Strip
serie
1074, 16/07/2022 - Dall-E
1074
16 . 07 . 2022

The forbidden layout

Neo, Neo, anche tu hai proprio bisogno di ferie!
Se come lui siete Ingegneri delle Tenebre, non tanto di mestiere quanto proprio per natura, allora sarete ben abituati alle vessazioni che subisce Neo in questa strip... ma perfino voi sanguinate, quando vi pungono: a un certo punto le ferie appaiono l'unica fuga possibile senza tradire la vostra stessa natura. Ma non c'è bisogno di urlare.

Considerato che la temperatura media del nostro pianeta in questi giorni si avvicina pericolosamente a quella di Venere, uno potrebbe chiedersi cosa ci fa Neo conciato così, avvolto fino alle orecchie in una salopette di pile (?!). (Ma magari non è pile, è uno di quei tessuti tecnici miracolosi tipo il Schoeller DrySkin™, o l'Uniqlo AIRism™ se non volete spendere un milione al metro quadro... la mia ossessione per l'abbigliamento tecnico si è calmata, ma non si è spenta.)
Di fondo ovviamente c'è il problema della mia pigrizia unito alla mia imperizia artistica; e poi in questo periodo mi sembra abbastanza salutare un ritorno al Lavoro Da Casa. Ma forse non tutti si immaginano che quella postazione esiste davvero (comprese le orecchie da gatto), ed è prodotta dalla ditta Bauhutte con sede in Giappolandia (ma va'?), e addirittura ne hanno prodotto una versione aggiornata: la BGB100-FA, che loro stessi definiscono “THE FORBIDDEN LAYOUT”.
Un vero e proprio letto regolabile, per evitarvi perfino il fastidio di alzarvi dalla poltrona per andare a dormire, prima o poi.
Immagino che questa sia la maledetta “Configurazione Proibita” non tanto perché disintegra qualunque briciolo di dignità residua, perché tanto giunti a questo punto la dignità l'avete persa da un pezzo... no, penso che il problema sia strettamente fisiologico. Quella postazione uccide, peggio di Christine la Macchina Infernale.

Non abbiamo molto da dire, a questo punto sarà chiaro. Eppure sono questi, credo, i momenti in cui FTR brilla di più: non siamo fatti per i grandi eventi videoludici, e ormai i fenomeni che fanno uscire pazzi i bimbetti ci lasciano indifferenti. La stampa specializzata, come la Natura, ha orrore del vuoto: ma noialtri invece ci tuffiamo nel vuoto come pesci, e lo riempiamo con i nostri momenti migliori.
O almeno sarebbe bello.
L'estate è da sempre non solo il periodo del vuoto videoludico, ma anche il momento in cui FTR dà libero sfogo alle sue perversioni più acute. Tipo la finta girl-band K-pop delle K/DA. E a proposito, proprio in questi giorni è uscito, ehm... qualcosa... non so proprio come... No, stavolta mi arrendo.
Queste cose che piacciono ai giovani d'oggi non fanno per me! Io sono un'anima semplice, e vedo solo un video musicale che sembra la sigla di un cartone animato giapponese con le ragazzine magiche, ognuna coi capelli di un colore diverso, con una spettacolare sequenza di vestizione e tanti gingilli di cristallo a forma di cuoricini, però in fondo non è mica tanto anime, è più una roba a metà tra Sailor Moon e SHE-RA (quella vecchia, ovviamente).
Pare che questa “cosa” che si chiama Star Guardians sia un evento promozionale crossmediale organizzato da una delle maggiori case videoludiche del mondo (per numeri) per disseminare tanti oggettini cosmetici a pagamento in tutti i suoi giochi, e Trovare, Ghermire e Nel Buio Incatenare™ i bamboccini che li vogliono collezionare tutti.
Questo incantesimo innocuo, un po' troppo rosa se non siete liceali coreane, di certo un po' ruffiano, su di me non ha più effetto e tutto ciò che vedo una volta strappato il velo glitterato è una realtà dura e cinica. Lo erano anche le Tartarughe Ninja, però, e insomma si stava meglio quando ci lasciavamo prendere per il naso.

Lo-Rez: arte, storia, web design
16 . 07 . 2022

Ho un progetto su di te

Magical Girl Raising Project è il solito figlio di Madoka Magica che si aggira per le collezioni dei sistemi di streaming come Crunhyroll attendendo qualche ignaro utente per pugnalarlo alle spalle. Fortunatamente ci siamo noi che diamo la caccia a questi esseri e li segnagliamo prontamente. Lo facciamo assolutamente per questo motivo, non per indugiare nei nostri bizzarri gusti.

MGRP, quindi, è un anime del genere maghette-carine-che-muoiono-molto-male (totemo warui shinu kawai mahojo shojo, non googlatelo, ho inventato le parole al momento). Esplora quindi quei vasti campi oscuri che si nascondono dietro ragazzine vestite in maniera buffa e colorata armate di scettri e questo, come sapete, è per noi molto un bene, purtroppo però fa veramente poco per staccarsi dal suo genitore, soprattutto nelle premesse, dandoci problemi abbastanza gravi di deja-vu, all'inizio.
Insomma, c'è questa ragazzina disgustosamente buona che sogna di diventare una maghetta. Quando ci riesce è naturalmente felicissima finché la creatura pucciosa che la aiuta non decide di cambiare le regole del gioco, forzandola a combattere all'ultimo sangue con le altre quindici (15) maghette presenti in città.
Le sedici maghette complessive presenti nell'anime non seguono un chara design classico per il mondo dei majokko. Intanto, considerate che indipendentemente dal suo aspetto di partenza, una volta trasformata ogni maghetta sarà una ragazzina di tredici anni con addosso un costume, dove il costume è della più svariata natura: c'è la ninja, la strega, la pistolera... Questo vale anche per Souta che, tecnicamente, è un ragazzino, ma dopo essere entrato nel giro diventa La Pucelle, una ragazzina vestita da cavaliere medievale. Non faremo commenti sul fatto che questa ragazzina ha due tette enormi e fa un po' capire cosa potrebbe fare, Souta, una volta trasformato, ancora nella sua cameretta. Non faremo commenti sul fatto che il potere di La Pucelle è una spada che si allunga quanto vuole lei.
Ogni maghetta ha poi un potere (alcuni di questi sono piuttosto bizzarri) e in verità lo scopo che viene assegnato a tutte loro è ufficialmente quello di fare buone azioni così da guadagnare "caramelle magiche", peccato che a un certo punto viene introdotto che chi non colleziona abbastanza caramelle finendo ultima in classifica muore. Le maghette potrebbero decidere di seguire alla lettera il regolamento, cioè sfidarsi a buone azioni, ma appena il clima si surriscalda arrivano tutte alla medesima conclusione: l'unico modo per sopravvivere è uccidere le altre maghette.

Sebbene l'avvio full Madoka mi abbia fatto storcere molto il naso credo che l'atmosfera da Signore delle Mosche che finisce col crearsi in Magical Girl Raising Project sia comunque un valore aggiunto da non sottovalutare, come anche il generoso uso di sangue nelle scene di combattimento. Come sempre, gestire un cast di sedici personaggi, dare a tutti loro un background e far sì che la trama sia coesa è un'acrobazia mica da ridere, ma anche in questo bisogna dire che la serie ha un certo successo. Certo, c'è sempre quella sensazione per cui ti piacerebbe vedere alcune sotto trame arrivare a compimento o magari approndirle, ma è ovvio che molte di queste vengono brutalmente tranciate a metà, quando la maghetta coinvolta serviva solo per una kill intermedia. In compenso il cattivo finale (non il mastermind, ma il personaggio che banalmente risulta migliore a sterminare maghette) è ottimo per tutta una serie di disturbanti caratteristiche che rendono il suo comportamento agghiacciante e credibile allo stesso tempo. Le trame invece più legate al regno della magia e quindi al motivo per cui il coniglio puccioso decide di trucidare ragazzine a mucchi sono invece purtroppo un mero pretesto (sempre come vuole il genere) il che però è un peccato. Sarebbe bello una volta tanto che questi meccanismi di tortura finissero al centro della vicenda e che quindi scardinarli diventasse la quest principale. Si perde ovviamente il respiro horror per cui tutti i personaggi sono senza scampo, ma in compenso si guadagnerebbe la possibilità di trame un po' più ricche.

(Spoiler da qui). Abbastanza interessante la gestione della protagonista e, di conseguenza, del finale. Koyuki, esattamente come Madoka, non fa una cippa per tutta la serie se non piangere perché le altre ragazzine muoiono. In Madoka questo finiva con l'essere frustrante mentre qui, se non altro, lei rimane sempre coinvolta nelle vicende, a volte come faro guida, a volte partecipando alle azioni e quindi sebbene si conservi nella dignità di una maghetta fatta e finita (che quindi fa solo buone azioni e non trucida il prossimo) non sembra completamente avulsa alla storia. Il finale, curiosamente, la vede ormai svincolata dal regno della magia, ma intenta ad allenarsi per diventare combattente. E' un po' la rappresentazione della maturazione del genere che è stata introdotta con Sailor Moon, in cui la maghetta utile solo a fare cose buone deve armarsi e partecipare alla lotta. E' una sconfessione di tutto quello che dovrebbe essere il messaggio del suo personaggio, che sostanzialmente abbraccia a sua volta il lato oscuro, militarizzandosi. In attesa di cosa? La serie probabilmente non ce lo dirà mai e ci è faticoso capirlo.

Magical Girl Raising Project è consigliato? Vi piacciono i totemo warui shinu kawai mahojo shojo? Allora sì. Irrita per come si adagia sul suo genere di appartenenza e copia Madoka, ma si emancipa offrendo una buona storia. In un certo senso vive della seduzione del more-of-the-same che frega sempre gli appassionati. Per questo non è possibile considerarlo un capolavoro o un must-have. E' più un buon passatempo. Ma non dite in giro che il vostro passatempo è guardare tredicenni che si strappano le braccia a vicenda.

“Non mi importa di diventare un'assassina, non mi importa nemmeno di essere una maghetta. Però avrei voluto diventarlo. Tu rappresenti il mio ideale, Snow White.”

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