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serie
102, 05/04/2003 - AoD: Kurtis Trentun
102
05 . 04 . 2003

Il fascino della calzamaglia verde

Così si conclude lo speciale in quattro atti dedicato all'ultima fatica di Lara Croft. Se venite qua una volta a settimana, illudendovi che sia sufficiente a spremere tutto il succo che FTR ha da offrirvi, stavolta vi abbiamo giocato un brutto scherzo piazzando ben due uscite intermedie: recuperatele qui e qui, per questa volta siete perdonati. Se non ne avete avuto abbastanza di miss Croft, ecco ancora una volta la serie completa dei wallpaper dedicati ad Aod: questo, questo, e quest'altro.

Ah, se per caso siete giunti qui abboccando all'esca che siamo riusciti a infilare nei CD di The Games Machine di questo mese, benvenuti. Questo è Follow The Rabbit, storicamente il primo webcomic italiano. Per fortuna non e' l'unico.
Ai nuovi arrivati consiglio di dare un'occhiata alla pagina del cast del fumetto. C'è anche una pagina piena di roba che, una volta scaricata, occuperà un sacco di spazio sul vostro disco fisso. Vi direi che abbiamo fatto anche un videogioco di ruolo (per ora in versione demo), ma non vorrei sembrare invadente.

Questa settimana mi sarebbe piaciuto tornare a parlare un po' di giochi PC, visto che ormai è un pezzo che le console monopolizzano questo spazio. Però avrei dovuto citare cose come R6: Raven Shield, C&C Generals, o l'espansione di Battlefield 1942 (o il mod, se e' per quello)... e questo mi avrebbe portato su un terreno che invece, di questi tempi, voglio evitare.
D'altra parte anche oggi l'emisfero console offre eventi di una tale portata che non possiamo certo considerarli un ripiego.
Nutro supremo disprezzo per i cosiddetti Critici, ma i voti assegnati da Weekly Famitsu ai giochi per console sono il riferimento del settore, un po' come le pagelle della Gazzetta dello Sport. Famitsu ha fama di essere un giudice severo ed estremamente rigoroso, e ha assegnato pieni voti a 4 giochi soltanto nella sua lunga storia. Due di questi sono Zelda. Sono sicuro che tutto ciò significa qualcosa, qualcosa di molto preciso. Il nuovo Zelda è appena approdato su lidi occidentali, e sono quasi certo che sia il gioco migliore che non ho mai giocato.
Zelda Wind Waker è lo stato dell'arte del cinema d'animazione, però e' un videogioco. Zelda Wind Waker ha un gameplay sopraffino, pero' e' un cartone animato. Ho visto i filmati e ho letto dei meccanismi di gioco, e il rutilante 40/40 di Famitsu e' il sigillo finale che chiude la pratica: questo e' Un Gioco Da Avere. Prima o poi. Magari aspettare qualche anno, procurarsi un Gamecube in svendita, non so, trafugarlo da una discarica... ma se si pratica l'arte del Videoludo a certi livelli non si puo' prescindere da questo titolo. Vale l'acquisto di un Gamecube da solo? Be'... se non vi basta tutto questo per decidervi, cosa aspettate ancora? Deve scendere a visitarvi l'apparizione di Shigeru Miyamoto in persona, avvolto in una nube sfolgorante?
Quanto a me, basterebbe l'aspetto artistico a convincermi... Passano più espressioni facciali sul volto di Link in 5 minuti di gioco che in tutto l'archivio di questo fumetto.
L'aspetto più incisivo secondo me è proprio l'uso del personaggio stesso come interfaccia di gioco: tutte le informazioni che normalmente sono delegate a indicatori esterni, HUD e simili, qui vengono fornite da Link in persona. Ci si può fare un'idea precisa della salute di Link guardando la sua andatura, le caratteristiche di un'arma si vedono da come Link la maneggia, gli oggetti interessanti e i nemici sono tutti indicati dalle occhiate di Link. Indica perfino la direzione del vento.
Non parliamo poi della musica, di come sono le azioni di gioco stesse a produrre una melodia, come nei vecchi cartoni animati.
Non ci sono scuse, cari colleghi. E se in fondo non ve la sentite di impersonare un dodicenne in calzamaglia verde, forse dovreste interrogarvi su cosa cercate voi veramente dai videogiochi.

In attesa di decidere se vale la pena di comprare MGS2: Substance per PC (non ho bisogno di sentire che su PS2 è bello, voglio sapere com'e' per PC), ho messo gli occhi su un'altro titolo di Konami: Zone Of The Enders - The 2nd Runner. A partire dal titolo assurdo, anche questo porta il marchio di Hideo Kojima stampato a chiare lettere. Quello che mi interessa e' il concetto di combattimento tra robot giganti realizzato in mezzo-cel-shaded, per dare quel look da anime televisivo, ma non troppo. E poi e' notevole il fatto che i piloti di questi mech sono (quasi tutti) maggiorenni... questa sì che e' una novità nel panorama delle storie di robot giapponesi!
Ho il sospetto che questo rinnovato interesse per i mech sia dovuto in parte al corso di Robotica che sto frequentando... e se qualcuno di voi sta pensando "Wow, stra-fico! Robotica!", mi spiace deludervi, ma la Cinematica Inversa non è affatto eccitante come la generazione cresciuta con Gundam potrebbe immaginare.

“L'Oscurità mi ha chiamato, ma ero al telefono e ha trovato occupato. Ho richiamato, ma ha risposto il modem. Ho urlato: - Solleva la cornetta, Oscurità! - ma mi ha ignorato. Credo che si sia offesa.”

Lo-Rez: arte, storia, web design
05 . 04 . 2003

Prima approssimazione

"Ci vuole un computer ad almeno 600MHz per far girare questo gioco, tu non ce l'hai ma finisco l'installazione lo stesso" L'autore di questa perla di saggezza è il programma di install del demo di Freelancer, l'ha detta a me alcuni giorni fa, quando ho deciso di provare questo erede di Elite degli Anvil Studios. Che la Microsoft (distributrice del gioco) sia sempre stata un tantinello approssimativa nello sviluppare software lo si è sempre saputo, ma che addirittura i suoi installer considerassero le macchine su cui girano "ad occhio" è un pochino inquietante anche perchè, nonostante la frase di disprezzo riportata, Freelancer mi gira che è una meraviglia, magari senza gli effettazzi più mirabolanti, ma comunque abbastanza per essere giocabile e divertente.
E' un po' di tempo che aspetto il gioco che dirà al mio computer che nooooon ce la fa, ma per ora devo dire di essermela cavata abbastanza bene, ovviamente niente che sia basato sul nuovo motore di Unreal mi gira, ma a parte questi giochi (che comunque sono per ora l'upper bound delle richieste hardware) quasi tutto è partito con una aggiustatina di risoluzione qua e un compromesso là. La mia Voodoo3 ogni tanto piange in un angolo, ma basta una pacca sulla spalla perchè si tiri su di morale. Possiedo un Pentium III 500MHz, 128MB di RAM, una Voodoo3 per l'appunto e la cosa più nuova nel case è il masterizzatore cambiato da poco perchè il precedente aveva eccessive velleità di DJ (presente quando ti scratchano i CD a tua insaputa?). Quanti anni avrà questo pezzo di metallo e plastica? Bha, non ricordo, sicuramente è più vecchio di questo sito (non fatemi pensare a cosa accade a fine mese...), forse ha un anno in più più di lui, mi ricordo solo che ai tempi era in gran voga il demo di Unreal Tournament, quello senza date. E' stata una delle prime cose che ho installato e quando ho visto quanto bene girava me ne sono innamorato...bhe...forse se non fosse stato il gran gioco che era non me ne sarei innamorato così, però l'impressione di vederlo ballare per la mia cameretta immagino abbia aiutato.
Cosa sto cercando di dire mettendo in campo questo pezzo di autobiografia, carne della mia carne, sangue del mio sangue, copyright del mio copyright (anche se non ho ancora capito se i diritti d'autore su di me li dentengo io o i miei genitori...)? Non lo so, credo di essere rimasto sul ciglio della via a guardare il mondo dei videogiochi scorrere davanti a me abbastanza a lungo per poter sentire, ad oggi, che mi manca qualcosa. Mi manca la nuova milestone, il nuovo ribaltamento di fronte, la nuova linea di confine. Una volta si giocava sul processore, avevi un 386 ed eri fregato, non avevi il pentium ed eri tagliato fuori e così via...poi sono venute le schede acceleratrici e/o le schede grafiche pompate che a loro volta ti segavano le gambe. Oggi? Oggi possiamo notare che i programmatori attingono a piene mani dai megahertz messi a disposizione dagli ultimi picchi così come guardano in ogni buchetto aperto dalle ultime DirectX, ma è tutto più progressivo, più pacato, la tua macchina arriva al giorno della verità proprio solo se, per inerzia, hai deciso di lasciarla invecchiare. A farmi produrre questo pensiero (sempre che ne valesse la pena) ha sicuramente contribuito il Freelancer di cui parlo in apertura di column, un gioco che sulla carta mi sembrava inaccessibile e che invece almeno nel demo ha funzionato egregiamente, tanto da stupirmi in certi frangenti. Perchè? Perchè oggi un computer di tre anni può far girare i titoli appena usciti, pagando in spettacolarità, ma non in divertimento? Un po' deve contare l'apporto dato dalle console di ultima generazione, certamente, che ha alzato la sfida per i programmatori. Ricordiamoci che XBOX e PS2 non si possono aggiornare, ma devono avere i giochi più moderni. Qualcuno addirittura, ho letto in giro, vede una fregatura nel fatto che un mattone Microsoft possa fare girare Splinter Cell pur con una configurazione superata quando invece la sua controparte PC pretende gli ultimi ritrovati della scienza. Su questo non mi pronuncio, non so quanto un'architettura dedicata possa giovare o meglio, intuisco che giovi tanto, ma non so se giova abbastanza. Oltre a questo fatto delle console (che immagino avrete già letto ovunque) però, secondo me è anche vero che l'industria dell'hardware sta cambiando. Fino a pochi anni fa l'obiettivo dichiarato era far arrivare un computer in ogni casa, ma si intendeva sempre e comunque un computer nella sua forma classica di grosso scatolone grigio, oggi invece si tende a tenere sott'occhio la penetrazione dell'elettronica più in generale, visto che praticamente qualsiasi cosa, di questi tempi, può essere usata per contrabbandare silicio. Ormai la potenza di calcolo messa a disposizione per l'utenza finale ha raggiunto un livello tale da poter coprire praticamente ogni suo bisogno (ammettiamolo, dai, nessuno a casa vuole fare simulazioni climatiche!), quello che importa vendere oggi non sono più i giri di clock, ma le porte d'accesso per ottenerli e per quanto amiamo il nostro home computing esso rappresenta ormai solo uno dei molti modi in cui si può adorare il dio silicio (e nemmeno uno dei più trendy, visto che ormai qualsiasi ragazzino può equipaggiarsi con un telefonino più potente del mio primo PC e smanettarci su per ore al giorno, ma comunque viene visto come molto meno nerd di qualcuno che rimane attaccato alla propria macchina per un tempo equivalente). Quello che voglio dire è che la corsa all'hardware non ci esaspererà più perchè ci alletteranno con tanti giocattoli diversi da una CPU di un metro quadro. Nonostante possa sembrare che il mercato VG e PC viaggi in parallelo a tutti questi nuovi input secondo me non è così, è tutto strettamente connesso e la ricaduta sul nostro divertimento preferito sarà un sostanziale rallentare dello sfruttamento hardware.
Cosa significherà ciò per noi tutti? Guardate, di noi tutti me ne importa un po' pochino, io so solo che, considerando soprattutto i generi a cui sono più appassionato, mi sa tanto che tirerò a campare col mio attuale picchio ancora per parecchio tempo, prima di tornare a pensare ad un upgrade...
La chiusura di un editoriale prolisso dovrebbe essere come minimo breve, consentitemi almeno la fugace segnalazione di una rivista dell'OffNetwork: CartaIgenicaWeb. La ho sfogliata e sebbene non tratti i nostri argomenti e usi mezzi diversi dai nostri parla pur sempre di fumetti, ignorarne l'esistenza nella tana non mi sembrava carino.

"Amici e nemici, che comodità! / villaggi di fango contro grandi città"

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