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1145, 06/01/2024 - L'anno del drago
1145
06 . 01 . 2024

Una strana orticoltura

Un panettone coi canditi industriali è come un cielo senza stelle.

Ma ora è finito il tempo dei panettoni e anche delle stelle, e delle lucine loro surrogato.
Ora ci attende il nero golfo senza nome dell'inverno vero.
Servono tanti videogiochi come altrettanti talismani per fare la traversata: e i saldi di Steam sono serviti proprio a questo, a fare incetta di giochini grandi e piccoli per l'inverno. Ora abbiamo una bella scorta, che ci basterà per molti mesi a venire, fino ai grandi Saldi Estivi. Le misere vite degli uomini infatti sono scandite da questo grande ciclo delle stagioni...!

Sono rimasto fedele a Steam, quest'anno, e ho dimenticato l'Epic Store in un angolino polveroso, come una scopa vecchia... ma quanto dev'essere mediocre un servizio come Epic per non riuscire a strapparmi un minuto neppure regalandomi un gioco ogni giorno, e corrompendomi con sconti generosissimi sopra gli sconti già esistenti! E lo stesso vale per quasi tutti, vista la differenza di numeri con Steam.
L'unica cosa buona che ha fatto Epic quest'anno è stata fare l'elemosina a quelli di Remedy e finanziare Alan Wake II con l'incasso di tipo un'ora di vendite dei costumini in Fortnite. (Sono numeri che fanno pensare.)
Eppure è stata anche una condanna, per Alan Wake II: non essere presente su Steam lo ha penalizzato enormemente, al punto che pare appena un milioncino di persone lo abbia giocato. Un patto col demonio non è mai privo di conseguenze nefaste. Il gioco in sé infatti meriterebbe ben altra platea, anche se non lo esalterei fino alle vette indicate da certa stampa, che a quanto pare non aveva mai giocato nulla di più autoriale di SPIDER-MAN 2... ci sono una marea di giochini indie che ci hanno fatto esplodere il cervello molto di più con molto meno.
Certo, la scena del musical sul palcoscenico della mente dello scrittore è memorabile, e la finta band metal che canta “Herald Of Darkness” è stato un bel momento di questo 2023 videoludico.

Il problema di Alan Wake II e altri titoli meno che perfetti, meno che sconvolgenti, è che quest'annata ha visto il trionfo di tanti titoli perfetti e sconvolgenti, ciascuno a modo suo.
Dave the Diver e Dredge: perfetti.
Baldur's Gate III: sconvolgente (ma non lo amerò mai).
Zelda “TikTok”: perfetto & sconvolgente.
Eccetera. E questi li sappiamo. Ma oggi vorrei citare qualche altro giochino rimasto all'ombra del sottobosco, e che ho consumato durante questi giorni di festa.

Uno è Jusant, fresco fresco di uscita, che a tratti ricorda Death Stranding (!) ma le sue traversate sono esclusivamente in verticale su pareti rocciose, piuttosto che in orizzontale. Per il resto, anche questo viaggio è solitario e silenzioso e meditativo... ma ovviamente non ha neppure un centesimo della Grazia del Maestro o della sua attenzione ai dettagli. Una favola sul cambiamento climatico troppo melensa e scialba, ma bei paesaggi e bel sistema di controllo, che appunto fa per le braccia quel che Death Stranding fa per le gambe. Ma meno bene.

Poi c'è A Highland Song, che a tratti ricorda le camminate di Death Stranding (!!!), ma in 2D attraverso scenari dipinti a mano. E in Scozia, più che in Islanda. Ci sono anche dei fantasmi, ogni tanto, ma si nascondono bene. Poi a volte ti imbatti in un cervo e parte un rythm game sulle note delle canzoni tipiche scozzesi, una corsa a perdifiato su e giù per forre e brughiere, inseguendo il ritmo indiavolato della cornamusa. Liberatorio.

E infine Strange Horticulture, che è uscito l'anno scorso ma sono riuscito a recuperarlo solo ora. Ha un unico difetto: finisce in una manciata di orette. Notevolissima e pregevole la traduzione italiana: lo voglio sottolineare perché è un caso più unico che raro. La cosa più interessante di questo videogioco è che non aveva nessun bisogno di essere un videogioco: poteva benissimo essere un gioco da tavolo, non serve un computer per fare assolutamente nulla con queste meccaniche di gioco.
Anzi, è un gioco che ti invita a mettere via mouse e tastiera per fare le cose alla vecchia maniera analogica, pigiare il naso contro il monitor e cercare di riconoscere una maledetta piantina (o una piantina maledetta!)... ha cinque petali o sei? di cosa profuma?
Praticamente un “Indovina Chi” botanico. Con il Demonio.

Ah sì, l'illustrazione di oggi celebra l'Anno del Drago con il sacrificio draconico della Principessa Zelda in Tears of the Kingdom: è poi venuto fuori che quelle lacrime del regno erano sue, alla fine.
Ti affidiamo quest'anno, o stella del vespro, sacrificio dell'anima, Santa della Spada.

Lo-Rez: arte, storia, web design
06 . 01 . 2024

Quasi quasi mi sposo

The Ancient Magus Bride è la storia di Chise, una ragazza perseguitata dalla sfiga. La sua sfortuna comincia alla nascita, perché è una "Sleigh Beggy", una creatura che naturalmente produce grandi quantità di magia. Questo la rende ahimé appetibile alla maggior parte delle creature magiche al mondo, che la perseguitano dall'infanzia. A causa di questa sua stigma (forse) a un certo punto della sua vita suo padre lascia la famiglia assieme al suo fratello minore e sua madre, caduta in depressione, prima cerca di ucciderla e poi si suicida.
Venendo su quindi funestata da più traumi Chise decide di farla finita lasciandosi vendere come schiava (ehm...) a un asta clandestina per creature magiche. Questo fa svoltare il suo destino perché ad acquistarla è Elias, un potentissimo Magus dall'aspetto mostruoso che, incapricciatosi di capire di più la natura umana, decide di fare di lei la sua apprendista e la sua sposa oltre, accidentalmente, cercare di impedire che muoia giovane.
Da qui la vita di Chise cambia radicalmente permettendole di scoprire le infinite meccaniche che presiedono il mondo magico, ma portandola anche ad affrontare terribili pericoli, come draghi oscuri impazziti e stregoni immortali dai passatempi diabolici.

The Ancient Magus Bride è un progetto molto solido che sta andando avanti piuttosto bene. Ha già totalizzato due stagioni e teasera con arroganza una terza, come se nel mondo degli anime questa fosse la cosa più normale del mondo. Per ora ha raccontato due storie molto diverse. La prima stagione è quasi Miyazakeska, nel suo continuo mettere in mostra lo splendore del mondo magico, le sue creature e i suoi pistolotti sull'armonia e i buoni sentimenti. La seconda è invece sfacciatamente Harrypottera, con Chise e Elias che si trasferiscono nel "College" dove si studia la magia per divenire stregoni e ovviamente si imbattono in un complotto magico che ferisce, quando non uccide, gli studenti.
Devo confessare che a prima vista non provavo tanto interesse per questa serie, ma, una volta incominciata, mi sono rapidamente appassionato. I rapporti di Chise col mondo e con Elias sono sicuramente gli elementi cardine dell'intera narrazione, che spesso si dimentica di darci una trama o degli scopi per farci vedere sostanzialmente uno slice of life con fatine che svolazzano intorno ai personaggi. In questo senso la prima stagione ricorda molto Miyazaki, è un continuo tour del mondo magico mentre i personaggi cercano di trovare sé stessi. Questo paragone, però, sia chiaro, è sia un pregio che una debolezza dell'intera serie. Se infatti la poeticità di Miyazaki si apprezza sempre ricordatevi che i mezzi a disposizione di Ancient Magus Bride NON sono decisamente quelli dello studio Ghibli e quindi lunghe sequenze riflessive fatte per riempire il cuore di bellezza appaiono inevitabile un po' troppo al risparmio, nella resa grafica, e di certo non restituiscono la magnificenza che vorrebbero.

The Ancient Magus Bride è anche un anime che mostra un universo molto solido. Lungi dall'essere un isekai il mondo che ci presenta, vicino a quello dei giochi nostri, vede opporsi due sistemi magici, uno, quello dei Magus, basato sulla collaborazione con le insidiose creature "dell'altro lato", l'altro, quello degli Stregoni, in cui questi si fabbricano da soli il proprio potere magico e sovvertono l'ordine della natura. Inizialmente gli stregoni vengono presentati invariabilmente come brutte persone, ma il College fa ricredere abbastanza su questo. I Magus sono creature solitarie dalla vita lunghissima, mentre gli Stregoni sono perennemente in lotta fra loro, in un gioco di potere che mette famiglie contro famiglie e persone contro persone. A queste categorie si aggiungono molti altri personaggi che hanno una qualche affinità con la magia, come per esempio le fattucchiere o anche più generiche entità antiche che vagano per il mondo degli uomini.

In conclusione The Ancient Magus Bride è un anime che definirei molto gradevole. I suoi cinquanta episodi non pesano mai, il fatto che la trama sia labile e a volte ce la si dimentichi per guardare le pecore volanti non infastidisce, l'approfondimento psicologico soprattutto dei protagonisti è molto buono. I suoi racconti risultano sempre piuttosto solidi, anche quando intrisi di meccaniche magiche, che in ogni caso cercano di rifarsi a tradizioni e mitologie consolidate. Tecnicamente non è brutto, anche se in alcuni casi, come abbiamo detto, chiede un po' troppo ai suoi mezzi. Le opening non sono male, c'è poi la seconda opening della seconda stagione che, per motivi oscuri, ricorda un po' le opening horror, anche se la storia non assume mai queste tinte (si, Elias è fatto un po' fatto così, ma è di fondo un pacioccone). Consigliato.

“For some reason I can't discern, the house is cold in your absence.”

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