Strip
serie
1189, 30/11/2024 - Il server di Schrodinger
1189
30 . 11 . 2024

Rimarrà solo l'opera

La Fine dell'Anno si profila all'orizzonte come le grandi catene montuose ghiacciate che orlano i confini di questa nostra terra piatta.
Oltre: chissà, forse solo la nera voragine cosmica.
Questa visione apocalittica come un quadro di Bosch (o come un boss di Metaphor: ReFantazio, che è la stessa cosa) ci induce pensieri esiziali: una gran voglia di tirare le somme, già con un mese d'anticipo.

Ma noi abbiamo fatto il fioretto di rivolgere i nostri pensieri solo alla Bellezza, e questo mantra mi impedirebbe automaticamente di pensare ai, ehm, The Games Awards 2024. Puahhh! Che schifo, sporcare queste sacre pagine con una robaccia così.

Le nomine dei titoli per i The Games Awards 2024 (in particolare alla Direzione Artistica) mi fanno venir voglia di iscrivermi ai terroristi.

Sono il sintomo di una critica videoludica malata oltre ogni speranza di guarigione: in questi casi, di solito, si attende la morte come una liberazione.
Non ne parleremo, dunque. Il gioco migliore degli ultimi, ehm, 11 mesi? Considerato che le nomine si chiudono a metà novembre, e che si potevano nominare titoli non ancora usciti, e... ma no, non pensiamoci! Dobbiamo contenere la rabbia. Le lezioni di gestione della rabbia costano molto! Comunque, il gioco migliore del 2024, più o meno, è Final Fantasy 7 Rebirth. Su questo punto almeno c'è un consenso diffuso. Lasciamo perdere il resto.
Scrivere queste parole mi provoca una leggera aritmia perché il mio corpo è composto al 70% da Final Fantasy VII.
Ormai appare evidente che nessun altro gioco si avvicina a questa cura dei dettagli, questa solidità di gameplay, questa scrittura e questa colonna sonora ecc. Eppure il gioco ha deluso le aspettative di vendita, al punto che questa ambizione folle e spavalda di imbarcarsi per oltre un decennio nella produzione di una trilogia remake costosissima, potrebbe rivelarsi il colpo di grazia per SquareEnix.
Morire di troppo amore.

Stimati analisti hanno sezionato questa operazione mettendo da parte emozioni e cuore: la conclusione è che sotto molti aspetti fare la trilogia remake di Final Fantasy 7 sia stato un errore.
Paradosso! Fare un bel gioco può essere un errore: questo ci dicono i freddi calcoli. Non è la prima volta che succede, figuriamoci! Quanti capolavori delle arti sono stati ignorati dal pubblico... ma fa sempre male. Se un'azienda è governata da un certo tipo di figura, poi, significa che i bei giochi non verranno più fatti.
Ma facciamo uno sforzo finale di fantasia: immaginiamoci di stringere tra le mani (virtuali?) una preziosa Trilogia di Final Fantasy VII Remake, tutta completa di tutti gli aggiornamenti, al costo di un singolo titolo, e disponibile su tutte le piattaforme. Questa fantasia, stando alle dichiarazioni, si concretizzerà fra tre anni, quattro al massimo, a seconda di quanto è stato diabolico il contratto firmato col sangue con quel demonio di Sony.
Ebbene, un'Opera del genere cancellerà per magia tutti i difetti di questi tre giochi: usciti a gran distanza l'uno dall'altro, esclusivi per una piattaforma, e via dicendo. Queste ciniche considerazioni di Prodotto cadranno, e rimarrà solo l'Opera, pronta ad iniziare il suo viaggio eterno attraverso la coscienza collettiva.
Troverà, insomma, la pace eterna.

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30 . 11 . 2024

Un popolo in movimento

La strip di oggi mi fa pensare che c'è stato un momento in cui tutti i nerd, contemporaneamente, hanno pensato che fosse una genialata originale chiamare il proprio gatto Schrodinger, poi hanno incontrato (non si sa come) altri nerd che avevano un gatto e hanno scoperto che i loro gatti avevano lo stesso nome. In quel momento hanno scoperto che internet non li aveva resi speciali, non gli aveva donato il superpotere di fare qualcosa di brillante che impressionasse gli altri alle feste, ma, comunque, li aveva resi parte di una comunità di persone che cercavano disperatamente un modo per essere brillanti, spesso senza la minima speranza di esserne capaci.
Non era tanto male, perché alla fine questi nerd si sono accorti di essere brillanti in quanto nerd e il fatto di aver incontrato altre persone nerd gli ha permesso di dirsi di essere brillanti a vicenda. Hanno formato delle comunità e tutto sommato sono stati felici.
Anche perché, intendiamoci, nessuno dei loro gatti rispondeva quando loro lo chiamavano Schrodinger.

Oggi la gente pensa di nuovo di essere brillante a chiamare il proprio gatto Schrodinger, ma fa anche un video al suo gatto, fa finta che risponda al nome Schrodinger e poi fa finta che tu non sappia perché ha chiamato il gatto Schrodinger. Così, dopo averti mostrato il gatto, passa altri venti minuti a spiegarti cos'è il gatto di Schrodinger, possibilmente con delle immagini generate dalla IA, facendoti un discorsetto che tu avevi già sentito pari pari in un film degli anni 90, dove il gatto di Schrodinger serviva poi a spiegare una qualche technobubble di fantascienza improbabile.
Qualcuno, probabilmente un bot, nei commenti al video dice che quello che l'ha fatto è brillante.
Tu sei già passato a cercare i video fatti col videogioco delle macchine che saltano cose.
Nessuno, proprio nessuno è felice.

Questo sarebbe il posto giusto per dirvi di guardare comunque Dark Matter, ma l'ho fatto già e la serie non è stata una tale ossessione meritare due citazioni, anche se in effetti qui ci sta molto bene. Volevo anche ricordarvi che quando è stato il momento per FTR di dare il nome a un gatto, seppur virtuale, noi lo abbiamo chiamato Dejavù.
Anche lui ci ha reso felici.

Questa è la settimana del "Più Libri Più Liberi" e delle sue polemiche tossiche. Mi è quasi venuta voglia di scrivere qui di questi eventi, ma alla fine sarebbe stato un articolo proprio fuori target. Però fa riflettere il fatto che giusto tre settimane fa c'è stato il Bookcity, ma non c'è stato gran clamore. Io a PLPL non ci vado perché è a Roma e ho il culo pesante. Giuro che quest'anno ho accarezzato l'idea di farlo, ma altre vicende mi hanno privato dell'energia di organizzare la gita e tutto il resto così me ne sono rimasto qua a Milano a misurare la nebbia. Al Bookcity però sono andato. Il Bookcity è uno di quegli eventi che avrebbero bisogno di una settimana di ferie solo per permetterti di decidere che percorso seguire, quindi ogni anno lo affronto in maniera diversa. Questa volta ho avuto la fortuna di trovare un evento in cui parlava pure un autore di Segretissimo e mi ci sono presentato per spirito di corpo. Rispetto alla maggioranza degli eventi era un pochino fuori città (e paradossalmente, quindi, vicino a casa mia) quindi sarebbe stato complicato visitarne altri, ma ne sono uscito soddisfatto così.
Non so perché non sia successo niente di male al Bookcity, forse non è stato abbastanza pubblicizzato o politicizzato, in generale io agli eventi in cui si parla di libri mi diverto. Lo so anch'io che molti talk e ragionamenti sono fuoriluogo e che alcuni sono anche proprio irritanti, ma a parte il fatto che intorno è tutto pieno di libri e quando intorno è tutto pieno di libri le cose sono sempre bellissime, tu hai anche l'opportunità di andarti a cercare le cose veramente interessanti, anche quando queste poi attirano solo una dozzina di persone invece che centinaia, anche se poi ti viene un pochino da chiederti come caspiterina ci sei finito.

Parliamo di videogiochi. Cominciano a consolidarsi le voci che vorrebbero un'interruzione nello sviluppo dei DLC di Mortal Kombat 1. Personalmente mi spiace molto. Non sono uno di quelli che guarda i videogiochi su Youtube per ore, ma i video relativi a MK mi divertono sempre e mi capita spesso di fare play. Il trailer di Ghostface, sotto molti punti di vista, è delizioso. Come sapete provo un affetto irrazionale per la serie di MK anche se non ne gioco uno da millenni (beh, uno nuovo, un paio di emulazioni le ho riesumate senza vergogna), continua a credere che ci sia qualcosa di non soddisfacente nella sua resa grafica che è caciarona, ma non muscolare come dovrebbe, però il prodotto ha dietro una carica inventiva come solo gli sceneggiatori della Troma negli anni belli. Appartiene anche a un genere che sembra funzionare veramente come Game as a Service o che quantomeno ha una via per tenere in vita il suo business anche dopo il rilascio iniziale. Ovviamente, però, questo non significa che conosca il segreto per fare soldi gratis e queste peripezie lo dimostrano. Mortal Kombat continua a essere secondo me, una storia il cui potenziale non è mai stato sfruttato adeguatamente. Negli anni ha stratificato una soap opera che poi, per mutazione genetica, è diventato worldbuilding e poi ha deciso, con questo 1, un reboot che però non ha approfondito e non ha irrobustito gli aspetti affascinanti che la sua prima storyline incasinata aveva fatto emergere. Allo stesso modo la saga cinematografica nuova (che sembra avrà un secondo capitolo, vedremo) sembra aver preso alcune direzioni sbagliate, come ci siamo già detto al tempo. Mortal Kombat è la storia di ninja magici che saltano in giro e si rompono le ossa a mani nude. Trovo inconcepibile che non si riesca a tirarne fuori qualcosa di buono.

L'editoriale si chiude qui. Non crediate non sappia che sto glissando su alcuni argomenti grossi, soprattutto in termini di animazione. Lo farò ancora per un po' perché prima devo concludere un ragionamento e questo ragionamento ha bisogno di visioni e le visioni hanno bisogno di tempo e il tempo non c'è. Non c'è mai.

“Ma si spezza la corda, ci resta poco o nulla / Ma siamo ancora a galla, chissà perché / Siamo la prima volta, quella che non si scorda / Quel bacio con la lingua che fa paura / Scendo tra ventiquattro ore / Cerco per strada l'amore / Aspetto uno su un milione / Te lo ricordi?”

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