Out All Night
Siamo arrivati alla quinta tavola del Ventaglio II di Kunoichi Clara, e finalmente è venuto il momento di spiegare a Clara cosa e' una kunoichi.
La strip della settimana scorsa è uscita un po' in ritardo per motivi che sfuggono al nostro controllo, se ve la siete persa però siete ancora in tempo per recuperarla. Questa serie e' l'unica di FTR che segue una certa continuity: perdersi un episodio di Kunoichi Clara e' un po' più grave che perdersi una puntata di Beautiful, anche se e' sempre meno grave che perdersi un episodio di una serie anime psico-socio-filosofica con oscuri riferimenti alla cabala... tanto per fare un esempio.
E' tempo di un nuovo wallpaper, naturalmente dedicato anch'esso a KC: Out All Night. Queste illustrazioni mi servono per mettere a fuoco l'umore generale della serie, per definire meglio il carattere dei personaggi. Clara Croft trasformata in una predatrice notturna ha fascino, ma questo wallpaper che cita chiaramente Britney Spears (ebbene sì!) le dà un tocco più umano, come se fosse fuori di notte solo per andare a ballare. Anche da kunoichi, Clara restera' una ragazza normale e frivola, come potete incontrarne tutti i giorni (bè, visto il target di pubblico del sito, magari no, ma si fa per dire...).
Il flusso dell'informazione videoludica raggiunge la piena annuale proprio in questi giorni, quando dall'E3 arrivano notizie a ripetizione, 24:24... dalle foto scattate coi cellulari, alle interviste registrate coi lettori mp3, alle anteprime digitate su un palmare nelle ore piccole della notte. Noi di FTR non ci siamo mai stati, ovviamente, eppure mi pare di aver già vissuto centinaia di E3: forse perchè tutti lo descrivono tutto fin nei dettagli, o forse perche' le Fiere di Settore si assomigliano tutte, cambia solo la scala.
Un tempo l'E3 era il trionfo delle anteprime e degli annunci sconvolgenti, ma adesso il vero cuore pulsante dell'informazione non ha più una sede fissa, una data sul calendario... l'E3 ora ha soprattutto lo scopo di impressionare gli addetti al settore, i giornalisti e i concorrenti, per mostrare i muscoli. E' un bel parco divertimenti gratuito per chi è invitato, e serve a tastare il polso di questa Industria, per valutarne la vitalità. E poi, cosa altrettanto importante, serve a misurare la reale forza dei vari siti di news, e' una gara a chi aggiorna piu' spesso, a chi offre piu' filmati, a chi arriva per primo agli scoop.
Tutta questa frenesia rende l'E3 il posto sbagliato per chi vorrebbe approfondimenti su certi giochi che attende da tempo, o notizie precise. Restare padroni di sè dev'essere un'impresa, tra tutte le luci e i colori, e i festini alcolici organizzati dalle softwarehouse...
Eppure, è proprio questa la maturità che ci si aspetterebbe da dei professionisti: gli inviati nelle zone di guerra mantengono un certo controllo, i giornalisti videoludici inviati all'E3 fanno ancora più fatica, a quanto pare.
Con queste premesse, posso solo raccontare alcune vaghe impressioni di questo E3.
Cominciamo con MGS3: come se non bastasse l'immaturità dei giornalisti, Hideo Kojima si diverte a ingannare intenzionalmente il pubblico, come suo solito, per cui in questo caso la cautela è d'obbligo... l'ipotesi Big Boss però sembra confermata, e così anche l'ambientazione anni '60 (anche se con molti anacronismi). Ma gli elementi più esaltanti vengono dal gameplay: si parla di localizzare i nidi di api con i microfoni direzionali per rubare il miele, di macellare coccodrilli con le granate, di preparare trappole per catturare vivi i serpenti velenosi. Whoa.
Nintendo ha tenuto fede alle promesse, e ha davvero sfoderato un paio di notizie sorprendenti, una buona e una cattiva. La buona notizia è che il DS e' un oggettino hi-tech giunto fino a noi da una lontana epoca futura, un dono fatto dagli alieni alla razza umana: due schermi, connessione wireless a 16 giocatori (!), touch screen (!!), riconoscimento vocale (!!!), e compatibilità con le cartucce GBA. In sostanza si aprono nuove prospettive per l'interazione con i giochi, e al confronto la PSP (nonostante l'annuncio di Metal Gear Acid, a cui va il premio di titolo più assurdo del 2004) sembra gia' vecchia.
La brutta notizia è che il prossimo Zelda segnerà il ritorno al solito look fotorealistico, noioso, poco ispirato e convenzionale che tutti chiedevano a gran voce. Chi prova soddisfazione per questo annuncio e' una creatura abietta, dalla mente chiusa e grigia. Si tratta di un passo indietro per l'intero settore videoludico, e' la sconfitta della creativita' e dell'innovazione, che tutti invocano a parole, ma che poi in realta' nessuno e' disposto ad accettare. Wind Waker poteva essere il capostipite di un modo nuovo di concepire l'audio e il video nel divertimento elettronico, ma adesso cercano di farlo passare per una scelta sbagliata fatta per mascherare un ritardo nello sviluppo e, in sostanza, lavorare meno. Potrei ricordare come anche i primi quadri impressionisti sembravano fatti da gente che non sapeva dipingere... ma sto diventando troppo snob e voglio fermarmi qui. La mia opinione, per la cronaca, e' che nessun ritardo sulla data di uscita poteva essere più dannoso, per il settore dei videogiochi, di questo ritorno alla banalita'. Probabilmente questo Zelda sara' un gran gioco ugualmente, ma restera' soprattutto la memoria di una sconfitta.
Lo-Rez: arte, storia, web design“I don’t think people know who Square Enix is in the true sense.” (Yoichi Wada)
Pinguini dall'inferno
E' sempre brutto quando ci si accorge di avere una dipendenza. Difficilmente le dipendenze sono fastidiose quando quello da cui dipendi ti viene fornito in modo abbondante, i dolori sopravvengono quando questa cosa ti viene tolta e cominci a capire che ruolo ha nella tua vita.
Ho sempre ammesso di avere una discreta dipendenza dal mio computer. E' una dipendenza delle meno distruttive, se vogliamo, ma a conti fatti è innegabile. Basterebbe solo considerare le ore che il PC rimane accesso ogni giorno (dato terribilmente vicino alle mie complessive ore di veglia), ma oltre a questo particolare contingente ci sono cose più complesse e più importanti, soprattutto legate al computer come accesso a internet. Con diversa gente, ad esempio, ho contatti praticamente solo tramite la rete (non ultimo il compare di column), sul sito che state guardando, naturalmente, posso agire solo tramite doppino e anche comunicazioni di un certo rilievo (come quelle relative alla mia tesi di laurea, mica quisquilie) passano per la mia mail. E se ciò non bastasse c'è tutto il materiale in formato digitale su cui studio per i miei esami, c'è il fatto che il PC è il lettore CD della mia cameretta (e il mio archivio di MP3), il fatto che mi sia necessario anche per scrivere, sia l'oggetto del mio lavoro un'idiozia personale, un progetto per il sito o qualcosa che abbia degli effetti nella mia vita reale. Insomma, il computer per me è importante, non mi vergogno a dirlo e credo anche di non scandalizzare nessuno con ammissioni del genere.
Dipendenza...dipendenza e privazione...andiamo con ordine. Da quando ho due ardischi (si, dai che ve ne ho parlato) ho ocminciato ad accarezzare l'idea di farmi un Linux, tanto per avere un Linux, per essere alla moda. Mercoledì, in giro per varie ragioni, mi imbatto in edicola in Linux Magazine con dentro la Mandrake 10.0. Si potrebbe fare gli schizzinosi di fronte a una Mandrake, credo, ma io non ho banda e di scaricare una distribuzione pettinata e figa non ho tempo né voglia quindi decido che tanto vale cominciare con quello e lo prendo.
Installare un sistema operativo è operazione delicata perchè va a toccare le partizioni dell'harddisk. Le partizioni dell'harddisk sono qualcosa che trascende la normale operatività di un PC. Prima che il pc fosse, la partizione è, ricordatevelo. Da quel punto di vista comunque io avevo le spalle discretamente coperte perchè, con due Hard Disk, la divisione è già fatta, ma ovviamente non poteva andare tutto bene. Causa mia avventatezza (mea culpa mea culpa), mia sgargianteria e mia scarsa conoscenza della materia (ricordatevi, sono un informatico molto teorico) sono riuscito a mettere su LINUX, ma nel farlo ho congelato Windows in una bara di cristallo da cui non riuscivo più a tirarlo fuori. Non è stato un casino terribile recuperare la situazione, in questi casi il buon informatico sa che un bel reinstall da CD di Windows basta, magari lascia in giro un po' di sporcizia, non è granchè stiloso, ma funziona. Però, causa diverse questioni, il mio PC è rimasto in black-out per diverse ore e io, che dei reinstall mi fido, ma non ciecamente, mi sono fatto un po' prendere dallo sconforto. Ho cominciato a vedere tutte le problematiche di rimanere senza PC e mi sono specchiato nella mia dipendenza. Non è stato particolarmente carino.
Comunque sia, ripeto, con un piccolo reinstall rigenerante di quanto era stato danneggiato, il PC è ritornato operativo, non ho perso un bit dei dati che avevo e ora possiedo pure un bel LINUX di cui non so cosa farmene (bhe, intanto voglio rendere operativi internet, la stampante e la scheda audio, è già un bel divertimento...), mi sento molto più fighetto e pure un pochino l33t, ma solo nel buio della mia cameretta. Magari su questa column, nelle settimane prossime, riporterò le mie avventure col pinguino, almeno le più bizzarre, tanto per scrivere qualcosa e intrattenervi.
Dopo un po' di tempo che li ho in canna un'interessante sezione link chiude questo editoriale. Innanzitutto abbiamo un bel progetto da very-ingegnere: .kkrieger. .kkrieger è un FPS, ma occupa solo un centinaio di kappa. Al di là dei noiosi discorsi sulla compressione delle textures ed eccetera eccetera la cosa affascinante è che tutta la grafica è calcolata dalla macchina la momento dell'esecuzione e visualizzata a necessità. In pratica si baratta l'occupazione su disco (sempre più esosa nei progetti vari) con potenza di calcolo. Fate conto che sul mio picchio (antico) il progetto non gira e capirete cosa vuol dire essere esosi in quanto a risorse di calcolo. E' comunque un'idea che mi affascina, è la sublimazione dell'informatica stessa perchè tutto quello che è il videogioco viene ridotto a matematica. E' un'idea quasi frattale in cui la reiterazione della stessa forma crea la complessità, oppure è la verità del tao rivelata, oppure è solo un piccolo FPS che magari uscirà prima di Half Life II...
Il secondo link invece è a Lo spazio bianco, ci sono arrivato perchè ci collaborano quelli del Covo degli sbronzi, non ho avuto molto tempo per visitarlo, ma mi è sembrato un sito pieno di contenuti interessanti, anche per quello che riguarda il fumetto sulla rete, argomento che, sapete ci sta molto a cuore.
Mi sto convincendo che devo aspendere due parole sull'E3, ma mi è comunque difficile. Forse mi sto rendendo conto di essere diventato insensibile al mercato videoludico e la cosa mi dispiacerebbe. Magari è solo che sono insensibile all'E3, che in fondo è una fiera in cui ci guadagna ad andarci solo chi non ha ancora pronto quasi niente, perchè in questo caso viene inevitabilmente incensato e osannato oltre che premiato. Magari questo discorso filosofico, pessimistico e profondo me lo tengo buono per un intero editoriale da corvaccio, per il momento faccio ciao ciao con la mano (o con la zampa di pinguino, chissà...)
P.S. Una formalità dovuta: ci scusiamo per i pesanti disagi che il sito ha avuto negli ultimi giorni, ci scusiamo per la lunga assenza che sta patendo la strip su M.it. Stiamo uscendo da un tunnel dovuto ai grandi mutamenti del network e siamo certi che si sta mettendo tutto a posto, dateci solo ancora qualche momento
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