Un centenario
“1100”: il giorno in cui Follow The Rabbit conquista un'altra cifra decimale. Dopo aver festeggiato il decennale, i vent'anni, la strip numero 1000 noialtri vecchi conigli ci siamo ormai abituati alla nostra vecchiaia incipiente... e accogliamo quasi con fastidio quest'ennesima ricorrenza, recalcitranti ad uscire dalla tana come la marmotta del Giorno della Marmotta, che pochi giorni fa si è scoperto essere perfino morta, tanto era vecchia.
Anche stavolta, se leggete queste righe significa che l'impalcatura HTML che regge il sito ha tenuto, così come il potente Rabbitbot™ che si muove dietro la facciata: un fatto non scontato per un sitarello che si regge sulle sue sole forze, e rifiuta ostinatamente l'ospitalità dei Social Network o dei Blog... perché? Ma perché siamo vecchi (ripetiamo in coro).
A proposito di ricorrenze: lo scorso 31 gennaio, anniversario di Final Fantasy VII, il Giappone ha ufficialmente riconosciuto la data come Giornata Nazionale di Final Fantasy VII, con tanto di attestato in pergamena consegnato a Yoshinori Kitase.
Un altro caso di Sono Pazzi Questi Giapponesi™? Sì, ma che popolo meraviglioso! Con il loro esempio ispirano anche in noi una fervida devozione. Anche FTR ha qualcosa in serbo per il prossimo futuro.
La settimana scorsa facevo un tiepido elogio di Forspoken, il giocone diventato giochino che va di moda sbeffeggiare, fino a quando TikTok (?) non proporrà ai giovinetti un nuovo bersaglio per la loro graffiante ironia.
Un'onta in particolare si è aggiunta a tutte le altre: il gioco oro-violetto è stato umiliato nelle vendite da Hi-fi Rush, un giochetto disegnato in cell-shading come andava di moda vent'anni fa, in cui si picchia a ritmo di musica. Un fatto che per certi versi riscalda il cuore, essendo Hi-fi Rush molto ben fatto e ben funzionante e venduto a un prezzo onesto... ma nel mio cuore c'era e c'è posto anche (e soprattutto) per un disgraziato fallimento come Forspoken: vedi lo scorso editoriale.
Il giochino in questione però a suo modo, e nel suo piccolo, rappresenta un Piccolo Atto di Ribellione nei confronti delle logiche industriali che hanno portato al concepimento e poi al fallimento di tanti Forspoken: perché Hi-fi Rush ha sfidato tutte le consuetudini del marketing uscendo a sorpresa nel momento stesso in cui veniva annunciato alla conferenza Xbox. Zero campagne di marketing. Zero annunci, trailer, anteprime, press tour, interviste: questo gioco parla per sé, ed è accessibile subito e a tutti previo abbonamento al GamePass.
Più volte su queste pagine ho riportato la mia fascinazione per l'attesa, per l'anticipazione dei grandi giochi che tanto desideriamo: penso che sia una parte integrante dell'esperienza, perché dopotutto stiamo parlando di Industria dell'Intrattenimento, e io ormai mi intrattengo più così che con il joypad in mano. Quindi non vado matto per le uscite a sorpresa, anche se riconosco che sono una modalità di pubblicazione sana e onesta e genuina.
Ma... ma come? Ho scritto un'Opinione Non Controversa? Un parere morigerato e diplomatico? Ma dove andremo a finire!
Follow the Rabbit è per quei giorni in cui ci alziamo e scegliamo la violenza. Torneranno.
L'alternativa
Numero strano, 1100, arriva quasi troppo presto, non ci si è ancora ripresi dalla sbornia del 1000. Non lo celebreremo, ci dedicheremo invece al più classico dei receditoriali anime, che a suo modo è il modo migliore per festeggiare, visto che è uno dei tipi di editoriale che ci piacciono di più.
Muv-Luv Alternative (spoilers), al di là del giudizio qualitativo sul prodotto in sé, possiede uno degli elementi che più amo della narrativa del nippomondo. La serie Muv-Luv non nasce negli anime, ma nelle visual novel e di certo non riguarda alieni e robottoni giganti, anzi. La sua storia originale è un shojo tra i più classici, col solito ragazzo imbranato che si ritrova nel letto quasi per caso una ragazza dalle tette enormi facendo arrabbiare la sua amica d'infanzia, ovviamente sua fidanzata predestinata.
Muv-Luv alternative narra praticamente dello stesso personaggio che però, a un certo punto, si ritrova catapultato in una dimensione parallela in cui l'umanità sta lottando contro i BETA, una razza aliena infestante, e tutte le ragazzine con cui ha giocato nel suo mondo originale sono diventate in qualche modo soldati, piloti di robot giganti o attivi combattenti nella guerra per la salvezza della razza umana. Non contento, dopo aver vissuto diversi anni in questo mondo ed essere diventato un valente soldato, il nostro protagonista muore e la sua esistenza si riavvia tornando al momento in cui è arrivato in questo mondo di guerra, permettendogli di sfruttare la sua esperienza pregressa per combattere più efficacemente in BETA.
Non ha assolutamente alcun senso fare uno spin-off di robot giganti a partire da un shojo, tanto più che il risultato è che quasi tutti i piloti che il nostro protagonista incontra sono ragazzine, ma qualcuno un giorno ha deciso di far sterzare la serie così e ora tu hai davanti questo prodotto, derivativo e originale allo stesso tempo, con degli assurdi inserti per cui il pilota che è la gemella dello shogun (?) è anche la ragazza di cui ti innamoreresti se la sua ex-vicina di casa non fosse stata clonata nella mega arma anti BETA (?).
Di Muv-Luv, in realtà, avevamo già passato un bel po' di tempo fa, perché anche Schwarzesmarken è un un universo alternativo di questo. Solo che lì tutta la parte shojo era stata brutalmente tagliata e semplicemente si erano riposizionati i personaggi in diverse posizioni (e si era infilata a caso la STASI, naturalmente).
Dicemmo molto bene di Schwarzesmarken, possiamo dire lo stesso di questo prodotto? Mh, la connessione con il shojo iniziale e la natura "alternative" dello scenario, che introduce quindi viaggi nel tempo e mondi paralleli, rende la narrazione complicata da gestire e la annacqua. La sensazione dei primi episodio è proprio quella di entrare in una storia già iniziata, non tanto per la premessa della vita di Takeru nel suo mondo originale, quanto per il fatto che ha già compiuto salti tra mondi di qua e di là. L'inizio della storia, con lui che recupera il rapporto con i personaggi e le vicende che vanno in fretta perché lui, in fondo, le ha già vissute, riengono difficile immergersi nei rapporti umani e anche l'arco successivo, che non vede i nostri eroi combattere contro i BETA, ma combattere una ribellione interna, è difficile da digerire.
Quello che però è indubbio e che sicuramente è in linea con Schwarzesmarken è il grande talento dei suoi autori nella costruzione delle scene di combattimento. Le battaglia contro i BETA sono meravigliose e anche se i mecha non sono bellissimi hanno comunque un notevole carattere e la muscolarità del modo in cui combattono dà soddisfazione. Purtroppo tutto ciò si esprime solo nella coda della serie, che poi si chiude con un finale aperto, soddisfacente, ma che non vedrà mai la continuazione fino al completamento della storia.
Quali sono le conclusioni, quindi? Purtroppo la perplessità, nel guardare Muv-Luv Alternative, non ci abbandona mai. E' evidente che il materiale narrato è stato progettato per altri media (visual novel/manga) e che il tentativo che fa l'anime di abbracciarlo tutto fallisce per alcuni limiti tecnici. La storia ha troppe diramazioni, è troppo radicata nei suoi personaggi per poter scorrere via come scorre, concentrata unicamente su Takeru e raccontata pure su più universi contemporaneamente. Vorremmo soffermarci anche su altri personaggi, su altre azioni di guerra, su altri elementi che invece sono sempre accennati e portati via, nel tentativo di restituire il quadro completo.
Muv-Luv Alternative è un prodotto così interdetto che proprio non c'è contesto in cui è il caso di consigliarlo. Se seguite manga e visual novel forse merita veramente recuperare il materiale in questi campi, ma l'anime è proprio un progetto a metà.
Cymon: testi, storia, site admin“When you get to the point where you can laugh at your mistakes, you'll find new things to replace what you lost.”