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602, 09/02/2013 - Feng shui
602
09 . 02 . 2013

Antitesi

Quando Ingegneri delle Tenebre™ e Tizi del Marketing entrano in contatto la collisione che si produce è violenta e spaventosa, quasi come avviene per Mentos e Coca Cola Light.
Dopo che Clara, in seguito a vari eventi intercorsi nella nostra serie Jobs, è stata assunta nello stesso posto dove lavorano Neo & Gödel, la catastrofe era solo questione di tempo: ella ed essi rappresentano infatti i due poli opposti di una dicotomia vecchia come il mondo. Due filosofie di vita non solo incompatibili, ma proprio in antitesi. E se Clara era già una vecchia amica di Neo (per qualche strana ragione si conoscono fin da una delle prime strip, di... ehm, 12 anni fa?!), l'incontro con Gödel è invece recentissimo. Non promette bene.

Da un paio di settimane parlo di cartoni giapponesi o altri video, ma oggi vorrei accantonare l'argomento per dedicarmi a due notiziole curiose.
Anzi, magari solo una. L'annuncio che un unico uomo, lo stesso uomo, riunirà in sé il potere di entrambi gli universi fantastici: Star Trek e Star Wars. Anche qui sarebbe da discutere molto dell'antitesi rappresentata da questi due opposti modi di concepire la fantascienza, e di fatto nell'editoriale di oggi questa discussione capiterebbe a proposito. Ma io ho solo sentito di riflesso la notizia, è talmente grossa che non potevo evitarla del tutto, ma mi sono arrivati soltanto echi lontani. Preferisco ormai non rovinarmi troppo la sorpresa quando si tratta di opere cinematografiche tanto attese: l'ho fatto con lo Hobbit e non me ne sono pentito.
L'idea che un unico dittatore onnipotente prenda il controllo delle due saghe più amate della fantascienza è terrificante, e potrebbe magari essere il soggetto di una terza saga di fantascienza... troppo potere, troppa responsabilità concentrata in un mortale.
Star Trek e Star Wars sono due modi troppo diversi di concepire il genere, sono anzi i campioni dei rispettivi sottogeneri, e nulla hanno da spartire uno con l'altro. Non so come può la stessa persona interpretare bene entrambi. C'è il rischio che finiscano per assomigliarsi, per fondersi in un generico film di fantascienza contemporanea che poco ha da spartire con le opere originali.

Ma in fondo siamo tutti soltanto invidiosi.

Lo-Rez: arte, storia, web design
09 . 02 . 2013

Il tramonto dei nerd

"La mia katana sa il Feng-shui" è uno dei miei meme migliori. Per me. Magari per voi no, ma mi basta esserne l'unico fan. Non Lo Facciamo Per Voi e questo è un buon momento per ribadirlo, capirete perché.

Sono nato nel 1979, sono quindi un nerd degli anni 90, in quanto per avere delle passioni uno straccio di consapevolezza è richiesta. Non mi sembra sbagliato azzardare che gli anni novanta sono il decennio dei nerd, ovvero quello strano momento di passaggio in cui i media come il cinema d'intrattenimento e certi tipi di letteratura, dopo anni di ribollente caos, sono andati a consolidarsi in qualcosa di abbastanza corposo per diventare punto di riferimento.
Si può essere nerd di qualsiasi cosa, su questo siamo d'accordo, ma la sua declinazione piana di solito comprende cinema (un certo cinema), letteratura (una certa letteratura), TV (quella che c'era negli anni 90) e videogiochi. I videogiochi però, allora, si pigliavano tutti assieme, proprio perché non avevano ancora completato il processo di consolidamento di cui sopra.
Cinema, letteratura, TV, però significano i soliti nomi: Star Trek, Star Wars (meglio, Guerre Stellari), Indiana Jones, Signore degli Anelli. E questo per parlare di ciò che è sopravvissuto all'epoca. Estendendo invece a chi l'epoca l'ha vissuta sono gli anni dei Philip Dick e degli Isaac Asimov, gli anni dei 1999 e U.F.O..
Il primo dato da osservare è rappresentato dalla collocazione temporale delle opere citate (non a caso). Le serie TV di culto vanno a perdersi negli anni 70, il Signore degli Anelli è un libro degli anni 40, Star Wars, volente o nolente, è prodotto nei primi anni 80. Il denominatore comunque, insomma, sembra essere rappresentato da un curioso shift temporale, per cui il nerd non si nutriva di ciò che aveva a disposizione, ma di ciò che era sopravvissuto all'epoca precedente, di ciò che poteva collocare nel mito in quanto coperto da una patina di vecchiume che, in alcuni casi, era proprio vecchiume, ma gli lasciava comunque addosso l'aura della narrativa di un'epoca lontana.
Sagomando questo discorso sul cinema è ben vero che forse i punti di riferimento nerd in questo campo non vanno così indietro nel tempo, ma comunque il blocco base dei film che ogni ragazzo anni 90 ha visto/deve vedere è composto di film degli anni 80, visti confusamente molto prima dell'età della ragione e poi recuperati e idolatrati durante la maturazione.
Insomma, il nerd, nella sua accezione classica, non è uno che accetta che ciò che è meglio è ciò che si trova in cima al trend, il nerd aspetta che l'onda di piena sia passata, perché... per l'appunto... è nerd. Ha bisogno che ci sia un certo percorso per raggiungere ciò che ama, non può averlo semplicemente a disposizione. Il nerd non accetta che qualcuno gli porti della conoscenza, deve essere lui ad andarla a prendere quindi questa deve essere necessariamente lontana.
Visto che Non Lo Facciamo Per Voi, visto che qui comando io, visto che comunque non avete nemmeno idea di dove abito e viste un sacco di altre antipatiche e scomode cose questa qui sopra espressa è l'unica definizione di nerd che verrà accettata da questo punto in poi. Period.
E nella seconda parte di questa discettazione, curiosamente, salta fuori il nome di J.J. Abrahms.

Geigei, tacendogli Felicity, salta alla ribalta con Alias all'inizio del 2000. I nerd egli anni 90 sono ormai arrivati alla piena consapevolezza di sé, dopo la frattura portata da X-Files nel momento più delicato della loro crescita vivono le serie TV come routine. Alias è una serie con un suo ritorno, ma al pari di tante altre produzioni della sua epoca. Raggiunge il successo successo successo con LOST, che comincia nel 2004. Da lì isteria e gente che si strappa i capelli per l'entusiasmo a caso, con sua partecipazione in progetti vari e svariegati.
Oggi, 2013, sembra che Geigei sia stato investito del dovere di far reboot di praticamente tutto quello che conta: Star Trek (progetto già in corso), Star Wars (progetto già a puttane dai tempi del canuto grasso), Half-Life (progetto per cui vabè, si aspettava altro, in verità).
Quello che è importante chiarire è che LOST ha inciso sulla generazione di nerd nata negli anni 90 e, all'epoca della trasmissione, alla sua maturità. Quindi viene a mancare completamente la definizione di nerd sopra riportata. LOST è stata la cosa grossa dei suoi anni, i suoi nerd l'hanno abbracciata e ne sono stati travolti. Il loro punto di riferimento non é cercato, ma abilmente somministrato dalla loro epoca.
Il motivo per cui vergo queste righe con la calcolata e fredda ira del serial killer è che questa genia di nerd illegittimi è ora in giro per la Grande Rete a sperticarsi in osanna e alleluja per l'affidamento di tante sacre spoglie a Geigei. Spoglie che invece sono da sempre il tesoro più prezioso della Vera Razza Nerd che purtroppo è troppo vecchia e stanca per stare a discutere. Sono tutti in giro a dire che ci voleva qualcuno che vivificasse nuovamente i brand di Star Wars e Star Trek e che sicuramente il suo genio riuscirà a portare le saghe a nuove vette che non avevano mai raggiunto.
Idiozie (si, da qui diverrò scurrile). Né Star Trek né Star Wars avevano bisogno di Geigei, visto e considerato che sua principale caratteristica è produrre opere che masticano soldi e zeitgeist fino all'uscita e vengono scordate dalla popolazione mondiale due giorni dopo la visione. Geigei è l'artista del takeaway, dell'istant date, della sveltina culturale. Di tutti quelli che lo osannano non c'è nessuno che adesso si rimetterebbe su il divudì di una puntata di Lost o si ricordi una battuta di Cloverfield. Non c'è niente che venga imitato, cosplayato, emulato o citato del suo filmettino di Star Trek e non c'è granché, di quello che ha fatto, che abbia mai dimostrato rispetto per l'economia del racconto. Geigei è il troll che apre il thread a cui partecipano tutti, è il troll che diventa famoso perché è un troll, è il troll che, nel momento in cui spegnete il video, non conta più un cazzo nella vostra vita.
Quindi sia chiaro: no, niente di quello che farà Geigei avrà mai una scheggia del successo e del prestigio dei marchi su cui ha messo le mani. Niente di quello che farà verrà ricordato fra vent'anni. La sua unica salvezza sta nel fatto che tra vent'anni nessuno sarà interessato a ricordare e quindi non si capirà la differenza tra quello che ha fatto lui e quello che ha fatto un qualsiasi altro mentecatto.
Lo so, la maggior parte del pubblico non sarà d'accordo con tutto ciò. La maggior parte del pubblico non pensa nemmeno che io abbia il diritto di giudicare cosa sia nerd e cosa no. Probabilmente non credete nemmeno che debba prendermi la briga di decidere cosa sia meglio per Star Trek, Star Wars o qualsiasi altra cosa. Ma questo è un dato irrilevante. Non lo facciamo per voi. Ve l'ho ricordato prima di cominciare.

“Gimon...? Gumon! Shoudou INSUPAIA / Roku kan FURU de kanjite mina / Zetsu-! Understand? KONMA 3 byou mo / Se wo muketara Die / Shinjou...? Enjou! Goujou MATORIKUSU / Futten PIIKU de kudake chiru / Motto motto motto motto motto Break!! ...Outsider”

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