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645, 21/12/2013 - Le lettere accentate
645
21 . 12 . 2013

Il coniglio di giada

Anche questa settimana il nostro sguardo sempre più indiscreto resta puntato su Gödel & Clara, smarriti tra i meandri più oscuri del formato Unicode.
L'anno corrente è ormai agli sgoccioli, le nebbie notturne sono rischiarate da lucine festose, e il Nintendo 3DS è in offerta sottocosto nelle principali catene di prodotti elettronici (non credere che non lo sappia, Cymon). È insomma giunto anche stavolta il tempo in cui un uomo è forzatamente costretto a fermarsi e riflettere sul tempo passato.
Non lo faremo.
Guardiamo invece con ostinazione al futuro, così, tanto per far dispetto al Mondo e alle sue sirene. Sarà un futuro radioso, se perfino la gloriosa superpotenza cinese ha deciso di rendere omaggio a questo fumetto chiamando la sua sonda lunare Coniglio di Giada. Grazie, non c'era bisogno.

Forse alcuni di voi, piccoli borghesi campagnoli dai piedi pelosi che ci seguite dal calduccio delle vostre tane con la porta rotonda, si aspettavano oggi di sentirsi suonare una sinfonia col tema: Lo Hobbit. E invece deluderemo anche voi; le festività ci rendono dispettosi. Non ho nulla contro Il Film in sé, e l'anno scorso ho parlato del primo episodio molto meglio di tanta altra gente. Il nostro problema è un altro: viviamo annegati in un diluvio di informazione, è difficile anche solo rimanere a galla e non affondare. Sono troppi gli stimoli che si contendono la nostra attenzione, anche se vogliamo limitarci a quello che ci interessa su queste pagine, escludendo del tutto la Vita Reale™ (per alcuni è molto facile).
Dunque non so chi era il padre di Gimli, né ho la forza di formarmi un'opinione sul ruolo della bella elfetta dalle orecchie a punta, e se il suo personaggio rispetti o meno i canoni tematici stabiliti dal professor J. R. R. Tolkien. Sarà già tanto racimolare l'attenzione necessaria a vedere il dannato film. Troppi stimoli, troppa roba che si contende le nostre energie. Ormai non c'è più tregua, non solo in questo periodo ma in tutto l'anno è uno stillicidio di opere di fantasia, di prodotti multimediali d'ogni genere, tutti interessanti, tutti meritevoli almeno di una possibilità.
Tanto per dire, è uscito questo filmato introduttivo per No Man's Sky, un gioco che si è subito distinto per la raffinatezza del design. Parlo del logo, e anche dell'interfaccia di gioco, tutta monocromatica e trasparente come va di moda oggigiorno... anche il gioco in sé sembra carino. So già che non ne parlerò mai più su queste pagine, non lo giocherò mai e me ne dimenticherò appena finito questo paragrafo. Tutto scorre.

Lo-Rez: arte, storia, web design
21 . 12 . 2013

That magic

Per varie ragioni GIA' saturo di festività, arrivo in colpevole ritardo al momento dell'editoriale, prendetevela con la magia del natale, tanto lo starete già facendo per chissà quali N motivi.

La Steambox è già arrivata in alcune case, ma, visto che siamo nella società iperconnessa, possiamo ben dire che è arrivata già in tutte. Nei video di unboxing trionfa la scatola di legno/forziere con tanto di etichette pompose e chiusure a chiavistello. Vent'anni oggi, chi ha deciso di lanciarsi nel mondo Steambox in questo momento embrionale, potrà raccontare ai propri figli e nipoti la storia indicando il piccolo scrigno portagioie che tiene in un angolo del soggiorno (e, chissà, vent'anni oggi quel piccolo scrigno potrebbe avere anche un certo valore collezionistico).
Al di là delle note di colore, Steambox è uscita troppo presto. A oggi è un case scuro con dentro una Debian con il fondino deciso da Valve. Considerando che la Steambox, in generale, farà quello che il PC di un utente Steam fa già, c'è veramente poco da scoprire.
Guardiamola però da un altro punto di vista. Una mossa così avventata e irrazionale, fatta da qualcun'altro e con un altro contesto, avrebbe fatto partire una pioggia massiccia e compatta di polemiche e insulti. Così non è stato, gli unboxing sono stati entusiastici e la gente è rimasta piena di aspettative. Voi credete che questo dipenda dal fatto che il pubblico di riferimento Steam è più intelligente e maturo del pubblico standard e quindi sa andare oltre le apparenze? Forse, il beneficio del dubbio vi è concesso, ma non è la mia spiegazione numero uno. La mia spiegazione numero uno è che la gente crede. Quello che vedo intorno a SteamBox è qualcosa di molto vicino alla fede e al fanboysmo, qualcosa che si alimenta di quel proselitismo informatico che ha già reso grandi altri (e che, in gran parte, Valve semplicemente merita).
Da un punto puramente legato ai fatti e al rilascio, quindi, mi sento di esprimere alcune perplessità sulla Steambox e su come sia a oggi un progetto decisamente in embrione, ma dal punto di vista dello zeitgeist direi che il risultato è stato clamoroso. Senza contare la concomitanza del Natale e dell'inizio della console war.

Settimana scorsa, tanto per tenerci su col cinema che guardano i ggiovani, sono andato a vedere Catching Fire, più che altro stupito da come il film stia ricevendo critiche e osanne superiori a quelli che mi sarei aspettato. Non sono uscito esaltato dalla visione, comincia a essermi difficile uscire esaltato anche dai cinema, ma bisogna riconoscere a questo film una storia un pochino più dinamica del suo predecessore e alcuni sviluppi intriganti (anche se il colpo di scena credo fosse telefonato anche per chi non avesse letto il libro).
Quello che proprio mi ha dato fastidio è l'ignoranza cinematografica con cui é stato realizzato. E' un film pieno di occasioni, che prende scene dalla fantascienza, dalla distopia, dall'horror e dall'avventura eppure non si vede applicata la minima conoscenza di alcuno di questi generi, appiattendo tutto in una visione giovanile e glitter priva di mordente e appeal. Un'occasione veramente sprecata, perché tra i mezzi a disposizione e il materiale di partenza, dal punto di vista visivo si poteva fare molto.

Bene, avete atteso tanto questo editoriale che mi sa che è meglio che lo chiudo qui. Ci risentiamo settimana prossima, per non farci gli auguri.

“come cantaresti anima mia o finchè la barca va / al primo ascolto sembri assai portata per la lirica / o forse ti interessa l'astrofisica”

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