Strip
serie
839, 04/11/2017 - Perdoname
839
04 . 11 . 2017

Guerriero errante

Come dicevo, sto vergando queste righe su una pergamena che infilerò in una bottiglia di rum (vuota) per poi lanciarla nell'Oceano Pacifico, sperando che giunga fino a voi. Ma in fondo me ne frego.
Sicché quando tu o lettore vedrai questo editoriale sappi che mi trovavo sugli scogli lambiti dall'oceano di qualche remota isola australe, assediato da bestie esotiche di ogni genere. Non tutti lo sanno, ma i koala sono animali particolarmente aggressivi.

Questa vita vagabonda, da lottatore errante, mi mette in sintonia speciale con i personaggi di Street Fighter, o Omaccini Fighter V come viene chiamato dagli appassionati.
Da poco è disponibile l'ultimo personaggio a pagamento della Seconda Stagione di questo gioco esecrabile e dannato: Zeku. Infine ho trovato un personaggio gradevole senza riserve: Zeku è un ninja anziano, ma indossa abiti curiosamente sgargianti e smargiassi per la sua professione. In più può trasformarsi a piacere nella versione ringiovanita di se stesso... in questo modo Capcom è riuscita a raddoppiare il numero di costumini per un singolo personaggio da venderci dietro esborso di denaro. Grazie, CAPCOM!
Il recente annuncio del tanto agognato Arcade Mode, che uscirà a gennaio, mi ha un poco rincuorato. Forse c'è ancora una speranza di redenzione. Gioco esecrabile, gioco dannato. Capcom ha buttato al vento 30 anni di tradizione con una gestione sconsiderata di Street Fighter V, ha avuto l'arroganza di venderci a cifre esorbitanti un gioco palesemente incompleto, e poi ci ha insultato con dei chara-design non all'altezza di questa serie gloriosa.

Ma tutti meritano una seconda possibilità.

Lo-Rez: arte, storia, web design
04 . 11 . 2017

Loca locate

FTR oggi compie il miracolo di far comparire nelle sue strip addirittura dei meme che vanno tra i giovani d'oggi, quelli normali. Naturalmente però non si esime dal mischiare tale umorismo con quello che gli è più consueto. Sinceramente l'effetto paradossale che si ottiene in questi casi, oltre a rappresentarmi molto, è anche quello che mi piace di più di questo tipo di battute.
Per quello che riguarda l'impatto di una scena del genere sulla vita reale, è ben vero che negli anni il mio modo di commentare il codice si è fatto sempre più ardito. Nonostante abbia da anni deciso di commentare unicamente in inglese (a prescindere dal fatto di lavorare sempre e solo per aziende italiane) sto diventando sempre più "colloquiale" sia nel rivolgermi al mio me stesso del futuro, sia nello spiegare cosa sto facendo. Anche perché spesso quello che facciamo è imbarazzante e allora metterla un po' sul ridere aiuta a ridurre la vergogna.

Parlando di lingua inglese, già che siamo qui, mi permetto di segnalarvi questo mio racconto in lingua britanna. E' un racconto brutto, nel senso che è un racconto che ha cercato di fare qualcosa di difficile, ma tra le mie capacità intrinseche e i grossi handicap di cercare di metterli in pratica in lingua di Shakespeare, credo che il risultato sia quantomeno così così. Volevo, curiosamente, cercare di trasporre un po' dei giochi della politica italiana in un racconto di fantascienza su un mondo lontano. Perchè? Perchè credo che possano essere facilmente visti come qualcosa di esotico e perché comunque certe dinamiche (che magari fanno più riferimento alla prima repubblica che al caos attuale) sono appassionanti, come dei piccoli passaggi di Game of Thrones, senza gente che muore e culi, ma con lo stesso piglio. In ogni caso il racconto è a vostra disposizione, sappiatemi se mai dire.

Tutto questo menare il can per l'aia perché, nonostante quello che certamente voi vi aspettavate, anche questa settimana non ho nessun commento sugli avvenimenti nazional-popolari che arroventano le nostre giornate online. Devo ribadire di non sapere abbastanza di Super Mario, né di Stranger Things e quindi poter considerarmi un orso inacidito sul bordo lontano. Ho fatto, in realtà, lo sforzo di cominciare Star Trek (come vi ho detto era un atto dovuto), ma voglio riservarmi un receditoriale completo e sensato quando avrò finito la serie, anche perché il brand lo merita sicuramente. Intanto, sempre per non saper né leggere né scrivere, mi sono preso un nuovo humble bundle contenente una versione 3D del buon vecchio Oddworld. Non so, io da sempre questo tipo di operazioni le capisco poco. Un platform laterale, nato quando il mondo era tutto piatto, nel 2D mostra già abbastanza carisma perché non lo si debba passare sotto i larghi ingranaggi di un motore grafico. Non riesco proprio a capire il valore aggiunto di un passaggio del genere, senza contare che anche le cutscene, a questo punto, passano da un tagli cinematografico prodotto ad hoc, da semplici dialoghi basati sul motore del gioco. Chissà che trionfi come quello di Cup Head non facciano capire al mondo, come dice sempre Lo-Rez, che anche l'arte merita rispetto e che tramite l'arte si possono ancora realizzare cose pregevoli.

Questo editoriale, lo avrete capito, chiude qua. Non credo sia il caso di chiedergli oltre, anche perché tecnicamente, lo sto scrivendo a rotta di colla per poter riuscire ad andare a dormire... e se sto andando a dormire io vuol dire che siamo molto, molto distanti dalle ore più consone per fare attività. Vi garantisco certo la mia lucidità, ma, ahimè, non tutta la mia dedizione.

“Vincent è uno di quei ristoranti italiani vecchiotti annidati nelle strade del West Side tra il Madison Square Garden e il Plaza, ristorantini larghi tre tavoli e lunghi quattro lampadari, con arredamenti e menu che non sono quasi cambiati da prima della scoperta della rucola”

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