Owner Mode
Vi svelo un segreto molto personale: anche io, come Neo in questa strip, faccio i commit sempre e solo sulla master branch... Così tutti sanno chi comanda! Chi è il BOSS adesso, dannato Git?!
Temo di essere stato un po' troppo mainstream negli ultimi editoriali: a quanto pare è un sacco di tempo che non pesco qualche bizzarra creaturina videoludica, per esibirla al vostro ludibrio.
Il problema è che c'è un certo gioco che aspetto da un'intera decade, e non è un eufemismo. Final Fantasy XV avanza inarrestabile come un gigante all'orizzonte, e non posso sgombrare la mente per occuparmi d'altro. Ma ci provo.
Forse dovrei provare a rifuggire la realtà ancora di più, indossando un casco buffo come il protagonista di un romanzo cyberpunk di vent'anni fa, coprendomi occhi e orecchie e ogni organo di senso: soltanto così potrei non pensare a Final Fantasy XV... anzi no, è anche su Playstation VR! Doh!
Ma in attesa che arrivi il nostro re, questa Realtà Virtuale resta una terra di frontiera, senza padroni, dove si spingono solo gli emarginati più disperati, gli avventurieri più estremi. In un'epoca in cui tutti dicono di essere nerd, i videogiochi non bastano più: noialtri della stirpe originale dobbiamo fuggire ancora più lontano, nella terra incognita della VR.
Almeno là, per ora, le masse non ci inseguiranno.
Ma dunque che razza di fauna possiamo incontrare, in questa landa incontaminata dimenticata dal tempo? Roba bizzarra ed estrema come i primi coloni che la stanno esplorando, tesori nascosti, gemme brillanti...? Mah, c'è più che altro del porno.
Del resto non potevamo pretendere che i laidi giapponesi abbandonassero le loro perversioni prima di entrare in questo reame inesplorato. E dunque ecco roba come Happy Manager VR Love Sim. Il titolo dice tutto: simulazione di appuntamenti con inquilina liceale, e così via.
Poi c'è grande attesa, tra i conoscitori più raffinati, per il debutto nella Realtà Virtuale del cast di Dead Or Alive Xtreme 3. Del gioco abbiamo parlato così tanto che mi debbo vergognare, e data la particolare natura dei temi trattati era scontato che sarebbe stato un candidato ideale per una versione VR. Le fanciulle di DOA che giocano a beach volley su un'isola tropicale: c'è una fantasia più banale di questa, da mettere in atto nei mondi virtuali?
Pare che la modalità designata per la VR sarà l'Owner Mode (?), in cui il giocatore, ecco... vabbé, ci rinuncio.
Dopo questa discesa negli abissi più miserabili dell'industria del divertimento elettronico, prometto che settimana prossima, se ci sarà, tratteremo qualche argomento inoffensivo. Tipo i giochi di cucina.
Lo-Rez: arte, storia, web designKiller Switch
Finalmente Nintendo NX ha un vero nome e persino una forma, roba che certa gente nemmeno credeva sarebbero mai arrivati (io) e fortunatamente non è solo la nuova console Nintendo, ma un tentativo di un nuovo paradigma videoludico. Fortunatamente perché se Nintendo avesse provato semplicemente a schierarsi contro i colossi del settore si sarebbe schiantata, perché certi comparti di R&D semplicemente non sono competitivi e non si è mai sognata di fare parternship che potessero raddrizzare questa cosa.
Ben venga, quindi, il tentativo di fare qualcosa di completamente diverso, esplorando nuove vie del videogiocare, questa volta anche con un occhio per l'ergonomia, non solo per l'esperienza di gioco.
La prima cosa che mi è venuta in mente vedendo Switch è che la Wii U, a suo modo, era il bozzolo da cui questo progetto è uscito. Wii U era una console da casa che però cercava anche di fornire un'esperienza portable, che credeve che qualcuno volesse guardare più schermi contemporaneamente, che desiderava tu "impugnassi" il videogioco per averne maggiore controllo.
La prima cosa sacrosanta che Switch fa è eliminare il doppio schermo che, ammettiamolo, ha sempre fatto solo confusione o è sempre e comunque stato usato male. Paradossalmente in Switch un doppio schermo non ci sarebbe nemmeno stato perché bisogna ammettere che l'assunto architetturale da cui la console parte è molto forte: fornire la stessa esperienza sia a casa che fuori.
Difficile tracciare, soprattutto da pochi minuti di filmato, le effettive combinazioni che Switch permette. Quello che conta è che non è necessariamente una console casalinga, chissà, forse non è nemmeno una console, è un device che può connettersi a un certo bouquet di periferiche e permettere di manipolare informazione. Intanto, un mucchio di persone ha ricevuto le sue specifiche architetturali per portarci sopra i suoi brand di videogames.
Dal punto di vista della nostra epoca il passaggio a Switch, per quanto strano, è a suo modo naturale. La televisione ha fatto una transizione molto simile. Da essere centro del focolare è diventata ingombrante, con un mucchio di gente che sente invece l'esigenza di guardarla mentre si muove, mentre è a letto o magari mentre le altre persone in casa vogliono vedere/fare altro. L'uomo moderno non vuole un posto dove guardare le cose, vuole uno strumento, perché non sa mai quando e come potrà fruire dei contenuti che gli piacciono.
Perché dovrebbe essere diverso per i videogiochi? A parte il vasto mondo oscuro dei giocatori con smartphone anche i giocatori di handheld (3DS) hanno sempre visto il loro strumento utile a liberarsi dei legacci del divano. Del conflitto Switch 3DS adesso non credo sia il momento di parlarne, ma comunque nello spirito del tempo ci sono tutti i presupposti per arrivare a una post-console da casa, che non abbia più bisogno della casa, perché ormai tutta l'elettronica ha smesso di potersi considerare un elettrodomestico.
Non è però così semplice. Ci sono dei limiti tecnici se il mercato home si è sempre diviso dal mercato portable, dei limiti che funestano tutta l'elettronica non attaccata a un filo, dei limiti che solitamente si sintetizzano tutti in autonomia.
Una Switch che possa essere usata solo per un'ora continuativamente o che abbia la potenza di calcolo di un 3DS non è quello che vogliamo per una rivoluzione, non siamo ancora pronti a pagare un prezzo del genere per liberarci delle console casalinghe. Di fronte a questo scoglio nessuna scelta di design risulterà giustificata.
Concludendo credo che Nintendo stia dimostrando con questa Switch più coraggio e intelligenza di quanto ce ne fosse nel Wii U. Stavolta non è solo una console con roba strana attaccata, ma qualcosa di diverso. Nonostante ciò non vedo motivo per comprarla e sebbene sia un po' il margine del target non so quanti penseranno di volerlo fare. Credo che ancora una volta il suo successo sarà determinato da quanto riuscirà a sfondare nelle frange non-videogiocatrici del pianeta. Infine, tecnicamente le sfide tecniche, forse ancora aperte, sono tante e impressionanti. Non ho modo di dire se Nintendo possa vincerle, ma è un campo su cui non è mai stata l'eccellenza, quindi ha riguardo c'è un sacco di suspance.
Cymon: testi, storia, site admin“Il dramma della condizione umana è proprio questo: sei quasi perennamente condannato a vivere nel torto, pensando per altro di avere pure ragione”