Apologia della mediocrità
Perdonate il titolo altisonante, spero che l'editoriale sarà meno insopportabile di quanto potete pensare. Intanto è un bel sollievo tornare a pubblicare le strip della serie Jobs, dopo molti mesi. L'ultima volta era piena estate, tanto che Gödel sentiva il bisogno di mettere al massimo il condizionatore... oggi ci occupiamo di Cloud e della sua startup hi-tech ai confini della legalità, ma in un modo o nell'altro è come tornare alle vecchie abitudini, dopo mesi di traversie tecniche (che non sono affatto risolte), questioni di diritti d'autore, strip ispirate da quella Sodoma & Gomorra che è il Forum, e di conigli violenti.
Avevamo davvero bisogno di un periodo di tranquillità almeno nelle strip, perchè nei prossimi mesi ci aspettano alcune deadline cruciali per il futuro del sito... dal restyling a una nuova collaborazione con Qualcuno, e perchè no, magari finiremo TLE. Io la buttò lì.
Tornando al titolo: la mediocrità di cui sopra è quella di BloodRayne 2. Un gioco nè bello nè brutto, che poteva uscire molto peggio di così, ma che non dà alcuna emozione e nessun contributo all'evoluzione videoludica. Bloodrayne 2 esiste soltanto per due ragioni: il Sesso e la Violenza (non necessariamente in questo ordine): tanto basta per giustificare l'operazione economica... a patto ovviamente di andare multipiattaforma, altrimenti non ci stanno dentro lo stesso: ormai un gioco all'altezza degli standard odierni, DirectX9, sequenze filmate ecc. costa uno sproposito. Se al posto della dampira sexy il protagonista fosse un uomo, non importa quanto sexy, il gioco sarebbe stato ignorato da pubblico e stampa. Questa sta diventando una regola quasi infallibile: quando il protagonista del gioco è maschio, il gameplay è più curato. Prendete Resident Evil 4 o Ninja Gaiden Black, giochi dell'anno 2005: senza una fanciulla formosa ad attirare l'attenzione l'unica alternativa è realizzare un gioco straordinariamente divertente e raffinato.
Oggi come oggi l'ultima risorsa di un designer di poco talento è sventolare davanti ai manager i disegni concettuali della protagonista, per ottenere il via libera ai finanziamenti del suo gioco. Una volta, per gonfiare le vendite dei giochi mediocri, si ricorreva alla licenza di un film o un fumetto di successo, ma ormai anche quella tradizione sta passando: oggi c'è più attenzione alla gestione globale di un marchio, e non si può prendere alla leggera King Kong: The Official Game Of The Movie se non si vuole danneggiare anche King Kong: The Official DVD of The Movie e King Kong: The Official Pupazzo di Plastica Of The Movie.
Però (e qui parte l'apologia di cui sopra)... però è bello lo stesso. Bloodrayne 2 non rivoluzionerà la Storia e non sarà ricordato nei cuori dei Veri Videogiocatori, ma va bene anche così. Nel gioco puoi sbloccare una galleria d'arte, oltre ovviamente a vari Costumi Alternativi per la protagonista, via via più osceni. In questa galleria d'arte ci sono decine di disegni concettuali, alcuni molto ben fatti, con le annotazioni dei designer sui costumi e sulle animazioni dei vari personaggi, e ci sono anche molti screenshot dall'editor interno usato per creare i livelli.
E' tutto già visto, e fatto molto meglio altrove... ma mi ha ricordato che dietro a un gioco moderno, anche se mediocre, c'è tanto lavoro, fatto magari da persone che prese singolarmente non sono poi tutte mediocri.
Forse è che amo questa Industria, prima ancora di amare i giochi che produce. E allora perchè scherzare crudelmente sui difetti di un gioco... perchè non cercare una volta tanto qualche cosa di buono anche nella mediocrità? Bloodrayne 2 ha una galleria d'arte, dannazione. Ha dei Costumi Alternativi, e si sbloccano guadagnando punti nel gioco. Fa tenerezza che qualcuno si preoccupi ancora di seguire le tradizioni storiche del videoludo, in un mondo che calpesta sistematicamente tutta la nostra storia, e si sforza di convincerci che i videogiochi sono alla Moda, che una Xbox 360 può trovarsi perfettamente a suo agio nel salotto di Paris Hilton. Paris Hilton, per tutti i cieli! Ma dove stiamo andando?
Questo discorso resta senza conclusione, perchè non ho nessuna conclusione da offrirvi. Mi limito a citare ancora una volta il gioco più trash di tutti i tempi, The Oneechanbara 2, un gioco a basso budget da una ditta orientale la cui filosofia è: a) pubblicare spesso, anche se il prodotto è rozzo e incompleto, e perfezionarlo nei seguiti; b) Sbattere una bella topina discinta sulla copertina, con qualche schizzo di sangue sullo sfondo, e fregarsene del resto; c) Non pretendere di rivoluzionare il settore, ma lavorare con umiltà come artigiani del videoludo.
Da notare le descrizioni particolareggiate dei costumi delle protagoniste, nella recensione del mitico Namakoteam. Perchè non c'è davvero nient'altro da dire.
Artigianato locale
E' un periodo che mi è presa male col webdesign. Ho sempre mal sopportato il webdesign, basato su strumenti complessi, barocchi, farraginosi e confusionari, difficilmente assoggettabili alla mia ferrea disciplina di programmatore, ma negli ultimi tempi, forse anche grazie al maggior rigore che si sta cercando di infondere in questo mondo, ho cominciato a trovare affascinanti i discorsi su XHTML, CSS, PHP e balle varie.
Al momento l'oggetto dei miei studi è javascript un linguaggio non-linguaggio dalle potenzialità mostruose, che secondo me abita una specie di giungla dal punto di vista informativo che costringe la gente a dotarsi di infinita pazienza per imparare qualsiasi cosa. JS nasce blah blah bla, viene ampliato da blah blah blah e standardizzato da blah blah blah, la storia non è importante, quello che però ho realizzato guardandolo è che è una specie di Frodo del mondo web, un piccolo linguaggio a cui sono stati affidati i destini del mondo. E' vero, con javascript si può modificare tutto quello che si trova in una pagina web (a browser piacendo), ma non sperate di poter organizzare granchè il codice. Il massimo che possiate fare è sbriciolarlo all'interno del vostro sito, sperando che galleggi e serva allo scopo nonostante sia interlacciato con i vostri scritti e i vostri lavori.
Credo poi che javascript sia anche l'apice di questa maledetta cultura da geek-nerd fighi che porta la gente a vendere sua madre pur di consegnarti il codice del suo lavoro e darti i diritti di modificarlo, ma che non gli fa spendere un minuto che sia un minuto a elaborare una documentazione che renda quello stesso codice anche solo lontanamente leggibile. La cosa in JS raggiunge livelli tragicomici perchè, essendo questo un linguaggio di scripting, il codice è nativamente libero e quindi da subito è diventato, per i creatori dei vari script, tutta la documentazione necessaria (come se vi dicessero che per guidare una macchina basta vedere i disegnini sul cruscotto).
Non è un caso, quindi, che, in questa scena, molti degli utilizzatori di javascript siano dei pazienti topi di biblioteca che si aggirano per gli sterminati archivi di codice messi a disposizione nella rete in cerca di qualcosa che faccia quello di cui hanno bisogno. Lo spirito di abnegazione necessario per penetrare anche i segreti più elementari dell'arte dello scipting, infatti è spesso un prezzo troppo alto per mostrare un'iconcina buffa in un angolo dello schermo tutte le volte che passi col mouse su una certa cosa.
Io comunque sto cercando di impegnarmi per comprendere almeno superficialmente alcune librerie preconfezionate di una certa potenza. Sembra addirittura che una conoscenza del genere potrebbe venire utile alla tana, quando la Resurrezione del Coniglio (per cui, a guardare, forse sarà necessario più di qualche sacrificio umano) avverrà e niente sarà come prima. Mi piacerebbe collaborare un po' più attivamente alle realizzazione delle mura che costituiscono il nostro tempio, per troppo tempo sono stato pancia all'aria.
Bene, uhm, questo sarà un editoriale breve. Il post-natale è un periodo tristissimo se vi mettete a girare i siti di videogiochi, sono pieni di classifiche e di "sarà bellissimo quando uscirà fra sei mesi" che lasciano poco spazio alla divagazione. Intanto, però, purgati delle feste, torniamo tranquillini riaprendo gli uffici di Jobs e tornando a tracciare i destini di Cloud e Neo nel mondo del lavoro, anche se sospetto che sotto sotto molti siano ancora più interessati di sapere come è andata a Clara dopo un certo ingoio.
L'agenda, comunque, è fitta, prima del prossimo genetliaco ci sono parecchie cose da mettere a punto e fare e speriamo di riuscire a realizzarle tutte. Scusate se è poco, ma finora ci è sempre riuscito (dove non arriva la vis scriptoria arriva l'ego, arriva...).
Cymon: testi, storia, site admin"La scritta degli ultras della Reggiana dopo il raid aereo americano su Tripoli negli anni '80. Diceva: Grazie Regan, bombardaci Parma"