Strip
serie
786, 16/10/2016 - Downtime
786
15 . 10 . 2016

I costumini a tema

Il nostro spirito ribelle si manifesta anche nella strip odierna, carica di atmosfere lugubri sebbene manchino ancora due settimane alla Festa dei Morti: in spregio al ritmo della moda che muove tutti i popoli, noialtri di FTR facciamo l'Apocalisse Zombie in anticipo.
Anzi no, devo notare con disappunto che ogni anno Halloween avanza, corrompendo il calendario come una macchia nera che si spande dal 31 Ottobre fino a ricoprire ormai buona parte del mese. Proprio come dicono i vecchi, ogni anno arriva prima. Del resto gli eventi speciali che tanti videogiochi online dedicano a questa ricorrenza sarebbero terribilmente poco pratici, se durassero un paio di giorni soltanto...
E dunque ecco che neppure Overwatch si sottrae all'obbligo di rivestire il suo cast con costumi da mostri. Non sapevo, tra l'altro, che Overwatch avesse anche un fumetto: lo sospettavo, ma non volevo credere che quei dannati copioni di Blizzard si sarebbero spinti fino a questo punto nel loro plagio senza vergogna di Team Fortress 2. E invece questa è la triste realtà: hanno covato nell'ombra riversando miliardi di dollari nel loro progetto segreto, e non appena il glorioso Team Fortress ha cominciato il suo declino nella vecchiaia, senza pietà sono saltati fuori con questo clone spudorato fatto con chara-design copincollati da ovunque.
Non mi importa nulla se i filmati in CG sono fatti strabene, proprio non riesco a farmi piacere questo Overwatch: mi sembra un videogioco non-morto, perfettamente in tema col periodo.

Siccome non ho nulla di più interessante da dire, in questo periodo di attesa nel settore videoludico prima del grande slancio invernale che ci attende, potrei sbeffeggiare ancora Overwatch dichiarando che sono molto più belli i costumi di Halloween 2016 che propone Dead Or Alive 5.
Ecco.
Del resto i loro designer ormai avranno una certa esperienza, avendo prodotto CENTOMILA costumini per tutte le occasioni, che con i loro ricavi mantengono in vita questo giochino (e dozzine di persone in Koei Tecmo, immagino) da circa dieci anni.
Il nuovissimo King of Fighters XIV, invece, non mi risulta che si sia piegato a questo bieco sfruttamento commerciale. Meglio così, anche perché i suoi modelli 3D già fanno schifo ai cani, non oso immaginare cosa sarebbero stati con dei design dozzinali.
Quel che mi avvilisce della moda dei costumini a tema non è tanto il fatto che mungono denaro dalla gente (e nel caso di Dead Or Alive 5 il verbo “mungere” mi pare particolarmente adatto). Il mio problema è che questo chara-design fast-food, prodotto in fretta e furia da qualche stagista vietnamita, è un insulto contro tutto ciò che noi amanti dell'arte consideriamo più sacro.
Una volta, ai bei tempi, quando i personaggi dei picchiaduro erano disegnati pixel per pixel in 2D, ciascun fotogramma di animazione costava sacrificio, faceva sanguinare le dita degli eroici disegnatori giapponesi, e non c'era spazio per questa invasione di vaccate. Ciascun chara-design era curato con amorevole cura, perché era unico e definitivo.
Forse sto un pochino invecchiando.

Lo-Rez: arte, storia, web design
15 . 10 . 2016

Caccia a ottobre

Quest'anno niente Gamesweek, ma proprio niente niente. Nemmeno quel momento in cui ti chiedi se è il caso di andare alla Gamesweek. Non è solo pigrizia perché oggettivamente si trova a venti minuti da casa mia, la barriera all'ingresso è quasi più il biglietto.
Direte voi: barbone non pretenderai che sia sempre tutto a gratis, la gente deve fare profitto. E in verità non è quello il problema, sono d'accordissimo con voi. E' che per il mio sentire il costo del biglietto del Gamesweek non è ripagato da un evento che mi diverta. Quindi o scopro un modo di vivere la fiera diverso dal vagare come un'anima in pena tra gli stand sbirciando video di cose che ormai non mi impressionano più, oppure posso starmene a casa sotto il plaid.

Beh, a essere sinceri questa settimana sotto il plaid non sono esattamente stato. Infatti, invece di andare al Gamesweek sono andato qui in qualità di puro lettore (lo preciso prima che a qualcuno salti in testa di ricordarsi che scrivo qualche libro ogni tanto). E' stato un evento molto interessante. Ci ho comprato qualche libriccino, naturalmente, ma soprattutto ho sentito tanti discorsi intelligenti da persone molto intelligenti. Discorsi che, quello si, mi hanno lasciato tanta voglia di leggere della buona fantascienza, così anche come di scriverla.

Anzi, visto che siamo qui, tra di noi, e oggi non ho proprio voglia di darvi un argomento pomposo, tanto vale che vi dica che, tra gli altri posti dove potete trovarmi, sono pure su WattPad. Come tutti i social network moderni WattPad è PESSIMO software, ma l'idea è intrigante. Parliamo di una grande comunità di lettori/scrittori che interagisce in modo social. Io, per l'occasione, ho deciso di scoprire se è possibile scrivere in inglese. Per il momento sono giunto alla conclusione che si tratti di una tortura diabolica capace di farmi sanguinare le meningi però, nonostante questo, procedo passin passino con una storia di Space Opera tosta e gigantesca, che se va bene andrò a incasinare un bel po'. Se anche voi vagate da quelle parti non esitate a farmi un fischio.

Come accennavo prima questo editoriale sarà un paciugo di anedottica senza capo né coda. Per esempio potrebbe essere l'occasione giusta per (non)confessarvi che ho una nuova inconfessabile passione. Uno di quei prodotti televisivi (per inciso un cartone animato) di cui mi vergogno tanto. Eppure, secondo me, a prenderlo per il verso giusto non sarebbe nemmeno male mettersi qui a esaminarlo con intelligenza e cura, perché, come capita comunque con i prodotti di successo (perché, nel suo, ha avuto successo) potrebbe insegnarci qualcosa. Questo è il motivo per cui non ho alcuna intenzione di dirvi cos'è. Lascio tutto lì, a macerare, vediamo se trovo il coraggio.

I miei fan più affezionati avranno già capito che l'editoriale è in chiusura, non fosse altro per la barretta dello scroll destro quasi al termine. Vi avevo preannunciato che avremmo fatto poco e poco abbiamo fatto. Ma questo non vuol dire che anche questa settimana non ci si sia divertiti.

“Mancava che si mettessero a strillarlo anche i macachi dalla riva (come dice? che sul MAr Rosso non ci stanno i macachi? Ma non mi stia a interromprere con queste monàde. I Peruzzi ce li hanno visti)”

Cymon: testi, storia, site admin