Cose strane
Anche quest'anno offriamo un tributo all'empia ricorrenza di S. Val., per ragioni che si perdono nella storia quindicinale di questo fumetto.
La realtà è che lo facciamo per salvare il mondo. Se non producessimo infatti un'illustrazione tutta rosa e zuccherosa in occasione del 14 febbraio, rischieremmo di risvegliare la furia di un Male Antico dallo spazio profondo, che giace sepolto sotto un cimitero per animali indiano che... ma per tagliar corto: abbiamo i nostri motivi, fidatevi.
Al lettore moderno, hipster con la nostalgia degli anni '80, sempre al corrente delle ultime tendenze in fatto di serie su Netflix, non sarà forse sfuggito nell'illustrazione di oggi il sottile richiamo a Stranger Things. Perché va bene la festa degli innamorati, ma insomma abbiamo una nostra dignità.
Da parte mia volevo cimentarmi anch'io nella realizzazione di un titolo nello stile della sequenza d'apertura di questa serie celebratissima: dopotutto i tutorial per imitarlo si trovano a palate, anche il mio gatto può farcela senza impegnarsi troppo. E per me che sono un bambino degli anni '80 fanatico di tipografia i titoli di testa di Stranger Things vincono tutto, sono un concentrato di amore tale da rischiare di farmi venire un colpo. Il risultato, come accade ormai da anni, mi delude profondamente, ma tant'è: dopo i videogiochi, credo di dovermi ormai considerare pensionato anche dal disegno.
Già che siamo in tema di nostalgia tanto vale premere il pedale fino in fondo: diciamo qualcosa di Ultra Street Fighter 2 per Nintendo Switch. La mia prima reazione all'annuncio che uno dei titoli di lancio della nuova console Nintendo sarà la riedizione di un gioco di 25 anni fa è stata: ma quanto era bello il carattere dell'HUD originale di Super Street Fighter 2? Davvero magnifico! Mi si stringe il cuore se penso all'orrore della UI di Street Fighter V, talmente scialba che ho sempre pensato fino all'ultimo secondo si trattasse di una roba provvisoria, in attesa del design definitivo.
Un po' come il resto del gioco, ora che ci penso.
Ma tornando al nuovo Street Fighter, che poi è identico a quello di 25 anni fa: benissimo l'aggiunta di Violent Ken, un personaggio di nicchia per i veri conoscitori, ma soprattutto mi fa piacere l'illustrazione promozionale firmata da Bengus. Bengus sarebbe poi lo stesso artista che ha disegnato le vignette per la modalità storia di Street Fighter V, peccato che gli abbiano dato tipo un paio di giorni per produrne 50, e il risultato fa schifo. Per questo artwork invece sembra che si sia preso almeno un pomeriggio intero, e si vede.
Infine non voglio nemmeno commentare l'aggiunta di una opzione HD con gli sprite completamente ridisegnati. Diciamo solo che è ottimo come test della personalità: se vi piace di più la nuova grafica rispetto ai pixel originali, significa che avete il senso estetico di un CAPRONE.
Tanta dolcezza a voi.
L'icona mobile di fuoco
Abbiamo speso, nei mesi passati, fiumi d'inchiostro per raccontare Pokemon Go che, a parte l'essere un videogioco mobile, ha rappresentato anche un bizzarro momento di isteria collettiva. Allo stesso modo abbiamo dedicato qualche parola a SuperMario Run, perché ancor più del gioco degli animaletti catturabili ha rappresentato un cambio di paradigma nell'atteggiamento delle major (in particolare Nintendo) nei confronti del mercato Mobile.
In entrambi i casi parallelamente ai nostri commenti tecnici persino i mass media generalisti si sono dedicati ai fenomeni, dimostrando l'impatto sulla cultura popolare di entrambi i marchi.
E' passata invece sotto silenzio la terza punta di diamante che Nintendo ha sfoderato per penetrare nei cellofonetti, ovvero Fire Emblem: Heroes. Parliamo in questo caso di un titolo che al di fuori del settore non dice niente, ma che ha invece un importante valore per noi appassionati, perché riguarda uno dei "corpi special" della grande N, Intelligent Systems, impegnata con una delle sue PI più in voga al momento.
Sono un fan assoluto della serie Fire Emblem, pur essendomi limitato a giocarne un titolo solo, Awakaning, di cui potete però trovare varie lodi in giro per questo sito. Ho quindi installato Heroes, stavolta, col genuino desiderio di divertirmi con un videogioco, nonostante la piattaforma mi sia invisa e nonostante non vi abbia giocato intensamente sono qui a riportarvi un po' di sensazioni.
Esso è un gioco bellissimo.
Purtroppo non ho, nel mondo mobile, quella cultura che invece mi sostiene su altri fronti, che mi permetterebbe di stabilire se le meccaniche di questo Heroes siano completamente genuine o alla fine siano già state esplorate in altri titoli per telefono che non conosco. Sicuramente l'impianto base del gioco è Fire Emblem e questo è un po' difficile negarglielo e, soprattutto, vi si respira dentro l'orgoglio della saga, nelle piccole cose, aspetto che sicuramente non può essere presente in nessun altro software del genere.
Fire Emblem: Heroes ovviamente deve essere ferocemente ruffiano. Decide quindi per un approccio alla Lego Dimensions, collegando diversi titoli della saga (che, come da tradizione, non sono quasi mai in continuity temporale) tramite dei portali dimensionali e piazza sul crocevia di tutti questi una schiera di cattivi che, appunto, vanno in giro a sottomettere eroi per accrescere il proprio potere. Il protagonista, a sua volta, è un evocatore che può richiamare pagan... ehm, con le sue capacità, altrettanti guerrieri da schierare sul campo di battaglia.
Si ribadisce quindi la sagra del collezionali tutti e anche la sagra della nostalgia galoppante, perché è innegabile che quando peschi di nuovo Lon'Zu, il guerriero sgravo dei regni Ferox e oltretutto scopri che qui è altrettanto sgravo, non può non venirti una stretta al cuore a ripensare ai tempi passati.
Le meccaniche base di combattimento sono perfettamente conservate. C'è il triangolo delle armi, le armi a distanza, i maghi e i guaritori. Vengono a mancare, invece, i meccanismi di join tra unità e di supporto tra unità adiacenti. Soprattutto questa seconda caratteristica, però, avrebbe perso senso in questo titolo a causa di una limitazione forte rispetto ai giochi completi, ovvero la dimensione ridicola delle mappe. Questa può fare un po' storcere il naso, ma, a suo modo, è solo una variazione nelle tattiche da adottare. I personaggi infatti si muovono non molto e, soprattutto, non hanno sempre molto spazio per muoversi. Questo significa che bisogna essere accorti nel tenerli sempre nelle posizioni più opportune. Mancare in questo significa magari intasare un corridoio senza permettere che tutti esprimano il proprio potenziale o, peggio, lasciare un debole guaritore a fronteggiare una carica di cavalleria.
Intendiamoci, però. Visto che parliamo di un gioco mobile non credo che l'esperienza generale raggiungerà le raffinatezze della saga originale, anche se al momento non ho molti riscontri a riguardo. L'impressione è che farmando opportunamente delle unità si finisca con l'averle sufficientemente forti da sconfiggere i nemici. La varietà delle mappe, delle missioni e delle possibilità é però notevole e comunque è possibile che ci siano situazioni in cui la difficoltà sia spinta abbastanza da costringere a mettere all'opera una buona quantità di materia grigia.
Come esponevo sopra, il contorno al gioco vero e proprio, sebbene limitato unicamente a immagini 2D, è di altissimo livello e ben rappresenta la saga. Tutti i personaggi sono rappresentati da più immagini (statiche) e hanno un corposo supporto di testi dialogo che li caratterizzano. Le animazioni superdeformed dei combattimenti sono sempre piacevoli e persino la trama quandomeno... esiste dando idea di una storia che effettivamente avanza. Tutto ciò che la piattaforma metteva a disposizione è stato ben spremuto dando l'idea di un gioco completo e adulto.
Fire Emblem: Heroes è il primo gioco mobile che, sostanzialmente, ottiene una recensione completa e coerente su FTR. Significa che il mondo sta cambiando? Di nuovo? Forse sarà il caso di dedicare un editoriale a questo argomento decisamente più ampio, a breve. Intanto fatevi il favore di scaricare il gioco. Il mio ID è 0740069069.
Cymon: testi, storia, site admin“Sono, è vero, stagionato / ma ben molto conservato / e per forza e vigoria / me ne sento da prestar”