannaturale, che però per essere usato ha bisogno che prima la maledizione addosso alla ragazza sia sospesa temporaneamente. Per far questo lei deve baciare una strega, anche quando questa è in realtà la persona che vuole uccidere.

Con una struttura comune a moltissimi anime The Witch and the Beast è organizzato in alcuni storyarch che vedono al centro sempre la vicenda di una strega che i nostri due eroi dovranno fermare. Si tratta usualmente di indagini paranormali condite da una notevole quantità di spargimenti di sangue in cui Ashraf dovrà dividersi tra fare deduzioni da detective saputello con la sigaretta in bocca e tirare il guinzaglio di Guideau affinché non distrugga tutto. Bastano i primi episodi però per scoprire che il temperamento di Guideau ha una giustificazione, visto che la maledizione che ha messo il suo vero corpo in una bara le è stata lanciata da una potentissima strega, che lei sta cercando per tornare alla "normalità".

Per quello che mi riguarda TWatB gira tutto intorno alla coolness di Ashraf, quel tipico personaggio che non si scompone neanche quando è prossima l'apocalisse, il modo in cui Guideau si agita intorno a lui letteralmente mordendo le caviglie di chiunque la rendono quasi una spalla comica, anche se l'uso del suo potere è sempre temibile. Il mondo magico intorno ai nostri è notevolmente solido, con diverse aggiunte agli elementi centrali della storia quali i necromanti, i paladini e gli oggetti maledetti, tutte cose che sovrapposte e montate in diverso ordine garantiscono una certa varietà di situazioni. Per essere un horror, dicevamo, non c'è moltissimo da avere i brividi, a parte alcune immagini un po' forti per la maggior parte del tempo il sangue e le situazioni effettivamente creepy sono limitate, anche se il tratto realistico degli scenari lascia sempre addosso una certa inquietudine.

Tecnicamente ci troviamo davanti a un anime dal disegno pulitissimo, anche se minimale, che lavora bene nel presentare le scene d'azione anche quando queste raggiungono una certa imponenza. I climax sono abbastanza esaltanti anche grazie al carisma dei protagonisti e al gioco intorno al concetto di bacio che scatena il potere di Guideau, le soluzioni dei "gialli" sono mediamente intelligenti.

The Witch and the Beast è un anime che ovviamente non finisce, anche se le indagini che presenta si concludono per bene. Nel finale azzarda anche un cliffhanger che farebbe presupporre un cambio di setting piuttosto importante. Ci saranno altri episodi? La situazione è la solita: il manga ha i suoi problemi di per sé anche se avrebbe, già, pubblicato, abbastanza materiale per una nuova run, ma come tutti i progetti che non hanno il centro della ribalta probabilmente non se ne farà nulla a meno che il publisher, per noia, non deciderà di dare la luce verde.
Questo non vuol dire che non sia un anime consigliato, rimane un horror soft con intermezzi action e abbastanza personalità da distinguersi dalla massa, piacevole da seguire. Non il top del 2024, ma un prodotto assolutamente onesto.

“Quicker than a ray of light / Quicker than a ray of light / Quicker than a ray of light”

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