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1174, 27/07/2024 - Grattare i vetri
1174
27 . 07 . 2024

La vacanza dei deboli

La vacanza è per i deboli.

E noi, che ora siamo deboli, ci abbiamo messo un bel po' di vacanza in questi ultimi viaggi. Viaggio & vacanza. Ma forse ora siamo tornati, ad ogni modo, qualunque cosa significhi “qui” e “ora” su queste pagine. Sì, anche le scene alla Alien (1979) ci sono state, alla fine.
E ora che abbiamo un po' di giornate pigre per riprenderci dalle fatiche del vivere, niente di meglio che guardare gli sport alla televisione... Ehm, volevo dire gli e-sport in streaming su Youtube?! La differenza è fondamentale!
Ma insomma, anche quest'anno in questi giorni c'è stato il più grande torneo di picchiaduro del mondo, l'EVO, e in Street Fighter VI ha vinto Cammy.

Forse sapete che da queste parti abbiamo una cosa per Cammy, noialtri due autori. Un fatto più unico che raro, ma testimoniato persino da una scena madre strappalacrime che abbiamo inserito nel nostro RPG, The Long Ear, nel 2008. Protagonista: Cammy White, nazionalità britannica e passato traumatico.
Se dovessi quantificare la nostra infatuazione per Cammy, però, direi che non arriva al punto da metterci in casa una statua a grandezza quasi naturale di Cammy che fa gli stacchi, e se l'hanno fatta e venduta significa che c'è tanta gente che ci supera, in questa infatuazione: buon per loro.
Il nostro amore è di natura strettamente platonica, perché siamo appassionati di giochi di combattimento 1 vs 1 fin dai tempi del cabinato di Street Fighter II nelle sale giochi di Cervia durante le interminabili vacanze estive dell'infanzia, ma la nostra abilità è rimasta più o meno sempre lì... livello bimbetto che lecca un cono gelato.
E invece Cammy è sempre stata un personaggio high execution, che richiede contorcimenti particolarmente acrobatici delle dita per funzionare bene, i riflessi di un furetto e soprattutto la determinazione di applicare una pressione costante e furibonda per tutto lo scontro dal secondo 1 al 99, perché se Cammy rallenta un istante l'offensiva, per lei è finita.

Cammy non è proprio cosa per noi.

Ma mi fa tanto piacere che abbia trovato qualcuno in grado di condurla fino all vetta del mondo, anche se è un tizio che usa il joypad (faccina triste) e dunque stavolta non posso sognare l'epica del guerriero che si costruisce il joystick con le proprie mani eccetera. Bello anche sia stata una finale combattutissima e incerta fino all'ultimo round. Non dico che mi ha emozionato, anche perché non l'ho guardata in diretta, ma per la mia natura capisco e apprezzo di più questo genere di spettacolo rispetto a quelle altre olimpiadi là, nonostante quei diavoli di francesi ci abbiano sbattuto dentro un pagliaccio vestito da Assassin's Creed sponsorizzato dai soldi di Ubisoft (maledetta).

In chiusura di questo editoriale diluito nella calura soffocante di queste giornate, per completare la nostra regressione allo stato infantile più puro, devo notare che hanno fatto un rifacimento di Ranma 1/2, che è uno dei miei 2 o 3 cartoni preferiti di sempre.
Sembra nientemeno che un miracolo che certe sue connotazioni controverse siano passate indenni attraverso le forche caudine della censura contemporanea: ma forse è un po' presto per dirlo? Anche l'arte non sembra poi migliorata più di tanto, rispetto a trent'anni fa. Ma siamo deboli e vulnerabili: Ranma ci piacerà anche così.

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27 . 07 . 2024

Il magnifico Piercarlo

Sasaki è un impiegato di mezz'età (argomento su cui torneremo) assolutamente grigio. Lavoro modesto, appartamento modesto, stipendio modesto. E' un grande amante degli animali cucciolosi e tutto quello che vorrebbe, per migliorare la sua vita, è un animale domestico. Sempre per non gravare troppo sulle sue finanze decide quindi di prendere un uccellino (carinissimo). La creaturina però si rivelerà essere la reincarnazione del grande Piercarlo (sic!), il grande stregone di un mondo magico morto a seguito di un complotto. Piercarlo ha ancora a disposizione tutti i suoi poteri quindi non solo insegnerà a Sasaki le più varie magie, ma lo farà anche arrivare nel suo mondo fantasy, dove il nostro colletto bianco avrà modo di lavorare per la pace e il bene comune.
Non è, però, finita qui. Le capacità che Sasaki ottiene da P-chan (o Peeps, come inspiegabilmente dice il titolo dell'anime) gli faranno scoprire anche il mondo delle persone dotate di poteri straordinari del suo mondo per non parlare di terribili maghette emo con il vizio di uccidere chi gli capita tra i piedi.

Sasaki e Peeps è una serie Mashup, che è una cosa che in narrativa non si dovrebbe fare. In pratica, a partire dal suo protagonista, rimescola diverse tipologie di anime fantastico, dal classico isekai fantasy alla serie di, diciamo, supereroi, buttandoci poi dentro maghette, demoni e ovviamente preadolescenti infatuate del tipo daddy.
Curiosamente, questi elementi stanno in equilibrio tra loro piuttosto bene, Sasaki, grazie al supporto di Piercarlo, è sempre superiore a tutti gli altri, ma tanto le soluzioni che trova non si basano mai sulla forza bruta, anzi, sembra che il suo vero superpotere sia riuscire a gestire i conflitti con sangue freddo come gli ha insegnato il suo lavoro d'impiegato.

Sasaki e Peeps è quanto di più cozy potreste guardare oggi come oggi. Sasaki reagisce a ogni situazione con il sorriso sulle labbra e la saggia aplomb dell'uomo maturo e riesce molto spesso a usare il dialogo per uscire dalle situazioni più pericolose. Se c'è un vero cattivo finale definitivo la serie non ce lo mostra, l'unica evoluzione della trama che vediamo è il modo in cui Sasaki diventa sempre più sicuro di sé e centrale nella vita degli altri personaggi che aiuta sia quando sono spudoratamente buoni sia quando sono un po' più grigi.

L'aspetto più interessante di Sasaki e Peeps è sicuramente il personaggio di Sasaki che non fa nulla per essere qualcosa di diverso da quello che dichiara di essere, ovvero un uomo di mezza età senza granché di interessante nella vita. Non parliamo semplicemente di un anti-eroe, ma di qualcosa che, tra shonen e seinen è proprio fuori target, ma che sembra anche un trend moderno che si sta diffondendo. La sensazione è che il mercato degli anime sappia che i quindicenni e i venticinquenni che dieci anni fa usufruivano del media ne stanno usufruendo tutt'ora (ehm...) e allora abbia deciso di dedicare alcune opere a loro che, usciti dai furori della gioventù devono in qualche modo affrontare la vita matura. E' piuttosto interessante, visto soprattutto da chi è preso in pieno in questa descrizione, come il potere escapologico dell'anime e quindi la sua capacità di far sognare sia intatto anche con questi presupposti perché alla fine la narrazione rimane esattamente quella attesa, il personaggio viene portato via dal suo mondo ordinario da un notevole guardiano di porta e da lì vive mirabolanti avventure. Solo, il suo approccio a quello che gli accade è maturo, ma molto aperto mentalmente, facendo entrare in empatia con lui in un modo diverso da come abbiamo sempre fatto con bimbi frignoni, ragazzi timidi e personaggi esaltati che urlano yamero.

L'unica cosa che può gettare in confusione, vista l'età di Sasaki, è il fatto che tutti gli altri personaggi hanno l'età classica (reale o visibile) di tutti gli altri anime, il che significa che il nostro si ritrova circondato da quindicenni che, chi più chi meno morbosamente, provano sentimenti per lui un po' come ci si aspetta facciano le fanciulle nei confronti dell'eroe. La cosa non è poi così creepy perché anche se Sasaki è reso come evidentemente un quarantenne, si sa che gli autori di anime con le età delle ragazze non ci prendono mai quindi finché queste non la dichiarano esplicitamente le interazioni possono risultare un po' tirate, ma non eccessivamente scandalose.

Sasaki e Peeps non è tecnicamente eccezionale, colori tutti pallidi, disegno non eccezionale. Il continuo monologo interiore del protagonista, anche quando è divertente, dopo un po' stanca e come al solito nel fantasy non c'è granché di quello sfarzo che chiederemmo ai giapponesi. Ci sono un paio di buoni duelli a luci e esplosioni colorate, ma come ho detto questo non è il centro delle storie quindi non importa che non ci sia grandissima teatralità. Per quello che riguarda la opening abbiamo del JPOP giovanile standard, io credo di non avere più la forza di ricordare le canzoni degli anime quindi posso dire di averla apprezzata, ma già oggi devo andarmela a risentire sul tubo per parlarne.

Sasaki and Peeps è consigliato? Si, perché è un anime terribilmente TATONE, il modo in cui i protagonisti escono dai guai è sempre molto amichevole ed è molto rilassante. Accettate che gli autori si ritengano in diritto di buttare nella storia qualsiasi cosa e di violare qua e là un po' di regole narrative, ma intanto godetevi le interazioni tra Sasaki e P-chan e la loro sfrenata passione per le bistecche. La prima stagione chiude alcuni rami della trama, ma va anche il cliffhanger comunque la seconda è già stata annunciata quindi potete anche stare tranquilli.

“Do not feed meat to Java sparrows that aren't reincarnations of starsages!”

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