La fatina volante
La strip di oggi ci narra l'ennesimo episodio di un conflitto vecchio come il mondo, i Ribelli contro l'Impero, gli ingegneri duri contro il reparto commerciale. Gödel sta cercando di combattere come può questa battaglia, sfruttando gli scarsi mezzi che la sua natura gli mette a disposizione: nella fattispecie, un briciolo di ironia e Youtube.
D'estate la corrente dell'informazione rallenta, sostituita forse da altre correnti, in altri lidi. Non c'è molto di cui ho voglia di parlare su queste colonne, se non per confidarvi questo personalissimo e intimo desiderio che è nato all'improvviso nel mio cuore: sto pensando che forse sarebbe carino avere il Nintendo 3DS.
Ci sono varie ragioni personali che mi farebbero preferire un gingillo portatile piuttosto che una stazione da battaglia fissa. Ma soprattutto ci sono esattamente due esclusive per 3DS che mi interessano assai: Final Fantasy Theatrhythm e Bravely Default. Del primo ho già parlato, ha Final Fantasy nel titolo e quindi non credo di dover giustificare il mio apprezzamento.
Il secondo invece non è mai stato nominato su queste pagine, ma oggi voglio rimediare. Bravely Default: Flying Fairy è senza dubbio un titolo idiota, ma gli mancano le paroline “Final Fantasy” solo per motivi accidentali, legati a certi aspetti strategici che risultano chiari forse soltanto nelle menti collettive che dominano Square Enix. Ad ogni modo, tutta la gente che sta facendo Bravely Default ha lavorato in passato a qualche Final Fantasy, e il gioco stesso è stato pianificato come un nuovo titolo nella serie inaugurata da Final Fantasy Gaiden: Four Warriors Of Light, per il povero Nintendo DS.
Di FF Gaiden a suo tempo dissi, con un trasporto emotivo tanto intenso da spezzarmi il cuore, che sembrava un gioco fatto apposta per me. Questo Bravely Default sembra più bello sotto tutti i punti di vista. Tipo il chara design. Se non bastassero l'arte straordinaria o le meccaniche di gioco fedeli ai bei giochi dei tempi andati, salta fuori che l'autore della trama è nientemeno che... quel tale che ha scritto anche la trama di Steins;gate.
Steins;gate è quel cartone animato giappo che mi aveva molto colpito, e proprio per la trama originale. Posso solo interpretarlo come un segno del destino.
Bisogna poi tener presente che Cymon qui di fianco è già possessore di un Nintendo 3DS, come ci ha ampiamente documentato le settimane scorse. Sarebbe la prima console che possediamo entrambi, e anzi forse il primo oggetto sul quale i nostri gusti convergono. Vedremo, sto cercando di limitare sempre più la dipendenza dal mondo materiale, e possedere un nuovo gingillo va nella direzione opposta.
Di cieli e trivelle
Gurren Lagann nel mio personale immaginario è sempre stato la prosecuzione del percorso della Gainax all'interno degli anime di fantascienza cominciato ai tempi con Nadia e poi proseguito in Evangelion. Visto che Evangelion è stato una sorta di vortice artistico che ha paradossalmente inghiottito, digerito e risputato l'animazione giapponese questa serie da Day After ha ovviamente un gusto particolare. Nonostante questo sono arrivato a vederla solo oggi perché è stata a lungo una serie molto nota e perché il suo semplice sinosso non mi ha mai intrigato.
Parlando di sinosso, eccolo qui: Simon e Kamina vivono in un villaggio sotterraneo in una Terra apparentemente post-atomica. Kamina però è ossessionato dall'idea di uscire sulla superficie. Questo diviene possibile quando un robottino tutto faccia (un Ganmen) decide di invadere il villaggio. Per difenderlo Simon salta a bordo di un robottino della stessa guisa (Lagann), trovato per caso sottoterra. Nel vittorioso combattimento uscirà alla luce del sole, portandosi dietro Kamina e anche la tettuta Yoko, proveniente anch'essa dalla superificie, in lotta coi Ganmen da prima di loro.
Sulla superificie i nostri eroi scopriranno che la razza umana è tenuta in scacco dagli uomini bestia di Lordgenome e decideranno di liberarla (sai com'è, quando uno non ha niente da fare). Questa impresa, però, sarà solo l'inizio di un cammino per più epico.
Bene, non so se a voi fa lo stesso effetto che fece a me, ma la storia di Gurren Lagann, di suo, non è niente di che. Solita popolazione oppressa con eroe ben armato e compagnia cantante. Non c'è, oltretutto, negli elementi che costituiscono questo intreccio, qualcosa di affascinante, magari metafisico o evocativo, che possa abbindolare il mio lato più sensibile.
Ma la trama non è tutto. Così arriviamo col dire che Gainax, quantomeno, conferma con Gurren Lagann i suoi punti di forza maggiori: il mechadesign e il fanservice. Il primo, in realtà, è un po' ardito, perché i mezzi sono volutamente ridicoli, ma proprio per questo è riuscito, visto che anche con un tono leggere la linea dei robottoni conquista. E come conquistano i robottoni, conquista anche la linea delle navi madre.
Per quello che riguarda il fanservice basti dire che Yoko ha fatto più bene al cosplay di quanto Maria Callas abbia fatto per la musica lirica. In realtà il fanservice è concentrato quasi completamente su di lei, ma è talmente esplicito e violento da essere ampiamente sufficiente.
Parlando sempre dei punti notevoli a favore della serie la colonna sonora. Lontana dal jpop più frivolo miscela hip-hop, rock e un pizzico di tamarraggine che ben esaltano i momenti epici e dettano i tempi della narrazione. Le sigle sono si e no carine, ma le insert song (che sono quelle che contano, per la riuscita di un'opera) sono azzeccatissime.
Bene, mandiamo via il poliziotto buono e parliamo dei problemi.
Gurren Lagann è una serie viscerale, che per raccoglie l'insegnamento dei robot alla Go Nagai e di moltissimo mondo anime dei tempi che furono. E' una serie in cui il buono soffre e più soffre più diventa forte e più diventa forte più vince. Non solo. In Kamina ha un personaggio grandioso, per quando assurdo, cioè un personaggio con un'incrollabile fiducia in sé stesso che va ben oltre il plausibile e che, proprio grazie a questa, trascina Simon e gli altri protagonisti. Il suo ottuso eroismo trascende la stupidità e lo rende un personaggio mitico, quasi archetipico.
Tutto questo, però, si concretizza in una trama scialba, che prosegue per momenti woah come nei peggiori frangenti di Dragonball e, soprattutto, in un pool di personaggi svuotati di senso e utilità, perché alla fine quello che conta è che Simon si incazzi e parta all'attacco. E parliamo di vederlo partire all'attacco in situazioni che vanno al di là del sovrumano. Parliamo di scontrarsi contro macchine grosse dieci volte lui, eserciti interi, città vaganti... e peggio.
Insomma, nell'epoca moderna la sublimazione di certi atteggiamenti giappi ci sta, anche come rivisitazione. Peccato che in questo caso sia fatta proprio in maniera sciatta, senza granché meta-anime e senza reale costrutto. Si finisce col perdere il gusto dei combattimenti perché il finale è a senso unico, solo più grosso, solo più potente. E tutte le dinamiche di contorno procedono sullo stesso tono, come corollario di tanto machismo.
Mi sento di avvicinare un pochino Gurren Lagann a Star Driver. In entrambi i casi abbiamo una preparazione tecnica del prodotto eccellente. In entrambi i casi abbiamo uno sviluppo della trama eccessivamente ingenuo e facilone. Star Driver batte Gurren Lagann sula tecnica, Gurren Lagann, in alcuni frangenti, ha una storia leggermente più salvabile. Rimane comunque un'occasione persa, che non mi sento di sconsigliarvi, che ha tutt'oggi molti adepti nel mondo. Ma no, non è un capolavoro.
Cymon: testi, storia, site admin“Non sottovalutarci! Che si tratti di tempo, spazio o universi alternativi per noi non ha alcuna importanza. Noi perforeremo seguendo il percorso che abbiamo scelto! È così che facciamo noi del Dai-Gurren-dan! Anche se siamo stati schiavi del ciclo di rinascita della galassia, i sentimenti che ci siamo lasciati alle spalle ci apriranno la porta! Anche se l'infinito universo si è messo contro di noi, il nostro sangue che ribolle penetrerà attraverso il destino! Perforeremo il cielo e le dimensioni! Vi mostreremo il nostro percorso con la forza! TENGEN TOPPA, GURREN-LAGANN!! Con chi diavolo credete di avere a che fare!?!”