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1167, 08/06/2024 - Logica del prim'ordine
1167
08 . 06 . 2024

Gemma di primavera

L'afa è calata sulla primavera come un lenzuolo umidiccio, e la sta strangolando.
Ma queste prime notti tropicali segnano anche l'inizio di una breve ma intensa stagione di Grandi Eventi a Tema Videoludico. E così anche questo sito è in qualche modo indotto a seguire questa stagionalità, come le rondini che migrano. Ma sempre rimanendo in penombra davanti a uno schermo. Una migrazione in spirito, per così dire.
E per tanti anni la nostra meta agognata era l'asfalto chiaro ombreggiato dalle palme losangeline in cui si svolgeva l'E3: ma ora quegli spazi sono vacanti, e percorsi da bande di predoni senzatetto armati e vestiti come cosplayer di Mad Max 3... e il pellegrinaggio del nostro spirito ha dovuto scegliersi nuove mete.
Oggi facciamo visita sì a un palco tirato a lustro e allestito come le serate di gala delle personcine a modo, ma quello show di Geoff (imbruttito da quel pupazzetto sgraziato di Geoff) è solo uno tra i tanti eventi distribuiti, smaterializzati, sparsi a manciate ovunque e in nessun luogo. È un delirio cyberpunk di non-luoghi di aggregazione, di spazi virtuali: dalle camerette tenerissime degli sviluppatori indie esordienti, fino ai set obbrobriosi degli streamer di professione, passando per studi disegnati in CGI su cui saltellano presentatori improvvisati.

E giochi a decine, a centinaia...!
Un trailer da solo non fa primavera: ma uno stormo di trailer ha dalla sua la forza del numero. Uno dietro l'altro, un minutino ciascuno o anche meno: davanti ai nostri occhi frastornati si consuma una selezione darwiniana spietata e feroce. La maggior parte di questi titoli è destinata a spegnersi nel nulla, forse negletta persino dagli stessi autori. Ma una piccolissima frazione... una minima percentuale di giochi eletti che possiedono una scintilla di Grazia (o solo tanta stupida fortuna)... meraviglia! Questi titoli troveranno casa nel cuore di milioni di giocatori, e il miracolo videoludico sarà celebrato ancora una volta. La fiaccola della Grazia sarà trasmessa a una nuova generazione.

Avremo tempo e modo (forse!!!) di parlare di questi giochini indie tanto rari e preziosi, che colpiranno la nostra immaginazione e faranno vibrare le nostre sottili vibrisse.
Ma oggi voglio che anche questa pagina partecipi al rito collettivo che si sta consumando tutto attorno a noi.
Milioni di anime che spasimano all'unisono!
Tutti folgorati dall'apparizione di: Monster Hunter Wilds.
CAPCOM è in stato di grazia, e da anni ormai continua ad infilare capolavori uno dietro l'altro, sbagliando poco o nulla. Monster Hunter è una serie leggendaria, partita da un avvelenato manipolo di giapponesi selvatici per poi arrivare a conquistare il mondo intero. Questo nuovo titolo sembra l'apoteosi di tutto ciò che fa Monster Hunter: mostri più grossi, ecosistemi più grossi, armi più grosse.
E waifu più grosse.

FTR da ventitre anni fa la cronaca del costume videoludico, e in ventitre anni (nonostante gli schiamazzi) poco o nulla è cambiato. Dunque ci sottometteremo di buon grado anche stavolta, cantando dell'infatuazione collettiva per Gemma.
Gemma è la nuova fabbra-ferraia che si prenderà cura di lustrare, riparare e potenziare le nostre armi e armature: praticamente trascorreremo con lei e i suoi menu un buon 70% del gioco. Un personaggio certamente cruciale, in un titolo che ha sempre relegato la narrativa in terzo o quarto piano. Non fa male, quindi, che Gemma sia dotata di un fascino micidiale, da donna di una volta.
Ma me scoppia il cuore di gioia anche per un altro motivo: sono ritornati gli artwork.
Finalmente gli artwork concettuali di un gioco sono la vera notizia, e rubano la scena a tutto il resto! No video di coglionazzi che berciano in diretta! Lasciamo parlare le illustrazioni di artisti leggendari: e CAPCOM ne ha una scuderia intera di prim'ordine.

Dunque ammiriamole: Gemma e Alma.
Questo è l'apice del chara-design.
Fiuuuu! Sto ancora tremando! Quando vorrei che i chara-design di Final Fantasy XVI a suo tempo mi avessero fatto questo effetto! Ma pazienza, concentriamoci su Gemma e Alma. Non sottovalutiamo Alma: attenzione!
Sottovalutare Alma sarebbe un errore da dilettanti.
Alma è la nostra nuova “handler”, il che vuol dire che sentiremo in cuffia la sua voce apprensiva per il restante 30% del gioco.
Gemma e Alma: siamo in buone mani.

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08 . 06 . 2024

Nessun posto dove nascondersi

Esistono Grandi Temi qui su FTR su cui battiamo spesso un po' perché abbiamo chessò una linea editoriale, un po' perché è quello che fanno di solito gli anziani rompiballe. Stavolta è la vignetta a sottintendere che google è rotto, ma la vignetta è pure ottimista, lei è convinta che il dato sotto sotto ci sia ancora e sia rimasto a disposizione dei pochi eletti che si sono letti tutta la barbosa descrizione della ricerca avanzata. A mio parere anche avendo a disposizione gli strumenti più avanzati non riuscireste a cavare un ragno dal buco perché gli strumenti più avanzati di google oggi servono solo a vendere prodotti, mica a cercare cose. E con gli altri motori le cose non vanno meglio. Come abbiamo detto il problema è duplice. Da una parte non si sa più come cercare le cose, dall'altra i contenuti stanno scomparendo.

Non è questa la cosa più desolante. Il software è sempre degenerato, anche prima dei social network abbiamo visto grandi barconi a cui abbiamo voluto bene andare alla deriva per scelte sbagliate o anche solo per il troppo successo. Quello che accadeva nell'epoca d'oro dell'internet però era che quegli oggetti venivano sostituiti da altri oggetti che magari erano costruiti dalla community delusa dal prodotto precedente. Questo oggi non sta più accadendo.

La deriva di questa internet non è tanto la deriva delle grandi aziende che non seguono i desideri degli utenti, non l'hanno mai fatto, al massimo hanno cercato di arruffianarseli per un po'. Gli utenti però per molti anni sono stati dei power user e, da soli, si sono costruiti le alternative. Questo oggi non sta avvenendo più nonostante l'abbondanza di sistemi che permetterebbero soluzioni incredibli. Il dinamismo dell'internet non era, una volta solo basato sulla libertà di parola e sulla sua diffusione, ma anche su una incredibile vivacità tecnica che permetteva di vedere emergere i più svariati strumenti per la condivisione e l'espansione della conoscenza.

Perché questo non succede più. In parte credo che l'attuale generazione manchi della curiosità tecnica delle generazioni precedenti. A parte l'attrattiva delle app mobile sono pochi quelli che tutt'oggi studiano i software online, come metterli a disposizione e come modificarli. Quel tipo di avventura ha perso negli anni fascino, ai miei tempi erano tanti a vederci un hocus pocus di poteri illimitati. La gente, uscita dal periodo in cui ricopiava codici dalle riviste, si imbarcava in grandi imprese che spesso fallivano, ma che hanno anche portato avanti idee che sono risultate utili. Oggi abbiamo una fiorente comunity che mediante Unity e sistemi del genere progetta videgiochi e quello è un altro campo notevolmente sano, il software per l'internet invece è ormai solo in mano ai professionisti.

Un altro aspetto importante è che oggi gli utenti si muovono solo dove trovano engagement. La possibilità di ricostruire delle piccole comunità sane su internet lontane dal caos che sta diventando rispetto a questo è in controtendenza. Quello che mi visualizzo io sono piccole enclavi che manutengono i loro dati e i loro utenti in modo più rigido del mondo esterno (in barba della libertà d'azione che abbiamo erroneamente adorato per anni). Questi posti sono proprio opposti al concetto di engagement, significa tirarsi fuori dalla folla per fare qualcosa di utile, la folla invece è ciò di cui l'utenza è oggi più avida.

In realtà l'unica nota ottimistica che possiamo raccontarci è quella per cui gli strumenti per realizzare qualcosa saranno sempre lì, sempre più potenti e facili da usare. Potreste costruirvi un server mastodon privato, distribuire login solo a coloro che vi interessa e di conseguenza avere un ecosistema chiuso con le potenzialità di un social network per discutere, ci sono già gruppi che si comportano così. Potreste fare infinite altre cose con una potenza di calcolo cento volte superiore a quella che teneva in piedi i forum (i forum!) che una volta dominavano la scena. Dovete solo decidere di farlo. Non vi serva neanche essere troppo specifici nel decidere cosa fare, una scelta accorta dell'utenza di riferimento sarà sufficiente perché sia lei stessa a impostare la rotta.

“Oh my God, I feel it in the air / Telephone wires above are sizzlin' like a snare / Honey, I'm on fire, I feel it everywhere / Nothin' scares me anymore (One, two, three, four) / Kiss me hard before you go / Summertime sadness / I just wanted you to know / That, baby, you the best”

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