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1021, 19/06/2021 - Vedersi
1021
19 . 06 . 2021

Bello straniero

Notti magiche, inseguendo un sogno: ma non su campi d'erba illuminati a giorno, non scherziamo.

Quest'estate inizia con elettrizzanti conferenze seminotturne in diretta dal fatato mondo del videoludo. Settimana scorsa abbiamo trattato le prime rivelazioni di questa stagione di festival, ma il più doveva ancora venire. E così oggi abbiamo ancora gli occhi pieni di tanti filmati: ma proprio tanti, perché la contingenza presente ha favorito la quantità piuttosto che la qualità, con un'ondata di titoletti più o meno indie spuntati come funghi nel crepuscolo di quest'era buia.
Tra tutti mi ha molto colpito Replaced, che sfoggia i pixel più succulenti dell'intera fiera. Solo quelli, per il momento, ma appunto dicevamo dell'inseguire sogni... non sono state certamente notti di solide realtà.
E poi ancora vaghe promesse di meraviglie di là da venire, come il favoleggiato Starfield: le prime immagini me lo hanno venduto benissimo, con una affascinante commistione di astronavi vissute e tecnologie plausibili. Certe mezze indiscrezioni sussurrate nei vicoli di internet suggerivano una direzione artistica molto vicine alle opere ad olio di Berkey, con coloratissime megastrutture spaziali e astronavine che sembrano tostapani anni '60... dal trailer è un po' presto per confermare o smentire, ma ci spero. E ci spero contro ogni speranza, notare bene, perché un RPG occidentale per PC è proprio il genere di roba che mi ha sempre fatto imbestialire proprio per la (assenza di) direzione artistica.
Un'altra fugace visione di una notte di inizio estate è stata questo Contraband. Anche qui vibrazioni anni '60/'70, tanto carattere e una premessa meravigliosa: farci vivere le avventure di contrabbandieri spavaldi. Temo sarà la solita vaccata multigiocatore.

Avrei preferito invece mille volte non vedere ciò che ci ha mostrato la nostra padrona SquareEnix: ancora adesso faccio fatica a parlarne, ma forse esternare i miei sentimenti su questa pagina mi aiuterà a guarire dal trauma. Il trauma è questo.
“Stranger Of Paradise” è un titolo che suggerisce cantate neomelodiche di quarant'anni fa in una balera sul mare... E fin qui tutto normale, dopotutto stiamo parlando di giapponesi. I problemi iniziano subito dopo, quando il trailer inizia fortissimo a farmi male, come se SquareEnix avesse voluto sputare in faccia a me, a me personalmente.
Questo gioco inqualificabile mi nomina i sacri Guerrieri della Luce di Final Fantasy, e poi mi fa vedere tre tamarri buoni al massimo per riempire di botte il truzzo che ti ruba la catenina fuori dalla discoteca e poi fugge in motorino.

A parte che i guerrieri della luce erano quattro.

No, io ricordo ben altri Guerrieri di Luce: adorabili testoni giganti e armature di mucchietti di poligoni pixellati nei meravigliosi giochi per Nintendo DS di cui parlavo ad esempio qui. Quelli che a un certo punto si trasformavano in gattini e che cavalcavano lucertole alate e indossavano i costumini caratteristici dei loro vari mestieri... no questi rissosi pippaioli di un night di Riccione, che spaccano nasi tra spruzzi di sangue e urlano scemenze sboccate (“CHAOOOS!!1!” è giustamente già diventato un meme).
Posso capire che SquareEnix voglia aggredire il mercato dei maschietti adolescenti proponendo questa svolta arrabbiata e ultraviolenta e cupa e squallida, tutta sangue e demoni e parolacce e schitarrate e spolverini di pelle nera... posso capire ma non accettarlo.
L'unica spiegazione è che qualcuno abbia tirato fuori da chissà dove un progetto dimenticato del 2002, e pensi di fare i soldi riproponendolo oggi. La beffa è che questo gioco con una grafica da PS3 e una demo rotta sembrerebbe avere un ottimo sistema di combattimento.

L'amarezza è troppa, non posso continuare. Per fortuna queste dolcissime nottate pre-estive ci hanno offerto altri sogni, altre visioni, e se ci sarà il tempo cercheremo di fissarli su queste pagine.
Prima di chiudere, voglio lasciare qui questa cosina. Una piccola teoria del complotto, la solita Kojimata, tanto perché se nei prossimi giorni si rivelasse tutto vero, almeno potrò dire lo sapevo!

Lo-Rez: arte, storia, web design
19 . 06 . 2021

Alla fiera di Richmond

Servono ormai degli strumenti complicatissimi per stabilire quando il momento delle novità estive del mondo dei videogiochi è concluso e se ne può parlare. Una volta avevamo l'E3, questo evento antidiluvianamente fisico in cui tutti prendevano i loro animali da soma e si riunivano in quel di Los Angeles da un tal giorno a un talaltro giorno e sapevi che lì si sarebbe detto tutto. Non è stata solo la pandemia a modificare questa situazione, a un certo punto il mondo del videoludo si è accorto di non aver più bisogno di una cosa del genere perché non aveva bisogno di qualcosa che unisse tutti per avere una voce forte. Ogni grande corazzata dell'intrattenimento, ormai, quando sussurra spettina gli alberi per cui questa idea, pur romantica, pur conviviale, di ritrovarsi è decaduta. L'impossibilità di ammassarsi fisicamente, poi, ha dato il colpo di grazia.

Da giornalista professionista (dove?) dovrei ora spendere qualche parola su cosa è successo, il che significherebbe principalmente elencare un po' di titoli qua e là, magari vedere due trailer e buttare lì dei commenti. E' difficile farlo perché, essendo io un professionista (come?) sincero (quando?) e appassionato (chi?) dovrei trasmettervi non tanto la fredda cronaca, ma le emozioni che mi hanno suscitato gli annunci. Solo che, come sapete, non è poi così facile per me emozionarmi e, dall'altra parte, non sono sicurissimo che l'industry ci si metta più così d'impegno.
Di Elden Ring ha già detto qualcosina Lo-Rez. A parte l'irrilevante contributo di Martin (va bene l'emozione, ma difficile pensare sia più di un nome per le copertine) quello che mi piace sottolineare è che sono contento che i Soul-like siano un genere ancora florido e ancora con un posto nei triplaA. Non sono un estimatore, ma che sia rimasto almeno un baluardo del gioco bello-perché-difficile a difendere l'onore del giocatore che vuole essere sfidato lo trovo sano. Per quello che riguarda il filmato del gioco che è stato mostrato al momento, invece, devo dire che sebbene l'ambiente appaia medievaleggiante in modo molto occidentale ho apprezzato molto la forma disturbante di diversi nemici, a metà tra cose e persone e spesso con una faccia non molto ben definita. Uno di quei dettagli che spesso danno carattere a un'ambientazione.
Quello che è risultato rilevante sul fronte XBOX è qualcosa di cui parliamo almeno dall'uscita della nuova console: Microsoft non vuole vendervi dei giochi in particolare, vuole vendervi un luogo dove troverete gente brava che fa giochi. Al di là della line-up e dei titoli che potete andare a spulciare uno a uno è quest'idea di cambio di paradigma ciò che, a lungo andare, rappresenterà la vera rivoluzione al di là delle scelte che si faranno nei triplaA. Personalmente sono contento che XBOX ci creda così tanto e che stia anche avendo un certo ritorno dovuto, ovviamente, pure ai grossi investimenti fatti in acquisizioni.
Nintendo ha annunciato Zelda - Breath of the wind 2 e sarà bellissimo, inutile dirsi di no. Le immagini dimostrano una volta di più che quando progetti un hardware per un certo software e un software per un certo hardware e conosci entrambi come fossero tuoi parenti stretti il risultato prescinde dai meri numeri tecnici e dipende da "qualcos'altro". Anche qui potrei perdermi dietro discorsi astiosi sul fatto che ok... è Breath of the Wind upgraded, ci sono nuovi poteri, nuove meccaniche, ma non è un salto epocale, però in realtà in questo caso chissenefrega, un bel gioco può anche campare su sé stesso per una seconda iterazione, tantopiù che la Switch rimane un giocattolo delicatissimo che fa gara a sé rispetto la grande guerra e quindi il suo pubblico ha bisogno di questi giochi di sicuro successo, sono come chiodi da piantare nella parete del mercato per mantenere salda la scalata.
L'ultimo fatto rilevante è "Kojima". La notizia si ferma lì. "Kojima". Non si tratta di un videogioco (forse) o di qualcosa relativo tecnicamente a lui come persona (però...), in realtà non si sa praticamente niente oltre che "Kojima" e il fatto che le cose stiano così, parlando di Kojima, rende la notizia piuttosto attendibile. Anche se non sappiamo che notizia sia.

Bene ragazzi, tempo di lasciarci, anche questa settimana se ne va. Sabato prossimo sarò qua, ma niente di serio.

“Заплетися, шуме, барвіночком / Я тобі співаю весняночку / Сію, сію, сію, сію конопелечки / Сію, сію, сію, сію зеленесенькі”

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