Yakuza
Non è la prima volta che i nostri Ingegneri esprimono ammirazione per l'opossum e la sua abilità nell'evitare situazioni sgradevoli fingendosi morto. Magari funzionasse più spesso anche nelle vite complicate dell'animale umano!
Certo la Natura ha molto da insegnare (i Puffi lo sanno), perfino alle giovani generazioni il cui contatto più ravvicinato con il regno animale sono i video di gattini su Facebook. E, per una settimana, Annientamento. Mi dispiace un po' parlare qui di un film che non lascia alcun segno, tratto da una trilogia di libri fatti male, ma è necessario per segnalare una tendenza che invece è destinata a segnarci parecchio: i film di Netflix.
Finché le produzioni di Netflix erano confinate alle serie, nessun problema, ma ormai i film fatti da Netflix e solo per Netflix sono tanti e chi non ama le novità si è già messo a protestare. La fine del rituale di andare al cinema eccetera. L'idea di film fatti a misura dello schermo di uno smartphone, ad esempio, non mi preoccupa: la varietà non fa mai male. E del resto, faccio fatica ad immaginare un abisso più profondo di quello in cui già oggi gran parte di film fatti per uscire in sala è sprofondato.
Fare film da usare come palate di carbone per alimentare la fornace famelica dell'utenza di Netflix, e riaccendere il fuocherello dell'attenzione per un'altra serata soltanto: ecco, questo sì che mi dà un po' fastidio.
Devo poi esprimere soddisfazione per l'uscita di Yakuza 6: Song Of Life nella sua patria d'origine. Questi giochi ambientati nella malavita giapponese dei decenni scorsi, con storie molto cinematografiche raccontate nello stile di Scorsese o di Kitano, piene di padrini con il ciuffo a banana e gli stivali a punta tutti tempestati di lustrini, mi fanno impazzire.
In tutta questa gloriosa saga familiare non mancano mille passatempi dissoluti e pervertiti, come ci si attende giustamente da dei mafiosi per di più giapponesi: roba tipo il “wrestling” femminile o le “live chat per adulti” interpretate da vere attrici pornografiche.
Ma a me questa produzione di SEGA ha sempre ricordato Shenmue: in un certo senso ne è il discendente spirituale. È bastato sostituire un giovanotto onesto e ingenuo con i mafiosi, e minigiochi come la guida dei muletti al porto con i karaoke con le prostitute, per ottenere il successo commerciale. Ci voleva poco.
Impoppeolari
Non lo sono andato a vedere il film di Tomb Raider. Se fossi andato a vedere il film di Tomb Raider nel 2000, con la Jolie, tutti mi avrebbero dato del folle nerd che va a buttare via i soldi su una pirlata. Oggi invece i folli nerd che buttano soldi sulle pirlate costituiscono l'ossatura dell'audience cinematografica e allora è tutto un po' più semplice, ma ciò non significa che anche io voglia buttare via dei soldi.
Lo zeitgeist però ha portato sulle rive del coniglio una polemica che mi ha incuriosito e che mi ha suscitato delle riflessioni che mi renderebbero impopolare, se qualcuno mai le leggesse. E' bene quindi che siano qui, in questa pagina raggiunta solo da pochi eletti.
E' sorto, infatti, un mezzo pastrocchio su un tema che è, se vogliamo, assai noto in quello che è il nostro mondo, ovvero quello delle tette di Lara. In particolare si è fatto notare che Alicia Vikander, col suo fatto di non essere molto prosperosa, non coglie lo spirito del personaggio. Naturalmente questo commento è stato subito bollato come sessista e ha trasformato il seno della protagonista letteralmente in un filo scoperto quando si tratta dell'argomento Tomb Raider. Nominarlo sembra essere diventato tabù o quantomeno meritevole di pece, piume e linciaggio, secondo la classica internet way.
Ripeto che io il film non l'ho visto e lungi da me giudicare la Vikander che, a dovere di cronaca, è stata anche Oscar nel 2016, però pensare di approcciare Tomb Raider senza discutere anche della fisicità dell'attrice è qualcosa di distorto. Per la precisione è un tentativo di lavare vent'anni di sessimo connaturato a un brand, prendendosela nel momento in cui tutti gli elementi distintivi di quel brand ti tornano inevitabilmente addosso.
Emmaperò questo Tomb Raider non si basa sul Tomb Raider originale, ma sul reboot e quindi è un film estremamente più intens... no. E' un film basato su un videogioco. Ok, ricordiamo tutti la tensione narrativa che ha accompagnato l'uscita del titolo Square/Enix, con la questione stupro/non stupro, ma anche montando quella sulla produzione di questa nuova pellicola, comunque è difficile arrivare a definire il nuovo Tomb Raider più di quello che è: ovvero un film d'avventura con una ragazza come protagonista.
E halleluja, che ci sia una ragazza come protagonista! Il cinema d'avventura dei 2010 ha una enorme necessità di personaggi femminili forti, soprattutto tenendo conto di quanto manchino tragicamente all'appello in un universo, quello Marvel, che ha quasi monopolizzato l'attenzione pubblica. E speriamolo, che questo Tomb Raider ci consegni un'avventuriera a tutto tondo sicura di sé che magari abbia anche l'onore e l'onere di reggere una qualche storia. Queste speranze fanno parte di quello che ci si può aspettare da un film del genere, un film che necessariamente è fatto per l'intrattenimento, di queste cose devono correttamente parlare le recensioni. Di questo, ma anche delle tette di Lara.
I finti nerd, quelli che si aggirano per le strade di oggi, sono tutti personaggi che cercano la profondità e la cultura e che hanno sconfitto, probabilmente grazie a qualche disciplina orientale, tutte le più basse e bieche pulsioni che hanno devastato l'esistenza delle generazioni che li hanno preceduti. I Veri Nerd, quando Lara Croft arrivò sugli schermi, invece erano dei disgustosi adolescenti che tornavano abbastanza frequentemente a pensare al sesso anche quando si dedicavano ai loro passatempi. Lara Croft raggiunse una precisa posizione nell'immaginario collettivo anche per quello eppure, che ci crediate o no, non solo non rappresentò un'icona sessista, ma si fece protagonista di una rivoluzione femminista in anticipo, per certi versi, sui tempi. Tutta la cultura pulp delle eroine (che arriva negli anni 90 nei videogiochi, ma nasce ben prima nei fumetti) unisce una certa prorompenza di forme a una certa caratterizzazione estremamente forte, una sicurezza di sé e una capacità di prendere in mano il proprio destino che di per sé è un ottimo riferimento anche per ragazze adolescenti che vogliano autodeterminarsi. Lara Croft nasce dominatrice, determinata, comandante del suo team e con le tette grosse.
Io non sto dicendo che tutte le Lara Croft devono essere così o che ci sia qualcosa di sbagliato nella Vikander o nella resa del suo personaggio, io lo so che è difficile far passare questa sfumatura. Sto solo dicendo che nel momento in cui si parla di Lara Croft inevitabilmente si toccherà l'argomento delle sue tette perché se nel 2018 stiamo ancora qui a parlare con lei è merito anche di quelle. E non è così tragico come si può pensare, perché Lara Croft è stato un videogioco, è stato già un paio di discutibili film, è stato un'icona pop che ha partecipato ai concerti degli U2, è sempre vissuta in un universo che ha convissuto quasi in simbiosi con la fisicità, con la sensualità e anche con certi atteggiamenti ammiccanti.
Volete concludere che gli anni 90 sono stati orribili e che il sessismo e il maschilismo di oggi ne é figlio? Discussione interessante su cui ci sarebbe molto da dire, ma se siete di quest'idea non venite qua a rifare la verginità a Tomb Raider solo perché è nelle sale e volete venderlo nella confezione più politically correct che esista, è evidente che c'è dentro anche lui fino al collo. Chiedetevi invece perché serva un brand affermato per mettere una signorina al centro della scena e nessuno abbia il coraggio di scrivere una storia originale con una donna forte in mezzo, piuttosto delle varie opere inevitabilmente nerboruto-centriche che si vedono in giro.
Per chiudere, parlando di zeitgeist, mentre vagavo per la rete ho trovato questo articolo del 2012, una disanima del film di Tomb Raider della Jolie completamente incentrato sulle tette. Oggi forse non si potrebbe scrivere. Chiedetevi se effettivamente era così pericoloso. Chiedetevi se effettivamente oggi stiamo meglio.
Cymon: testi, storia, site admin- Risparmiate le donne! - disse il capitano russo.
- Risparmiate gli ariani! - disse un marine.
- Risparmiate i bambini! - disse una suora.
- Ma che cazzo di battaglia è, allora? - disse il capitano Hansel, e centrò un seminarista con una revolverata.