Sogni d'oro
Ma come, Gödel, e il Nuovo Grande Progetto Sovrumano di settimana scorsa? Lo abbandoniamo così? Gli diamo le spalle mentre cavalchiamo verso il tramonto e iniziano a scorrere i titoli di coda, su un fermo immagine in b/n come in un telefilm uscito da C'era Una Volta... a Hollywood (2019)?
Lo Stagista Vietnamita, dal canto suo, si conferma la voce dell'innocenza: va, Stagista, e insegna l'innocenza agli angioletti!
È l'anno 202X: Il settore del Divertimento Elettronico è ormai ridotto a una landa desolata, uno sterile deserto radioattivo popolato solo dagli ultimi disperati che scavano nella polvere alla ricerca di... Contenuti, contenuti purchessia per alimentare la bocca mai sazia del Pubblico.
(La bocca del pubblico possiamo immaginarcela come quella della pianta carnivora canterina de La Piccola Bottega degli Orrori (1986))
Si tratta di una delle conseguenze più insignificanti della Situazione presente, lo riconosco persino io. Ma è pur sempre una tristezza, tristezza su tristezza. Il Cinema va leggermente meglio, soprattutto se ormai la vostra brama di pigiamini colorati si è un po' raffreddata. Per i mostri grandi serve uno schermo grande, ed è un gran peccato che le masse brulicanti non possano vedersi King Kong e Godzilla al cinema. Eppure anche su uno schermo piccolo, o medio se siete fortunelli, questi mostri fanno una gran figura ed era da un bel po' che non mi entusiasmavo così: ne parleremo.
Ne parleremo perché oggi invece ci terrei a fissare su queste pagine un pensiero, perché non vada proprio del tutto perduto nello scorrere dei giorni. È una stupidata, tranquilli.
Il fatto è che gli streamer stanno facendo i soldi filmandosi mentre dormono. La categoria “Gente che Dorme” spopola su Twitch. E non si tratta solo di f***, ma proprio di Gente nella sua accezione più ampia: che fatto straordinario! Sarà il bisogno di innocenza delle giovani generazioni soffocate dall'ironia? Sarà semplice perversione voyeuristica? Perché caspita c'è tutto sto pubblico davanti a inquadrature fisse di gente addormentata? Cosa cercano? Possibile che siamo tutti così soli?
Le motivazioni di chi lo fa sono chiare come il sole: far soldi dormendo è il Graal di qualsiasi imprenditore di se stesso, il punto d'arrivo di tutta una carriera.
La situazione è ancora più trasparente se sul materasso è distesa una streamer callipigia/giunonica, che ha trovato un altro modo ancora di darsi ai suoi fan, tenendo accesa la videocamera 24/7 per monetizzare anche i momenti morti, a costo zero.
Ma non sta a me giudicare: internet una volta era casa mia ma ora non più, e ci capiamo sempre meno. Però mi fa quasi male la squallida solitudine di queste streamer... proprio loro, chissenefrega di chi le guarda. Sono loro a stare davanti a un obiettivo nelle loro camerette vuote allestite come un set, 360 giorni all'anno. Sono loro a farsi guardare mentre dormono, senza nulla da nascondere come il più innocente dei neonati: queste streamer in realtà castissime, spose solo del video e di nessun altro mai, sempre soggette alla spietata censura della Polizia del Pensiero di Twitch (che si distingue per il suo integralismo persino in mezzo agli altri social network).
Belle addormentate nelle loro bare di cristallo, pesci esotici in un acquario. Un urlo muto.
The lone developer
Era un altro torrido giorno a IT City e la sordida ganga del marketing si era riunita mettendo su la sua migliore faccia emozionale. Come sempre, il suo scopo era mettere le mani sui sacchi del budget della divisione e fuggire nel tramonto. In un batter d'occhio, appena nella sala riunioni erano entrati quelli della dirigenza, tutti avevano estratto i loro PowerPoint e tenevano la gente sotto mira. "Nessuno si muova" diceva il peggiore di loro, quello che andava in giro facendosi chiamare -Il designer- "adesso facciamo partire un'animazione".
Tempo pochi minuti di omini stilizzati e grosse frecce colorate e tutta la dirigenza si era letteralmente convinta che quello che stava dicendo la banda del Marketing fosse sensato e che quindi tutte quelle feature fossero necessarie all'azienda e che quell'altra cosa lì, che a occhio sembrava in realtà possibile solo con una tecnologia aliena basata sul controllo mentale, fosse fattibile. A vedere come i grandi capi sbavavano sui diagrammi a torta neanche fossero panna e cioccolato gli uomini del Marketing credevano di averla già fatta franca, ma proprio in quel momento "SLAM!" le porte della sala riunioni si spalancarono e un uomo bello, ma proprio bello, bello e affascinante, con una camicia maniche corte e dei pantaloni un po' larghi in vita ma tanto comodi entrò con passo sicuro dicendo "Scusate il ritardo, ero in un'altra call".
Lo Sviluppatore Solitario era arrivato.
Gli uomini del marketing temevano lo sviluppatore solitario, ma non erano ancora pronti a darsi per vinti. Innanzitutto provarono la classica tattica "si beh, ma non c'è ancora bisogno di scendere così in dettaglio" facendo riferimento a una slide su cui c'era scritto quattro volte semplicemente la parola COSA, ma in quattro colori diversi. Poi provarono a lavorarselo ai fianchi facendo dei sorrisini di sufficienza e facendo notare che "beh, questo non è proprio il tuo campo." Infine, quando credettero di vederlo finalmente con la guardia abbassata provarono con la terribile mossa "Tanto è come il progetto del mese scorso" (questo basandosi semplicemente sul fatto che stavano usando lo stesso template powerpoint).
Lo sviluppatore solitario incassò, schivò, rigettò, rotolando da un lato all'altro della stanza, prese tempo finché il proiettore non si surriscaldò e andò in protezione spegnendosi, spezzando l'incanto delle magiche slide su cui sembrava che i soldi zampillassero dal nulla. A quel punto, sfoderando niente più del suo taccuino moleskine si ma quello customizzato LEGO disse la tipica frase. "Ok, ma come lo testiamo?"
E' noto, infatti, a tutti gli sviluppatori solitari che seguono corsi per sviluppatori solitari (mai insieme, ognuno solo, ovviamente, per coerenza) che il marketing non riesce nemmeno a concepire il concetto di test perché nel mondo del marketing tutto è bello e buono e la gente si fida di te, ti elargisce denaro senza chiedere niente in cambio e si preoccupa unicamente del fatto che il tasto sia della corretta tonalità di blu. Di contro la dirigenza teme il testing perché è quella voce di budget che di solito, per distrazione, tende a tagliare, salvo però trovarsi con qualcuno che gli rinfaccia di averlo fatto quando il fuoco prende le fondamenta del palazzo.
La temperatura scese. Persino quello che di solito chiedeva di tenere il condizionatore alto ebbe a lamentarsi.
Infine, il più importante uomo della dirigenza disse la celebre frase "Per andare avanti magari vorremmo vedere un progetto un po' più di dettaglio." e questo bastò. Gli uomini del marketing presero le slide (comprese le copie stampate, nel 2021, che si danno in giro solo per fare scena e che nessuno apre se non per fare i pasticcetti a penna) e fuggirono a precipizio, per tornare nel loro covo.
Lo Sviluppatore Solitario guardò le loro spalle allontanarsi con soddisfazione: un altro giorno il pessimismo ingegneristico aveva trionfato garantendo della sana immobilità.
A volte credo che dovremmo ancor oggi avere una piccola quota di procedurali ingenui, meccanici, pieni di buoni sentimenti e colori puri, da far girare su e giù tanto per esplorare nuove vette di eroismo spicciolo. Va bene continuare a mandare le repliche di Jessica Fletcher e Colombo, ma forse dovremmo recuperare anche il gusto del western e di tutte quelle altre cose che oggi butteremmo via perché troppo semplici (per buttarci su dei polpettoni, al contrario, semplicistici). Certo, il soggetto dello Sviluppatore Solitario e il suo continuo cavalcare per sconfiggere le orde del marketing farebbe faville perché anche se magari le sue avventure bisognerebbe romanzarle un pochino comunque la forza dei suoi temi sfonderebbe. Mi piacerebbe lavorare un po' di più al progetto, ma poi arriva il solito tizio convinto che io non capisca niente dei gusti delle persone solo perché alla quinta stagione ancora apprezzo Riverdale. Che in fondo, dobbiamo dircelo, è ancora molto bello.
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