L'estate dei miracoli
È l'estate dei miracoli.
La sua colonna sonora la suonano le cicale, implacabili e assordanti ma quest'anno non più senza volto: ce le troviamo al mattino presto appiccicate con sfacciataggine ai muri delle nostre case, senza far nulla per nascondersi, grosse e aliene come mostri di un cartone giapponese degli anni '70. Coprono i muri con la loro moltitudine. Farebbero la gioia di Hideaki Anno, se non avesse già concluso per sempre la registrazione degli effetti audio per il suo Neon Genesis Evangelion.
Miliardari che sembrano cattivi di James Bond sfiorano lo spazio con un dito, mentre i fuochi devastano la terra. Le Olimpiadi di Tokyo 2020 vengono rimandate a causa di minacce biologiche incontrollabili come profetizzavano gli anime quarant'anni fa.
Gran parte delle risorse computazionali ed energetiche del mondo sono consumate dalle Criptovalute, un “iper-oggetto” inconoscibile e alieno, dagli effetti socioeconomici imprevedibili e sinistri.
Dopo aver affascinato per decenni gli scrittori cyberpunk, la grandiosa visione del Metaverso si è infine realizzata, già qui e ora, in una vaccata inane come Fortnite: sono epifanie come questa che devono indurci a dire “Io Scelgo di Vedere la Bellezza”!
Come Piccarda alle porte del Paradiso. Come la Matilda Lutz spiritata (ancora!) che si cauterizza la ferita con una lattina arroventata, tatuandosi così sulla pancia il marchio della birra messicana. Come alcolizzati felici e contenti. Come androidi troppo umani brutalizzati in un parco divertimenti a tema Old Wild West: anche noi scegliamo di vedere la bellezza, in tutto il brutto della vita, perché è l'unica via per la trascendenza.
Se si è capito, questo è il tradizionale editoriale prima della pausa estiva: un editoriale sull'orlo dell'abisso, stranamente malinconico perché - qui possiamo dirlo - a noi le vacanze ci danno un po' fastidio.
Ma vengono come una necessità: già la strip della settimana scorsa è stata fatta con mezzi di fortuna perché non ero alla mia solita postazione, e si distingue perché è ancora più misera del solito, con i caratteri rasterizzati in modo strano e nessun effetto cosmetico... ma tutta la mia arte, quel poco che c'è mai stato, ha raggiunto lo zenith forse negli anni d'oro di Kunoichi Clara e Grand Theft Rabbit, e da allora ristagna perché ho praticamente smesso di disegnare.
Prendiamo l'Illustrazione Estiva 2021, che stavolta eccezionalmente vedete campeggiare in cima a questo editoriale, invece di essere pubblicata in differita.
Tutto sommato ne sono soddisfatto perché rispecchia la mia visione originale, tranne forse lo sfondo che è un po' troppo pasticciato... avrei potuto sperimentare qualcosa con gli spazi negativi tra gli Anelli Olimpici, ma intanto teniamoci questo.
Il tema è ovviamente olimpico per un motivo soltanto: perché queste Olimpiadi sono giapponesi, e non fanno nulla per nasconderlo. Sentir risuonare sul palcoscenico mondiale della Cerimonia D'Apertura le note di Dragon Quest, di Final Fantasy e di Chrono Trigger mi ha assai emozionato... davvero la nostre generazione ha ereditato il mondo!
Ma questa posa di Gödel in particolare è ispirata al meme della tiratrice russa (che in realtà risale alle olimpiadi scorse?!), ovviamente con il suo fidato Tamagotchi (protagonista di alcune strip che si perdono nella notte dei tempi) al posto del medaglione di The Witcher.
Non ho resistito alla tentazione di infilare nell'immagine i capi d'abbigliamento tecnico di ACRONYM, ormai il fornitore ufficiale di FTR. Tutto quello che indossa Gödel si può comprare, o meglio si è potuto comprare nella finestra di un paio d'ore in cui è stato disponibile prima di finire esaurito... ma questa non è una novità, ho detto tante volte in questi vent'anni che tutti gli abiti indossati dai nostri personaggi sono ispirati a vestiti reali che ho indossato io medesimo o ho visto indosso ad altri.
Il colore alpha green, che mi sembra particolarmente appropriato per Gödel, mi ha fatto penare non poco: le foto non riescono a rendergli giustizia e ho cercato a lungo la tonalità giusta, finché non l'ho campionata da un fotogramma di un anime che ho visto un giorno per caso.
Eccolo lì, un momento di rara introspezione artistica: in vent'anni non abbiamo mai fatto un dietro le quinte sulla produzione di queste illustrazioni, perché non credo di poter ispirare proprio nessuno... prendiamolo come un raro momento di debolezza.
Per riprendere la tradizione invece non posso esimermi dai Consigli Letterari estivi: e come avviene sempre più spesso negli ultimi anni anche oggi non devo pensarci molto, perché si dà il caso che il tizio che scrive questi fumetti scriva anche dei libri.
Intanto noto con disappunto che il suo libro è l'unico dell'intera collana (che mi pare di capire va avanti da decenni) a non avere una donna nuda in copertina.
Cymon, sono le basi del commercio! Ma del resto è uno che fa FTR, che ne può sapere di marketing?
E insomma, questa roba super-pulp e popolana di agenti segreti e donnine nude mi era completamente estranea, ma ora mi devo immaginare l'Autore nella sua routine quotidiana ispirata a sir Ian Fleming, che appena sveglio si fa una nuotata nudo nell'oceano dietro la sua villetta ai tropici, poi fa colazione in veranda con un drink molto robusto, e si siede all'ombra delle palme a riempire le sue 10 pagine quotidiane.
Mi stupisce che questo genere sia sopravvissuto nel 2021 alle ronde dei Vigilantes del Pensiero che pattugliano i social network... ma forse è proprio la sua natura cartacea, tutta italiota e legata alle edicole che lo tiene sotto i radar.
Ben venga, un ottimo esercizio per restare di mente aperta, e poi in questa storia di narcos colombiani non posso fare a meno di vederci un po' i maiali della Rivoluzione Culturale Agraria (Molto) Dal Basso che comparivano nel nostro videogioco di ruolo, The Long Ear.
La lettura sotto l'ombrellone per il maschio nerd ma non troppo: voglio dire, se sta sotto l'ombrellone...
Ma stiamo giungendo all'esaurimento di questo editoriale stranamente logorroico, che dovrete farvi bastare attraverso tutte le settimane estive che ci separano dal nostro (eventuale) rientro.
Sbevazzate Lagunitas, cercate la bellezza instancabilmente, e scrivete il vostro romanzo del cuore.
Esce il mio libro (4)
Lo so, lo so, questo dovrebbe essere l'editoriale di chiusura, quello per l'estate, quello in cui non scrivo niente invece siamo ANCORA QUI A PARLARE DI ME, che è una cosa che, giuro, non ci tengo proprio a fare, però una parte del mio ego si sente moralmente in dovere di venire qui, nella tana, a prendere questi appunti, perché non è vero che quello che scrivo non c'entra niente con la tana, tecnicamente la tana è il posto dentro cui scrivo più k di caratteri e inevitabilmente se mentre scrivi nella tana scrivi anche dei libri qualcosa per osmosi passa da una parte all'altra e viceversa.
Scusate.
Ovviamente se faccio un editoriale per dirvi che esce il mio libro con un 4 non stiamo più parlando del libro di cui abbiamo parlato nell'editoriale con il 3. Uno può passare una vita a scrivere e rimanere ignorato da chicchessia per poi vedersi calare addosso una pandemia e (forse) sull'uscita dalla stessa ecco che due vicende che non c'entrano niente l'una con l'altra ti piombano addosso così tu hai un traffico di mail, corrieri (i corrieri, maledetti corrieri), account instagram (instagram! diamine, parliamone, l'instagram!) che non ti ci raccapezzi più.
Mentre Il Pozzo dei Soldati andava a raccogliere gloria al premio Altieri una casa editrice, Edikit mi aveva intanto contattato dicendosi interessata a uno di quei manoscritti che mando periodicamente a pioggia a cercare fortuna nel mondo. Perché sono uno scrittore, forse, ma sono soprattutto un ingegnere e quando non sei certo del risultato una possibilità è provare a migliorare la qualità di ciò che fai, un'altra è aumentare il più possibile i tentativi per riuscirci. Arriviamo così a oggi, in cui posso con grande gioia annunciarvi che esce NUSQUAM, In Nessun Luogo che è un romanzo esplicitamente di fantascienza, ma se volete è anche un romanzo poliziesco, uno strano giallo fantapolitico ambientato nella Milano d'oggi e uno sproloquio di tecnicismi sociali scarsamente approfonditi che potrebbero far eco con qualcosa che avete letto qui.
Nusquam, infatti, parla di un'internet che non c'è, ma potrebbe esserci, ovvero di un'internet che è riuscita a unire le persone in modo tanto rigoroso da potersi considerare una nazione vera e propria, una nazione che ha dei cittadini, una politica, un'economia e che, seguendo ciò che è l'essenza della natura umana, dà fastidio alle altre nazioni in più maniere.
Nusquam è un romanzo di fantascienza come vanno oggi, very very very near future, tecnologie in gran parte reali, opportunamente potenziate per obbedire alle fantasie dall'autore, parole buone per il SEO tipo blockchain, alcuni personaggi e dei colpi di scena. Mi piacerebbe dire che potrebbe rappresentare veramente il sunto di alcune mie considerazioni sulla società del futuro, ma temo che questa sorta di messaggio alla fine sia esposto molto timidamente e quindi non saprei dire quanto vi può arrivare. La verità è che le elucubrazioni vere e proprie sono proprio adatte a questa colonna, forse anche perché nessuno le legge, ma quando poi dovrebbero andare a guidare una storia non riesco a esporle con decisione. Oppure, vale anche questa possibilità, la verità è che io ho scritto una storia e nel costruire l'ambientazione ho cominciato ad avere certe idee sul mondo. In questo caso Nusquam è arrivato a dire certe cose solo a me, che poi le ho riportate a voi in una specie di anello di retroazione. Impossibile dire dove stia la verità, ma è un enigma buono solo per la mia testa. Quello invece che posso dirvi per incuriosirvi è che c'è un omicidio, beh, ce n'è più d'uno, e ci sono intrighi che mettono in gioco i destini di molte persone. C'è il solito tutore dell'ordine dall'aria dimessa, che è un po' il personaggio che più mi affascina, ma c'è anche una ragazza con un sacco di qualità e un sacco di problemi.
Lo sto scrivendo un po' ovunque, ma lasciatemelo scrivere anche qui: dal punto di vista della confezione è un libro bellissimo. Posso dirlo perché non è lavoro mio, quindi è auto-promozione, ma non auto-celebrazione. La copertina ha quel tono acido e psichedelico che può ricordare certe grafiche astratte anni '80, ma anche le copertine dei best seller di fantascienza americani moderni. Il libro è grossarello e pesante, potete tirarlo in testa a qualcuno con buoni risultati, se tiene dentro la pancia e tira fuori il petto potrebbe ben passare per un bel tomo. La carta è bianchissima. Lo so, poi voi ormai siete dei drogati di ebook e allora di queste cose nemmeno ve ne accorgerete mai, barbari come siete diventati, ma io che ho avuto il privilegio di tenerne in mano più copie ho sentito tutte queste sensazioni e vi giuro che meritano.
Uff, adesso basta però. Un buon modo per evitare di parlare di me per un po' è proprio chiudere FTR fino a settembre. Per fare tutto questo narcisistico galoppare, sapete, ho posticipato non uno, ma ben due editoriali che inevitabilmente vi torneranno sul coppino quando saremo rientrati. Ora però liberi tutti, prendetevi il vostro meritato riposo. Andate al mare, trascinatevi in spiaggia e buttatevi sulla sdraio. Un momento... pardon... avete detto che andate in vacanza? Vi sbattete su una spiaggia per qualche giorno? Uhm... vi interessa qualche consiglio su cosa leggere?
Cymon: testi, storia, site admin- A stigmatized property could lose up to 35% of its market value. It could take up to 317% longer to sell.
- Because of a ghost?
- Did I mention ghost? Do you see the "G" word? No, many stigmatized properties. They're totally normal. But even the perception of creepiness, it just kills them. And even when phenomena are present, most of the time there's a totally rational explanation. Weird reflections. Noisy pipes. Mice. A downdraft that can make a fireplace...
- Reach out to grab you and suck you screaming feet-first into hell?
- Occasionally irrational explanations are required.