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1176, 31/08/2024 - Addestrare software
1176
31 . 08 . 2024

Estate crudele

È un'estate crudele, sempre per citare la Poetessa dei nostri tempi.
Sì, perché è tuttora estate: settembre oramai non è più un burbero buttafuori che ci intima di lasciare alla porta infradito e costume e occhiali dalle lenti a protezione UV 3 e ghiaccioli di spuma nera fatti con lo stampino... Settembre oramai è solo la vaga promessa di un'estate finalmente domata nei sui aspetti più selvatici, meno crudeltà adolescenziale e più dolcezza matura. Vedremo.

Siamo appena tornati dopo la consueta pausa estiva, e già diamo segni di squilibrio emotivo?! Perché con oggi abbiamo citato Taylor Swift due editoriali di seguito: non è mai un buon segno.
Dà l'idea che stiamo passando queste serate estive rintanati sul divano a luci spente, coperti di pelo di gatto (o coniglio), con una ciotolina di gelato di soia, a inalare i fumi tossici dello zampirone e guardare serie brutte (come Clara qualche estate fa).
Non è esattamente così, ma resta il fatto che l'estate è crudele, quello sì. Ci mette di fronte a tutte le nostre inadeguatezze, ci sbeffeggia e ci sfida con un sole capace di raggiungere il Grado di Luminosità 8 perfino quaggiù, nelle profondità della palude mefitica che chiamiamo casa... e dopo averci fatto soffrire così, quando giunge alla fine si fa pure desiderare, ci mette addosso una nostalgia ancestrale che risale a quando andavamo a scuola.

Và via, estate! Non ti voglio più.

E comunque, ehm, non sto guardando serie brutte. Lungi da me! Ogni istante è prezioso. Anzi, sono successe talmente tante cose di competenza di Follow The Rabbit in questo iato di un mese dall'ultimo editoriale, che non so se riuscirò mai a recuperarle tutte. Serie coreane, film giapponesi, film non giapponesi, e una caterva di videogiochi...! E i libri! Perfino i libri, ci rendiamo conto?! Non devono più restare confinati solo all'editoriale prima delle vacanze, ma ci scapperà detto qualcosa al sapore di letteratura anche prossimamente, forse.
L'estate porta una vita interiore molto intensa, e non so da dove cominciare a metterla giù su queste sacre pagine. Ad esempio c'è stato l'annuncio di Final Fantasy XVI per PC, che mi ha sconvolto come una tempesta estiva piombata sulle nostre placide città. E poi Monster Hunter Wilds, con cui è stato amore a prima vista (vi ricordo Gemma e Alma): che fomento! Mi sta facendo venire la malsana idea di dedicare la mia vita e tutte le mie energie a diventare bravo a Monster Hunter, che è una roba malsana esattamente tanto quanto sembra! (E richiede almeno qualche centinaio di ore). E poi le scimmie cinesi, e altro ancora.

Ma calmati, vecchio cuoricino malandato! Che si sa che i roditori di taglia piccola sono proni alla tachicardia.
Forse è meglio se comincio da un giochino piccino, uscito proprio in quest'estate e subito regalato dallo Zio d'America dell'Epic Game Store: e in effetti è solo questo il motivo per cui l'ho provato. CYGNI.
Uno “sparatutto a scorrimento verticale”: chi l'avrebbe detto, che avrei potuto scrivere queste parole nell'anno 2024 facendole risultare d'attualità. Avrei tanto voluto amarlo solo in virtù della sua appartenenza ad un genere arcaico, indissolubilmente legato ad alcuni dei ricordi più cari della mia carriera videoludica. E invece non è un gran che.
Il logo di Konami che appare a schermo mi ha dato una fitta di nostalgia, e funziona perfino il Konami Code! Peccato che sia anzi l'unica maniera sana di giocare, visto che elimina dal gioco un grinding inutile e insensato.
Carino, ma trent'anni in ritardo. Perché un danmaku fatto con un budget di tutto rispetto nell'anno 2024 dovrebbe quantomeno sforzarsi di evolvere il genere in nuove mirabolanti direzioni... e invece questo si limita a reinterpretare male i classici.

Per oggi basta così, che non va bene tenere accesa l'aria condizionata troppo a lungo. Quel che conta è che siamo di nuovo qui, al termine o forse ancora nel bel mezzo di un'estate crudele ancor più del solito.
L'estate (come il natale) ci rende logorroici, qui su FTR.
Lo so, vi siamo mancati. Ma ce n'è per tutti, basta dosare le forze.

“Ora ci volete che suoniamo in tutti i club”

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31 . 08 . 2024

Si, siamo ancora qui

Ftr sopravvive per l'ennesima volta alla pausa estiva. I suoi autori non sono bruciati vivi sotto il sole (per quello c'è ancora tempo, comunque) né sono stati irretiti da belle ragazze in bikini che li hanno convinti ad abbandonare i videogiochi per aprire un ranch in Minnesota. Come vedete siamo ancora qui, belli carichi, per un nuovo anno (non nella dizione solare) che certamente ci darà grandi soddisfazioni in termini di avventure, notizie e cose interessanti.

Intanto, nella strip siamo già tornati a parlare di Intelligenza Artificiale e come siano tutti convinti che basti continuare a usarla nonostante tutto perché le cose vadano bene. Vorrei fare una precisazione, forse l'ho già fatta: io non credo che l'intelligenza artificiale sia un monte di idiozie e che gli investimenti che hanno fatto le grandi aziende in essa siano un mucchio di fandonie, io credo sia una tecnologia estremamente interessante, solo che, come capita sempre per le tecnologie in quest'epoca moderna dominata da persone ossessionate dalla lunghezza del loro pene, l'uso che ne stanno facendo tutti è sbagliato così come le pretese di quali risultati dovrebbe ottenere. Avremmo infiniti campi in cui l'intelligenza artificiale, facendo esattamente quello che sta facendo, sarebbe formidabile e invece no, dobbiamo tutt'oggi cercare la roba su Google e sperare che a pagina cinque lui abbia smesso di propinarci pubblicità.

Essendo questo un editoriale di ritorno, però, non ne farò un editoriale a tema, per quelli ci vedremo nelle prossime settimane. Come di consueto con l'estate ho accumulato videogiochi, spunti e idee, che centellinerò nell'assurda speranza di avere sempre qualcosa da scrivere. Prendete questa colonna nemmeno ancora settembrina come una specie di warm-up in cui mi sincero semplicemente che il sito funzioni ancora e che tutto sia in ordine per partire con il reale rock&roll settimana prossima. Partire piano è sempre un'idea saggia, soprattutto nella frenesia di questi tempi moderni.

Mentre Twitter perde il Brasile che si sposta in massa su Bluesky facendo traballare la piattaforma, mentre cerchiamo di capire chi vincerà le elezioni americane, mentre proviamo a spiegarci perché nell'industria dei videogiochi siano tutti così tristi anche se ci siano in giro tutti questi soldi, continueremo a provare a mettere insieme delle vignette un po' autobiografiche e un po' no riguardo il nichilismo che affligge il mondo dell'informatica, oggi come non mai. Una volta sognavi di lavorare nell'informatica e intanto, come hobby, cambiavi il mondo buttando roba nella rete. Oggi invece chi lavora nell'informatica cambia il mondo in peggio e tu sogni solo che il tuo hobby sia un pochino divertente.
Ah, maledizione, ci sono cascato di nuovo.

La settimana prima di andare in vacanza Lo-Rez ha parlato del mio libro e ha detto una cosa molto bella, che se conosco abbastanza Lo-Rez era proprio un complimento, ovvero il paragone a Metal Gear Solid. E' una cosa che mi ha fatto pensare perché io non ho mai giocato a Metal Gear Solid veramente e so solo di striscio chi sia Sniper Wolf, eppure credo che nei miei libri, soprattutto nei Segretissimo, ci sia molto di quello che mi hanno insegnato i videogiochi, soprattutto in termini di epica e estetica. Sono quindi molto lieto di accettare il paragone e spero che in effetti questo approccio piaccia, almeno a una nicchia di lettori che hanno deciso di approdare alla spy-story partendo dal mio retroterra. Penso che, andando avanti con i libri, questo aspetto sarà sempre più evidente, e anche se magari non tutti la prenderanno bene io ne sono piuttosto orgoglioso. This is pure Vero Videogiocatore Pride.

“Inoltre, se è vero che tutti i sistemi di dominazione sembrano affermare che - No, non è così, c'è davvero una dimensione pura della legge, o della verità, o della grazia, o della teoria, o del capitale finanziario che fluttua al di sopra di tutto il resto - tali affermazioni sono, per usare una metafora (per l'appunto) terrena, emerite stronzate” Davide Graeber - Le origini della rovina attuale

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