Ken, sei tu
Troppi argomenti succulenti si contendono questo spazio, e per stavolta fatemi tralasciare l'intro alla strip odierna: basti dire che colgo ogni pretesto che mi offre Cymon per disegnare qualche personaggio di Warcraft.
L'E3 ormai è un evento folcloristico che appartiene al passato, è roba da libri di storia, ma il Tokyo Game Show 2006 si è abbattuto puntuale sull'isola di Nippon... e dagli estremi confini orientali della terra la sua onda d'urto si è propagata come uno tsunami, distruggendo intere civiltà e tutte le certezze dell'uomo!
Questa colonna sarà dedicata alle mie impressioni, pressochè in tempo reale, sulle notizie che in questo momento stanno arrivando da Tokyo, mentre per qualche riflessione più ponderata bisognerà aspettare le prossime settimane. Ma chi se ne importa delle riflessioni pacate, iniziamo da quel pagliaccio di Ken Kuturagi.
Sony, nella sua infinita bontà e saggezza, ha preso la coraggiosa decisione di sacrificarsi per il nostro bene, e risparmiarci il raffreddore che sicuramente avremmo buscato stando in coda davanti ai negozi per comprare la PS3 sotto Natale. Piuttosto che mettere a repentaglio la salute e le finanze dei suoi amatissimi clienti, la società del buon Ken ha quindi scelto di farsi umilmente da parte nel mercato videoludico più grande del mondo, augurando la miglior fortuna ai suoi due concorrenti, che potranno spartirsi il mercato indisturbati. Questa, almeno, è la chiave di lettura proposta da alcuni della mancata consegna delle PS3 in Europa... noialtri di FTR abbiamo opinioni un po' differenti, ma non stiamo a sottilizzare.
Il succo del discorso è che la PS3 domina saldamente questo Tokyo Game Show, e del resto solo un folle ne avrebbe dubitato. Finchè SquareEnix, Konami e Capcom concederanno le loro esclusive, i giappi comprerebbero la console Sony anche se fosse una calcolatrice tascabile. Non hanno tutti i torti.
Al momento mi sto strappando i capelli nell'attesa spasmodica di qualche nuova informazione su Final Fantasy Qualsiasi-Cosa, o meglio ancora qualche oggettino multimediale. Finora sono usciti solo alcuni screenshot HD di FF XIII (“solo” si fa per dire, naturalmente), oltre al nuovo trailer che però non ho ancora visto. Ma soprattutto mi interessa l'altro FF XIII, Versus, che a quanto pare avrà un protagonista bastardo dentro, un re tormentato da dramma di Shakespeare, strafigo a più non posso nella sua armatura nera.
Riguardo ad Agito, la versione per cellulare, pare che sarà una specie di Scuola di Magia con carte collezionabili, multiplayer di massa. Se fossi il Demonio, e volessi impadronirmi delle anime dei ragazzini giapponesi, credo che realizzerei un gioco come questo.
Completano il quadro un remake 3D di Kingdom Hearts: Chain Of Memories, e un paio di altri titoli ispirati a FF VII, di cui ormai ho perso il conto perfino io. Ma sono per PSP, quindi chissenefrega. Dulcis in fundo, il DS non poteva restare senza la sua dose di FF, per cui ecco annunciato un piccolo spin-off di FF 12, centrato su Vaan e Penelo diciottenni.
Sempre in fatto di RPG, pare che anche Xbox 360 sia intenzionata a dire la sua... intanto c'è Trusty Bell, quel gioco ispirato alla musica di Chopin di cui ho parlato. Chiamatemi mentecatto, ma credo che in questo filmato mostri la grafica più incantevole di tutto il TGS 2006. Poi ci sono i due titoli diretti da Hironobu Sakaguchi, meglio noto per aver creato Final Fantasy. A dire il vero quest'uomo non ha avuto per FF tutta l'importanza che di solito gli danno i giornalisti poco attenti, e anche prima che lui se ne andasse da Square era gente come Nomura e Kitase a fare il lavoro... ma è comunque uno dei padri degli RPG nipponici.
Blue Dragon è il giochetto destinato al pubblico più giovane, con l'arte di Toriyama (DragonBall) che a me piace poco, e sembra un RPG a turni tradizionale al massimo: per chi ama il genere come me, questa è una garanzia. Però è l'altro gioco a raccogliere tutto l'entusiasmo, Lost Odyssey. Se come me non avevate mai sentito questo nome, dopo la visione del trailer dovranno raccogliervi col cucchiaio.
Non solo c'è la battaglia fantasy su larga scala più bizzarra che si sia mai vista, ma a un certo punto, quando ormai sei assolutamente certo che si tratta di un filmato non interattivo, ecco che appare un hud e senza nessuno stacco inizia un combattimento a turni. In mezzo a mille soldati. E alle macchine da guerra.
Non sarebbe una fiera videoludica senza il classico filmato-shock di Metal Gear Solid. Secondo me Hideo Kojima fa videogiochi solo perchè così può girare dei trailer promozionali pazzeschi, e prenderci tutti per i fondelli. Il mistero “E' lui o non è lui?” si infittisce, visto che quando ci eravamo ormai abituati all'idea di uno Snake anziano, ecco che nell'ultima inquadratura del nuovo filmato si vede invece uno Snake ringiovanito.
L'ultimissima notizia è di quelle che scottano: come anticipato sul forum, proprio oggi è stato rinvenuto nello spazio FTP pubblico di Ubisoft un pacco da 2GB di illustrazioni promozionali dei nuovi giochi, alcuni dei quali ancora non annunciati ufficialmente. Siccome è stato un errore da parte di Ubisoft e ne sono dispiaciuti, siete tutti invitati ad approfittarne selvaggiamente e a gettarvi sul materiale proibito con risate isteriche!
Lo-Rez: arte, storia, web design“No war for Snake.”
Weird tales
Questo editoriale si collega un pochino all'editoriale di settimana scorsa più che altro perchè certe cose mi sono venute in mente a seguito della visione di Xenosaga. E' comunque un editoriale saccente e concettoso quindi potreste anche riuscire a dimenticarvelo piuttosto in fretta.
Dunque, la fantascienza è morta, viva la fantascienza. Non parlo di videogiochi, cinema o quant'altro, parlo proprio del sentire generale, dello spirito del tempo. Dopo essersene rimasto per anni in un angolino il fantasy ha preso prepotentemente il controllo del nostro immaginario, spodestando gli UFO, i mutanti e le bestiole consimili. C'è stato, è vero, un periodo prospero per la FS prima di questo, pieno di idee, che ci ha consegnato un nuovo classico del genere dal punto di vista cinematografico (naturalmente la trilogia di Matrix) e secondo me ha fatto salire alla ribalta una volta di più il genio di Dick, ripreso in varie forme (ricordate? Il gioco di Ubik è di non molti anni fa, realizzato senza che ci fosse un filmaccio travisante a trascinare la baracca). C'è stato, insomma, nel recente passato, un rinascimento delle astronavi grandi e piccine, ma ormai siamo al declino, tutto sta cedendo il passo a maghetti, bacchette e incantesimi assortiti.
Non mi interessa fare discorsi su cosa abbia causato questo ribaltone, non credo che il mondo si rifugi del fantasy per paura del presente o per altre idiozie del genere, penso che le cose cambino, che vadano avanti e indietro per i riflussi di marea e che dobbiamo accettarlo senza troppe indagini concettose.
Nonostante tutto, però, come appassionati di fantascienza, è giusto cercare la fantascienza anche in queste epoche buie ed è ragionando a riguardo di ciò che sono arrivato alla fantascienza giapponese.
A livello di letteratura non credo si possa dire granchè di quanto fatto dal giappomondo in termini di FS, credo al massimo di ricordare una raccolta di racconti pubblicata da Fanucci in tempi remoti, ma non possiamo fissarci su un particolare del genere. Guardate Xenosaga, guardate i robottoni, guardate i videogiochi, guardate quanta fantascienza trabocca da lì. Impossibile ignorarlo: Kos-mos, Gundam e Zone of the Enders sono fantascienza, fantascienza oltretutto di notevole qualità.
Si, è vero, accettare i robottoni oltre un certo livello ci è difficile, ci sembra di dover forzare la nostra sospensione dell'incredulità, ci sembrano sempre una concessione infantile al nostro desiderio di gigantismo. Ma è poi vero? Non è più che altro un tentativo di avvicinare all'epica la tecnologia, la sublimazione della figura dell'eroe? Questo non fa parte comunque della cultura nipponica che coniuga estetica e senso, forma e sostanza e che quindi mette in scena un robottone semplicemente perché veder combattere un robottone è molto più interessante che vedere combattere un carrarmato? Consideriamo cosa possiamo ottenere una volte superate certe pastoie dovute magari all'aver maturato il nostro gusto fantascientifico in un ambiente occidentale. La fantascienza giapponese, sparsa in tutti i media che abbiamo elencato sopra, possiede una struttura, tutto un sistema di topos propri, esattamente come noi occidentali abbiamo quello che legge nel pensiero o l'alieno che arriva sulla terra. E non parlo di cose di poco conto: parlo di tecnologia fredda e inesorabile che viola la persona senza fare distinzione di età e sentimenti, parlo della guerra come inesorabile tragitto verso lo sterminio, parlo del post-umano e dell'idea di Gaia. Insomma, sembra strano provare a guardare dentro i soliti stereotipi di personaggi, che, magari, ci troviamo a guidare in un RPG, con l'eroe puro dal passato scabroso, l'amico puro senza paura, la spalla taciturna e il cattivo fuori di melone, però se ci allontaniamo un attimo per analizzare il quadro generale, ci accorgiamo che tutto va a comporre ogni volta una storia su cui riflettere e da cui si possono trarre riflessioni.
Ogni tanto sento chiedersi in giro se si possa ancora realizzare buona fantascienza, cercando, con questo appellativo, di intendere qualcosa che arricchisca oltre che diverta, qualcosa che possa nutrire il nostro pensiero. A mio parere, arrivando giù da sentieri che non ci saremmo mai sognati di vedere battuti, il Giappone può oggi darci tutto questo, anzi, forse è in questo momento uno dei laboratori più vivi, principalmente grazie a progetti narrativamente complessi nei videogiochi come Xenosaga, ma anche spingendo su altri media quale possono essere i fumetti. E' buona fantascienza, cominciamo a vederla così, potremmo arrivare a conclusioni interessanti.
Bene, per la lezione di nullologia oggi siamo a posto, credo ci si possa dedicare alla chiusura. Voglio appuntare qui, comunque, che sono molto contento che PvP ha portato a termine il restyling, non fosse altro che finalmente non devo cliccare due volte sul tasto per vedere la puntata del giorno prima. C'è una cosa che mi piace del mondo del webcomic. C'è gente che ha raggiunto un notevole successo nell'ambiente, eppure non mi sembra abbia mai nemmeno pensato di montarsi la testa. Oh si, è gente esaltata, invasata, esaurita, ma lo erano anche quando erano ragazzini di periferia senza speranza che mettevano su codice HTML nel loro garage. Bhe, come noi del resto.
Cymon: testi, storia, site admin“Word is you can pimp my gimp” Doonesbury