Strip
serie
900, 19/01/2019 - Basso profilo
900
19 . 01 . 2019

Diavolo

Che poi, Clara, scusa, ma davvero trovi che Gödel sia vestito così male? Insomma, un po' mi sento chiamato in causa anch'io, visto che, ehm... quei vestiti glieli ho disegnati io.
Cioé, parliamone.
XOXO

Se siete quel genere di persone che crede nei “Buoni Propositi per l'Anno Nuovo” devo darvi un dispiacere.
Avevo promesso che non avrei mai toccato Diablo III. Vade retro, Diablo III!. Ovviamente invece lo sto giocando proprio or ora. Giusto in tempo per la nuova stagione (la sedicesima?! che belli i giochi vecchi come piacciono a noi!), e per l'evento annuale dell'Oscuramento di Tristram.
Accostandomi ora ad un gioco che viene limato e rifinito costantemente dal 2012, ho trovato esattamente ciò che mi attendevo: un'esperienza che scorre liscia liscia e va dritta al punto, senza inciampi di sorta, senza pause di caricamento o interfacce scomode o bug fastidiosi. Un gioco che si è evoluto nella sua forma perfetta, definitiva: un gioco Super-Sayan che ha avuto 6 anni per diventare esattamente se stesso. Non è un lusso che possono permettersi in molti.
In effetti, può darsi che sia stato l'ultimo gioco di Blizzard a ricevere questo trattamento, ora che le voci infauste e Oscure sul destino della storica casa si fanno sempre più insistenti. Blizzard infatti è stretta nella morsa d'acciaio di Activision, che vuole far soldi in fretta, altro che lavorare per 6 anni a un gioco senza (!!!) DLC o costumini a pagamento. Bungie a quanto pare è riuscita a fuggire, ma forse per Blizzard ormai non c'è più speranza: i fondatori storici l'hanno abbandonata da tempo, i nuovi padroni hanno messo in chiaro le nuove priorità aziendali.
Nulla è per sempre. Ciao, Blizzard: ci siamo tanto amati.

Lo-Rez: arte, storia, web design
19 . 01 . 2019

Il coniglio sull'oceano

Novecento! Un numero come un altro pur avendo due zeri eppure proprio no. Novecento, come il secolo breve che ci ha visto nascere e che comunque ha ospitato una buona fetta della nostra vita e che in qualche modo ci vedrà sempre come figli suoi. Novecento, come la monumentale opera cinematografica di Bertolucci che ne ha ritratto la prima metà e che sembra sempre così attuale pur dopo aver spinto via anche la seconda metà. Novecento come il pianista di Baricco (da cui il titolo dell'editoriale). Novecento, il secolo che è nato all'insegna della tecnologia, la tecnologia che poi ha portato alle guerre più feroci della storia, vero, ma che ha anche insegnato agli uomini a pensare più veloci e a guardare la luna. Novecento, che suonava bene, mica come "gli anni duemila" che non capisci mai cosa vogliono dire perché alla fine parlare degli "zero" fa troppa paura e si è ancora troppo in imbarazzo per affibbiare una qualch etichetta alla nostra epoca. Novecento, un numero che si scompone in tre x tre x cinque x cinque x due x due, così, per dire.

Novecento è una cifra mostruosa se pubblichi una volta a settimana. Se hai la pazzia di pubblicare qualcosa una volta al giorno (nel passato glorioso, c'era chi lo faceva) allora per fare novecento in fondo hai bisogno di meno di tre anni, ma se mandi fuori nuovo materiale solo una volta a settimana, anche a voler essere costanti (e noi lo siamo sempre stati) per raggiungere novecento ci vuole un mucchio di tempo, un tempo che però non mi va di dichiarare perché quello degli anni è il post di aprile.
Sono più divertenti, gli anniversari delle cifre tonde, perché non sai mai quando cadono, sono come quelle ricorrenze basate su calendario lunare che non capisci mai come gestire, perché si sfasano rispetto a tutto il resto. Oggi per esempio capita qui, nella grigia pianura che segue le feste, quando è già tutto un progettare l'estate e nulla sembra voler accadere veramente, nell'attesa che si apra il ghiaccio. E' anche per questo (forse ma forse) che ho deciso di rimuginarci, dopo aver passato anni a dire che le cifre tonde non interessavano più. Novecento, infine, è l'ultima centinaia prima del migliaio. Questo ispira forse dichiarazioni forti? Vogliamo dire qualcosa alla Leo Ortolani del tipo: FTR chiuderà con la strip 1000? Se anche lo facessimo, comunque significherebbe andare avanti ancora circa due anni, quindi non sarebbe né una dichiarazione di resa né un annuncio drastico. Vogliamo invece sperare che per la strip 1000 faremo una grande convention piena di personalità e autorità? Ovviamente no, questo no, nemmeno mille strip ci strapperanno dalla nostra misantropia e dal nostro trip di satrapi troppo intruppati (allitterazione, lezione 3).
In fondo gli ingegneri non formulano buoni propositi, solo pessimistiche previsioni quindi non vi è proprio ragione di rincorrere il numero mille che è ancora di là da venire. Viviamo la vita giorno per giorno, strip per strip, un passo dietro l'altro, anche perché vi assicuro che tirare fuori uno script di FTR ha settimana è un'attività non esattamente semplicissima, quindi il fatto che siamo ancora qui, a vederlo in prospettiva, è proprio un miracolo.

Potrei lasciare l'editoriale alla pura autocelebrazione e congedarmi, ma proprio perché ci troviamo nel mezzo della landa ghiacciata ed è tutto un prepararsi alla stagione dei frutti succosi, questa è stata una settimana dai molti trailer. Sicuramente quello che ha interessato maggiormente la popolazione è quello di Spiderman, ma come sapete io rispetto a tutti i Marvel faccio poco più che spallucce quindi non starò qui a raccontarvene. Se però volete puntare il dito su qualcosa che dovrebbe essere roba buona penso vi farebbe bene provare a fare play sul Trailer di Good Omens. E detto questo forse mi sono proprio meritato il diritto di salutarvi.

“Quando fui fuori dalla macchina mi calmai completamente. Feci una specie di bilancio: questo è il tuo secondo uomo. Hai quattordici anni. Meno di quattro settimane fa sei stata sverginata. E adesso vai a battere.”

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