Il gioco senza nome
Va bene: dopo la parentesi orientale di Kunoichi Clara, oggi si torna in prima linea nella battaglia quotidiana dell'Information Technology. A prima vista Neo e Gödel potrebbero sembrare dei patetici disadattati: è verissimo, ma in fondo in questa strip si sono limitati a trasferire nella Vita Reale™ le abitudini tipiche delle nostre vite virtuali, come l'ossessione per il mitico Primo Commento.
Vorrei tornare un momento alla serie che abbiamo appena concluso, il quarto capitolo di Kunoichi Clara. Era iniziato nel 2007, poi è rimasto trascurato, ma non dimenticato, fino a poche settimane fa, quando finalmente (?) abbiamo raccolto le forze per pubblicarne le tavole conclusive. Ora il nostro orizzonte è sgombro, e possiamo porre mente ai futuri progetti di FTR.
Ebbene sì, abbiamo dei Futuri Progetti.
Oggi devo trovare il tempo per citare quelle notiziole che vi prometto ormai da settimane. E allora ecco a voi... Code of Princess.
Pare proprio che si chiami così, questo giochetto per la console Nintendo più piccina. Perversione nipponica della tradizione più gloriosa. A quanto pare il gioco intero è stato ispirato da una statuetta di plastica, di quelle da millemila euro che fanno impazzire i collezionisti, e che sicuramente alimentano un intero mercato e una cultura di cui, per fortuna, non so nulla.
La statuetta, non c'è bisogno di specificarlo, raffigura una donnina in pose discinte. Dovrebbe essere la Principessa del titolo, che secondo la storia quando il suo regno viene invaso scende in strada (senza avere il tempo di vestirsi) e comincia riempire di botte chiunque incontra. Per constatare la qualità del titolo dovremo aspettare chissà quando, ma devo ammettere che non ho grandi speranze neppure io. Però il fatto che sia in 2D è sempre un pregio.
Detto questo, passiamo a un titolo che invece non ha bisogno di presentazioni, dopotutto hanno già fatto un torneo internazionale con primo premio: 1 milione di dollari, ancora prima che il gioco sia completato. DOTA 2. Per me in realtà avrebbe bisogno di presentazioni, visto che ignoravo l'esistenza del primo DOTA e a tutt'oggi devo ancora capire che caspita di gioco è, come si gioca, chi l'ha fatto, e soprattutto cosa diamine c'entra Valve?
Ricapitolando, questo gioco talmente famoso che nessuno lo chiama mai per nome, preferendo l'acronimo DOTA, è nato come mod di Warcraft 3. Da qui in poi le cose si fanno nebulose, c'è anche una causa legale in ballo, ma fatto sta che siamo nel 2011, e la Valve (?!) sta per pubblicare il seguito lanciandolo come il videogioco da competizione definitivo. Più che un gioco, una disciplina olimpica. Ammetto la mia ignoranza, del resto non gioco mai online.
Comunque sia, è uscito da poco per promuovere il gioco anche un fumetto, scaricabile liberamente in altissima definizione, Are We Heroes Yet?. Mi ha colpito molto perché l'arte di Jim Murray è strabiliante, e avendo finito da poco le modestissime tavole di Kunoichi Clara non riesco a immaginare quanto lavoro serva per dipingere le pagine di un fumetto come quello.
Proprio un bel regalo, anche se ci importa poco del gioco.
Contenuti extra
Per apprezzare questa strip bisogna essere dei fini conoscitori della blogosfera italiana. Ed effettivamente non è cosa di cui vantarsi. Cioè, noi dobbiamo tenerla d'occhio per lavoro, ma a voi chi lo fa fare? Ah, a proposito, Splinder chiude. A parte le scene drammatiche di popoli migranti che lo abbandonano per continuare a sopravvivere, si tratta di un pezzo di storia web che se ne va. E anche se non era esattamente un baluardo del bel codice e del web ben fatto, penso sia giusto ricordarlo. Dopotutto, quando vedo una pacchiana gif animata, io stesso verso un paio di lacrime in ricordo di Geocities.
Il Gamesweek e i suoi strascichi mi hanno impedito, nelle ultime settimane, di raccontarvi di Kunoichi Clara. Giusto così, è stata una rarissima occasione in cui sono stato sul pezzo e mi ha fatto piacere esserlo, ma c'erano cose da dire sul fumetto. Oggi, nonostante la serie sia chiusa (forse per sempre), ho deciso di metterle sul piatto. Come i contenuti extra del DVD, quelli che saltano fuori quando ormai hai finito di vedere quello per cui hai effettivamente pagato il DVD.
Per esempio vi interesserà (?) sapere che nella prima stesura Yoshimura mica moriva. Lo potreste intuire dalla prima metà della tavola. E' la solita metà in cui il nemico più patetico supplica per la sua pellaccia e sopravvive. Anche la seconda metà era standard in quel senso (nel senso cioè che il nemico sopravviveva sul serio) poi ho pensavo che, per piegarmi alle logiche standard del fumetto di genere stavo in realtà introducendo una notevole incongruenza narrativa. Perchénon ha senso che il tuo protagonista sia una kunoichi, ovvero un'assassina armata di due enormi spade e poi al primo nemico a cui vengano i lucciconi fermi la sua mano. Clara è un personaggio che non si fa scrupoli di uccidere, l'ultimo scrupolo (studiato) glielo avevo concesso qui, poi basta, questo non è un supermarket dell'amore, è un fumetto violento con donne ninja e culone (ah-ah, pensavate che me lo sarei fatto sfuggire stavolta?). E poi Nomura era oggettivamente un personaggio inutile, anche farlo tornare in un lontano futuro non avrebbe reso granché.
Far tornare Alina Black era invece ovvio. Non si ammazza una kunoichi psionica superaddestrata gettandola giù da una finestra, soprattutto se ha un glorioso destino di guerra eterna. In fondo mi sono messo a scrivere sceneggiature di KC anche (se non soprattutto) per mettere vignette di oscuri signori che tramano nell'ombra con adepti inchinati in attesa di ordini, in questo momento non potevo mancare. Col passare del tempo, invece, mi accorgo che Progetto Moltitudine non ha grandissima presa. Non ne sono orgoglioso come Dama del Sangue. Ma ricordo anche che non ci credessi molto. Visto che KC non avrà seguito posso anche dirvelo: il progetto moltitudine consisteva nella creazione di superguerrieri fondendo esseri umani e demoni. Avevo in mente una buona schiera di esemplari che avevano subito questo trattamento, compreso un guerriero samurai con un braccio solo e una coppia fratello sorella con lieve ombreggiature incest. Poi ovviamente saltava fuori che anche Clara era figlia del progetto e che da questo dipendevano i suoi poteri eccetera eccetera. Anche perché ormai vi sarà chiaro che, in realtà, la Dama del Sangue è proprio lei, o meglio il suo lato assassino.
Infine un rammarico. Perché alla fine credo che la cosa bella di questo ventaglio fosse il colpo di scena di Alina che si rivela superninja, ma ovviamente con tre anni da quando avete fatto la sua conoscenza a quando si rivela immagino che la cosa abbia perso un po' di verve. Non che queste coordinate temporali significhino qualcosa, dopotutto probabilmente molti di voi (se ne hanno avuto voglia) hanno letto tutto KC di seguito solo ieri, ma la cosa ha perso un pochino di ritmo per ME. Che poi sono l'unico che mi interessa.
Sapete, sono andato a riprendermi i vecchi script di KC, quelli successivi, quelli che credo Lo-Rez non abbia mai visto. Succedevano cose belle, cose che mi piacciono. Devo pensare a un modo per non buttarli via.
Cymon: testi, storia, site admin“Regina veleno ha gli occhi di lupo / dipinti di nero come un dispiacere / Regina Veleno ha labbra di fuoco / che bruciano l'anima solo per gioco”