Strip
serie
158, 08/05/2004 - Il patto delle streghe, tav. 4
158
08 . 05 . 2004

Specifiche tecniche

Siamo stati giù per diversi giorni, a causa della ristrutturazione del nostro host. Ci scusiamo per il disagio, anche se ovviamente non è dipeso da noi e non avremmo potuto fare nulla per alleviare le sofferenze da crisi d'astinenza dei nostri fedelissimi. A volte vorremmo avere il Potere di raddrizzare tutti i torti del mondo, per impedire che succedano altre cose brutte, ma questi sentimenti portano inevitabilmente verso il Lato Oscuro della Forza... e noi non ripeteremo l'errore di Anakin Skywalker.
In queste settimane anche il nostro sito ha attraversato una fase di rinnovamento interno, ma solo i più attenti o i piu' ossessionati tra i nostri visitatori se ne saranno accorti. Ne parlo adesso, ma non c'è nessuna relazione con il restyle generale di M.it, e' solo una coincidenza. Sono state modifiche lievi al codice HTML, al CSS e ai Javascript (il CSS in verità e' stato revisionato piuttosto pesantemente), ma soprattutto adesso Follow The Rabbit si regge su una backbone totalmente riscritta in un linguaggio piu' elegante, piu' versatile... e pronta a portarci la', dove nessun coniglio e' mai stato inseguito prima.

Sì, a volte mi esalto con poco.
Però sono davvero soddisfatto del nuovo RabbitBot® che ormai da un mese vi serve queste pagine, anche se in fondo non è gran cosa. Non c'e' ancora tutta l'automazione che vorrei, ma non era possibile fare di più, perche' si sarebbe dovuto modificare il motore interno di Multiplayer.it apposta per noi. Siamo simpatici, ma non fino a questo punto...
Il codice di questo sito è obsoleto, per il semplice fatto che non e' in XHTML (neppure "transitional"), ma per una ristrutturazione totale preferisco aspettare il prossimo restyle. Se avete l'esigenza di leggere le strip con un palmare o un telefonino, dovrete avere ancora un po' di pazienza. Del resto, il 95% dei siti web (compresi tutti i maggiori) e' obsoleto tanto quanto FTR, per cui non mi sento molto in colpa. Il prossimo restyle e' probabilmente piuttosto lontano nel futuro, anche perche' l'attuale sistema di gestione dell'archivio, che tiene traccia sia dell'ordine cronologico che delle trame di ogni Serie, e' adatto alle nostre esigenze (Megatokyo si sta ristrutturando per offrire esattamente la stessa cosa, e la prendiamo come una conferma che e' la strada giusta).
Qualche informazione sulla compatibilità: abbiamo testato il sito con i maggiori browser per WinXP, Win98 e Linux. Se usate Linux potrebbe mancarvi qualche font, ma non c'è bisogno che stia a dirvelo io, arrangiatevi. Se usate Lynx non vedrete le strip, perche' e' un browser testuale: in futuro forse offriremo una versione in ASCII art. Se usate combinazioni browser/OS particolarmente esotiche (e difettose) non possiamo garantire nulla, siamo conformi agli standard (sebbene vecchi) e in più cerchiamo di venire incontro ai browser piu' debolucci come Opera... di piu' non possiamo fare. E comunque, e' sempre colpa del browser! Ecco!
Infine, è cambiato anche il formato della strip (dalla 150 in poi): da GIF e' passato a PNG. Le ragioni di questa scelta sono tante, e si possono riassumere così: PNG e' sexy. Soltanto un browser molto brutto potrebbe avere qualche difficoltà a maneggiare questo formato, ma i lettori di FTR sono persone in gamba e abbiamo fiducia. Noi crediamo in voi, ragazzi.
Kunoichi Clara in ogni caso vi sarà sempre offerta in JPEG, per questioni di dimensioni.

In questa quarta tavola di Kunoichi Clara, a proposito, appaiono le prime rivelazioni sulle Streghe: ci avviciniamo a un punto di svolta per questo Ventaglio II. Cymon lo sa bene, sono pronto a cogliere al volo ogni occasione per fare dei primi piani o delle figure intere di Clara. Non solo mi è più comodo riempire mezza tavola con una sola illustrazione, ma credo che il personaggio abbia abbastanza carisma per sostenere da solo un'intera strip. Mi vengono in mente le annotazioni di Quentin Tarantino nel copione di Kill Bill, a proposito di come sia indispensabile un'attrice con abbastanza personalità da sopportare primi piani a raffica... spero che la recitazione della nostra Clara sia accettabile.
Per questa illustrazione ho puntato a una Clara quasi bambina, per mostrare quanto è fragile e vulnerabile... anche se il Sensei potrebbe pensarla diversamente.

Ho parlato poco di videogiochi, del resto negli ultimi editoriali ne avevo parlato in continuazione... diciamo che solo Painkiller è riuscito ad accendere un po' il mio interesse in questi giorni. Sono pronto a difendere senza vergogna la mia passione per il primo Quake, capostipite di uno stile techno-gotico-splatter che ha fatto epoca. Painkiller riprende in pieno questa tradizione, aggiornandola con effetti audiovisivi moderni, ed e' un'operazione che mi riscalda il cuore di gioia. C'era un tempo in cui FPS era sinonimo di lugubri cattedrali dalle guglie aguzze e demoni fiammeggianti da sforacchiare con armi hi-tech, e' stato un fenomeno di costume massiccio che ha segnato la gioventù videoludica di parecchia gente, me compreso. C'e' qualche adulto oggi che si vergogna ripensando ai capelli laccati e alle giacche coi lustrini che metteva in gioventu'... Io non rinnego il mio passato da quaker adolescente della seconda metà degli anni '90.

Lo-Rez: arte, storia, web design
08 . 05 . 2004

We deserve to die

Una cosa che mi sono dimenticato di dirvi nella column scorsa è che, subito dopo aver finito di vergarla, sarei partito alla volta del cinema per vedere Kill Bill Vol.2. Quello che penso del vol.1 è qua, quello che penso della seconda parte della saga della sposa sta per essere scritto.
Ah già, SPOILER.
Serata piovosa, quella di venerdì scorso, come fu piovosa la serata che fece da cornice alla visione di vol.1. La gente assieme a me, però, tra i due film è aumentata. Esaltati dalla visione del primo film io e l'unico amico che era con me abbiamo avviato un'opera di catechizzazione che ha portato sia a una ri-visione in DVD di Kill Bill vol.1 a ranghi più nutriti il venerdì di quindici giorni fa e a una spedizione cinematografica venerdì scorso con un po' più di gente all'appello. Ultima traslazione quella da un cinema centro Milano niente parcheggio buono giusto per visioni di rapina al venerdì sera in coincidenza col primo spettacolo a un multisala fuoriporta un po' più pratico sotto molti punti di vista.
Sono passati ormai sette giorni da quando le luci si sono riaccese in sala eppure non sono ancora riuscito a capire cosa penso di Kill Bill vol.2 e, soprattutto, di cosa penso dell'accoppiata. Le differenze tra le due pellicole, ad esempio, sono tali e tante che il loro accostamento sembra quasi artificiale, forzato, comunque difficoltoso. non saltiamo però subito a conclusioni sconnesse e cerchiamo di avanzare passo passo, con calma, senza eccessiva ansia.
Kill Bill vol.2 si apre con la stessa, traumatizzante scena del vol.1: la sposa a terra, in attesa di ricevere un proiettile in fronte, ma invece di andare avanti veloce da questo punto finiamo indietro di poco, alla sequenza che porta al massacro. Finalmente vediamo il faccione di Carradine (perfetto) rivelarsi a noi, il Bill del titolo che per tutto vol.1 si era riservato solo parti da voce fuori campo e che adesso si mostra con quel suo aspetto a metà tra un apache disilluso e un samurai senza padrone, bruciato e silente come l'arida California del vecchio west di Sergio Leone.
Dove vol.1 (mmmh, faccio decisamente troppi paralleli...) era un film frenetico, elettrico, furioso, vol.2 invece si sagoma sull'ossessiva lentezza dello spaghetti-western fatto bene o almeno si fonda maggiormente su questo aspetto. Ogni combattimento, ogni duello, ogni battaglia ha meno colpi di spada e più psicologia, ogni scontro si risolve quasi completamente a parole prima che con la violenza. La violenza stessa, poi, diviene a tratti psicologica, con la scena della bara, i colpi di scena sul finale, gli scontri verbali e i continui viaggi avanti e indietro per la memoria e per il tempo. Non è un film facile, Kill Bill vol.2, c'è meno mestiere da regista di film d'azione, c'è meno ritmo sincopato, non si sono sciolti i cani stavolta, l'organizzazione generale è più pacata e procede verso l'inevitabile finale con passi zen, aggiungendo tassello a tassello e soffermandosi sui particolari dove i particolari piacciono. Sono pochi gli elementi che tengono il film insieme: la sposa, Bill, la spada e tutto il resto fiorisce intorno dando ad intendere di avere alle spalle altro che non c'è tempo e modo di venirci mostrato, ma che esistono, come nella vita reale esistono cose che non possiamo sapere, ma che dobbiamo imparare ad afferrare nonostante la nostra ignoranza.
Cosa rende grande Kill Bill vol.2 (perchè è grande)? In primis i personaggi. Beatrix aka la sposa aka Black Mamba aka Mommy così particolare nel trasformare il turbine d'odio che ha dato il via alla sua vicenda in una storia d'amore, una storia d'amore malvagia, crudele, ma comunque intensa. Bill, immenso nel suo essere ovunque e in nessun luogo, sempre a lato della scena eppure sempre centrale, privo di passato come dettagliato nelle sue mille sfaccettature e naturalmente "stiloso" da far paura. Budd, l'angelo nero caduto, l'assassino che ha smesso di uccidere perchè qualcosa o qualcuno gli ha detto che era meglio così, fratello e antitesi di Bill, letale come ogni vipera assassina, ma solo sottopelle, dove il suo lato oscuro dorme stordito dall'alcool. E poi via sciorinando i nomi di Elle Driver, Pai Mei e il suo colpo dell'esplosione del cuore eccetera eccetera e poi tutti quelli che inevitabilmente dimentico. Per fare un film basato sui personaggi ci vogliono grandi attori e un buono script che li valorizzi e in Kill Bill ci sono entrambi. Dietro queste due cose poi c'è Tarantino che lavora, lavora, lavora, di mola e martello, di bulino e scalpello, plasma, riplasma, affetta, ricostruisce, se ne frega, se ne sbatte, butta via tutto quello che il cinema ha detto per poter dire qualcosa di nuovo, butta via quello che fa Hollywood perchè lui non sta facendo un film di Hollywood, lui sta facendo un film di Tarantino e via di taglio e cucito, montaggio e mixing, fotografia e scenografia, sull'onda dei geni del passato, dell'omaggio, della rivitalizzazione, della resurrezione e pure sull'onda di Tarantino che non è mica l'ultimo regista di videoclip venduto a un qualsiasi squallido progetto commerciale moderno.
Poi, se vogliamo fare i pignoli, il problema c'è ed è un problema di equilibrio. Sono uno sceneggiatore di provincia e non posso non essere sensibile alla sceneggiatura di un film e ai suoi equilibri narrativi e, in questo, Kill Bill come unione delle due parti, difetta. C'è squilibrio nel fatto che la furia distruttrice della sposa per metà dell'opera si abbatta su un personaggio minore quale Oren-Ishi e poi liquidi con diversa armonia tutti gli altri cattivi. C'è uno stacco abissale di stile tra vol.1 e vol.2 che veramente li fa sembrare due film diversi e che forse andrebbero analizzati come indipendenti, manca una continuità di fondo, cosa figlia probabilmente di molte cose, probabilmente non così devastante come può sembrare a raccontarla, ma comunque, per la mia sensibilità, fastidiosa. Forse affiancando a vol.1 e vol.2 il vol.3 di cui si parla, forse trasformando Kill Bill in un gigantesco laboratorio in cui ogni componente e completamente diverso dall'altro potrò vedere l'equilibrio che voglio, ma per ora non riesco a unire le due pellicole...sento la stessa differenza che immagino sentiate voi a leggere le due recensioni delle opere. Vol.1 è un pugno allo stomaco devastante e senza scampo, diretto, preciso, sparato come un diamante nel cervello mentre Vol.2 è un colpo dell'esplosione del cuore eccetera eccetera, puoi subirlo ma hai bisogno di fare quattro, cinque passi per capire cosa ti è successo. Ancora adesso, riguardo all'argomento sono spiazzato e senza parole (bhe, senza parole naturalmente no, immagino che a quest'ultima cosa non abbiate creduto neanche per un secondo...).
Kill Bill vol.2 uguale cinema, vorrei che questo arrivasse se anche tutto il resto non vi è chiarissimo. Tarantino uguale cinema. Se credete di vivere in un epoca in cui i geni del cinematografo sono ormai tutti morti può essere che vi stiate uno zinzinello sbagliando.
Chiudendo, salutando, facendo la riverenza, un link a una esauritissima maglietta.

"No. Yoùre not a bad person. You're a terrific person. You're my favorite person. But every once in awhile...you can be a real cunt. "

P.S. Ah, un'ultima cosa sul film. Kill Bill vol.2 è gargantuesco

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