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1159, 13/04/2024 - Chat8BiT
1159
13 . 04 . 2024

Pomerania

Un cane piccolo è un gatto che non ce l'ha fatta.

E il cane piccolo per eccellenza è il Pomerania, che anche a riposo sembra una vecchia lavatrice in funzione. In questa primavera pazzerella le divinità giapponesi hanno deciso di omaggiare questa razza canina pubblicando DORONKO WANKO.
DORONKO WANKO è il giochino piccino (ma non indie! guai a chiamarlo indie che poi il popolo si indigna!) e completamente gratuito che simula in maniera molto accurata l'arrivo di un pomerania nella casa nuova in cui avete appena traslocato. Un pomerania un po' dispettoso.
Mi lasciano un po' perplesso, a me bimbo degli anni '80, questi giochetti che sembrano l'estensione di un canale Instagram presidiato dalle IA per fare soldi, pieno degli hashtag giusti per attirare utenti. Si tratta di un prodotto a uso e consumo degli, ehm, “streamer” che lo porteranno su Twitch: lo strumento ideale per una performance artistica che prevede anche una componente umana, come l'automobile in una gara di Formula 1.

Accettiamo ma non comprendiamo; o forse è il contrario? Ad ogni modo questi streamer, queste IA, questi contenuti generati algoritmicamente, questa rincorsa all'economia dell'attenzione sono gli argomenti in cui sguazzano i nostri Cloud & Link da quando si sono dovuti cercare un mestiere. Anche nella strip di oggi li vediamo alle prese con la novità del momento, ma si capisce che sono a disagio, che proprio non vorrebbero essere lì: rincorrono le mode attirati dalle storie di ricchezze favolose, come la compravendita dei personaggi degli MMORPG, come gli e-sport, le criptovalute, gli NFT e ora la IA... via via scivolando sempre più in basso, tradendo se stessi.
Cloud & Link sono diventati i personaggi più tragici del fumetto: le loro disavventure hanno un fondo di amarezza vera, di inquietudine che punge sul serio. Sono attori distinti dai loro personaggi, ne abbiamo già riflettuto, e questo li fa sentire sempre un po' fuori posto.
Ma a quanto pare nemmeno Final Fantasy 7 Rebirth ha fatto incassi eccezionali (che brutto mondo!), e prima di vedere un nuovo Zelda dovremo attendere sei o sette anni... Cloud e Link per campare dovranno continuare ad arrangiarsi così.

Sono uscite delle serie televisive che però non ho ancora guardato: in passato questo dettaglio insignificante non ci avrebbe trattenuto dal parlarne... ma si vede che stiamo invecchiando.

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13 . 04 . 2025

Monarch

Essendo le IA la cosa hot dell'informatica di questi tempi gli appigli per prenderla per il culo sono infiniti. Io un po' mi trattendo, ma ogni tanto decido sia il caso di cedere un po' alle soluzioni facili e così ecco la strip di oggi. Come spesso capita le persone che parlano dell'elenco mancano sempre di farsi le domande intelligenti. Per esempio tutti i progetti IA di cui sentiamo parlare sono avidi, in modo abbastanza ottuso, di qualsiasi informazione riescano a ingurgitare, anzi, molto spesso pensano che ingurgitare sia la priorità. Mi chiedo invece cosa accadrebbe se selezionassimo effettivamente dei subset su cui addestrare le intelligenze, così da avere realmente qualcosa di diverso, da caso a caso. Una cosa che impariamo all'asilo è che se continui a mischiare cose alla fine ottieni sempre il marrone. Mi sembra che nel mondo delle IA stia andando esattamente in questa maniera, non stiamo ottenendo risultati creativi nuovi, stiamo ottenendo sempre lo stesso esatto risultato. Non abbiamo creato infiniti motori creativi, abbiamo solo aggiunto ai creativi esistenti (in carne e ossa) un creativo ulteriore con un suo stile. Uno stile, tra l'altro, piuttosto sciapo.
Diciamo che poteva andare meglio.

Fortunatamente la creatività non è morta, anche se non si trova in cima alle classifiche e nei thread dei social e dove il popolino guaderebbe. Vi ho parlato di Miraculous Ladybug molto tempo fa, quando avevo visto forse solo le prime tre stagioni. Da allora la serie ha avuto altre due stagioni complete (intendo 25 episodi, come i cartoni di una volta), tre film spin-off e una presenza cinematografica. Stiamo parlando di una serie per bambini, non di un anime vero e proprio, e questo se vogliamo è il suo punto di forza più interessante. E' molto facile, in un anime, presentare delle situazioni cupe perché il pubblico a cui si rivolge è forse in grado di digerirle. Quando si parla di bambini invece da una parte con certe cose bisogna edulcorare e dall'altra parte bisogna osare, cercando di vedere fin dove la produzione permette di spingere. Il set di partenza di Ladybug è già abbastanza inquietante (la figura di Gabriel padre oppressivo e contemporaneamente villain non è facile da digerire), ma andando avanti la vicenda peggiora e questo è un notevole merito. Il quadrangolo LadyBug-ChatNoir-Marianette-Adrian diventa una trappola claustrofobica e a questo si aggiunge tutta una schiera di personaggi malvagi, la cui malvagità è quasi inattesa e un mondo degli adulti feroce.
Come se non bastasse, in un modo che, a pensarci, è assolutamente coerente, di stagione in stagione lo scontro col cattivo diventa sempre più difficile con lui che acquisisce sempre più poteri e capacità. La quarta stagione è il tripudio dei supereroi in costume, considerando che l'espediente di far intervenire altri Miraculous oltre i due canonici diviene una consuetudine, ma è anche la dimostrazione di una battaglia più accesa. La quinta stagione, che sicuramente possiamo considerare chiude un macrociclo importante, invece, vede letteralmente un mental breakdown dei personaggi dopo l'altro mentre il piano dei cattivi porta a una reale distopia cibernetico-magica che culmina nello scontro finale. Scontro finale che chiude in maniera impeccabile (e naturalmente tragica) la vicenda.

Esistono veramente pochi prodotti della qualità narrativa di Ladybug, questo è il motivo per cui ve ne parlo nonostante non sia esattamente in target con gli argomenti che trattiamo da queste parti. Visto senza troppo impegno è la solita sequenziale avventura di supereroi che sconfiggono puntata dopo puntata il villain di turno, ma andando a vedere cosa va a costruire nel suo background realizza dei personaggi molto profondi che attraversano trasversalmente molti demoni dell'adolescenza, in certi casi esagerandoli ampiamente per portarli a livello supereroe, ma altrove mettendo semplicemente a nudo certe fragilità che sono molto umane. Come sapete è per me molto difficile trovarmi soddisfatto di un'opera, figurarsi trovarmi soddisfatto di un'opera per bambini che si protrae per cinque stagioni, ma in questo caso non riesco veramente a riscontrare alcun difetto in quanto realizzato.

Se vogliamo trovare un passo falso nel brand sicuramente lo abbiamo nella versione cinematografica della storia che, lasciandosi alle spalle l'animazione per la TV, riprende la storia da zero. Il problema principale è che chi ha realizzato questo prodotto ha pensato che, per forza, si sarebbe dovuto realizzare un film Disney vecchia maniera. I protagonisti cantano, i sidekick (ovvero i kwami) sono sopra le righe, viene trascurata tutta l'estetica anime-like delle vestizioni e della ritualità. Certo, Miraculous Ladybug non sembra, ma si basa su diversi pilastri ingombranti e forse non è proprio possibile schiacciarli tutti in due ore, ma in questo caso si è sacrificato il lavoro da fare intorno a Hawkmoth, col risultato che il finale perde di drammaticità. Diciamo che non so se si sarebbe potuto realizzare un buon racconto di Ladybug in chiave cinematografica, ma di certo buttare via alcuni degli aspetti fondativi della serie e fraintenderli non è stato di grande aiuto.

Editoriale che non è un receditoriale, ma un po' gli assomiglia, come spesso accade ho voluto esternare qui ciò che in fondo non posso dire in nessun altro posto. Come vi ho detto è piuttosto curioso il modo in cui Miraculous è stato recepito. E' un successo mondiale, certamente, ha generato un universo editoriale che ormai si spalma, su cartoni, film, fumetti e qualsiasi altra cosa, per non parlare dei gadget. E' però misconosciuto qui in Italia nonostante sia recuperabile su diverse piattaforme (e in chiaro su Super) e non mi sembra che abbia generato l'interesse che merita. A suo modo parliamo di una Magical Girl, quindi esattamente il mio tema di riferimento ed è ben vero che le Magical Girl, per quanto di successo, hanno sempre un pubblico di riferimento che è una nicchia. In questo caso poi parliamo di una Magical Girl che ha i tratti cupi di una serie di maghette moderna, il che lo rende ancora più indigesto ai più.
Voi però, lo so bene, non siete i più. Se vi avanza del tempo provate a darci un occhio.

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