Strip
serie
751, 30/01/2016 - Vocine nella wiki
751
30 . 01 . 2016

Instagram: il gioco

Ci piace pensare che la strip odierna sia la diretta continuazione di quella di un paio di settimane fa: invero il concetto di un Programmatore che compila con diligenza la sua documentazione in una wiki è talmente assurdo che ci viene molto più facile credere a storie dell'orrore su una wiki demoniaca... su una famigerata Documentazione Maledetta, che chi la legge dopo tre giorni muore.

Ci siamo passati tutti. È un duro lavoro.

Oggi dovrei continuare l'approfondimento sui titoli che considero i più belli del 2015, cioé quelli con l'arte migliore. Toccherebbe a Life Is Strange, ma la verità è che questo gioco mi lascia molto tiepido. Riconosco che si tratta di un'opera importante, forse perfino necessaria, che prima o poi andava fatta... ma sono troppo vecchio per entusiasmarmi.
Life Is Strange è un ottimo gioco, ma ormai questo non mi basta più. Negli anni '90 io con gli altri bamboccini consumavo avidamente qualunque cosa ci dava in pasto l'industria videoludica, perché comunque incontrava i nostri gusti. Noialtri videogiocatori antichi eravamo una popolazione molto più ridotta e molto più omogenea di adesso.
Oggi invece anche tua nonna e tuo zio sono videogiocatori accaniti, e il termine stesso ha perduto il suo significato. Naturale quindi che non tutto quello che esce possa piacere a tutti quanti: c'è un pubblico per i puzzle gratuiti per cellulare e c'é un pubblico per Metal Gear Solid V.
Lif Is Strange è un gioco per adolescenti, probabilmente femmine. Riconosco il suo potenziale e la qualità della direzione artistica, che potremmo definire “Instagram: il gioco”. Tutto qua. L'ambientazione del solito college nordamericano con gli armadietti e la tavola calda ormai mi ha spaccato le scatole, soprattutto dato che c'è tanto mondo là fuori che vale la pena di rappresentare.

In sostanza quindi Life Is Strange è antipatico perché mi fa sentire vecchio, è come una liceale sedicenne (no, non coreana) che mi mostra il suo account su Snapchat e dice che non posso capire perché sono vecchio.
Ma onestamente, ragazzina mia, i tuoi drammi consumati nei commenti su Instagram non sono poi questo gran che.

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30 . 01 . 2016

Esce il mio libro (2)

Ho deciso di usare lo stesso titolo sobrio dell'altra volta per annunciare una questione particolarmente personale, ma che, a suo modo, ricade anche su questo sito e sulla gentaglia che, con più o meno affetto, mi segue.
Prima di sproloquiare sul serio permettetemi di mettere qui in testa a tutto il link alla mia casa editrice, il link all'acquisto online (eeeeh) e quello alla pagina Facebook del progetto (likate e non fate gli snob).

In fondo scrivere è molte cose e anche questi editoriali sono scrittura. Vi confesserò che non ne vado molto orgoglioso, sono spesso scritti frettolosamente, pieni di refusi e riletti poco, ma sono comunque pezzi che escono dalle mie dita e gli voglio comunque bene. Sono anche una palestra importante perché non si può imparare a scrivere in altro modo se non scrivendo tanto e considerando le pagine che vergo con costanza militare ogni settimana devo dire che scrivo un bel po'.

In ogni caso, in questo particolare frangente, mi piace prendermi un po' di tempo per parlarvi di Marieke, una storia di fantascienza post-apocalittica, un romanzo che si adagia senza la minima vergogna sul genere young adult, un po' costruito secondo gli stilemi di Hunger Games, con un tocco di Russia che fa tanto fascino e una protagonista che, secondo mio gusto, ho disegnato un più dura di una Katniss. Non è un romanzo che considererei strettamente nerd, è anche un romanzo molto diverso da quello che è stato Milano Ultima Fermata, ma in ogni caso non vedo perché non dovrebbe incontrare il gusto dei frequentatori della tana, che in fondo sono cresciuti con i miei stessi riferimenti. Avrei sinceramente piacere a sapere cosa ne pensate voi che mi seguite, voi che ho cresciuto a colpi di campagne d'odio e acidità intransigente, voi che sapete quanto sappia essere spietato con chi tradisce i miei ideali. Non vi dirò che le vostre eventuali critiche mi passeranno sopra come acqua, perché non è vero, anche la critica più stupida, anche la più ottusa, può fare male, ma se in mezzo a una foresta di pugnali volanti di insulti saprete darmi almeno un giudizio costruttivo, anche se negativo, ne sarà valsa la pena e esso varrà onore a tutta la vostra schiatta.

Recuperare il libro potrebbe non risultarvi rapidissimo, come capirete la distribuzione delle mie opere non è particolarmente capillare. Tra i link in testa all'articolo c'è lo shop online dell'editore. Per quello che riguarda le librerie non ho luoghi precisi dove indirizzarvi, ma sembra che ci sia la possibilità che possiate recuperarlo in Feltrinelli. Chiedere alla gente del luogo, oltre ad aumentare l'efficacia della vostra ricerca, sarà cosa che come autore gradirò molto, perché darà l'impressione d'interesse e, chissà, aumenterà anche la visibilità dell'opera. A breve, per i più tecnologici di voi, dovremmo avere anche i link per recuperarlo in ebook dagli store più blasonati, vi terrò aggiornati.

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