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275, 16/09/2006 - Cache
275
16 . 09 . 2006

Chuck Norris

Neo & Gödel, i piccoli Ingegneri delle Tenebre, sono i personaggi più autobiografici del fumetto... anche se personalmente mi riconosco più spesso nel Neo in versione videogiocatore nullafacente, quello che interpreta la nostra serie su M.it. Non so se questo mi fa onore. Ad ogni modo la strip di oggi mette in scena una verità sacrosanta, con cui spesso abbiamo fatto i conti nelle nostre miserabili vite reali.
Ho un pacco di notizie arretrate da smaltire, e per certi versi è un po' una sciocchezza visto che molte di queste “notizie” hanno smesso di essere tali da parecchio tempo, e sono diventate acqua passata. Fortuna che non c'è nessuno che può licenziarmi da FTR.

Mi lamento spesso, e a volte anche volentieri, dello squallore in cui giace la direzione artistica dei videogiochi occidentali, in particolare per PC. Ci sono numerose eccezioni, questo lo concedo, ma mi fa molta rabbia vedere tante produzioni di alto livello che mi prendono in giro con un'arte da schifo. Oggi però voglio parlare di una delle eccezioni. Big Huge Games ha organizzato in questi giorni una esposizione al Maryland College Of Art per sfoggiare le illustrazioni concettuali e tutta l'arte che è stata prodotta per Rise Of Legends.
Ammetto di aver perso di vista il genere RTS negli ultimi anni (facciamo pure da quando è uscito Frozen Throne), ma mi è giunta voce che ultimamente ci sono degli esemplari notevoli: quelli del Signore degli Anelli e questo Rise Of Legends. Con questa mossa Big Huge Games si è guadagnata tutto il mio interesse, perchè non capita spesso che una softwarehouse in questo settore voglia valorizzare così il suo reparto artistico. La filosofia dominante presso gli editori per le masse è di considerare l'arte non strettamente interna al gioco come una fastidiosa scocciatura, per cui quando qualcuno organizza una mostra con questa roba il mio cuore si riempie di letizia.
Quanto all'arte in sè, devo dire che ho visto di meglio, anzi vedo di meglio praticamente tutti i giorni, ma senza dubbio si tratta di artisti di grande talento. Il design delle creature è molto originale, almeno.

In genere faccio di tutto per tenermi lontano da questo tipo di cose, ma so comunque che in rete circolava il virus delle battute su Chuck Norris. Ebbene, vorrei contribuire piuttosto con un fatto reale e verificabile su quest'uomo: ha organizzato quello che, praticamente, è un picchiaduro 1 vs 1 dal vivo. Amen.
Questa World Combat League, che non avevo mai sentito prima, è il sogno di tutti gli appassionati di picchiaduro 2D (o 3D, ve lo concedo!), come se Chuck Norris (!) avesse dato ascolto ai nostri desideri più profondi.
L'idea di fondo è che a noialtri piacciono i combattimenti gagliardi e spettacolari che si vedono nei film di kung fu e nei videogiochi, ma purtroppo le reali discipline di combattimento sono lontane da questo spirito, perchè devono considerare noiosi dettagli come la vita e la salute dei combattenti. Ecco quindi venire in nostro soccorso Chuck Norris!, che ha concepito questa nuova lega sportiva professionistica per ricreare fedelmente le smargiassate da monaci shaolin che ci fanno tanto divertire.
Come se non bastasse, i lottatori provengono da ogni parte del mondo in puro stile Street Fighter, e nella tradizione di King Of Fighters sono raggruppati in squadre... Speriamo che abbiano messo barriere ignifughe per proteggere gli spettatori quando Ryu spedisce un Hadouken in tribuna.

“Okuto chiama Okuto.”

Lo-Rez: arte, storia, web design
16 . 09 . 2006

Un cifro di cromosomi

Trama di Xenosaga - Episodio I: per fronteggiare una minaccia aliena extradimensionale gli uomini creano un'arma micidiale a forma di stragnocca. A seguire suggestioni epiche e religiose in lingua tedesca.
No, bhe, magari abbiamo tempo di dedicargi qualche riga in più, con qualche SPOILER, forse.
Xenosaga appartiene a quel vasto ambito di argomenti che finiscono nella cartella "Cose citate da Lo-Rez, ma di cui io non so niente", in particolare nella sottocartella "ehi, però sembra interessante". Tanto per farvi l'idea ecco quante volte il nome della serie è comparso nei mesi passati.
In poche parole si tratta di un RPG giapponese particolarmente complesso, particolarmente crudo e che ha avuto una distribuzione nei pressi di casa nostra piuttosto accidentata. Voi sapete che io ho una certa idiosincrasia per i JRPG, ancora peggiore quando questi vengono distribuiti solo su piattaforme che non posseggo, così, per farmi comunque una cultura, ho deciso di agire come ogni buon pigro ignorante sa: ho visto il film o meglio, per essere precisi, la serie animata: 12 episodi che, per quanto ne so, è tutt'oggi unicamente in giapponese, recuperata da me fansubbata da alcune anime pie.
Xenosaga narra le avventure di una stragnocca vestita sobriamente che ha partecipato alla realizzazione di un'entità artificiale nota come KOS-MOS stragnocca a sua volta, ma vestita in modo più succinto con tanto di tacchi alti e giarrettiera (e a cosa serva una giarrettiera a un androide da guerra me lo chiederò finché campo). La nostra, l'androide e un simpatico gruppo di personaggi di contorno si trovano impelagati con gli gnosis, una razza aliena gommosa extra-dimensionale con due o tre rimandi biblici, che a sua volta è arrivata in questo universo a seguito degli esperimenti fatti da un pazzo su una gigantesca lastra di materiale luccicante con alcuni riferimenti cabalistici e non (vi ricorda qualcosa?) detta Zohar. Particolare importante, il pazzo (che al momento del racconto ha tirato le cuoia) ha lasciato indicazioni su come recuperare il lastrone (al momento del racconto perso) all'interno di un androide a forma di bimba di 12 anni che sembra fatto a posta per subire sevizie da censurare di brutto.
Da qui potrei andare avanti, ma dovrei affrontare il primo dei problemi del cartone: Xenosaga possiede una miriade di personaggi e una panoplia di organizzazioni e ne spuntano sempre un paio nuovi dell'una o dell'altra categoria ad ogni episodio. Ad un certo punto ci si sente un po' perso tra prima e seconda Militia, Vector, UTIC e compagnia bella e anche se le cose si vanno piano piano chiarendo a seguito di flashback si rimane fino alla fine con alcuni dubbi. Effettivamente una prima riflessione che può scaturire anche solo da questo elemento è come si possa, in soli dodici episodi, gestire tutto quello che si mette in campo. In verità è un falso problema: Xenosaga NON finisce in dodici episodi, non nel senso che ha un finale aperto, ma nel senso che al massimo ti pare di aver concluso un capitolo, mica la storia. Questo in accordo anche con il videogioco che si struttura anch'esso su un certo numero di capitoli a fortissima continuity e che può quindi dirsi compiuto in termini di trama solo una volta recuperati tutti (oltretutto, se non erro, tali capitoli non sono nemmeno stati tutti realizzati).
Il forte legame con l'RPG, però, è forse anche uno dei motivi più importanti che può spingere a guardare la serie. Io non ho presente puntualmente il videogioco, ma sono abbastanza convinto che il cartone animato ne percorra fedelmente la trama, anzi, esistono scene che sono la riproposizione in matita e pennelli (e photoshop) di alcune delle sequenze FMV del RPG con un'aderenza di modelli, regia e ritmo impressionante.
La forza di Xenosaga I - Animation, in fondo, è proprio questa. Potrete dire tante cose di male dei giapponesi che fanno videogiochi, ma è gente che SA girare scene fighe ed esaltanti, è gente che NE SA A PACCHI su come ci si giostra un combattimento, un colpo di teatro o una scena di morte. Per l'universo della storia, ad esempio, girano astronavi ENORMI e se è vero che l'apparizione della Durandal all'interno del tunnel iperspaziale è maestosa come una carica di cavalleria, è un patetico balletto di pinguini confrontata con l'entrata in scena della Dammerung, nel bel mezzo della battaglia.
Insomma, esistono buoni motivi per guardare questo anime. Non è un capolavoro e certi rimandi agli evangelionetti con compagnia cantante sono ormai un po' di maniera, ma comunque ci troviamo di fronte a un universo ricco e ben delineato, una buona trama e bei personaggi. Certo, potreste essere di quelli che odiano le astronavi in CG con tutto il resto disegnato, ma è anche vero che l'integrazione è piuttosto buona e non mi ha dato particolarmente fastidio. Se poi siete particolarmente pigri, certe vie di recupero non vi sconfinfierano o vi siete fatti prendere dal panico a causa di questo questo (stendiamo un velo pietoso) potete addirittura recuperare tutto dal TuTubo, almeno in inglese. Meglio di così!
Ah, da questa visione mi è venuta una riflessione ancora più articolata e saccente su un argomento ancora più vasto e importante, ma forse gli dedicherò il prossimo editoriale. Sono in piena vis saggistica superba.
Potrei chiudere, ma vorrei tornare un attimo sull'editoriale di Pucci sul ritardo della PS3, visto il mio completo disaccordo. La decisione di Sony, infatti, non mi sembra né saggia né coraggiosa, almeno dal punto di vista Sony. Non è saggia perché non esistono case produttrici che si curano di far evitare code frustranti agli utenti, anzi. Le software house VOGLIONO che gli utenti si UCCIDANO per ottenere la console e che si accalchino intorno ai negozi come intorno a chiese pagane. E' sempre stato così e non penso che ora la Sony possa aver pensato di fare così per evitare il traffico alla gente. La Sony, come ogni altra oscura major del settore, vuole questo perchè è simbolo della sua gloria. Allo stesso tempo non mi sembra neanche una decisione coraggiosa. Non c'è niente di coraggioso a mostrare la propria incapacità. Certo, magari oggi Kuturagi potrà sembrarci più simpatico (dopo domenica magari lo sembrerà un po' meno...) visto che piagnucola di aver toppato, ma non so quanto o desideri una console pagata prostituendo lungamente mia sorella sapendo che chi l'ha costruita ogni tanto toppa. Mi verrebbe sempre quel sottile dubbio che potrebbe aver toppato col mio harddisk, col mio lettore blue-ray o col mio processore... Certo, un amico che non sia sempre perfetto e infallibile aiuta a rinsaldare un legame, ma io dell'azienda non voglio diventare amico, voglio diventare cliente. E un cliente vuole sempre la perfezione, anche quando arrogante.
Ora che abbiamo dato anche una spruzzata di videoludo possiamo sì chiudere, lasciandovi in attesa della strip di domenica che da due settimane è tornata in pista e in attesa della prossima settimana.
Ah, magari i più distratti farebbero bene a farsi un salto sulla pagina di TLE.

“Per cento e più anni l'Europa non ha fatto che studiare e costruire fabbriche. Sanno benissimo quanti grammi di polvere ci vogliono per ammazzare un uomo, ma non come si prega Dio, non sanno nemmeno come si possa stare allegri un'ora”

Demian - Hermann Hesse
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