Vitamina F
È la luce a far male, non tanto il caldo. La luce abbagliante di un cielo azzurrissimo incorniciato da fronde verdissime: ogni momento che non ci sei sotto a produrre Vitamina D ti sembra sprecato.
O a caricare pannelli solari, che forse è meglio.
Ma tu, o Lettore solitario, tu sei qui per la Vitamina F (come Follow The Rabbit): ne prendi una dose a settimana da vent'anni, ma non ti basta mai. E noi, noi e te, non ce la negheremo neppure oggi.
E sono tanti i momenti, nella vita di un videogiocatore, in cui non ce ne stiamo sotto il sole a produrre Vitamina D. Certo, d'estate serve uno stimolo in più per farci rintanare nell'antro oscuro. Steam prova a darcelo con i suoi Grandi Saldi Estivi: ma questo 2022 passerà alla storia come il primo anno in cui non prenderò proprio niente niente.
Tanto vale allora gettare lo sguardo indietro, che ormai noi vecchi siamo buoni solo per quello... ci siamo ridotti al ruolo di memoria storica per queste nuove generazioni di debosciati illetterati. Ehm! e allora ad esempio potremmo guardarci questa intervista del Trio Delle Meraviglie™ di Multiplayer.it, quasi 150 anni in tre, a un altro vecchiarello canuto.
Il tizio in questione è Massimiliano Calamai (mi fa sempre un effetto strano scrivere il nome di una persona vera su queste pagine). Appartiene alla specie rarissima, quasi criptozoologica, degli “Sviluppatori Di Videogiochi Italiani Del Ventesimo Secolo”. Scommetto che questa lista è talmente inesistente da non avere neanche la pagina su Wikipedia.
Ad ogni modo, quello potrebbe essere un Veterano delle Guerre dell'Amiga, e aver combattuto a fianco del Coniglio nella nostra serie di (gasp!) quindici anni fa.
Non lo conoscevo, ma conosco qualche sua opera: Simon The Sorcerer e soprattutto Fightin' Spirit, un emulo dei picchiaduro della SNK uscito su Amiga che ricordo di aver visto ritratto in qualche fotina sulle riviste dell'epoca, e quei pixel si sono impressi a fuoco nella mia memoria. Non avevo idea che fossero giochi fatti da team italiani, ed è particolarmente impressionante che tutta la grafica di Fightin' Spirit sia stata realizzata da un tizio solo, poco più che adolescente all'epoca. Quelle tigri muscolose e quelle schermate dell'Attract Mode a base di slogan tamarrissimi potrebbero tranquillamente appartenere a un gioco per NEO-GEO della SNK.
Grazie, dunque, con trent'anni di ritardo, a questi eroi dimenticati, che combattevano una doppia battaglia essendo nati in terre così ostili.
Ho citato Simon The Sorcerer, all'incirca coevo di quell'altra avventurella grafica, Monkey Island, forse qualcuno avrà presente...
Ecco, volevo starmene zitto ma pare che lo Zeitgeist cospiri contro di me per cavarmi fuori un commento sulla vicenda delle critiche alla direzione artistica del nuovo Monkey Island. Commento che sarà caustico e impertinente e sfrontato come mio solito.
Non ne ho voglia, anche perché ne ha già parlato Cymon la volta scorsa. E sapete bene come noialtri ci dividiamo perfettamente i rispettivi magisteri di competenza (non lo facciamo apposta, è che siamo proprio così di natura).
A differenza del mio vicino di colonna, io non è che condivida un legame di spirito e sangue con Ron Gilbert: e mi sento di dire a cuor leggero che quel vecchio gattone burbero ha reagito alle critiche come un bimbo di quattro anni. Se fai un passo fuor del pubblico anonimo e diventi Autore, diceva Tennison, allora gli altri sono autorizzati a criticarti (lui lo diceva assai meglio ,ma lui era poeta). Qua siamo i primi a dire che Internet oggi è un posto brutto, ma non è che Internet di ieri fosse morbidissima come un coniglietto batuffoloso. L'Odio c'è sempre stato, solo che una volta era distribuito più equamente... Si odiava tutto e tutti in parti uguali, ed era il migliore dei mondi possibili.
Quanto all'arte in questione, per ora il mio giudizio è sospeso (non so neanche se arriverà mai). Almeno è un po' diverso dal solito, ma spero che migliorino le animazioni perché di così brutte non ne vedevo dai giochini in Flash dei primi 2000.
La mia dichiarazione per la stampa allora sarà “Potrebbe essere meglio”. Che si può applicare al 100% delle cose mai fatte.
La rana bolle
Pensavo sarebbe stato carino spendere due parole nell'editoriale di oggi sulla morte del creatore di Yu-Gi-Oh perché sapete che è un prodotto a cui tengo su più livelli. Poi naturalmente, come fa sistematicamente in questo ultimi anni, la vita reale ha over-reagito sul tema morti in Giappone e io adesso sono molto in imbarazzo, perché da una parte potrei parlare del primo evento con cognizione di causa e col bizzarro calore di questo sito, dall'altra non potrei proprio gestire il secondo. Lascio quindi solo questo paragrafo interlocutorio d'apertura, tanto per non far passare proprio tutto sotto silenzio.
L'estate entra nel vivo, ma quest'anno il cuoco ha deciso per una cottura lunga a fuoco alto ed è già così tanto tempo che la rana sta bollendo che riprenderne a parlare oggi, pur essendo arrivato luglio, pare proprio superfluo. Se i vostri computer non sono ancora fusi, con tutte le lucine dei neon e i videogiochi col dettaglio a mille allora sono buoni computer. Gli altri invece li vedo già a ordinare nuovi componenti online.
La barbonludica di questo periodo (sapete, d'estate un po' si giochicchia sempre) ci ha portato Shadow Tactics: Blades of the Shogun. A me questo genere fa sempre molto ridere perché è uguale a sé stesso dai tempi del primo Commandos eppure ogni titolo che esce fa un po' finta di essere qualcosa di nuovo. Sostanzialmente parliamo di un RTS in cui però abbiamo un numero molto esiguo di unità superspecializzate che, principalmente, non devono farsi vedere. Personalmente trovo questo tipo di giochi molto rilassante perché comunque lo schema è endemicamente statico, tu hai davanti una situazione e puoi rifletterci anche tutta la vita senza che questa cambi, finché non trovi il busillis. E' anche un tipo di gioco che si adatta al tuo grado di pazienza perché c'è sempre la possibilità di prendere più bonus versando meno sangue possibile, ma quando provarci ti fa venire il nervoso puoi decidere di pazientemente ripulire lo scenario di tutti i presenti e poi attraversarlo correndo cantando la marcia dell'Aida.
Ovviamente Shadow Tactics ha anche il plus di essere ambientato nel Giappone medievale quindi ci sono i ninja, gli shinobi e i samurai, che rendono tutto più cool. Bisogna anche riconoscergli che la caratterizzazione dei vari personaggi non è male, tanto che i dialoghi sono abbastanza divertenti da sentire. E' un gioco che per ora non mi ha mai bloccato, con un po' di pazienza sono sempre riuscito a spuntarla, se va avanti così potrebbe essere uno dei mitologici giochi che finisco e non sarebbe male riuscirci prima che venga autunno.
Mi trovo nell'imbarazzo di non avere molto altro da dire. Questa storia di non seguire le serie trendy e epic mi lascia un po' spaesato, potrei mettermi a discutere degli show che effettivamente guardo (e ce ne sarebbero di sfiziosi come Station 11), ma farlo così di passaggio senza un contesto social che supporti la cosa è sbagliato, se c'è qualcosa che dovrò dirvi sapete già che interverrò puntualmente, ma non è questo il giorno.
Tutte le altre cose che corrono e ricorrono nella mia testa di questi tempi sono a dir poco esoteriche e se nemmeno io riesco a razionalizzarle il po' che serve figurarsi se riesco a presentarle a voi. Ci sono molti argomenti di cui però mi piacerebbe aprire qualche parentesi, ogni tanto, il tempo di trovare un loro inizio, una loro coda e pettinare quello che ci sta in mezzo. Per adesso però solo lozione solare e condizionatore, buona settimana.
Cymon: testi, storia, site admin“I smell sex and candy here, mmm / Who's that lounging in my chair? Mmm / Who's that casting devious stares in my direction? / Mama, this surely is a dream, yeah / Yeah, mama, this surely is a dream, dig it”