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1057, 19/03/2022 - Angeli biblici
1057
19 . 03 . 2022

Il vento della pazzia

Sono giorni incerti, spazzati dai venti marzolini che portano la pazzia. Ancora rinchiusi nel loro antro, i nostri Ingegneri delle Tenebre anche nella strip di oggi si confermano papà soltanto di schemini e programmini, e figli del caos.
La settimana scorsa abbiamo rasentato pericolosamente l'abisso con dichiarazioni folli come “In un'altra vita forse FTR sarebbe stato un canale Youtube”, o “Ma quindi adesso che Elden Ring ha venduto 12 milioni di copie uno per essere snob deve buttarsi sugli open-world Ubisoft?”... È che siamo disorientati da un mondo che non riconosciamo più, e che ci manda in confusione.
Sono diverse settimane ormai che cerco di spiegarmi questi fenomeni imperscrutabili, e che riempio questi editoriali di un fraseggio aggrovigliato come i miei pensieri. Almeno c'è da ringraziare che non sono uno, ehm, streamer: altrimenti vi sareste beccati questi deliri in FullHD e audio stereofonico.
Ma forse la spiegazione è semplicissima, ed è sempre la stessa che si può applicare al mondo, ai videogiochi e a tutto quanto: la gente sono greggi ovini e nulla più, facilissimi da menare di qua e di là. Come mai un gioco ermetico e ostico come Elden Ring ha tanto successo? Ma perché va di moda, stupido! Tutto qua: altro che risveglio delle coscienze, avvento di una nuova sensibilità... Ma, è tutta una moda passeggera.
Le pecore riconoscono e seguono il loro pastore: ce lo ricorda anche questo tempo pasquale. Gli streamer e gli youtuber più in vista hanno dato l'esempio, e la massa li ha seguiti... finendo giù da un dirupo come poveri Lemmings™. Elden Ring infatti sa fare molto male a chi si addentra impreparato per i suoi sentieri impervi.
E non è difficile farsi cogliere impreparati, se uno è abituato a una dieta che consiste solo del classico Open World Annuale di Ubisoft o del Cinema Interattivo di Sony.

Trovo emblematica questa rappresentazione satirica dell'interfaccia di Elden Ring ripensata come un Assassin's Creed qualsiasi: fa ridere perché è vera. E il bello è che tanti potrebbero vederlo come un miglioramento: tanti segnalini che riempiono la mappa e ti conducono per mano da una attività ludica all'altra... e che però coltivano nel malcapitato giocatore un deficit di attenzione patologico.
In un panorama videoludico simile, Elden Ring non deve fare nulla di nuovo o di originale per svettare altissimo e farsi notare: gli basta fare quello che facevano tutti i giochi negli anni '90, e ignorare trent'anni di evoluzione. Cos'è infatti questo Level Design mirabolante se non una riproposizione degli stessi trucchetti che riempivano le mappe di Quake nel 1996? Un poligono piazzato strategicamente, che se ci salti sopra ti porta a un'area segreta... Per noialtri adolescenti questa roba era la normalità. Ma nel 2022 proporre una mappa muta, senza segnalini che appaiono automaticamente e ti dicono dove andare, è un atto rivoluzionario.

E allora quasi mi dispiace per la povera ragazzona fulva che neanche un mesetto fa campeggiava sulla copertina delle riviste femminili (si dice ancora?), e che oggi è svanita dalla coscienza popolare, dimenticata come i dinosauri.
Mi dispiace perché Horizon: La Peluria del West non si merita di finire così in fretta nell'oblio: chi l'avrebbe detto che il vertice della tecnologia videoludica del 2022 si sarebbe scontrato corpo-a-corpo con un giocaccio sporco uscito dagli anni '90, e ne sarebbe uscito sconfitto e umiliato? Proprio la ricerca della perfezione tecnica alla fine ha tradito Horizon: perché se un gioco si propone come la nuova pietra di paragone tecnica per una generazione, allora non può permettersi nemmeno minime sbavature come quelle compenetrazioni poligonali sgraziate tra la chioma fluente e l'armatura, o la mancanza delle animazioni in motion matching. Invece Elden Ring è una mostruosità tenuta insieme a sputi, ha la grafica di una PS4 ma gratta e arranca anche su una PS5... ma almeno non ha mai cercato di nasconderlo.
Questa dicotomia forzata mi affascina, tanto che ne parlo da un mese su queste pagine, ma ora basta. È tempo di passare oltre, anche perché ci sono tante sirene che mi chiamano col loro canto irresistibile. Tanti nuovi RPG strategici a turni con gli sprite (!), un nuovo gioco che porta il nome di Final Fantasy (!!), e poi ancora e sempre l'eterno Final Fantasy VI.

Lo-Rez: arte, storia, web design
19 . 03 . 2022

Realtà troppo cruda

Non so se vi è giunto anche a voi quel trend che cerca di smontare l'immagine degli angioletti che abbiamo dimostrandoci che nella bibbia sono delle masse fatte di occhi, ali e altre cose architetturalmente assurde. Era una cosa che già era abbastanza creepy quando la faceva Anno per farci combattere i suoi robottoni giganti, ma adesso che è arrivata sui social è ancora più inquietante. Noi però siamo ingegneri, quando facciamo degli schemini sappiamo che accidentalmente potremmo aprire un portale verso un labirinto di follia o realizzare un glifo per il ritorno di Pazuzu nel nostro mondo, quindi queste robette del soprannaturale non ci fanno né caldo né freddo. Se il soprannaturale vuole venire a parlare con noi si trovi un linguaggio di specifica comprensibile. (questo è quasi un koan zen, visto che linguaggi di specifica comprensibili non ne esistono tanto quanto gli applausi con una mano sola).

Sia Humble Bundle che itch.io hanno messo online offerte in favore dell'Ucraina. Quella di itch.io si è giù chiusa, mentre per quella di HB avete ancora giorni. E' complicato parlarne qui dentro considerando i vincoli che ci siamo imposti di tenerci sempre un passettino lontano dalla realtà, però segnalare queste iniziative mi sembra giusto anche perché parliamo di videogiochi. Pistolotti morali sul farlo o non farlo o quanto dare e come e perché invece proprio non se ne faranno. Io li ho presi entrambi, più o meno senza guardare cosa ci fosse dentro. Sono anche contento dei grossi numeri che si vedono sulle pagine in merito a quanto raccolto. Niente altro da dire. Se mai mi capiterà di giocare a qualcosa contenuto nei pacchi che risulterà particolarmente interessante tornerò a parlare di quello. Parlare di videogiochi insomma. Per il resto ci sono sedi migliori di questa.

Visto che bisogna tenersi su di morale in qualche modo ho approfittato dell'ultimo mese per recuperare quattro dei cinque capitoli della serie di film della "notte del giudizio" (The Purge), tutti tranne il prequel che, per misteriose ragioni, SKY non ha voluto fornirmi. Ovviamente non c'è molto da parlare di una serie che ha un po' di anni sulle spalle (anche se l'ultimo capitolo è 2021) però visto che l'ho trovata molto intelligente ho deciso di segnalarla qui sulla colonna. The Purge fa quello che la buona fantascienza dovrebbe sempre fare, ovvero prendere uno spunto forte, anche assurdo, e poi impegnarsi a svilupparne gli aspetti sociali, andando a gettare un po' di luce in qualche angolo buio della nostra civiltà. Il primo film, in realtà, funziona molto come thriller anche se ottimo thriller, però i seguiti, pur mantendo un nocciolo action piuttosto divertente, fanno bei quadri espressionisti della società americana moderna. Avendo in mente gli episodi del 6 Gennaio scorso e pensando più at large a una certa retorica delle armi americana anche le più grottesche delle situazioni presentate sembrano quasi plausibili, il che dà allo spettatore un sano brivido di presa di coscienza. C'è da aggiungere poi che il film è aiutato da un'ottima estetica di maschere, costumi e situazioni realizzate con occhio molto attento.
Ovviamente questa visione non mi porterà a recuperare anche la serie TV, già cancellata. Non credo che nel media serie TV questo tipo di scenario potesse funzionare bene, a meno di uscire dalla logica della pura notte delo sfogo e magari mostrarci qualcosa della società che gli è cresciuta intorno. Un lavoro raffinato che difficilmente il pubblico avrebbe recepito correttamente.
Comunque, prima di farci prendere dallo sconforto, consideriamo che dovrebbe esserci un sesto capitolo cinematografico in lavorazione.

Non l'ho ancora finito, ma la sensazione è che Shadow of the Tomb Raider sia, in effetti, un brutto gioco. In questo senso posso dare ragione a Lo-Rez di quanto scrisse. Lo dico però da sfegatato fan dei primi due capitoli. Ci sono molti errori grossolani in questa avventura sudamericana. Un'ambientazione molto meno curata in cui si cercano le stesse meccaniche degli altri due capitoli senza contestualizzarle bene, dei ridicoli dungeon che si trovano alla periferie di megacittà e non sperduti nel nulla, persino dei combattimenti molto meno gratificanti. Insomma, si percepisce una certa devozione al dio-soldo e una necessità di chiudere la storia in qualche modo senza più metterci impegno. Anche il cattivo, per ora, sembra veramente una mezza figura rispetto agli altri due.

Editoriale di crudi pensieri sparsi mentre volgiamo alla primavera. Ogni considerazione sul futuro oggi suona sempre un po' inquietante quindi faremo a meno di farne. Giocate e giocate bene, consapevoli del fatto che c'è un mucchio di gente che occupa il suo tempo in modi di gran lunga peggiori.

“Come on now, let's all get on down / Do-si-do now / We gon' have a good ol' time / Don't be scared, 'cause there ain't nothin' to worry 'bout / Let your hair down and square dance with me”

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