L'impero di Jade
La strip odierna contiene un omaggio al buon vecchio Starcraft: in occasione dell'annuncio del seguito non potevamo evitarlo, a costo di scivolare nella banalità. Chi non riuscisse a raccapezzarsi alla vista di Angioletto Bob spaparanzato su un atollo tropicale, fedele (?) custode di potenti server, può rifarsi a questa strip, che il fulmine lo colga.
E ora vorrei lanciarmi su due notiziole succose pervenute questa settimana. La prima riguarda il ritardo di Halo 2 per PC, o piuttosto la ragione del ritardo di Halo 2 per PC. Halo è un marchio che mi ha sempre lasciato indifferente, e trovo un po' curioso vedere tutti attorno a me che si strappano i capelli e piangono calde lacrime di gioia al solo pensiero del nuovo Halo per Xbox 360. Sono altri i giochi che mi spingono all'eccitazione, ad ogni modo posso accettare anche questo culto ossessionato: dopotutto, Halo è un bel gioco... ci sono ben altre stranezze al mondo.
Ma torniamo al ritardo della conversione per PC: la censura ci ha messo lo zampino, e ha rispedito indietro il gioco pressochè completo per una “revisione dei contenuti”. Certo Halo 2 è un FPS, ma non mi è mai parso particolarmente violento,nè perverso in qualsivoglia maniera... eppure salta fuori che, nascosto in un angolino del DVD, c'è una certa immaginetta piuttosto scandalosa, lasciata lì per una dimenticanza. L'immaginetta in questione ritrae uno degli sviluppatori a braghe calate.
Si legge testualmente sulla motivazione della censura: “The content in question, although likely to be inaccessible to the vast majority of users, displays a photograph of an individual showing his bare backside to the user when a particular error occurs, and thus warrants a 'Partial Nudity' content descriptor in order to alert consumers to its presence in the product”.
Poteva diventare un nuovo caso Hot Coffee... fortuna che l'occhio vigile della Censura veglia su di noi.
E a proposito di perversioni riguardanti impiegati nel settore videoludico, ehm, arriviamo al secondo piatto forte della settimana: Jade Raymond.
Eh, sì, Assassin's Creed si presenta davvero come un gioco eccezionale: ho espresso la mia ammirazione incondizionata per questo titolo fin dal primo annuncio, e il nuovo video è un inno commovente al Videoludo nella sua forma più pura, un'opera di poesia incantevole che mi lascia affascinato... intendo questo video, non quell'altro.
Anche quell'altro, comunque, ha i suoi argomenti. Solitamente non vado pazzo per le interviste agli sviluppatori dei giochi, perchè in genere si tratta di osservare un tizio obeso con gli occhi sporgenti che farnetica in americano o giapponese... ma stavolta Ubisoft ha colto di sorpresa un po' tutti esibendo l'adorabile Jade Raymond all'Ubidays 2007.
Immagino si tratti di una creatura frutto di esperimenti genetici segreti volti a sintetizzare la Donna Ideale, l'arma segreta che Ubisoft teneva in serbo per sferrare l'offensiva finale a quest'Industria, e assumere il controllo del mondo videoludico. Jade Raymond, infatti, è l'essenza della PR definitiva, destinata a spazzar via tutti gli altri PR del settore, non importa quanto ci sono sembrati carismatici finora. Addio, Peter Moore! Addio, Ken Kuturagi! E addio perfino a te, Molyneux col parrucchino... neppure i tuoi racconti visionari sul gameplay del futuro, che tanto ci hanno incantato, possono resistere di fronte al sorriso smagliante di Jade Raymond.
Che poi, a dirla tutta, questa Jade Raymond non mi pare particolarmente brillante. Una volta superato l'impatto iniziale che, lo ammetto, può essere devastante (soprattutto per il Videogiocatore Medio!) mi pare che questa giovine signora reciti a memoria due frasette insulse, niente di più. Mi chiedo se non possa rivelarsi una mossa perfino controproducente, da parte di Ubisoft, spostare l'attenzione del pubblico dal gioco alla sua affascinante produttrice... soprattutto considerato che Assassin's Creed si preannuncia un gioco coi fiocchi, che di certo non ha bisogno di mezzucci così sleali per catturare l'attenzione.
Ma in fondo a chi importa, mettete una foto autografata di Jade su ogni edizione speciale di Assassin's Creed, dopo di che nella confezione potrebbe esserci anche un sottobicchiere a forma di DVD, e nessuno avrà da lamentarsi.
Festa della Repubblica di Hyrule
Bhe, dopo aver dato a Lo-Rez diverse occasioni per disegnare, personaggi dell'orda, dell'alleanza e di quant'altro componga WoW, credo sia abbastanza appropriato che l'artista cominci a dedicarsi un po' ai cari Terran e alle disgustose creature che, in passato, sono stati soliti spetasciare sotto i loro pesanti stivaloni.
In particolare volevo sottolineare per i pochi meschini che non la hanno riconosciuta, la citazione della distruzione della Magellano, uno dei FMV da videogioco nella mia personale top five, un capolavoro di regia, interpretazione e tocchi di classe.
Il vostro Cymon, però, ha ben altro per la testa che navi spaziali, come avrete magari intuito dal titolo ed infatti è con molto piacere che vi annuncio che sto affrontando nientemeno che Ocarina of Time, gioco che è ritenuto a furor di popolo uno dei migliori della storia delle console e che, quasi da solo, ha tenuto lungamente in vita il bistrattato Nintendo64.
Per quello che riguarda l'universo di Zelda, Ocarina rappresenta il mio secondo approccio. In passato, infatti, sfruttando l'emulatore SNES, avevo giocato all'originale per quella console, quello ancora con la grafica a volo d'uccello e i cicalini fastidiosi quando recuperavi le rupie. Ocarina of Time (che naturalmente si poggia a sua volta su apposito emulatore) è un regalo che mi sono fatto dopo aver trovato finalmente la voglia e l'ispirazione di installare i driver della mia scheda video su Slackware, pungolato anche un po' dal forum. Gira da Dio e visto che ai tempi del N64 Nintendo non usava periferiche buffe la tastiera è un buon sostituto del joypad, per cui posso dire di stare vivendo l'esperienza del buffo omino col cappellino verde in modo piuttosto genuino.
E' difficile spiegare perchè Zelda è così potente e perchè anche i suoi capitoli più recenti siano osannati come capolavori. Se vogliamo la sua grande forza sta nell'essere strutturalmente un videogioco in tutto e per tutto. Non tenta, infatti, di simulare l'esistenza di un detective, di un cavaliere o di un mago, semplicemente crea intorno al protagonista un universo fatto di regole più o meno intuitive, che gira come un grande meccanismo ad enigmi, enigmi che vanno sciolti uno dopo l'altro per arrivare al finale. L'esperienza di Zelda si può estendere all'infinito. Spesso, nei giochi in cui ci si sforza di far sembrare il personaggio un vero cavaliere, capita che, nel momento in cui ti allontani dalla storia come la hanno scritta i game designer, ti accorgi dei limiti della tua vita virtuale, l'esperienza diventa più rarefatta, si cominciano a intravedere gli edifici vuoti e in cartongesso del Truman Show. In Zelda questo non è possibile, tutto è costruito come meccanismo, dovunque tu vada il meccanismo ti accompagna e scatta, se decidi di deviare dalla via principale le regole non cambieranno perchè non sono dettate dalla storia che stai vivendo, ma dallo stesso suolo che calpesti.
(da lontano mi giunge la fastidiosa sensazione che del discorso non si sia capito nulla)
Per quello che riguarda la mia esperienza personale non posso dire, al momento, di aver fatto molto. Comincio a muovere i miei primi passi lontano dal suolo natio, ho dato si e no una sbirciata al supercattivo e scambiato due parole con la principessa del titolo. Il gioco duro deve ancora arrivare, ma per ora non mi spaventa, è veramente divertente andare in giro col protagonista, il sistema di controllo permette di evitare le paranoie da Lara Croft ed epigoni, ma senza uccidere la venatura di platform e per quanto dietro ogni angolo non possa mai esserci niente di più che personaggi tenerosi e buffi o ragni, l'esplorazione dà sempre un senso di fascino e di scoperta unico nel suo genere.
Chiusa questa dotta digressione sul mio tempo libero e sulle seghe mentali che mi tiro mentre lo impiego, direi che possiamo parlare di argomenti più da fighetti, utili a tirarcela nel mondo dell'IT anche se non ci troviamo in mezzo a semplici videogiocatori. Vorrei infatti segnalarvi questo bell'articolo di Punto Informatico sul One Laptop Per Child di Negroponte. Il progetto OLPC mi ha sempre affascinato, diciamo che ha sempre affascinato la parte più informatica di me. Trovo intrigante l'idea di poter distribuire a pioggia tecnologia e connettività come anche di poter costruire un intero computer a costi ridotti, indistruttibile e fatto per lavorare in condizioni limite. Anche nei cosiddetti paesi evoluti come il nostro un oggetto del genere potrebbe tra qualche anno sostituire le calcolatrici, potrebbe far perdere una volta per tutte ai computer quell'aura di monoliti kubrikiani che ancora si portano a dietro. Il Tour di Punto Informatico espone diversi aspetti molti interessanti del progetto, peccato che si debba parlare della versione emulata e non di quello fisico, lo consiglio a chi ha la curiosità di vedere un approccio veramente nuovo alla progettazione di architetture informatiche.
Un po' di tempo fa vi esponevo come mi sento orfano di Pandora radio internet che l'ennesima legislazione miope ha messo più o meno a tacere. Per ovviare alla sua assenza ho provato a usare last.fm, servizio addirittura più famoso. Sfortunatamente niente può sostituire il fascino di avere una rete neurale in cabina di regia agli occhi di un ingegnere e comunque last.fm, pur avendo probabilmente un parco di canzoni più vasto, mi sembra meno capace nel propormi ogni volta cose nuove, non riesco ad usarlo per esplorare l'ignoto musicale intorno a me. Credo che non approfondirò eccessivamente questa esperienza in streaming e mi limiterò all'uso del fido XMMS.
Bene baldi giovani, è tempo che si chiuda baracca. La stagione volge al bello, il tempo volge al brutto, cominciate ad allontanarvi dalla vostra città nei week-end, dai, ma sempre e solo dopo la navigatina settimanale sul coniglio!
“You remind me of the baby / What baby? baby with the power / What power? power of voodoo / Who do? you do / Do what? remind me of the baby”
P.S. Nella prima stesura dell'editoriale avevo confuso il GameCube col Nintendo64... il che dimostra che sto invecchiando o che dovrei cominciare a rileggere, ogni tanto. Un grazie a chi mi ha segnalato questo errore decisamente marchiano. Se avevate linkato l'editoriale per prendermi in giro ora siete fregati! Prrrrrrrrr!
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