Strano, buffo e straziante
Ritornano i paguri qui a FTR, e improvvisamente le nostre strip (altrimenti concentrate sul videogioco hardcore) si colorano delle tinte forti del Dramma Familiare... Seguiremo per qualche puntata la recitazione della nostra Clara assieme al cast di crostacei di "Anche i Paguri Piangono", prima di tornare nell'ufficio di Neo e Gödel.
Intanto vi ricordo il nostro appuntamento domenicale su Multiplayer.it, che dopo l'obbligatoria strip autocelebrativa in occasione del nostro ritorno dopo molti mesi entrerà nel vivo dell'attualità. Se avete seguito queste colonne nelle ultime settimane potete indovinare quale sarà il nostro bersaglio. Ma anche no.
Orsù bando agli indugi, che avanzano da Oriente gli sfolgoranti vessilli del Videoludo! Giovedì 20 sono usciti non uno, non due, non tre, bensì quattro titoli formidabili e attesissimi, anche se per ragioni diverse. Mother 3, Okami, Ninety Nine Nights e Dragon Quest: Young Yangus.
Fortuna che questo non è un sito serio, altrimenti adesso vi sareste beccati la traduzione frettolosa delle cartelle stampa spedite in redazione, un paio di screenshot e tanti saluti... no, noialtri ce la prendiamo comoda, e oggi vorrei fare qualche commento su uno solo di questi giochi. Degli altri parlerò poi, anche perchè per me come per la maggior parte di voi questi titoli sono usciti solo virtualmente. Ovviamente, quello che mi interessa di più è... Mother 3.
Ne ho già parlato qui e anche qui in toni altisonanti, tanto da rendermi ridicolo perchè in fondo si tratta di un giochetto piccolo e nero, e tutti mi prendono in giro... ma a me piace e credo di avere i miei buoni motivi.
Tutto di questo gioco esprime classe, pensate solo ai retroscena della produzione, con il presidente di Nintendo e Shigesato Itoi che un giorno di tre anni fa si trovavano insieme su un taxi, ed ebbero il seguente dialogo:
Presidente: - Cioè, hai voglia di fare Mother 3 per GBA?
Shigesato: - Mah, penso di sì.
Dopo di che il nostro Autore si è ritirato in isolamento un mese per completare la sceneggiatura del gioco, a cui stava lavorando da 10 anni, da quando cioè uscì Mother 2 sullo SNES (in occidente noto come Earthbound). Il risultato è un RPG in grafica 2D piena di pixel e colori squillanti, con una storia che ha sconvolto quelli che l'hanno provato. Certo parliamo di una banda di fanatici che hanno ordinato tre copie a testa, d'importazione, senza conoscere la lingua nipponica, tanto per supportare il gioco, ma Mother 3 sta avendo un gran successo di vendite anche in patria... e un milione di giapponesi non può sbagliare, giusto?
Un'altra prova di stile è la campagna pubblicitaria fedele allo slogan del gioco, "Strano, buffo e straziante". Una serie di spot televisivi con un'intervista a una donna che ride e si commuove parlando del gioco (che non viene mai mostrato)... e tutta la campagna promozionale è su questo tono e punta sulle emozioni e sulla qualità della sceneggiatura. Per quanto mi riguarda, è una ragione sufficiente a renderlo un gioco simpatico. Sono un pò stanco di essere trattato da imbecille dai publisher europei e americani, che per promuovere un gioco non sanno pensare ad altro che a copertine pornografiche e licenze di cantanti, attori e organizzazioni sportive ufficiali. Quella roba è perfetta per le masse incolte, ma ci sono particolari nicchie di videogiocatori che apprezzerebbero ogni tanto qualcosa di diverso, qualcosa tipo Mother 3.
Certo bisogna essere tolleranti, e portare pazienza per la povertà tecnica della grafica e del sonoro, e probabilmente anche per il gameplay un pò vecchio (ma nei combattimenti bisogna andare a tempo con la musica per fare combo devastanti, e questa è una bella idea). Ma sono difetti trascurabili. E poi la maglietta è davvero molto bella.
Oggi devo anche segnalare un'opera ammirevole, qualcosa che prima o poi avremmo dovuto fare anche noi perchè i Conigli e l'Arte sono i nostri temi: un magnifico Mandala del Coniglio, una composizione di centinaia di conigli disegnati da vari artisti ciascuno col suo stile, per celebrare questo animale mitico ricco di significati simbolici.
Lo-Rez: arte, storia, web design“The more you think about it, the greater Mother 3 will become. The more you feel it, the deeper it will become. The more fun you have, the more you'll grow.”
Efestus
La settimana corta del post-pasqua, appena prima della settimana ancor più corta del ponte del XV Aprile ci porta prima del previsto di nuovo davanti alla tastiera, a scrivere parole che possano andare nel vento, a coprire la risposta (roditi il fegato, Dylan!).
Qui alla tana, sebbene l'apparenza verso l'esterno sia quella di un sito stabile e solido, il rumore di martello su acciaio è ancora assordante e continuo, tanto che i vicini cominciano a lamentarsi non poco. Non sono cose che vedrete, ma dovete capire che therabbit.it è un laboratorio web per professionaloidi ingegneriti quindi non si riesce a far passare dì senza tormentare il codice. Il nostro scopo è poter fare tutto, ma proprio tutto, ma dico tuttissimo premendo un tastino. Non per poi premerlo, eh, visto che gli ingegneri odiano dover semplicemente premere un tastino, cosa troppo poco contorta per loro, ma solo per avere la certezza che sia possibile farlo e soprattutto che chi lo abbia reso possibile sei tu. Se siete vicini al nostro lato più oscuro probabilmente non ci metterete molto a capire questo discorso.
Intanto ci è concesso di monitorare la ripresa della collaborazione con M.it visto che da settimana scorsa siamo ufficialmente di nuovo in corsa e sarà difficile che ci si scolli, soprattutto se il maneggio manterrà lo stato di salute che ostenta orora. Probabilmente mi avete fatto pasqua e pasquetta via, a scofanarvi la qualunque con la bocca sporca di cioccolato e le manine impacioccosite, per cui questi non sono stati proprio i giorni migliori della vostra navigazione internet. Vi foste persi qualcosa, comunque, potete gustarvi tutt'ora il nostro ritorno in grande stile (a scando d'equivoci sto link è un bollino bello grosso anche in cima alla pagina, nonché merce da spaccio del nostro fido RSS, ma repetita iuvant).
Il giappomondo gioca a questa roba, su DS. Difficile capire lo stato d'animo che i guru della PSP, che hanno puntato sul brand Grand Theft Auto, tanto per dire, possono provare di fronte a successi di questo genere. La settimana enigmistica farcita di un faccione da dotto giapponese è il nuovo successo del mercato. Perchè? Sarà la pennina figa, tutto il toccabile su schermo o anche le menate sul fatto che fa bene alla cervice. Sta di fatto che è un boom, con un costo realizzativo (e, diciamolo, sfruttamento di risorse hardware) che rasenta il nulla. Lo so, questa è la mia riflessione del momento, il fatto che il Nintendo DS continua a dominare giocando sporco, ai bordi dell'arena, ma non è colpa mia se ogni volta riesco a portare alla ribalta titoli nuovi e ogni volta questi titoli si avvicinano sempre più al bordo del dominio del videoludo.
La grande N sopravvive dando un colpo al cerchio e uno alla botte. Da una parte assale i giocatori nostalgici old-style duri e puri, dall'altra si pasce dei non videogiocatori. L'area grigia dei videogiocatori casual, di quelli che vogliono le cose che fanno strippare e basta e che comunque sembrino videogiochi (bhe, videogiochi bellidibrutto) viene lasciata agli altri, forse con la consapevolezza che, col trionfo del media, si tratta sempre più di una lingua di territorio che va assottigliandosi, divorata dalle altre due categorie, in crescita. Comunque sia, anche se siamo un popolo piccolo, stiamo comunque coltivando nuove generazioni di giocatori professionali e dall'altra parte avremo un mucchio, ma proprio un mucchio di persone che si getteranno sulle console per giocare (e fare) tutto quello che riteniamo lontano dal videogiocare, ma che da loro punto di vista è comunque entertainment e che, dal punto di vista delle aziende del settore, sarà sempre fonte di introito. Probabilmente le tendenze di questa epoca ci stanno dimostrando che stiamo scollindando nel passaggio epocale, dopo anni di incertezze e ambiguità. Oggi i videogiochi sono ufficialmente di tutti, anche di quelli che non vogliono i videogiochi.
Sapete, oggi forse potrei quasi parlare di FF XII, visto che sono stato abbastanza curioso da leggere l'ultima anteprima aparsa su M.it, ma non voglio farlo, un po' perché si rischierebbe la saturazione, considerando l'impegno che ci mette Lo-Rez nel farlo e perchè comunque, sempre al confronto di Lo-Rez, io finirei col fare la figura del fallitaccio per la mia insipienza.
Molto più facile sarebbe per me cominciare a dire qualcosa di Paradise, visto che il materiale a riguardo comincia ad essere corposo e si tratta di un'ossessione un po' più personale, ma qui mi trovo di fronte a un diverso ordine di difficoltà. Paradise (e lo so che son discorsi che fan venire i capelli bianchi a Lo-Rez) è, prima di essere un videogioco, una storia e non esiste preview che possa darti dritte su come sarà una storia. L'ambientazione mi acchiappa meno di quella di Syberia, ma non vuol dire, anche perché, al contrario, i personaggi sembrano ancora più intensi. Aspettiamone serenamente l'uscita, compagni (nel senso di fellows, senza implicazioni politiche), oggi il nostro popolo vive in un'ombra meno fitta di quella che l'attanagliava in passato per cui sediamo intorno al fuoco in attesa degli eventi.
Ah già, gente che bivacca, tempo per un ultimo videogioco, il MMORPG di D&D. Letto una recensione, sembra ci si trovi di fronte a un MMORPG differente, in cui bisogna soppesare valori diversi per procedere e in cui ogni istanza non è semplicemente un martella-finché-non-muore, ma un presuntoso tentativo di avventura completa. Mi piace la presunzione nei videogiochi, significa voler fare qualcosa che non ha fatto nessuno e farlo per dimostrare che non l'ha fatto nessuno perchè nessuno ne era capace, quindi ci voglio bene a progetti del genere, anche senza essere un fan del cartaceo (che è troppo complesso per i miei neuroni). Come sempre il successo di un MMORPG non è nelle sue qualità intrinseche all'uscita, ma nella sua evoluzione, vediamo quindi come questo riesce a evolversi e se si evolve bene. Secondo me un pubblico potrebbe averlo, magari un pubblico più ristretto di quello di WoW, ma comunque un pubblico che vuole avere una qualche alternativa. E tutto questo accade mentre Guild Wars si espande alla giapponese e comincia a mostrare la sua filosofia "espandi o muori" che dovrebbe portarlo a crescere indefinitamente. Credo che nel mio cinismo e nel mio grigiore sia giunto il momento di credere nei MMORPG, se devono ancora accadere eventi nel mondo dei videogiochi, credo che accadranno lì.
Per chiudere, da leggere davanti alle ultime braci dell'ultimo caminetto acceso nella vostra casetta di montagna, una nuova intervista a Gabe e Tycho, tanto per gradire.
Cymon: testi, storia, site admin"now I'm trying to wake you up,
to pull you from the liquid sky.
Cause if I don't we'll both end up with just your song to say goodbye.
My oh my. A song to say goodbye..."