Un giovedì qualsiasi
Link ci lascia allibiti confessando il suo segreto nella strip odierna: non riesce a scuotere la levetta quando lo guardano.
Non ce la fa a premere quei tastini sotto lo sguardo di estranei, è troppo timido. È proprio vero che non si conosce mai una persona fino in fondo! Ma forse invece potevamo aspettarcelo, dopotutto Link è sempre stato così taciturno in tutti i suoi giochi... perfino con la Principessa Zelda, che non è mai riuscito a farsi nonostante ella continui a sbattergliela in faccia, quell'occasione, da quasi quarant'anni.
Ma accantoniamo solo per un momento le fan-fiction erotiche sulla Principessa Zelda! Anche perché è un genere piuttosto inflazionato. Ma soprattutto perché il dovere ci chiama: abbiamo da parlare di altri filmati promozionali, di altri giochi visti questa settimana.
Sì, ma che noia!
La “conferenza” (se così si può chiamare, in questa Situazione) di Microsoft di giovedì, infatti, non ha saputo smuovere neppure un timido palpito di emozione.
L'ho seguita in diretta come già avvenne per la conferenza di Playstation 5, nella speranza che il giovedì pomeriggio mi trascinasse in un vortice di emozioni... e invece no.
Del resto già la conferenza Sony mi aveva lasciato tiepido, come tutte le altre. E sì che ormai, come ripeto da anni su queste colonne, sono un vecchio videogiocatore pensionato che gioca circa tre ore la settimana, e il mio legame con il Videogioco è soprattutto platonico: vivo di trailer e illustrazioni promozionali, di chara-design e poco altro.
Avevo zero aspettative per Halo, avendolo sempre trovato assai noioso (mai giocato), eppure questa presentazione è riuscita a deludere persino me. Ho atteso fino alla fine che ci dicessero “ma questa è la versione per la console vecchia, ci siete cascati, ora ecco qui quella davvero Next Gen...” Ma no.
Come al solito gli indie hanno catturato la mia attenzione, con le loro personalità vivaci: The Gunk in particolare mi ha fatto venir voglia di provarlo oggi. Anche il gioco non ufficiale di Stranger Things, Echo Generation, è un titolo che potrei possedere, nonostante sia la copia nostalgica di una copia nostalgica di una copia nostalgica.
Il titolo con più potenziale in assoluto, e quello che è arrivato più vicino ad illuminarmi l'anima, è senza dubbio Everwild. Non si sa nulla di che roba sia, di come si gioca e se si gioca, ma mi basterebbe poter correre per i prati con quelle animazioni, con quei colori, con quelle vesti fluenti, accarezzando le bestie e cantando agli alberi... questo, a parte l'arte, mi esalta: il fatto che l'industria proponga sempre più giochi dove esiste qualche altra forma di interazione con il mondo a parte sparare.
Mi sarebbe piaciuto vedere ancora Hellblade 2, che con il primo fulmineo trailer ci ha mostrato per la prima volta uno scorcio di Nuova Generazione. Ma niente: niente che renda giustizia alla potenza di una console nuova, né tantomeno esclusive che possano far propendere chicchessia a comprare questa console invece che l'altra.
Eppure forse è proprio questo il messaggio di Microsoft: che ha rinunciato ad affrontare Sony sul suo terreno per cercare un'altra strada, come già fa Nintendo da vent'anni.
E questa strada è: il Game Pass. Il gioco su abbonamento, recapitato su qualsiasi oggetto con uno schermo e una connessione a internet. Ottenuto il dominio di una piattaforma del genere, il numero di possessori di PS5 diventa all'improvviso del tutto irrilevante.
Il fatto che nessuno dei giochi presentati sia esclusiva Xbox Series X è un indizio molto chiaro. La Nuova Generazione per Microsoft è Nessuna Generazione Mai Più, è un eterno abbonamento mensile.
D'improvviso Sony ci appare tanto ingenua e tanto tenera, nell'ostinarsi a fare ancora la stessa identica cosa dopo cinque generazioni.
Kaleidoscope
Cosa facciamo, Cymon? Ci stiamo comportando incredibilmente bene ormai da un paio di mesi, con un mucchio di articoli sul videoludo, addirittura qualche gioco giocato, pure un obolo letteralmente buttato via sugli Humble Bundle come ai vecchi tempi. L'ultimo sforzo sarebbe metterci qui a guardare il videone dello showcase XBOX. N'Ora e mezza de videone? Ah no, fortunatamente mezz'ora è di countdown. Ok, ma n'ora de videone? Eddai, facciamo degli skippini e cerchiamo di scriverne qualcosa.
Giuro, volevo mettermelo in diretta in sottofondo, volevo provare il brivido di esserci. C'era la gente di Gameplay Café collegata e mi sono detto "che male c'è tenerlo in sottofondo?". Poi naturalmente lo streaming ha flippato e non ho avuto voglia di recuperarlo. Però adesso ho fatto una panoramica e qualcosa c'è da dire.
E' uno showcase curioso, soprattutto se lo si paragona a quello di non molte settimane fa fatto dalla concorrenza. Lì almeno l'apertura era stata dedicata alla macchina, all'oggetto, al guerriero in sé. Qui invece niente, se siete ingenui come me potete pensare che i primi minuti mostrati possano effettivamente riguardare la creazione, un po' pomposa, della nuova XBOX, invece è solo l'armatura di Master Chief. La console non esiste o forse è un problema irrilevante, quello che contano sono i videogiochi.
E Halo è un po' più che un bene rifugio per gli amici di Microsoft, Halo è quell'oggetto che zittisce tutti, è quella cosa che ti fa dire che "anche MS ha fatto cose buone" perciò, a scando d'equivoci, abbiamo più che un trailer un enorme mini-film che comincia con uno spudorato omaggio al mito (la costruzione dell'armatura) e poi procede mostrando gameplay, ma anche tanto, tanto girato cinematografico. E in generale è questo trend quello che più mi ha colpito di questo showcase, sempre mettendolo a confronto con quanto mostrato da SONY. C'è un sacco di cinema in questa presentazione e molto di quel cinema è al posto dei videogiochi. Ma siamo alla presentazione di una console per videogiochi.
Diciamocelo. Quelli che hanno voluto tirare fuori i poligoni a tutti i costi sono stati quelli di SONY. Sono quelli di SONY che ci sfrantumano con i loro motori grafici e forse è vero, loro su quel fronte hanno anche qualcosina di più. Loro volevano farci vedere le lucette, le superfici, le espressioni. XBOX invece non si è messa nemmeno a parlare di hardware e anche nel mostrarci videogiochi ha cercato di dargli tutt'altra dignità, ha voluto soprattutto parlarci di storie.
E' una storia epica quella di Halo: Infinity. Potete anche non avere voglia di tornare a fare spara-spara (sinceramente non uno spara-spara diverso da quello visto negli ultimi dieci anni), ma la grandeour di Master Chief e di tutti i personaggi di contorno non può non avervi ammaliato. E non è l'unico gioco a comportarsi così. The Outer Worlds: peril of Gorgon cos'è se non un delizioso oggetto di modernariato? Si ok, ma il gioco? Il gioco pazienza, è un ottimo trailer. Come funzionano le meccaniche di Grounded, forse l'unico titolo che mi ha realmente incuriosito? Chi lo sa, quello che conta è la sottile ironia di fondo, l'immaginazione un po' anni novanta di Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi, la scena degli insetti giganti. Ci sono poi anche dei titoli, dei veri propri drama interattivi che rendono quasi faticoso cercare il gioco sotto ciò che mostrano. Tell me Why è un trailer cinematografico fatto e finito, i personaggi affrontano dei problemi che non sono nemmeno gestibili in un videogioco, il loro modo di porsi è così rotondo che non ce la vedi l'interattività. E stesso dicasi per As Dusk Falls. Possiamo aspettarci questo tipo di dissonanza cognitiva quando andiamo a esplorare le lande degli indie, dove la gente "usa" il concetto di videogioco per fare molte cose (spesso non fare videogiochi), ma in un nido di giochi potenzialmente triplaA questa cosa ci lascia un po' straniti, anche piacevolmente. E' solo che l'impressione è che qualcosa ci tiene lontani dal nocciolo della questione. Lo stesso Medium, a sua volta, che ci presenta questa situazione con la doppia realtà non ci spiega come il giocatore passi da una all'altra e quale sia il motivo per farlo, ci mostra solo questa deliziosa doppia visione, contemporanea, sicuramente frutto di un lavoro architetturale allucinante. Ce lo mostra perché è qualcosa di scenico, non ci mostra come lo useremo. Magari sono io che sento queste sfumature, ma personalmente la cosa mi ha colpito profondamente.
Non è un caso se i trailer che hanno mostrato la ciccia verace sono stati quelli di Destiny e Phantasy Star. Quella è roba che si può soltanto giocare e che oltretutto sappiamo già giocare benissimo. Quella è gente che si può presentare a uno showcase nuda perché non ha niente da nascondere. Però sul monte dei titoli globalmente mostrati titoli così sono stati una drastica minoranza.
Cosa concludere, quindi? XBOX timida? XBOX lontana dal voler chiamare a sè i Veri Videogiocatori? Non sono persona da fare del facile disfattismo. E' stato bello vedere così tante storie messe assieme, lo sapete che io adoro il concetto di raccontare all'interno dei videogiochi. Solo che non mi è sembrato uno showcase aggressivo, non ci ho visto il bisogno di rivendicare un'identità di console, non ho visto nessuno dipingersi i segni del proprio clan sul corpo per inneggiare ai propri dei. Questo vuol dir molto, a mio parere, in un mondo che per quanto possa disputarsi partite sulle decine di fps comunque è anche molto identità e comunità. Sembra quasi che XBOX voglia presentarsi come "qualcos altro" rispetto alla Playstation, non voglia affrontarla di faccia come già tempo fa fece Nintendo, prendendosi un mercato a sé dove fare il bello e il cattivo tempo. Il mercato in cui si è rifugiata Nintendo però era qualcosa di ovvio, a ben guardare. Dove può invece rifugiarsi XBOX? Se la strategia comprende qualche brillante idea questa Console War potrebbe avere qualcosa di divertente da dirci
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