Strip
serie
1146, 13/01/2024 - Brigata Venerdì
1146
13 . 01 . 2024

Brigata Venerdì

Le lucine ci salutano per ritirarsi in soffitta fino all'anno prossimo.
Abbiamo detto addio a loro e alle loro sorelle maggiori, le stelle, con un'illustrazione a sorpresa la settimana scorsa: “La Santa della Spada”. Una Principessa Zelda su campo stellato, nella sua versione Tears Of The Kingdom col caschetto corto e le vesti fluenti... l'occasione era l'Anno del Drago 2024 (che però, se non sbaglio, deve ancora iniziare?), anche se in effetti il collegamento tra Zelda e il drago sarebbe uno spoiler per il gioco in questione, e bello grosso!
Ma non prendertela, lettore di FTR che non esisti: dopotutto non esisti. E se ancora non conoscevi il sacrificio di nostra Principessa Zelda per ricostruire la Spada sacra... lasciati ispirare dalle sue lacrime di stelle, e stai sereno.
In compenso anche la strip odierna è alquanto mitopoietica: posso ben immaginarmi questa “Brigata Venerdì” come un personaggio ricorrente del fumetto... una sorta di suicide squad, di expendables, di sporca dozzina di bastardi senza gloria, che rilasciano di venerdì (anche quando è la vigilia di natale) ridendo in faccia al nemico... ciascun commando caratterizzato come un boss di Metal Gear Solid, tanto lo sappiamo quanto piacciono queste cose a Cymon.
Credo insomma che queste pagine canteranno ancora questi eroi senza nome, questi scriteriati capaci perfino di staccare la chiavetta USB senza prima fare “Espelli”, con supremo sprezzo del pericolo.

La settimana scorsa raccontavo, in un insolito slancio autobiografico, la frenesia per gli acquisti videoludici che mi ha preso per i Saldi Invernali di Steam.
Una bulimia videoludica, ma fatta solo di cosine che costano come un pranzo al bar o una pizza al massimo. Le circostanze della vita ci hanno portato in questo periodo ad avere più soldi che tempo. Non solo tempo libero, ma anche il tempo inteso in senso escatologico. E dunque possiamo ben spenderli, i soldi del panino + birra, per aggiungere alla libreria questi piccoli gioielli meritevoli: li giocheremo, prima o poi.
Oltre ai titoli che citavo la volta scorsa, voglio aggiungere due titoli investigativi davvero eccellenti: The Case of The Golden Idol e Ghost Trick: Detective Fantasma. Il primo è caratterizzato da uno humor nerissimo e una difficoltà perfettamente calibrata al punto che persino un anti-Colombo come me è riuscito a risolvere tutte le scene senza dover cercare le soluzioni. La grafica a bassa conta poligonale e colori in dithering ricorda le avventure grafiche per PC dei primi anni '90, e non invecchierà mai.
Ghost Trick invece appartiene alla sponda opposta: quella nipponica per console. Si tratta della versione restaurata del capolavoroper Nintendo DS, che ricordo per le animazioni assolutamente favolose. Gli artisti di CAPCOM si sono davvero superati, riversando una quantità di amore impensabile in quei personaggini stilizzati. A pensarci bene, un restauro non serviva affatto.

Il tema di quest'anno sarà probabilmente “la Realtà Supera la Fantasia”, in generale nel Mondo Reale. Ne abbiamo accennato quando abbiamo parlato di GTA VI.
Ma persino per gente come noialtri, abituata a sfumare parecchio la linea di confine, ci sono delle vicende bizzarre che ci colgono di sorpresa. Ovviamente ci sono di mezzo i giapponesi: a quanto pare l'app ufficiale per il monitoraggio dei disastri naturali del governo giapponese ha la licenza di Neon Genesis Evangelion. E l'hanno usata per prendere in prestito il logo della NERV. E il nome NERV. Completo di motto, che visto il contesto suona oltremodo sinistro ma anche appropriato!
Il design è ovviamente eccezionale, ma mi immagino cosa può passare per la testa del giapponese qualunque quando riceve la notifica di un'allerta tsunami (come quella di pochi giorni fa) da un'interfaccia identica alle schermate espressioniste e cariche di pathos del cartone animato. “THE THIRD ANGEL IS APPROACHING!!!”
Viviamo tempi interessanti.

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13 . 01 . 2024

Who dares dares

E' abbastanza comune questa idea che non si rilascia di venerdì sera, ma a questo punto mi sono chiesto se non ci fosse qualcuno che fosse pronto apposta a rilasciare venerdì sera per far capire che non gliene frega niente della sicurezza e che sopperisce con il coraggio alla mancanza di una pianificazione decente. Chissà, magari ci sono anche aziende che se ne fregano di quello che dicono i loro reparti IT e hanno addirittura messo nei loro flussi che si rilascia di venerdì sera, possibilmente poi chiudendo l'azienda e andandosene a casa senza guardarsi indietro, come se alle proprie spalle si sviluppasse un'enorme esplosione ma te, sotto sotto, ti senti Bruce Willis.
Sia come sia quest'idea dellla Brigata Venerdì mi piace, potrebbe anche tornare su questi schermi. Le persone che mettono il coraggio davanti alla logica sono l'esatta nemesi dell'ingegnere eppure, per motivi più o meno accidentali, molti di costoro hanno fatto la storia. Ultimamente sono incappato in una di quelle serie che (secondo me) l'esercito britannico finanzia alla BBC, che sono belle perché le fa la BBC con soldi a palate, ma che sono difficili da reperire perché poi la BBC stessa si vergogna a venderle all'estero. Si chiama SAS - Rogue heroes ed è la storia "un po' romanzata" di come nella seconda guerra mondiale fu fondato il SAS. Un po' l'ho vista per ragioni professionali perché, se non lo sapete, il protagonista dei miei romanzi Segretissimo è un ex-SAS, però in verità è proprio un piacere da vedere, se vi piacciono le storie di guerra, i personaggi ganassa e gli accenti del Regno Unito più casuali. Come vi ho detto avete bisogno di canali un po' speciali per ottenerla, ma secondo me vale l'impegno.

Sembra che i vecchi FPS da oggi si chiamino Boomer Shooters. E' ovviamente una retcon, delle più becere. Doom è e sarà per sempre un FPS perché gli FPS sono fatti come Doom. Poco mi importa se poi, per venire incontro alla sensibilità dei piccoli ancceli, gli sviluppatori si sono messi solo a sviluppare giochi in cui i mostri compaiono dopo aver chiesto il permesso o dove passi più tempo a giocare con le statistiche che a sparare, la pura battagli action con un fucile in mano, seppur con una fisica limitata, è quella di Doom, la tua capacità di sopravvivenza la provi con i giochi come Doom. Se essere in grado di giocare a Doom è essere Boomer allora in questo caso abbiamo solo una nuova motivazione d'orgoglio per essere boomer, lasciate che ve lo diciamo noi, che videoludicamente siamo quasi la generazione prima del boomer (abbiamo cioè vissuto gli FPS come una rivoluzione).

E' passata un po' in sordina, ma forse non avrebbe dovuto, l'uscita di un nuovo Prince of Persia, un gioco Ubisoft, un gioco degli Imperatori del Male, che pure non è stato spinto come la triplaA che deve essere un must-have per tutti i videogiocatori da salotto buono, e che anche partendo da questi presupposti sta ottenendo ottime recensioni. Prince of Persia è qualcosa di sacro, uno di quei brand che, avessero dato retta a me, nessuno avrebbe toccato dopo il suo secondo, enigmatico capitolo. Parliamo di un gioco precedente agli FPS (e a quasi tutti noi), ma che già mostrava tutto il potenziale di quello che avrebbero potuto dare i videogiochi negli anni. Quando il brand è stato recuperato, ormai qualche decina di anni fa, il principe è divenuto un po' più stiloso, vestito un po' più kitch rispetto al bianco pigiama, ma il gioco è anche diventato più affine ai più classici triplaA, con la visuale 3D in terza persona, i saltelli e qualche feature magica qua e là. Non è mai stato un gioco che mi ha emozionato, mi era sempre sembrato un uso un po' prosituito di qualcosa che appunto funzionava esattamente nel punto di tempo spazio in cui era esistito.
Ora sembra che del gioco sia stato fatto un Metroidvania con visuale laterale, che se vogliamo è effettivamente l'evoluzione più naturale del gioco che era alle origini e sembra pure che questa cosa sia stata fatta come si deve. L'impressione è che ci troviamo davanti a uno di quei giochi "medi" che ho invocato tanto in passato, quei giochi che non devono necessariamente prendersi la candidatura per gli Awards, ma nemmeno essere considerati degli indie in cui ci si è dimenticati di disegnare i menu in maniera funzionale. Speriamo che il suo successo spinga gli investimenti in questa particolare nicchia di mercato, abbiamo bisogno di normalità, l'era della polarizzazione è al crespuscolo, non possiamo vivere un'infinita orgia di capolavori che capolavori non sono, ogni tanto dobbiamo giocare a giochini.
Giochini, giochini, c'è stata un sacco di compulsività qui sul mio harddisk in merito ai giochini, ho addirittura dato un occhio a del retrogaming per ragioni personali che ora non vi sto a dettagliare. Ci fosse il tempo per fare tutto e per concentrarsi su tutto sarebbero mille le avvennture bellissime che si potrebbero vivere, ma in realtà questa cosa è concessa solo a quelli che hanno il twitch e stanno bene in bikini davanti a una cam e quindi possono fare soldi semplicemente accendendola mentre si fanno i fatti propri.

E il futuro? C'è all'orizzonte un nuovo "handheldone" come ne abbiamo tracciati molti ultimamente e in modo un po' kamikaze Apple sta uscendo col suo celebre visore. Le interfacce del futuro sono dunque arrivate?

“He told me I belong in a churchyard / He told me I could walk away but I wouldn't get far / Tell me how do people know what is hurt, what is love? / He told me I belong in a churchyard”

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