Gerusalemme liberata
Lasciamo Bob e il Signor Artasio a crogiolarsi su spiagge tropicali, e riprecipitiamo nei tetri cubicoli popolati di ingegneri che non vanno mai in vacanza: a meno che la vostra idea di vacanza non sia passare le notti a replicare con insulti arguti alle lamentele dei beta-tester.
Gli argomenti che reclamano la mia attenzione in questi giorni sono numerosi come gli zombi presenti contemporaneamente su schermo che ha promesso Capcom in Resident Evil 5. Sarà l'effetto delle ferie. Per cominciare però devo assolvere al mio dovere e fare rapporto sull'evento SquareEnix per pochi amici intimi che si è tenuto qualche giorno fa.
L'aspetto più sconvolgente era il titolo dell'evento: DKƩ3713. Del resto SquareEnix ha sempre avuto un debole per la follia, quando si tratta di dare dei nomi alle sue creazioni. Basta pensare che i tre titoli in sviluppo per la serie di Kingdom Hearts si chiamano (in un crescendo di assurdità) Coded, Birth By Sleep e 358/2 Days. Ci vorrebbe un oscar per queste cose.
L'altro aspetto degno di nota (in assenza di nuove immagini dei giochi che tutti aspettiamo) è stato l'annuncio di una linea di abbigliamento ispirata a Final Fantasy Versus XIII. Ad esempio c'è questa giacca, disegnata da Roen, uguale a quella indossata da un personaggio del gioco. I prezzi sono da alta moda, ma presentarsi al lavoro vestito come un personaggio di Final Fantasy non ha prezzo.
Dopo aver a lungo rimandato, voglio parlare di Assassin's Creed: meglio tardi che mai. Come ho già detto è un platform, l'evoluzione moderna del genere. Si salta, si fanno acrobazie, si collezionano bandierine luccicanti senza alcun motivo: certo la presentazione raggiunge una raffinatezza impensabile alcuni anni fa, ma il cuore resta quello.
Le bandierine sono lì per essere raccolte, appunto, solo che non serve assolutamente a nulla... e questo è probabilmente il difetto di design più clamoroso. Per il resto il gioco diventa un po' ripetitivo a lungo andare, ma a me stranamente non è pesato: sarà perché andarsene a spasso con Altaïr per i vicoli di Gerusalemme è un'esperienza sublime di per sé.
Semplicemente gironzolare per le città e le colline, senza meta e senza un obiettivo preciso, è abbastanza divertente da giustificare l'intero gioco, anche se poi ti arrabbi un po' quando finalmente ti accorgi che non c'è una meta e non c'è nessun obiettivo. Le enormi risorse di Ubisoft sono state spese per realizzare un ambiente nel quale muoversi, con la folla che reagisce a ogni tua mossa, e bei panorami che tolgono il fiato ogni volta che giri l'angolo... e basta. Manca il gioco vero e proprio: c'è solo il contorno.
Gli unici momenti in cui senti di avere uno scopo sono le missioni di assassinio vero e proprio, ma su 40 ore di gioco ne occupano davvero una frazione minima.
Di solito quando un gioco è pubblicato con troppa fretta risulta essere troppo breve, ma non è questo il caso: le città sono davvero enormi, ogni metro quadrato è diverso, e i territori circostanti sono vastissimi e realizzati con la stessa cura... Ti passano accanto mentre galoppi sul tuo cavallino (rubato!) come i paesaggi visti dal finestrino del treno, e hanno le stesse possibilità di interazione: nessuna.
Assassin's Creed è un gioco che non riesco ad odiare, nonostante tutto: perché è troppo bello correre sui tetti con venti guardie alle calcagna che imprecano in arabo e francese; inciampare tra la folla e cadere mandando a gambe all'aria un mercante; accoltellare un tizio a caso perché oggi hai le palle girate e allontanarsi col cappuccio calato mentre la gente si ritrae spaventata; spingere un ubriaco in mare; scegliere a caso una torre all'orizzonte per poi raggiungerla e scalarla, solo per goderti la vista da lassù.
E poi c'è l'arte.
Assassin's Creed ha i filtri sul colore e sulla luce più belli che si siano mai visti in un videogioco. Tutti ormai sono capaci di darci una Gerusalemme fotorealistica, ma solo questo gioco ha il coraggio di tingere la luce di verde (mentre a Damasco è gialla e ad Acri è azzurra), e di aggiungere una grana digitale in stile Matrix. E le nuvole? Le nuvole si muovono! Vedere le loro ombre che scorrono a perdita d'occhio sulla città è semplicemente magnifico. La luce cambia in continuazione: un momento sei inondato da un sole accecante, e sembra di guardare una fotografia sovraesposta; il momento dopo passa un'ombra e tutti i colori sono desaturati.
Davvero è una festa per gli occhi senza precedenti, almeno per coloro che fanno caso a questo genere di dettagli.
La trama è interessantissima, e negli ultimi istanti si rivelano improvvisamente scenari ben più ampi di quanto si poteva immaginare: con queste premesse, il seguito potrebbe andare letteralmente in qualsiasi direzione, ed essere ambientato in qualsiasi epoca o località. In conclusione ci sono buone prospettive per il futuro della serie: le basi di partenza sono solide, basta dare al giocatore qualcosa da fare e Assassin's Creed potrebbe diventare un marchio memorabile.
Gli aggiornamenti sia qua che su Multiplayer.it riprenderanno dopo le ferie, per cui mi raccomando: non prendete troppo sole e non andate in acqua appena dopo mangiato.
Lo-Rez: arte, storia, web design“Si sieda, signor Miles!”
La valigia è sul letto
Che diamine, un po' ve lo dovevo, l'editoriale di Buone Vacanze, visto che settimana scorsa ho chiuso la column senza neanche accennare il fatto che c saremmo fermati. Certo, non un editoriale vero, ma almeno qualche riga per non lasciarvi soli assieme a Neo seminudo e Clara molto più che seminuda. Tanto per non farvi perdere l'abitudine .
La cosa paradossale è che, dopo aver passato tutta estate a spremere sangue dalle rape per dirvi qualcosa, adesso sono letteralmente pieno di argomenti e la lista di cose su cui scrivere un lungo sproloquio è abbastanza lunga da farmi campare fino a Natale. Ma oggi non vi racconterò niente perchè è anche giusto che mi sia concessa, almeno stavolta, l'opportunità di scrivere queste righe con il cervello già in spiaggia, lontano da qui, senza crucciarmi nell'ossessiva ricerca di un senso nelle mie parole.
Sarà un'estate utile quella che ci apprestiamo ad affrontare, utile perchè il bisogno di ricaricare le pile è pressante e utile perchè probabilmente le energie che accumuleremo inseguendo i consueti culi tangati potranno poi essere spese per imprese che andranno dall'arrogante all'epico senza passare per gli stadi intermedi. Roba grossa, sul serio, roba che fa un po' paura. Altro che annunciare Diablo III...
Vista l'importanza di questo momento di pausa il dictact che vi lascio (e che seguirete, naturalmente) è quello di impegnarvi a divertirvi, di stare lontano dal PC (tanto non aggiorniamo) e di buttare fuori tutte le tossine che avete accumulato sui vostri banchi di scuola, nelle aule universitarie o, naturalmente, nei vostri dilbertiani cubicoli da più o meno ingegneri.
Ora attendete un attimo, sto avendo un insospettabile "momento Picard", ovvero sono davanti al video che rifletto sull'universo con in mano una tazzona di té caldo. Solo un trekker può cogliere le sfumature di un gesto del genere, ma, diamine, io SONO un trekker.
(Per avere un "momento Sisko" sostituite il te con il caffè... non è proprio Raktajino, ma a stare a sentire Hypertrek è la cosa che più gli assomiglia
Come ha passato finora le ferie il vostro Ingegnere delle Tenebre preferito, escludendo i giorni in cui è stato lontano da Milano? Bhe, lottando con la sua amata Slackware, giocando a Broken Sword 2, leggendo fumetti. Come le passerà settimana prossima? A bruciare il proprio epidermide sotto il sole di Djerba, rovinandosi il fegato al bar all-inclusive e graffiandosi lo schermo del cellulare sulla sabbia della spiaggia. Una brutta vita, certo, ma capirete che per noi nerd c'è la deportazione obbligatoria imposta per legge verso posti di vacanza e io alla legge non posso mica oppormi, non sono mica Batman.
Ah, Djerba è in Tunisia, risparmiatevi la capatina su googlemaps. Ho scoperto che non lo sa praticamente nessuno.
Bene, direi che questo inutile editoriale ha già rubato abbastanza inutile tempo alle vostre vite più o meno inutili e quindi possiamo tagliare corto chiudendolo qui. Non si merita nemmeno una citazione di chiusura, un testo così, si merita giusto una chiosa, tipo il rumore di una valigia che si chiude: STOMP!.