Una notte d'estate
Clara, inutilmente bella.
La nostra Clara è inutilmente e dolorosamente bella da sola in una stanza invasa dalle ombre della sera, rischiarata solo da uno schermo.
Clara distanziata dal mondo, assorta nelle sue cosucce, che si disfa la treccia preparandosi al sonno, tra la ciotolina di gelato e il bottiglino di aranciata amara vuoti, mentre lo zampirone esala il suo fumo insetticida.
Anche noi emergiamo ora da quel fumo e da quella penombra, all'altro capo dell'estate morente. Ma prima che muoia del tutto essa ci donerà i momenti migliori, dolce e gentile come una donna finalmente un po' più matura di una ragazzina squinternata e psicotica.
L'illustrazione estiva era dedicata quindi a Clara, smarrita come tutti in quest'estate 2020 anomala e precocemente malinconica.
Ne esiste anche una versione alternativa in alta risoluzione, in cui Clara non indossa i pantaloncini da calcio: la lasceremo là, nascosta nell'archivio dell'arte, perché nella strip non volevo accentuare la sensualità... mi interessava piuttosto trasmettere le sensazioni di una notte d'estate qualunque, in cui non si fa nulla di particolare. A quanto pare perfino Clara ha delle notti così.
Da una quotidianità all'altra: torneremo pian piano a fare FTR, cioé questo miscuglio strano tra un fumetto e un diario di due tizi sconosciuti (anche tra loro), che tanti anni fa, agli albori di internet, si chiamava... webcomic.
Niente proclami, niente programmi: penso proprio che anche in quest'annata navigheremo a vista. Se non altro, dopo vent'anni che facciamo sta roba possiamo permettercelo.
Ci sono segnali interessanti dal settore videoludico, di cui credo che parleremo in abbondanza. Oggi però voglio chiudere in fretta, e quindi mi limito a citare un giochino piccolissimo in tutti i sensi. Un giochino che dura un pomeriggio, fatto da una persona sola, che costa quasi nulla ed è oltretutto incluso in tantissimi indie bundle. Un giochino di cui abbiamo già parlato l'anno scorso, in effetti: A Short Hike.
Ebbene, ne riparlo anche quest'estate perché il suo autore ha pubblicato un aggiornamento che aggiunge la barca. Ma una barca piccola.
Eppure questo piccolo gesto ha un significato enorme: significa che A Short Hike è un'opera amata dal suo autore, che a distanza di un anno ci fa un regalino del tutto gratuito, solo per amore.
Back... from where?
Il nostro direttore è già abbastanza inquietante di per sé, ma quella volta ogni trecento anni che mostra la sua bocca è ancora più inquietante...
Bentornati, cari lettori di FTR! No, un momento, in realtà siamo tornati noi, voi siete sempre stati lì, anche perché essendo nativi digitali iperconnessi vi viene comodo mettere la vostra sagoma alla finestra aspettando che il sito aggiorni. Non è forse vero che la paura di partire è molto spesso la paura di non tornare? Eppure noi siamo tornati, perché, con una certa lungimiranza, abbiamo eretto a nostro vessillo uno degli animali più resilienti del pianeta Terra, il coniglio e quindi è veramente durissima liberarsi di noi.
E' stata un'estate decisamente strana. Nati nel 2001 credevamo di aver beccato proprio nel nostro primo anno di vita il picco del drama e che da lì si poteva andare in discesa, ma siamo sopravvissuti per un po' di anni e così oggi abbiamo potuto saggiare una situazione ancora più complicata. L'estate, però, non è cosa che si possa fermare, l'estate quando arriva arriva (come la pasqua) e allora ecco il sole (troppo sole), il caldo (troppo caldo) e quell'atmosfera frivola che ti fa smettere, a tratti, di pensare a cose importanti.
Personalmente, con la situazione organizzativamente ingestibile che c'è, la mia è stata un'estate particolarmente nerd, in cui ho recuperato molte serie TV, anime, persino videogiochi, indugiando con la scusa che il tempo libero era sovrabbondante. Non so di cosa vi parlerò nelle prossime settimane in riferimento a questi argomenti, nonostante tutto la mia situazione è, a tratti, ancora piuttosto convulsa, quindi mi servirà del tempo per riordinare le idee. Del tempo settembrino, del tempo che induca al focus e alla roba seria, del tempo, insomma, lontano dall'estate.
Si è conclusa anche l'ultima estate prima della prossima Console War. Ormai ci siamo, stiamo per vivere il nuovo cambio d'epoca del mondo dei videogiochi. Il mio parere è che questa sarà una stagione molto particolare per le console, che le vedrà soprattutto cercare una nuova identità. Abbiamo coperto abbondantemente gli eventi di presentazione che ci sono stati e abbiamo evidenziato le problematiche dei due fronti principali coinvolti. La sensazione è che Playstation e XBOX faranno di tutto per non incrociarsi e non sovrapporsi. Non li vedremo correre entrambi verso la stessa collina, ognuno cercherà di trovare una dimensione dove l'altro si è un po' tenuto indietro. Magari questa è anche la lezione imparata da Nintendo, che la sua Console War l'ha dovuta combattere in anticipo per uscire dal tonfo della WiiU e l'ha vinta semplicemente ignorando i videogiocatori per quelli che erano e andando per dei lidi tutti suoi. Certo, Nintendo ha sempre quella cosina per cui gli basta fare uscire un Mario su una qualsiasi piattaforma per fare i soldi, ma non vuol dire che anche lui si sia dovuto prendere dei bei rischi.
Altro da dire? Beh, questi mesi convulsi sono stati anche mesi in cui mi sono ritrovato a scrivere tantissimo, con diversi intenti e diversi scopi. Scrivere tanto significa che questo editoriale, che pur vi consegno tutte le settimane, finisce col rientrare in una routine giornaliera. Ogni tanto mi chiedo che senso abbia continuare a mettere in fila così tante parole anche perché, come sapete, a questo non corrisponde mai un'ossessiva ricerca di pubblico. Sono più frequenti però i momenti in cui penso come sarebbe se un giorno non mi venisse più questa voglia di scrivere e sento sempre che sarebbe un po' peggio.
Scrivere non è un atto strettamente artistico e non è nemmeno un atto necessariamente tecnico, scrivere può anche essere un moto dell'animo, una cosa che viene dalle viscere, uno sfogo. Anche quando è così non bisogna denigrarlo, come non bisogna mai denigrare mai situazioni che ci portano ad esporci, anzi, dobbiamo solo essere contenti di vedere in gesti del genere la forza delle persone che li compie.
Bene, editoriale di ritorno dalle ferie, quello che contava era salutarsi e ritrovarsi tutti in classe. Niente interrogazioni a sorpresa né compiti a casa, per oggi potete già tornare a godervi il sole. Il tempo in cui rimarrete chiusi tutto il giorno nella vostra cameretta con le tapparelle abbassate non è ancora giunto e fino ad allora un po' di abbronzatura non sarà malvista.
Cymon: testi, storia, site adminL'artista, lo scrittore serio, introduce nel mondo una cosa che non c'era neanche all’inizio. Quando Dio, in sette giorni, creò tutta questa roba, gli uccelli, i fiumi, gli esseri umani, non ebbe dieci minuti per la letteratura. "E poi ci sarà la letteratura. A qualcuno piacerà, altri ne saranno ossessionati, vorranno farla…" No. No. Non disse così. Se allora tu avessi chiesto a Dio: "Ci saranno degli idraulici?"
"Sì, ci saranno. Poiché gli uomini avranno delle case, avranno bisogno di idraulici." "Ci saranno dei medici?"
"Sì. Poiché si ammaleranno, avranno bisogno di medici che diano loro delle pillole."
"E la letteratura?"
"La letteratura? Che stai dicendo? A che serve? Dove la mettiamo? Per piacere, sto creando un universo, io, mica un’università. Niente letteratura."