Strip
serie
454, 13/03/2010 - L'uomo dietro il PC
454
13 . 03 . 2010

Vermilinguo

La strip odierna (perché questo sito, lo ricordiamo visto che a quanto pare c'è chi si fa trarre in inganno, è un fumetto online) è una piccola vendetta per tutte quelle volte in cui avete sorpreso qualcuno a fissare il vostro schermo da dietro di voi.
Negli ultimi giorni c'è stato qualche tumulto di popolo sul forum, esattamente da quando in un'interminabile discussione su Code Geass ha partecipato qualche nuovo utente. Non è la prima volta che l'argomento “cartoni giapponesi” attira nuove reclute tra le fila degli sfigati che ci seguono... anzi, molti dei contatti che riceviamo attraverso i motori di ricerca ci vengono proprio da questo genere di argomenti. Degli altri generi di argomenti molto, ehm, popolari, abbiamo già parlato.
Comunque sia, una battuta fatta nella suddetta discussione mi ha colpito particolarmente, tanto da farne uno slogan promozionale immortalato in un nuovo wallpaper. Stavolta ho fatto uno strappo alla regola: non è un'illustrazione disegnata da me, ma una foto, o meglio un fotogramma di un film. Titolo: Credevo Fosse un RPG.

A proposito di fotogrammi, la rabbia che ha incendiato gli animi ultimamente (mi riferisco alla faccenda brutta del DRM di Ubisoft) mi ha impedito di parlarne a tempo debito, ma ci sono un paio di film che vorrei segnalare.
Intanto c'è Book Of Eli (che qualche spregevole mentecatto ha pensato bene di tradurre “Codice Genesi” in Italia), un film che a prima vista potrebbe non dire gran che, ma che cresce a dismisura meditandoci su, grazie a tanti dettagli umili da importanti. Lo voglio segnalare anche perché l'autore della sceneggiatura è Gary Whitta, che prima di darsi al cinema era giornalista per una rivista di videogiochi.
L'altro film mi vergogno un po' a nominarlo, perché ne parlano le grandi masse e non posso pavoneggiarmi come un raffinato critico cinematografico. Pazienza, il titolo è The Hurt Locker (che qualche spregevole mentecatto ha pensato bene di NON tradurre in Italia). Davvero è un film girato come piace a me, con un ubriaco a tenere in mano la telecamera.

Passiamo al reparto videoludico (dopo un'assenza vergognosa da queste colonne, lo ammetto). Nel grande libro della Storia questa settimana sarà contrassegnata dall'uscita in Occidente di Final Fantasy XIII. Onore e gloria all'ultimo discendente della stirpe regale. Del gioco penso di aver parlato abbastanza da mettere in dubbio la mia salute mentale, e oltretutto questo non è più il tempo delle parole.
No, fratelli: il tempo delle parole è passato, ora è il momento di passare all'azione. Giornalisti senza scrupoli, mezze cartucce indegne della nostra considerazione, hanno cercato di guadagnare un po' di popolarità parlando male del Sacro Titolo, criticandolo vigliaccamente per ottenere qualche clic in più sui loro banner pubblicitari.
Alcuni di voi, che siete tra le masse popolari, potrebbero anche trovarsi d'accordo con queste malelingue (anzi, questi Vermilinguo viscidi e meschini!). Ci sono poi come sempre appassionati delusi da questa nuova svolta nella serie, che ha spazzato via una tradizione sacra e intoccabile da 20 anni, riducendo l'esperienza dell'RPG nipponico alla sua essenza più profonda. Sono operazioni rischiose, che possono spezzare qualche cuore, ma in moltissimi invece hanno apprezzato questa metamorfosi, che ha permesso di scoprire un'opera di bellezza purissima, una volta spogliata degli ornamenti più obsoleti.
Nel frattempo, oscure forze tramano nell'ombra. E sono capeggiate da Hironobu Sakaguchi, il traditore tenebroso. A dir la verità, forse è SquareEnix che ha tradito lui... comunque sia, il padre della dinastia di Final Fantasy ha svelato al mondo qualche artwork del suo nuovo gioco, The Last Story, tra l'indifferenza generale. Sai com'è, Saka, eravamo un po' distratti.

In conclusione, un aggiornamento sulla famigerata vicenda.

Lo-Rez: arte, storia, web design
13 . 03 . 2010

Ondate di caos

L'uomo dietro il PC è una delle più comuni creature presenti negli uffici di tutto il mondo. Che sia il tuo capo, che sia il collega, che sia anche un tuo collega fraterno, l'uomo dietro il PC ti fa scoprire una intimità tutta nuova, di cui non credevi di aver bisogno, ovvero l'intimità col tuo PC, con i tuoi interessi, con il tuo modo di fare. Che poi, ok, l'uomo dietro il PC salta sempre fuori quando tu stai cazzeggiando, cosa che in ufficio non è detto sia ben vista, ma questo non sminuisce la sua carica stranamente morbosa. L'uomo dietro il PC è il più potente sistema aziendale per impedire agli impiegati di visitare siti porno, molto più efficace di qualsiasi regola di firewall. La semplice eventualità che sia nei paraggi mentre stai cliccando su coscelarghe.org spegne qualsiasi desiderio di navigazione erotica tu possa avere.
Accanto a questo, nella strip, la consueta citazione criptica a cui dovete arrivare da soli, quale dovere morale di utenti di FTR.
In quest'ultimo periodo il forum di FTR ha ripreso vita. Il forum di FTR non è un forum (si, il nome è un po' ingannevole), è più che altro una sit-com in cui tutti recitano a soggetto. Al di là di quelli che possono essere i thread e gli argomenti trattati è una specie di microcosmo in cui si muovono personaggi bizzarri e stimolanti. Come accade nelle migliori sit-commedy l'inserimento di un nuovo personaggio (bhe, ok, oltretutto femminile) ha rivitalizzato l'ambiente, rinvigorito le dinamiche tra le persone e anche creato nuove situazioni (a tratti... uhm... impreviste). Un po' come 7di9 con Voyager. Se volete avere un'idea più precisa di quello di cui sto parlando probabilmente potreste andare a vedere coi vostri occhi. Parliamo di cose un po' meno vane. Dawn of War II ha finalmente la sua prima espansione. Una nuova storia e, ovviamente, una nuova razza guidabile, la gente del chaos che a sorpreso aveva marcato visiti all'uscita del gioco in sè. Amo molto la serie Dawn of War, principalmente perché credo che sia la degna opera a omaggio di uno degli universi più affascinanti che siano nati in seno ai media più scanzonati. Il primo gioco era molto bello anche solo in single, nonostante la struttura maledettamente classica e l'unica razza guidabile. Questo secondo capitolo non ho avuto occasione di provarlo, ma il fatto che abbia ribaltato le dinamiche assumendo il taglio di Company of Heroes gli fa sicuramente onore. Il primo gioco, oltretutto, come ho già avuto modo di segnalare, è stato uno dei successi commerciali più longevi e impressionanti della storia moderna. Il fatto che ora sia uscita la prima espansione per il 2 è anche occasione di seguire da vicino se si andrà a ripetere quello che successe allora, ovvero se tra due o tre anni staremo ancora qui a parlare di nuovi add-on, accompagnati da nuove razze e nuove dinamiche. Dopotutto il numero di fazioni guidabili di Dawn of Wars si era fatto altino e ora, invece, è solo a 4. Anche solo ripetendo le uscite di allora ci sarebbe un sacco di spazio di manovra.
Credo che voi vi aspettiati che in questo editoriale si parli di un nuovo telecomando piuttosto oscuro che si è affacciato sulla scena ultimamente. Verrà il tempo, certamente, ma non oggi. Se vado a riprendere quello che dissi del Wii quando uscirono le prime indiscrezioni su come era fatto me ne vergogno un po', ormai non sono più sicuro di avere in mano il metro adatto per misurare le dinamiche del mercato, almeno queste maggiormente isteriche. Sui giochi ho ancora un po' d'occhio, ma non allargherei troppo il raggio d'azione. L'unica cosa che direi possiamo ormai accettare è che la Nuova Era è un fatto e presto avremo il tramonto del joypad. C'è un sottile piacere nel vedere che invece, di qua dal fiume, l'accoppiata mouse più tastiera regge ancora... e oltretutto funziona benissimo come sempre.
Editoriale all'acqua di rose, siete abituati a cose più corpose, ma ora vi lascio e più di tanto non m'ambascio. Devo dirvi come va col giapponese, prima o poi, ma per procedere ho dovuto fare un impercettibile improvement tecnologico che non è ancora tra le mie mani. Nel campo cartoni animati, invece, c'è qualche titolo di cui dovremo parlare a breve. Non temete che tanto io di qui non scappo.

“I won't tell you that i love you / kiss or hug you / cause i'm bluffin' with my muffin / i'm not lying i'm just stunnin' with my love-glue-gunning”

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