La biblioteca infinita
In coda sull'Adriatica o a farci strada a colpi di machete nelle giungle dell'Indonesia, siamo tutti segnati da quest'estate che raggiunge ora il suo apice.
Anche Neo in questa strip deve aver preso un'insolazione o picchiato la testa sul fondale marino troppo basso, o forse è solo stato esposto a un po' troppe Canzonette Estive mentre sorseggiava tamarindo e limone in un chioschetto sulla spiaggia.
I videogiochi sono un lontano ricordo: o meglio, l'Industria dei Videogiochi con tutto il suo corredo di musicanti e orsi ballerini e strilloni è un lontano ricordo. I giochi invece li stiamo giocando tanto, almeno per i nostri standard, compreso quel Dave The Diver che più videogioco non si può, e quel Dredge che insieme ad esso forma una improbabile duologia.
Nei ritagli di tempo ci cuociamo al sole come lucertole sul muro, preferibilmente nelle immediate vicinanze di uno specchio d'acqua non necessariamente salata, o di uno strapiombo roccioso di almeno 2000 metri.
È dunque un momento di sosta, in cui possiamo ponderare il passato e il futuro dei giochini elettronici che fanno bip-bip. Solo che non ne abbiamo voglia. Soprattutto il futuro ci interessa poco, perché in un modo nell'altro lo vivremo (o non ce ne importerà in ogni caso)... ma del passato è difficile parlare, perché sta scomparendo.
Eh, sì, Atreiu, il Passato Videoludico sta scomparendo inghiottito dal Nulla! La nebbiolina grigia lo smangiucchia ai margini, man mano che il passato si srotola dietro di noi, ed è spaventosamente vicina.
Per l'esattezza, il Nulla si è già mangiato l'87% dei videogiochi mai fatti. Ma per fortuna non è un oblio così irrevocabile, perché sebbene tutti questi giochi non siano più accessibili legalmente, esistono altre contrade men frequentate in cui possono nascondersi e proseguire un'esistenza clandestina.
Purtroppo però tanti sfortunati sono dimenticati e basta, sono perduti e basta. Andando avanti sarà sempre peggio: i “Giochi a Servizio”? HA HA HA! Alla prima lieve flessione nella curva dei ricavi, ecco che basta chiudere il rubinetto e tanti saluti per sempre, caro il mio Servizio!
E dovrebbe esserci qualcuno che si scandalizza se diciamo che a questo punto la pirateria è un dovere morale? C'è bisogno di qualcuno che consideri i giochi (e i film) come opere e non solo come prodotti: e allora traggo una nuova speranza dai cataloghi di gruppi pirata come Yify, perché sono cataloghi che comprendono tutto. Tutti i film del mondo, da tutti i paesi del mondo, belli e brutti e orrendi, vecchi e nuovi e quelle vie di mezzo che non importano mai a nessuno! Dalle peggiori vaccate pescate dal cestone dei DVD all'autogrill, fino ai capolavori della storia del cinema, e tutto quanto sta nel mezzo: questa assenza di critica è lo spirito giusto per costruire davvero una Biblioteca Infinita, e dare finalmente un senso a questa roba tecnologica che chiamiamo Internet ma di cui non sappiamo bene cosa farcene.
Carbon tax
Shangri-La è un anime del 2009 che ho recuperato accidentalmente, ma che sembra scritto l'altro ieri. E' un anime sul cambiamento climatico e non è che non si sapesse del cambiamento climatico nel 2009, ma le soluzioni che adotta e i temi che tratta sono venuti d'attualità dopo, alcuni non più di un paio di settimane fa.
Nel mondo di Shangri-La le nazioni hanno deciso di legare le economie alle emissioni di CO2 cosicché siano più prospere le nazioni che ne emettono meno. Il Giappone, complice un terremoto che ha distrutto Tokyo, ha deciso di contribuire alla salvezza del pianeta spargendo sul suolo una foresta geneticamente modificata dalle caratteristiche infestanti. Questo ha messo in difficoltà la povera gente che si trova letteralmente a lottare contro le piante per la sopravvivenza mentre la gente che sta un po' meglio si sta ritirando in Atlas, una gigantesca torre lontana da tutto e tutti dove la vita procede tranquilla. L'introduzione della carbon tax ha anche creato i cosiddetti carbonisti, ovvero degli speculatori finanziari che si basano proprio sull'indice delle emissioni per i loro investimenti aggressivi, spesso capaci di ribaltare l'equilibro degli stati.
In questo scenario si muove Kuniko, solita ragazzina spigliata armata di boomerang, sempre guardata a vista dalla sua madrina-trans Momoko. Sarà lei a scalare Atlas e svelarne i segreti mentre gli altri personaggi metteranno a repentaglio la vita del mondo intero, in una commistione piuttosto equilibrata di scienza e magia.
Shangri-La è un prodotto Gonzo quindi i suoi personaggi sono un po' gommosi, ma almeno non c'è abuso di occhiali a specchio. Atlas è meno esoterico di quanto si crederebbe e anche se alla fine bisogna venire a patti con vere e proprie divinità la trama non va mai completamente persa per la psichedelia, rimanendo anzi solida in tutte le sue implicazioni sociali e morali.
Non saprei dire bene in che momento si è cominciato a parlare di carbon tax, ma nel 2009 forse non era un termine così diffuso, ma sicuramente una implementazione fantascientifica così aggressiva non ce l'abbiamo tutt'oggi. La cosa interessante è che, sotto alcuni punti di vista, Shangri-La sembra fare il gioco dei negazionisti climatici perché alla fine tutti gli accorgimenti presi per il bene del pianeta ricadono ferocemente sulla povera gente che diventa agnello sacrificale sull'altare della salvezza del pianeta, costretta a nascondersi da grandinate assassine (ecco il riferimento alle settimane passate) e a lottare corpo a corpo con funghi infestanti. In realtà il discorso è molto più ampio e dimostra come anche una cosa positiva come la salvezza del pianeta può essere usata come una clava dalle elite, desiderose unicamente di chiudersi a guscio nel loro palazzo dorato. In generale, però, l'intera storia danza in punta di piedi sulle sue implicazioni morali, perché Atlas è in realtà il risultato di alcune azioni mostruose fatte da personaggi che in realtà non ricevono la punizione finale, dopo aver patteggiato una redenzione all'acqua di rose.
Altro tema interessante è quello della transessualità. Momoko non è solo il solito personaggio un po' flamboyant che gli autori degli anime mettono per colorare un po' la scena, è invece molto rotonda, come costruzione, e gioca con la sua sessualità a ogni pié sospinto approfondendo il discorso dell'identità come poche altre volte ho visto fare. E' un po' di tempo che mi sembra gli anime stiano prendendo coscienza delle tematiche LGBTQI+ dopo anni in cui le hanno sfruttate in maniera "istintiva" senza dedicargli realmente attenzione. E' un buon segno di come si possono inglobare nuovi temi anche in strutture consolidate come quelle della narrazione dell'animazione giapponese, senza necessariamente snaturarsi. Shangri-La non è un anime sulla transessualità, ma è una storia che accetta la transessualità come un dato di fatto. Sono da sempre convinto che questo sia il modo di fare vera integrazione piuttosto che presentare certe situazioni e poi continuare a disegnarci intorno circoletti rossi.
Shangri-La è una bella storia di 25 episodi, divertente e interessante. Non è un capolavoro, ma tieni in equilibro tutto quello che mette nel piatto con abilità. E' anche fantascienza molto genuina, con spunti e idee che si potrebbero anche riutilizzare in opere mature del genere. La sua action è un po' esagerata, come a volte la sua crudeltà, ma senza mai andare fuori dal lecito, per il prodotto che è. E' una serie consigliata? Direi di si, non la considero un capolavoro, ma nemmeno tempo sprecato. Potrebbe piacervi, magari anche più di quanto è piaciuta a me e non perde occasione di far riflettere.
Cymon: testi, storia, site admin“Momoko: You know, they say a tranny trades his jewels for gorgeous white pearls!
Kuniko: What the hell does that mean?
Momoko: No time for that, dear. Let's focus on our escape right now.
Kuniko: Come on, don't be such a tease! What do you mean by pearls?
Kunihito: I'm actually kinda curious, myself!”