Video musicali
Interrompiamo qui la programmazione di "Anche I Paguri Piangono Anche se Sott'acqua Non Si Vede". Per quanto possa essere appassionante una soap-opera con un cast di soli paguri marini, altri personaggi reclamano il loro spazio qui a FTR... dalla prossima settimana Neo e Gödel, Ingegneri delle Tenebre™ in erba, si riapproprieranno della serie Jobs.
La prima segnalazione di oggi è già comparsa sul Forum... ma la ripeto qui per chi tra voi non se la sentisse di affrontare quella Giungla brulicante di creature folli ed ostili. Questo video musicale mi ha toccato nel profondo dell'anima. Non per la musica, ma perchè fa riferimento a un episodio entrato nella storia... anzi, nella Mitologia del Videogioco: il colossale fallimento di E.T., il gioco di Atari ispirato al film. Era il 1982, ma potrebbe sembrare cronaca contemporanea: la storia è piena di licenze importanti sprecate per la fretta di pubblicare... questa però è stata la prima, e forse la più clamorosa. La leggenda vuole che le tonnellate di cartucce invendute furono seppellite in una discarica nel deserto, e ogni tanto ancora oggi qualche giocatore ossessionato parte in pellegrinaggio, alla ricerca di quella mistica discarica... è esattamente il genere di materiale su cui potremmo costruire una storia di GTR, la nostra serie più nostalgica.
Restiamo in tema di nostalgia, di licenze cinematografiche e di titoli che neanche i nostri nonni hanno fatto in tempo a giocare. Questo sito presenta un elenco sterminato di riferimenti a film nei videogiochi, con tanto di screenshot. Non si tratta dei giochi con le licenze ufficiali dei film, che sarebbe banale, ma di tutte le ispirazioni, le citazioni e i plagi più o meno evidenti. Essendo il prodotto di menti giapponesi, si tratta ovviamente di qualcosa di mostruoso, maniacale e ossessionato. Prendete ad esempio la voce Alien, o Guerre Stellari: mi piacerebbe sapere chi ha notato che in Baster, sparatutto del 1983, appare uno sprite che assomiglia a un AT-ST dell'Impero... o chi ha notato la somiglianza tra il poster di Devil World (1987) e quello del Ritorno Dello Jedi.
Questa settimana è uscito in Nippolandia FF7: Dirge Of Cerberus, uno dei quattro titoli basati sull'ambientazione di Final Fantasy VII. I fan sono divisi, alcuni apprezzano questi approfondimenti sul loro gioco preferito, altri invece avrebbero voluto un vero seguito diretto a FF7, o magari un remake. Per quanto mi riguarda, da maniaco di Final Fantasy posso solo chiedermi: non si potrebbero avere sia l'uno che gli altri? C'è sempre spazio per i bei giochi, e anche questo Dirge Of Cerberus sembra un titolo d'azione molto ben riuscito. D'altra parte c'è il valore aggiunto di una direzione artistica raffinatissima, che è invece quello che manca quasi sempre nei giochi di questo genere.
L'isola di Nippon è un reame fatato, nel quale i videogiochi sono entrati a pieno titolo nella cultura popolare. In questo reame fatato è dunque normalissimo per un noto cantante j-pop comparire in forma digitale in un videogioco, ma soprattutto posare con il costume del suo personaggio per le copertine dei settimanali per adolescenti cretine. E' quel che succede con Gackt, la superstar nipponica, che non si è limitato a fare una canzone per Dirge Of Cerberus, ma compare anche nel gioco stesso, con un chara-design curato come al solito da Tetsuya Nomura, che è uno stilista più che un designer. Ad ogni modo la canzone, Redemption, è carina, se non vi spaventa il pop/rock cantato in giapponese.
Anche a proposito di Final Fantasy vorrei menzionare un video amatoriale nel quale tre amabili sfigati di razza asiatica, quasi certamente minorenni, mettono in scena una tipica battaglia della serie con tanto di effetti audio a 16-bit. E' qualcosa che tutti noi, in un momento o nell'altro della nostra vita, abbiamo avuto la tentazione di fare... solo che la dignità ci impediva di farlo davanti a una telecamera. Onore quindi a questi coraggiosi eroi, che hanno sacrificato il loro orgoglio personale per dare forma alle nostre fantasie segrete! Come bonus, il video è nientemeno che su Google Video, una tecnologia tanto sensuale che cercavo da settimane un pretesto per citarla in un collegamento.
Lo-Rez: arte, storia, web design“There's a blade by the bed /
And a phone in my hand /”
La battaglia di Midway
No, niente Mortal Kombat, parlo della battaglia vera... tho, ho googlato per voi.
Le vendite di XBOX360 in Giappone non stanno andando granché bene e visto che questa affermazione non è un'estrapolazione ottenuta dall'incrocio dei dati relativi alle vendite mondiali con il consumo di coca-cola tra i sedicenni, ma è una dichiarazione della stessa Microsoft significa che devono essere state un vero disastro. Piuttosto arzigogolata la difesa del responsabile Microsoft Giappone che sottolinea come i giapponesi non abbiano capito bene, ma proprio bene bene, ma proprio bene bene bene nel senso di in modo chiaro, il fatto che l'XBOX 360 ci ha l'alta definizione. Un po' perchè per dirglielo sono stati usati caratteri mischiati in ordine casuale con velleità cabalistiche un po' perchè sta cosa non gliela si è urlata nelle orecchie.
Mha... non credo che il giapponese medio brami l'alta definizione. Per i volumi di vendite dei beni tecnologici si può spesso fare l'errore di credere che i giapponesi siano dei fanatici della tecnologia, ma la verità è rovesciata: i giapponesi sono perfettamente abituati alla tecnologia, ci vivono in mezzo, ci sguazzano e la assimilano con la stessa capacità con cui noi siamo capaci di abituarci a un nuovo menu di McDonald's. In loro è più difficile generare idolatria nei confronti di una cosa come l'hi-def rispetto a quanto si possa in noi quindi mi è difficile credere che sottolineare proprio questo di XBOX avrebbe sortito un qualche effetto, la verità è che i giapponesi da una macchina per videogiochi chiedono solo videogiochi, perchè i videogiochi (e questo noi stupidi occidentali forse non lo capiremo mai) sono una cosa seria.
Tanto per dire, il parco giochi di XBOX 360 è piuttosto magro e non spreme che un unghia delle potenzialità della console. Ecco, magari questo è un problema considerando che i giapponesi sono gente che, più che sul mezzo da usare, mettono attenzione in quello che gli si dà da giocare. Spendere per un bel pezzo d'hardware e scoprire che comunque è più divertente tenere accesa la PS2 per il giapponese è un'assurdità, il giapponese le console te le compra anche tutte, non si fa problemi, ma è sulle scatole piene di software, grafica e ragazzine tettute e mezze nude che ti prendi la sua fedeltà. E questo manca, direi.
Poi smettiamo di girarci intorno, i giapponesi sono razzisti e non hanno nemmeno tutti i torti. Sono diversi da noi, sono diversi da Microsoft e sono diversi da XBOX, almeno quando si tratta di spendere i loro soldi chi glielo fa fare di avere una mentalità aperta? Il traino di XBOX 360 è Perfect Dark Zero, c'è una gnocca ladra che uccide i cattivi/buoni saltellando a destra e a sinistra, se guardiamo invece le classifiche di vendita di videogiochi in Giappone, prendendo una settimana a caso, notiamo (oltre al fatto che la maggior parte dei titoli sono per DS) il potere di titoli come Animal Crossing, in cui... in cui... si comanda un bimbetto pacioccoso che va in giro per il mondo a giocare con degli animaletti e esprime il suo umorismo con battute come "I caught a carp! Carpe carp!" oppure si notano le alte vendite di un gioco per GameCube (console che è stata un fallimento) che va solo perchè c'è Supermario che gioca a calcio!
Insomma, la solfa è sempre la stessa, ci vorranno trent'anni di investimenti suicidi per convertire i giapponesi al mercato globale e comunque farli cedere sarà dura soprattutto finchè ci saranno realtà come Sony (e certamente ancor più Nintendo) che vivranno sulla chiusura mentale del nippomondo. Di fronte a questo nessuna strategia di marketing credo possa essere efficace, tranne forse l'invasione armata.
Ludomondo vuole, comunque, che non di sole console si viva e che non si viva in Giappone (nel caso, i miei occhi sarebbero decisamente troppo larghi per l'uso comune) quindi possiamo anche parlare d'altro mentre stiamo qui, nella tana, a sorseggiare rum (che, per inciso, è a pagamento. 7 euro alla cassa, all'uscita. Consumazione obbligatoria), ci sono alcune notiziuole di cui mi piacerebbe discorrere con voi. Tanto per dire, noi piccoli teledipendenti appassionati di fantascienza, giocattolo sadico favorito dei palinsesti italiani, abbiamo parecchio da attendere in questo momento. Intanto abbiamo nientemeno che il MMORPG di Stargate. Stargate è un film che adoro, lo sapete già, ma anche un brand di tutto rispetto che poggia su due serie TV di buon successo che hanno prodotto un cospicuo numero di stagioni. L'universo di StarGate non è perfetto, anzi, è piuttosto ingenuo, però è divertente e ha alcuni aspetti di sicuro carisma (bhe, parliamo di alieni che si vestono come egizi antichi, hanno la voce da baritono distorto e gli occhi che brillano). Non so che videogioco può uscirne, anche perchè finora c'è in giro solo un po' di arte, ma il sistema di Stargate si presta parecchio a formare un universo massivo online e questo è già un passo avanti (quasi tutti i MMORPG, in fondo, hanno dei "portali" di qualche tipo, più o meno dissimulati).
Più anomalo, invece, scoprire che anche per il mio animo trekker c'è qualcosa. Star Trek sembra un marchio tenuto in vita con i macchinari, c'è da chiedersi perchè. Dopo aver dato veramente tutto in TV declinando con la divertente, ma affatto epocale Enterprise sembrano continuare ad esserci continui moti d'orgoglio federali capaci di tenerlo a galla. In fondo di giochi di Star Trek veramente belli non è che ne siano mai girati molti, forse A Final Unity, almeno per non tirare in ballo le antiche avventure sulla serie classica (e parliamo comunque di secoli di tempo fa), quindi viene da chiedersi perchè sia sempre così ambito lavorare su orecchie a punta e soci, comunque, se la Bethesda è contenta così, decisa a mettere in piedi un nuovo gioco di combattimenti spaziali Star Trekkiani (argomento, oltretutto, tra i più spinosi del ginepraio), tutti d'accordo.
Estemporaneamente, poi, mi è venuto sotto gli occhi proprio oggi (e quindi non ho avuto tempo di sviscerare) Molleindustria, un sito che produce videogiochi in flash piuttosto schierati politicamente, ma anche di una certa complessità. Il sito mi sembra buono, voi andateci e provatevelo da solo, io magari dopo che ci ho fatto un giro vengo a darvi resoconti.
Confessione finale, colpo di scena per le folle: sto giocando a Sam&Max - Hit the Road alla facciazza vostra che non ci piacciono le avventure grafiche e non credete ai giochi vecchi. Intanto è un gioco pieno di trovate, con un doppiaggio in italiano fantastico in quanto tutto dialettale, e oltretutto la pratica è propedeutica all'assalto del suo seguito Sam&Max2. Si, l'avevano cancellato, ma visto che le avventure grafiche sono d'un tratto rinate adesso è tornato in pista. C'è anche un divertente webcomic promozionale a riguardo. Io, che ci crediate o no, sono contento così.
Cymon: testi, storia, site admin"La tua stupidità dà speranza a noi creature in fondo alla catena alimentare"