Strip
serie
132, 08/11/2003 - L'allenamento, tav. 5
132
08 . 11 . 2003

Ogni inizio ha una fine

Non so se è stata una buona idea quella di sparare due Matrix così ravvicinati nel tempo. L'attesa fa parte del gioco, in questa Industry, e oltretutto Reloaded e' un film piuttosto duro da assimilare... e io non sono ancora pronto per il Finale di Matrix.
Non ho idea di cosa dovrei fare esattamente per prepararmi, so solo che mi avrebbe fatto comodo qualche altro mese. La beffa è che un altro film, Kill Bill, ha ricevuto il trattamento opposto, la sua conclusione e' stata ritardata artificialmente quando non c'era alcun motivo. A volte sembra che Loro lo facciano apposta, solo per farmi dispetto...
Ma se a Kill Bill ho rinunciato, stavolta so che non posso tirarmi indietro, non potrei mai perdonarmelo. Mentre scrivo mi sto preparando ad andare: speriamo bene...
Presto o tardi, comunque, Matrix è pur sempre un avvenimento da segnare in rosso sul calendario qui a FTR: tanto per continuare la tradizione ho qui due strip a dimostrarlo, e le potete vedere anche voi alla domenica su M.it.

Questo primo Ventaglio (o capitolo, per i meno nippofili) della serie di Kunoichi Clara si intitola "l'allenamento", e quello che potete ammirare oggi è appunto l'allenamento ninja estremo a cui si sta sottoponendo la nostra adorabile Clara.
Non potevo certo tirarmi indietro dal disegnare Clara Croft in pantaloncini che si contorce in faticosi esercizi, ovviamente, anche a costo di essere accusato di "fan service" (se volete una definizione precisa di "fan service" considerate Final Fantasy X-2). Eccola qua, siete contenti adesso?
Quando disegno questi soggetti mi inspiro sempre a Falcoon, che è tra i miei artisti preferiti. Falcoon e' un illustratore freelance giapponese che per hobby mette online un disegno al giorno da oltre 1100 giorni, e di solito sono di altissima qualità. Ultimamente però ha smesso, perche' e' stato ingaggiato per un lavoro segretissimo molto impegnativo: i bene informati sospettano che sia stato scelto per lavorare ai personaggi di King Of Fighters 2003, visto che gia' in passato ha lavorato per la SNK.
Se volete un esempio dell'arte di Falcoon andate qui, ma non è esattamente il sito che farei vedere alla mamma. Usare con cautela.
Già che ci siamo vorrei liberarmi la coscienza da un altro link, il fumetto di Ragnarok Online, con le disavventure di un gruppo di studenti che si mette a giocare a questo MMORPG principalmente per importunare le giocatrici. Una metafora della vita, insomma.

Il consiglio settimanale:
In questi giorni esce la versione a metà prezzo di Splinter Cell. Se avete sempre pensato che Splinter Cell era sì bello, ma non bello da 59.99 euro, questa potrebbe essere l'occasione. Direi che, se dovessi quantificare la bellezza di Splinter Cell, 29 euro sarebbe la cifra giusta, per cui credo che ne approfitterò.
Avevo speranze anche per Once Upon A Knight, ma tutte le recensioni in giro lo giudicano un mezzo fallimento. In effetti se un gioco che punta tutto sull'umorismo non fa ridere, c'è da preoccuparsi. Anche Halo PC ha deluso, ma su quello non ho mai avuto grandi speranze... sinceramente non so cosa ci trovino tutti in Halo.
Chiudo qui, devo andare al cinema.

“I need an exit. Fast.”

Lo-Rez: arte, storia, web design
08 . 11 . 2003

Niente da dichiarare

Di quello parlo in fondo all'editoriale anche perchè per ora ho poco da dire. Lasciatemi lo spazio per una dotta elucubrazione.
Se è vero che esistono delle pietre miliari, delle opere profetiche, delle epifanie improvvise per sancire cambiamenti rilevanti è anche vero che, spesso, intorno a questi eventi clamorosi deve esserci un ambiente che muta suo malgrado e innesca un rimestamento inconsapevole che si fa via via sempre più marcato.
Il mercato dei film d'animazione occidentale è sempre stato improntato su una certa filosofia che, comunque, non possiamo chiamare sbagliata. Non è colpa della Disney se, mettendo su schermo personaggi pacioccosi e canterini, è sempre riuscita a mettere in cascina caterve di soldi. Comunque sia questo atteggiamento della casa di Walt e di quelli che hanno deciso di seguire la sua via hanno sempre fatto passare al pubblico che il disegno animato, anche sul grande schermo, non potesse essere che appannaggio del pubblico più giovane.
Ben altro l'atteggiamento nel regno del sollevante dove si è sempre vista l'animazione come parte integrante dell'arte cinematografica e non ci si è mai fatti scrupolo a produrre opere anche complesse utilizzando questo mezzo.
Oggi, però, pare che questa filosofia stia un po' passando anche nei paesi d'occidente, ci sono tracce di un mutamento di mentalità che, magari, non permetterà ancora per decenni la produzione di kolossal animati dedicati a un pubblico maturo, ma che comunque potrebbe favorire la creazione di una nicchia cinematografica in tal senso. I segni di cui parlo sono pochi, ma piuttosto significativi: innanzitutto c'è il doppio premio (Orso d'oro e Oscar) che Miyazaki ha preso per Spirited Away. Il premio di Berlino ha finalmente sancito una volta per tutte che anche con la matita si può creare pellicola d'autore mentre l'oscar ha fatto intendere ai più che mantenere un profilo eccessivamente basso dal punto di vista dei contenuti quando si è nel campo dell'animazione non sempre paga. A seguito di Miyazaki, poi, abbiamo avuto due iniziative di tutto rispetto che hanno piazzato i cosiddetti "cartoni animati" al centro del mercato cinematografico. La prima è Animatrix, una cosa che puzza un pochino di merchandising (perdonatemi, ma la penso così), ma che comunque ha chiesto ad artisti dell'animazione di lavorare per un pubblico che non era il loro (o comunque non lo era del tutto) con un notevole successo. La seconda è l'anime inserito in Kill Bill, una sequenza particolarmente lunga (e particolarmente bella) che ha portato molta gente che non l'aveva mai fatto a vedere cartoni animati sul grande schermo. E non solo: ha anche permesso loro di saggiare la potenza espressiva del mezzo slegata dalle pastoie imposte dal mercato dei più piccoli, un particolare da non sottovalutare.
Per la legge dei vasi comunicanti, comunque, se questa mentalità sta prendendo piede, la mentalità precedente deve cedere il passo. Ed effettivamente è così che sembra stia andando: ormai i film d'animazione a matita non incassano più come un tempo. Escluso Lilo e Stich la Disney, su quel fronte, inanella un flop dietro l'altro e ormai sarebbe ora di interrogarsi sui motivi profondi di questa situazione e soprattutto su perchè, invece, la controparte computerizzata del genere, riscuota sempre clamorosi successi. Non può essere una questione di tecnica, la forza dele immagini disegnate non è poi così inferiore a quella delle immagini digitali quindi bisogna andare a cercare altrove. Ad esempio possiamo constatare che gli autori di film al computer hanno spesso una libertà di manovra maggiore per quello che riguarda le storie, possiedono un'autoironia maggiormente marcata e non disdegnano una punta di cattiveria. Insomma, danno qualcosa di più, mettono una cura nella realizzazione dei contenuti che va oltre seguire il solito schema fisso.
In verità anche il cinema d'animazione tradizionale occidentale ha cercato qualche nuova via in diversi momenti e sarebbe interessante analizzare questi casi, però secondo me si è comunque sempre respirata un'aria di "vorrei ma non posso", le catene che lo legano al vecchio modello sono ancora troppo forti. E allora che questo genere muoia, per poter rinascere un giorno più libero anche per autori senza gli occhi a mandorla.
Bene, direi che le maxi-pellicole del momento stanno occupando prepotentemente i miei pensieri in questi giorni. Sul Forum di Cinema Cinema la discussione su Kill Bill è molto stimolante e continua a tirare fuori nuove sfaccettature del film. Io lo sto difendendo con fervore dai detrattori al punto che qualcuno prima o poi sospetterà che vengo pagato dalla produzione, ma voi che mi conoscete bene sapete quanto mi piaccia scrivere ed elucubrare quindi comprendete che se ogni tanto ho sbrodolato è stato solo per debolezza personale. Ah, se per caso siete arrivati qui attirati dal banner di kunoichi Clara che ultimamente troneggia nella mia firma la risposta alla vostra domanda è: si, quel banner si trova nel thread di Kill Bill sotto i miei post per una subdola manovra pubblicitaria, non mi faccio abbastanza schifo per negarlo.
E finalmente, proprio in chiusura, siamo arrivati a quello, al vero motivo che probabilmente vi sareste aspettati dominare questa column. Non ho ancora visto Revolutions, lo vado a vedere sabato (oggi per chi legge, domani per chi scrive) e le emozioni che al momento si dibattono in me sono parecchie. Ho visto i trailer e mi aspetto molto, ma come dissi già ai tempi di Reloaded la possibilità di svacco c'è ed è ben presente. Intanto beccatevi su Multiplayer.it una strip che mi piace tantissimo (come tutte quelle realizzate per Matrix), nel caso questo terzo capitolo della trilogia mi deluda cambierò universo.

"Vale più l'eternità che raggiungerò / o i secondi che da lei mi separano?" Ricordo, Marlene Kuntz

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