Strip
serie
824, 08/07/2017 - A occhi chiusi
824
08 . 07 . 2017

Il senso dell'olfatto

“Usa la forza, Gödel!” sussurra una vocina nella nostra testa, ogni volta che siamo troppo esaltati oppure abbiamo le allucinazioni dopo un giorno di duro lavoro o entrambe le cose, e allora ci assale la tentazione di imitare il biondino: chiudere gli occhi, rinunciare all'aiuto di strumenti fallaci, ripudiare la razionalità e affidarci all'istinto puro!

Dopotutto se ci riesce un bifolco contadinotto adolescente che per divertirsi nei weekend spara alle pantengane nella sua fattoria, perché non potremmo farcela noi, raffinati Ingegneri delle Tenebre?
Invece di solito finisce male, ovviamente.

Ma un pochino esaltato io lo sono lo stesso, perché di recente ho partecipato al convegno della Confraternita degli Ingegneri delle Tenebre (succursale italiana), che si tiene ogni anno in via Tortona a Milano.
Il tema di quest'anno era raggiungere l'Illuminazione passando dall'Immanenza quotidiana alla Trascendenza. Applicare questo principio a FTR, ad esempio, significherebbe pianificare qualche evoluzione del qui presente sito, sul lungo periodo, e guardacaso è proprio quello che abbiamo in mente da un po'. Non ci sono scadenze precise, non stateci addosso. Ma credo che entro l'anno succederanno delle cose.

Per il resto, non c'è molto da segnalare, salvo due notiziole gustose e pazzeschissime adatte al periodo estivo.
La prima è l'annuncio di un nuovo RPG giapponese che si intitola:

Is it Wrong to Pick Up Girls in a Dungeon? Infinite Combate

Ehm! Come sapete siamo sempre alla ricerca di titoli strambi, generalmente provenienti dall'Oriente, e direi che questo si candida di prepotenza all vittoria del premio 2017.
Anche l'altra notizia è pervertita a più non posso, e arriva dritta dritta dalla torrida estate nipponica. Tutti ricordiamo Dead Or Alive Xtreme Beach Volleyball 3. Anzi, è scolpito nella nostra memoria nei secoli dei secoli. Ebbene, a quanto pare TECMO ha intenzione di aggiornare il suo titolo all'era della Realtà Virtuale... ma perché limitarsi ai sensi della vista e dell'udito? Dopotutto si tratta di un'esperienza di gioco, come dire, fortemente tattile. E dunque è stata annunciata un'edizione speciale per VR Sense, con la quale il saggio popolo nipponico potrà dilettarsi, nell'intimità di un cabinato arcade completamente chiuso, con una coinvolgente esperienza interattiva che interesserà oltre ai sensi canonici anche l'olfatto.
Tutti i giocatori di DOA Xtreme, infatti, si chiedono da sempre “Che profumo indossa la bella Kasumi in bikini mentre gioca a pallavolo in spiaggia sotto il sole?” E in effetti bisogna osservare che il giocatore tipico molto raramente ha l'opportunità di annusare, sia pure da lontano, qualche esemplare del genere... Questo marchingegno finalmente ci darà una risposta. È la scienza, baby.

Lo-Rez: arte, storia, web design
08 . 07 . 2017

Reitermaster

Se c'è un lato positivo nell'ingegneria e soprattutto nell'ingegneria informatica è che nessuna tecnica new age ha alcuna possibilità di avere successo. L'informatica è tutta spigoli e parti appuntite e non c'è la minima possibilità che il fluido ragionamento del pensiero alternativo possa attraversarla senza scoppiare come un palloncino. Considerando come butta là fuori negli ultimi tempi, lo considererei un plus.

Non c'è granché che abbia colpito il mio interesse questa settimana e intendo in senso particolarmente lato. Ci sarebbero un paio di cose da dire sulle serie TV (una potreste intuirla dall'internet), ma le cose sono ancora troppo in alto mare perché sia il caso di fare il punto della situazione qui. Purtroppo il completismo è una piaga anche quando si tratta di scrivere editoriali.
Eppure questo editoriale deve pure andare avanti e allora ecco che mi sovviene che su queste pagine non ho dedicato nemmeno due righe alla scomparsa di Sergio (Alan D.) Altieri. Altieri è un autore che divide, persino nella piccola nicchia della fantascienza italiana ha estimatori come anche veri e propri haters. La sua traduzione delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco è stata a dir poco controversa, ma le traduzioni, si sa, son sempre tradimenti, come dice il detto. Anche i suoi libro però possono suscitare nelle persone un ampio spettro di possibilità. Da una parte è abbastanza evidente che ad Altieri non ha mai fatto schifo abbassarsi al livello del puto entertainment, ne sia dimostrazione che ho qui un suo Segretissimo. Altro punto importante, è evidente che la sua scrittura possa apparire curiosa, a volte troppo grezza, a volte sincopata e che finché non si è preso il suo ritmo sembra quasi un urlato perenne trailer hollywoodiano senza quid. Nonostante tutto ciò io in Altieri ho visto molto. Ho visto lo scrittore muscolare, che decide di sfondare tutte le barriere che ritiene utile sfondare per produrre la sua epica. Barriere di carattere storico, narrativo, tecnico, niente gli ha mai fatto paura. Non lo ha spaventato mettere un samurai tedesco al centro della guerra dei trent'anni, non ha fatto una piega quando si è trovato ad anticipare Katrina, ambientando alcuni suoi romanzi in una Los Angeles sbattuta da un nubifragio apocalittico. La sua fantascienza (perché di fantascienza si è spesso trattato) è sempre stata una fantascienza del poco dopo, ma per quanto breve sia il periodo che divide la sua epoca dall'oggi, non si è mai contenuto nel riversargli sopra una quantità di piaghe e desolazioni tali da cambiare le regole del vivere comune. In questo periodo stava lavorando a una lunga saga che doveva essere una continuazione del suo universo, ma che per una volta faceva salpare i suoi personaggi per lo spazio. E' una saga che non vedrà mai fine (anche se, chissà, forse la magia del recupero del materiale ci darà qualche altro capitolo), ma nonostante questo ne ho acquistato i due volumi, per capire dove sarebbe andato a parare.
Ho avuto la fortuna di vederlo dal vivo l'anno scorso, era una persona molto divertente, gigione come può essere solo uno scrittore d'intrattenimento, ma anche inquadrato e razionale come può essere solo un ingegnere, molto amichevole col pubblico tutto.
Personalmente, considero la sua scomparsa una brutta perdita. A parte il fatto che scrittori di fantascienza italiani non è che ce ne siano in abbondanza (intendo noti e conclamati) comunque le sue storie erano costruite in modo abbastanza ortogonale a tutto il resto della produzione nostranta e anche se questo poteva renderlo indigesto, era comunque vivificante.

Sono contento, alla fine, di aver scritto questo editoriale così. Non che la morte di Altieri non mi abbia colpito quando è accaduta, semplicemente non avevo pensato che fosse un personaggio adatto per la sala degli eroi del coniglio e che quindi potesse avere un suo editoriale. La noia e il vuoto me lo hanno ricordato, questo per dimostrare una volta di più che servono a qualcosa.

“Si prenda l'acqua celebre
del gran monsù Maurizio,
con l'altra capo-cefalo;
e poi la fagiadenica.
Con questa poi mischiateci
l'aceto con l'aregheto;
sia questa rinforzata
con l'acqua canforata,
col balsamo copaibe,
col dolce elettuario,
di cedro imperiale,
che giova e non fa male.
Vi unite a queste cose
benigne e portentose,
per fare il tutto eccelso,
con l'elisir d'Elmozio,
pur quel di Paracelso.
Mischiate e rimischiate,
poi pillole formate.”

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