La notte eterna
La paura è pigrizia.
Ma la primavera ci esorta a scrollarci di dosso la pigrizia letargica dell'inverno, con il suo dinamismo meteorologico e la luce implacabile e i pollini irritanti, e dunque saremo coraggiosi.
Ma il coraggio serve a poco senza un'adeguata preparazione: esercizi di rilassamento muscolare insegnati dai monaci shaolin 4000 anni fa, decolonizzazione batterica cutanea, e stare al sole il più possibile.
In questo tempo ricco di cioccolato ma terribile per altri aspetti, mi trovo a cercare l'antidoto più potente nel suo genere: Final Fantasy VI.
Final Fantasy VI: tu sei la mia casa, il mio rifugio, la mia fortezza spirituale. Quando sono con te non temo alcun male.
Va bene, ma ancora non voglio parlare di Final Fantasy VI Pixel Remaster eccetera... lo so che lo anticipo da settimane, ma c'è sempre qualcosa di più urgente. È lì da trent'anni, può aspettare ancora un po'.
Anche perché in questi giorni c'è un altro Final Fantasy che ha la priorità, perché è il venticinquesimo anniversario di Final Fantasy VII. Anche di questo c'è già un remake, tutto tiratissimo con circuiti da mille valvole e insalate di matematica... altro che “pixel remaster”! E allora alla nostra malvagia padrona SquareEnix non restava che celebrarlo in altro modo, tipo con questa galleria d'arte celebrativa fatta dai fan. Terribile e disgustosa, sia l'arte che il sito che sembra uscito dagli esperimenti con QuickTimeVR degli anni '90.
In questo senso, è l'esperienza museale autentica giapponese! Ma sul serio, cara SquareEnix, cosa ti abbiamo fatto di male? Perché va bene farci male una volta o due, ma questo è proprio accanimento!
Basta, meglio tornare a pensare a Tifa Lockhart, nella sua versione illegale realizzata per FFVII Remake.
Ma altre, ehm, waifu ci attendono. Perché non ho ancora dimenticato Elden Ring, il gioco più bello che non ho mai giocato.
Ho già detto che sto giocando Elden Ring su Youtube, che è un modo come un altro per arrendermi alla mia vecchiaia. Ma oggi non voglio proporvi un altro video del sommo intrattenitore italiano, che quelli escono regolarmente e non avete bisogno che ve li indichi io, a giudicare dal contatore delle visualizzazioni. No, oggi voglio fare un balzo in avanti e saltare direttamente a uno dei finali (!), in un breve montaggio che segue dall'inizio alla fine la storia di Ranni la Strega.
In un gioco che procede sottovoce, sussurrando e non gridando, anche questa trama si dipana per pochi cenni vaghi, allusioni a mezza voce, sguardi languidi e movimenti impercettibili delle mani (magari, peccato che questo Elden Ring ha un reparto tecnico che fa schifo ai cani). E nel corso di cento e passa ore, se il giocatore ha capito cosa fare decifrando questi vaghi cenni (ma scritti meravigliosamente bene, in un linguaggio aulico e colto), prendendo appunti con diligenza su un taccuino posato accanto al joypad, alla fine può essere premiato da una sequenza onirica e surreale, persino per gli standard di questo gioco: il matrimonio con una semidivinità del cielo stellato.
Un finale profondamente magico, in cui diventiamo il consorte della Notte Eterna... ma soprattutto ci sposiamo una bambola di porcellana con quattro braccia (!) e un secondo volto ectoplasmico sovrapposto al primo (!!).
Questi giapponesi non si smentiscono mai. Grazie, giapponesi profondamente disturbati, per quello che fate per noi.
Se supereremo la notte eterna, ci rivedremo al di là la settimana prossima.
Lo-Rez: arte, storia, web designIl loot di cioccolato
Weekend pasquale, la pasqua è quel momento in cui dovresti essere a festeggiare, ma non sai mai quanto. Perché ti arrivano regali, ma sono solo un uovo e qualcosa dentro, che raramente sarà soddisfacente. Perché ci sono delle vacanze, che sono tipo un giorno, perché vuoi stare in casa con gli altri ma fuori c'è bello. Perché non ci sono canzoncine di pasqua. Però, per dire, è la festa del coniglio quindi noi dovremmo avere qui buffet, ricchi premi e cotillion, dovremmo nascondere uova in giro per casa e andare a cercarle, che è un gioco divertente, ma basta non farlo con le uova vere. Che se ve ne perdete una in giro e la trovate solo che ormai è settembre dovete decontaminare la casa col fuoco.
No, è che poi si dice che non santifico le feste.
In questi giorni mi è venuto da pensare: ma io riuscirei ad andare avanti in questo mitico Elden Ring? Io non ci vorrei pensare tanto a Elden Ring, ma il mio Google Now, che guardo per pigrizia, mi propone almeno quattro articoli al giorno del tenore "Qualcuno è riuscito a cucinare la pizza in Elden Ring e gli è uscita molto croccante" e così, anche non volendo, la mia mente vi ritorna.
Io, quindi, riuscirei ad andare avanti a Elden Ring? Io, che sono qui a guardare video di Youtube per andare avanti in Tomb Raider (calmini, l'ho fatto solo due volte su tre videogiochi) riuscirei a svicerare tutte le combinazioni, le tecniche e le logiche necessarie per procedere nel difficilissimo gioco non per tutti eppure giocato da tutti?
Improvvisamente, mentre mi ponevo questa domanda, una risposta, in qualche modo è emersa e per quanto bizzarra mi è risultata interessante: no, non ci riuscirei semplicemente perché non ho un PC performante.
Un Vero Videogiocatore non può prescindere nell'affrontare un Vero Videogioco dall'avere una Vera Macchina da Gioco ovvero un computer che abbia una scheda grafica, della RAM e un processore adatti a supportarlo. Perchè quando ti metti a giocare un gioco che è interessato ai dettagli, in cui il timing delle parate è fondamentale e in cui devi esercitarti alla sequenza freccia-incantesimo-spada per poterla ripetere le dieci volte necessarie a uccidere il mostro non puoi sempre stare lì con la tensione che il gioco carichi, che il gioco esiti oppure la consapevolezza che nel momento in cui girerai la testa il mondo rallenterà impercettibilmente, ma quell'impercettibilmente che sballerà tutto l'addestramento che volevi fare per sconfiggere il mostro difficilissimo.
E' questa un'altra consapevolezza che mi è cresciuta giocando i Tomb Raider. Abbassando ragionevolmente i dettagli oggi non posso dire di giocare Shadow in maniera fluida, però è abbastanza utilizzabile. Sono però consapevole che se dovessi affrontare un combattimento complesso avrei delle difficoltà, difficoltà di frustrazione, perché in quei momenti il tuo gioco deve essere agile e i tuoi riflessi devono essere pronti, non puoi aspettare dei caricamenti. Fortunatamente Shadow ha dei combattimenti molto meno intensi di Rise e non ha soprattuto le wave di nemici del primo capitolo, che erano divertentissime, ma anche perché allora il mio PC sembrava molto più adatto al gioco di quanto non lo sia con l'ultimo capitolo.
Solo questo? No, in realtà c'è una cosa che vorrei chiedere a voi Attuali Videogiocatori, una curiosità che un Vero Videogiocatore dell'età dell'Oro ha: quanto ha senso veramente imparare un gioco come Elden Ring? Cioè, è necessario girare per l'internet controllando i tutorial? Scartabellare quello che altri hanno scoperto su come risolvere questa o quella situazione? Si, chi arriva a certe conclusioni è proprio un altro livello di giocatore, un nerd del videogioco in sé più che del videogiocare, non possiamo essere tutti così. Però, sentendo voci in giro, mi sembra di capire che sia considerato sensato attingere alla consoscenza di questi mitologici personaggi, che studiare un gioco spendendo tempo sui libri online di chi lo ha sviscerato sia un tempo speso più efficacemente e altrettanto lecitamente che continuando a provare, provare e riprovare, magari nonostante ti manca quell'istinto, quella visione, quella sensibilità per dire che se effettivamente vado a sinistra invece che a destra prendo quel due per cento di danni in meno e ho un mezzo secondo per usare una pozione.
Nell'età dell'Oro, ve lo ricordo, non c'erano aiuti perché non c'era internet. Sul gioco ti dovevi spaccare te e al massimo i tuoi amici. Chissà se tutte le finezze e che oggi infilano in giochi come Elden Ring ai tempi avrebbero avuto senso senza qualcuno che potesse spiegartele alla bisogna. Chissà se i giochi si sono espansi anche perché il cervello dei videogiocatori si è espando e quindi bisogna giocare contro una coscienza condivisa, una mente-alveare, che quindi può mettere alla prova con più crudeltà.
Editoriale con riflessioni festaiole, estemporanee. Sembra quasi che abbia voluto scrivere Elden Ring migliaia di volte per ingraziarmi il SEO, cosa che sarebbe piuttosto curiosa, considerando che a noi il SEO ci snobbava anche quando era molto meno furbo di oggi. In realtà ho voluto solo archiviare un altro paio di penzierini da videogiocatore teorico prima di tornare ai miei passatempi frivoli e di scarso interesse. Farò il bravo e non vi chiederò cosa fare a Pasquetta. Però vi saluto dandovi appuntamento a settimana prossima.
Cymon: testi, storia, site admin- Cosa hai fatto? - chiese Fred
- C'era un pulsante e l'ho premuto. - rispose Holden
- Gesù Cristo. E' davvero così che affronti le cose della vita, vero?