Strip
serie
986, 17/10/2020 - Casa nella sala giochi
986
17 . 10 . 2020

Mille colori

Non si dica che FTR si dimentica delle categorie sociali preterite, colpite e abbandonate nell'attuale Situazione... Ma a dire il vero i gestori di sale giochi sono una categoria in via d'estinzione già da un paio di decenni: ne sopravvivono ormai solo pochi esemplari nel loro habitat naturale, l'Estremo Oriente.
Cloud e Link chiamano casa una sala giochi deserta, e hanno per compagnia solo le luci ultraviolette e i pigolii elettronici di questi grandi robot acquattati nella penombra. Pensare che quando hanno intrapreso l'attività, chissà quanti anni fa nella storia di questo fumetto, poteva ancora parere un minimo redditizia. Siamo proprio vecchi! E come sempre, Non ita semper erit.

Preso dalla voga di tanti argomenti interessanti, nelle scorse settimane non ho trovato posto per parlare delle Nuove Console. Ecco, appunto.
Ma certo, non sono immune al fascino dello strumento fisico del Divertimento Elettronico, neppure ora che gli anni dovrebbero avermi donato saggezza. Però queste nuove console sono davvero scialbe, nel corpo e nello spirito: una volta avevano ognuna la sua personalità, la sua architettura tutta proprietaria, ma oggi sono solo dei mini-PC (o non tanto mini, nel caso di quella carcassa immonda di PS5).
Di PS5 però apprezzo almeno la possibilità di personalizzare facilmente le fiancate, che sono intercambiabili (certo quel design offensivo la rende praticamente una necessità). Per quanto riguarda i giochi, se non erro non c'è traccia di titoli squisitamente “Next Gen” fino a 2022 inoltrato... quindi di cosa dovremmo parlare?
Siamo al crepuscolo dell'era della console come oggetto, e ben presto anche l'industria videoludica seguirà il destino delle sorelle maggiori, il Cinema e la Musica, e ascenderà al mondo virtuale spogliandosi di qualsiasi corpo fisico.
Così sia, nel bene e nel male. Perché sia chiaro, c'è tanto di male anche in questo destino.

Ci avviciniamo insomma a grandi passi al mondo distopico ritratto da tante opere cyberpunk, tra cui - ehm - Cyberpunk. 2020 o 2077 che dir si voglia. Gli ultimi materiali promozionali usciti sull'ambientazione di Night City mi hanno un po' raffreddato perché non apprezzo la satira e qui mi pare che ce ne sia parecchia, quasi come un GTA proiettato qualche decennio nel futuro.
Però poi hanno pubblicato approfondimenti come questo sugli stili artistici di Night City che invece sono favolosi! Quattro stili molto diversi applicati a tutto dall'abbigliamento all'architettura, ciascuno con una sua storia piuttosto stratificata: è proprio il genere di cura per l'ambientazione che mi fa amare un gioco di ruolo. Un gioco in generale.
Ricordo un tempo in cui gli RPG occidentali, gli RPG per computer, erano tutti grigio e marrone, un fantasy medioevale europeo sciapo e irritante. Oh, quanto mi irritava! E oggi, un decennio dopo, dal cuore dell'Europa arriva questa meravigliosa fontana di mille colori! Un'attenzione così alla direzione artistica non si vede spesso, soprattutto in un gioco molto molto grosso come questo. Grazie, polacchi.

Lo-Rez: arte, storia, web design
17 . 10 . 2020

Mazzafrusto delle ere

Sembra proprio che il gioco caldo del momento sia Baldur's Gate 3 e questo è piuttosto affascinante. Sapete che i vecchietti come me sentono sempre di avere il diritto di dire la loro quando nuove generazioni riscoprono titoli del genere e in questo caso ne abbiamo ben donde, visto che parliamo di una serie che ha visto i suoi primi capitoli nel 1998 e nel 2000, cioè venti anni fa e che oggi sembra essere tornato alla ribalta lasciando intatta la sua struttura di fondo.

E' sempre un po' questo quello che mi colpisce di questi eventi. Una volta lo zeitgeist del mondo dei videogiochi era dettato dai generi, c'erano generi che crescevano e generi che uscivano da sotto i riflettori, in un movimento costante che faceva sì che lo scenario che avevamo davanti era sempre diverso. Oggi invece, sotto le ampie fronde del classico triplaA (quel coso che ha sempre la visuale da dietro il tuo personaggio che va in giro in un mondo a piacere con le cutscene d'effetto) sembra non esserci limite a quell che può sbocciare splendente e prendere il centro della scena. Baldur's Gate 3, intendiamoci, esattamente come i suoi predecessori, è un RPG isometrico fortemente legato al regolamento D&D, non è un gioco immediato e, anzi, nelle sue incarnazioni passate affascinava soprattutto i puristi per il suo modo di rendere il pen&paper. Oggi invece, a guardare quanto i media ne parlano, sembra che BG3 sia quello che devi giocare per sentirti "in", quello di cui parlare alle feste.

Questo probabilmente dipende dal fatto che il bacino di utenza dei videogiocatori è ora talmente vasto che qualsiasi genere oggi può raccogliere abbastanza massa critica da far parlare di sé, magari in un momento in cui, tra le altre cose, si è un po' tutti in attesa del futuro. Oggi possiamo ben pensare che ogni appassionato di D&D sia anche videogiocatore e che di certo tutti loro si sono avventati sul gioco il più rapidamente possibile (fino a saturare l'early access, perché di questo stiamo parlando). Intorno a costoro si innesca l'urgenza di avere l'oggetto caldo del momento ed ecco che dietro gli appassionati duri e puri (quelli che hanno anche rilevato immancabili discrepanze con i testi sacri originali) si sono allineati anche tanti curiosi, tanti giocatori un po' più umorali, che hanno deciso di provare quest'esperienza. E non è mica detto che loro non si divertiranno, eh, perché anche se BG3 è un rigoroso RPG in fondo è anche un videogioco, è una sfida, è matematica, ma anche cinema, ma anche divertimento. Forse non tutti coglieranno la necessità di comporre un'armatura per avere un +2 quando colpiscono con la mazza, magari ci vorrà un po' per capire che il sistema di incantesimi non ti permette di trasformare l'azione in uno shoot'em up, ma fortunatamente il popolo dei videogiochi è (tutt'oggi) composto da gente dalla mente elastica.

E io? Io cosa volete, sto ancora aprendo a caso giochi presi negli humble bundle di 2-3 anni fa. Potrei vedere se c'è dentro un RPG duro e puro e installare quello, ma non faccio testo. Ho fatto quello che faccio sempre quando qualcosa mi incuriosisce, senza abbandonare l'oblò da cui guardo il mondo ho fatto partire un paio di video. Beh, il trailer non dice molto, però l'intro cinematica è realmente da wow, mi ha dato emozioni che solo i migliori titoli Blizzard sono riusciti a suscitarmi. Quello che mi ha affascinato è che a un certo punto ti appassiona la mini-storia raccontata e ti intriga scoprire come va a finire. L'arrivo dell'oscuro malvagio sul villaggio è qualcosa che abbiamo visto in tutte le salse sempre, soprattutto nelle intro, ma i cavalcadraghi che arrivano in soccorso sono quel tocco di poetic cinema che ci vorrebbe sempre, quando vuoi ammaliare un giocatore all'inizio.

Passiamo alle other news e agli other trailers. Abbiamo un trailer per Expanse 5. Guardandolo ho capito che non prenderò il quinto libro. La lettura del quarto non è stata così soddisfacente come avrei voluto e alla fine il giochino di portare avanti i due media rischia di fare confusione più che altro. Sono contento di aver dato anche a Corey un po' di spazio e penso che soprattutto Caliban sia stato meritevole di una lettura, ma i romanzi non hanno quella ricchezza che giustifica affrontarli sapendo di poter seguire anche la serie TV. Per quello che riguarda quest'ultima direi che una delle cose che possiamo attenderci è un sacco di Drummer e penso di non aver bisogno di niente di più.

Un altro trailer in cui sono inciampato questa settimana è Monster Hunter. P.W. Anderson! Più Milla! Più videogiochi! E' una combinazione che in altri tempi e luoghi abbiamo benedetto con cori altisonanti. Però magari questa volta anche no.

“Yeah, I showed up at your party / Will you have me? Will you love me? / Will you kiss me on the porch / In front of all your stupid friends? / If you kiss me, will it be just like I dreamed it? / Will it patch your broken wings? / I'm only seventeen, I don't know anything / But I know I miss you”

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