Strip
serie
815, 06/05/2017 - Preoccupato
815
06 . 05 . 2017

Corri, Coniglio

Ci siamo scordati del compleanno del Coniglio, che cadeva in qualche punto della settimana scorsa. Scusa, Coniglio! Ma per fortuna il Coniglio non è il tipo che se la prende. Avrà preso spunto da Gödel in questa strip.
FTR ha compiuto 16 anni, e se ne sbatte.

Tutto questo parlare di un Mister Coniglio immaginario potrebbe anche darmi un tono da scrittore affermato tipo John Updike, quindi meglio fermarsi qui.
Ho accolto con gioia un articolo sulle riviste popolari dedicato ad un tema inusuale: il minigioco della pesca nei giochi di ruolo giapponesi. Purtroppo non è quel trattatello di 40000 parole che si meriterebbe questo argomento, ma è un inizio. Magari dovrei mettermi a scriverlo io: chissà.
Ormai si tratta di un fatto di attualità, ora che giochi contemporanei come Final Fantasy XV, Persona 5 e Nier Automata (che non definirei un RPG, ma fa lo stesso) hanno fatto conoscere alle masse del nuovo millennio questa bizzarra ossessione dei giapponesi.
Una delle tante.
Ora che il mondo è subissato di giochini, ora che tutto è diventato minigioco in un certo senso, grazie ai telefoni che teniamo in mano, forse i minigiochi originari contenuti negli RPG più mastodontici non hanno più ragione di esistere. Anche Final Fantasy XV, saggiamente, ne ha portato fuori da sé la maggior parte, pubblicando separatamente un gioco del flipper per cellulare e un picchiaduro a scorrimento: ha fatto bene, ci ha spezzato il cuore ma ha fatto bene.

Lungi da noi occuparci dei fatti del mondo, però ho pescato un altro articolo molto vicino alle mie sensibilità, che sfiora questi argomenti.
(Tra l'altro, tutta questa roba me la propone Google tramite le sue stregonerie di Machine Learning: sta diventando sempre più bravo, sempre più inquietante.)
Ad ogni modo l'articolo parla di Metal Gear Solid 2, di come questo capolavoro del lontano 2001 abbia predetto con incredibile accuratezza l'epoca Post-Verità che stiamo vivendo. Mi fa piacere perché all'epoca tutti canzonavano Hideo Kojima e definivano la trama di questo titolo “il delirio di un folle”.
E oggi invece ci viviamo dentro, nei deliri dei folli.

“E fare caso /
A quando siamo felici”

Lo-Rez: arte, storia, web design
06 . 05 . 2017

Perle dell'oceano

Non ho fatto in tempo a finire di parlare del brand Nintendo settimana scorsa che questa settimana è tutto uno sperticarsi intorno a Mario Kart 8 che torna su Switch in versione deluxe.
Purtroppo, quando si parla di brand Nintendo, raramente si può parlare di un lifecycle normale, quello per cui dicono che fanno il gioco, l'hype cresce, loro lo mettono in vendita e la gente lo compra. Tutte le volte i giochi Nintendo si portano dietro le loro lunghe radici (che sono poi la forza di cui parlavo l'altra volta). Questo Mario Kart 8 Deluxe, per esempio, è una semplice conversione da Wii U con del valore aggiunto. E tu allora la fregola della gente te la immagini, è una fregola antica. E' la fregola di tutti quelli che hanno pensato non fosse il caso di comprare la Wii U, una console brutta e scomoda con poche opportunità, ma che poi quando hanno visto Mario Kart 8 hanno considerato che era proprio un peccato perderselo. Probabilmente alcuni avranno fatto il salto sulla Wii U per averlo, ma i più, tenuto conto che la Wii U è proprio brutta si saranno tenuti la voglia. Così la fregola cresce cresce e oggi quegli stessi se lo rivedono davanti, per una console bella-bella che hanno già comprato. Naturale gli si siano gettati addosso a pesce.
Ma Mario Kart 8 è un MArio Kart come Zelda è uno Zelda, insomma, sono quei giochi che vengono comprati a prescindere, che sono stupendi, sono d'accordo, ma non possono rappresentare una cartina tornasole per il mercato Nintendo specifico perché non camminano sulle loro gambe, sono nani sulle spalle di giganti.
Dobbiamo quindi aspettare ancora che escano le famose nuove proprietà intellettuali, che i misteriosi giochi sotto Unreal Engine vengano alla luce e, magari, che qualcuno decida di far fare il salto sulla Switch a qualche titolo già presente sulle altre console. Fino ad allora c'è poco di cui parlare. L'unico prodotto genuino Switch che attira l'attenzione probabilmente è ARMS. Il taglio del charadesign non mi dice assolutamente nulla, ma il gioco sembra uno di quei party game dinamici che possono fare breccia nel pubblico. C'è troppo movimento per catturare i videogiocatori classici, ma chissà, forse i giocatori classici sono stufi delle solite robe o ci sono proprio delle torme di Nuovi Videogiocatori che non aspettano altro che tirare pugni all'aria.

Sto giocando. Timidamente, ma qualcosina gioco. Ho Space Hulk - Ascension, di cui ho provato due o tre missioni, ma, soprattutto, ho avviato finalmente Grim Fandango, che era fermo nella mia libreria steam da tempo immemore. Non ho intenzione di sperticarmi su Grim Fandango fino a cose fatte o finché, quantomeno, non ne avrò visto un po' di più, ma è superfluo che vi dica cosa rappresenti per la Storia dei videogiochi. Sono già abbastanza combattuto se perdere effettivamente ore di trial and error o abbandonarmi più rapidamente alle soluzioni. La seconda soluzione può sembrare un'oscenità, ma considerando i miei ritmi di gioco attuale possiede una sua sensatezza. Vedremo cosa mi dirà il destino, il mondo e tutto quanto.

Questo editoriale chiude. Sto leggendo anche un sacco di fumetti, come non credevo. E ormai persino qui ha senso dire che sto leggendo Topolino considerando la sontuosità di storie come PK e il marchio di Moldrok. Ci sono però altre cose che stanno sui miei scaffali e che prima o poi dovrò tirare in mezzo anche qui, in modo ovviamente particolarmente noioso. Accadrà, ma non oggi.

“Troppo cielo / Troppe foglie ha buttato il pensiero / Troppi nomi per dirne uno solo / Troppe, queste lezioni di volo / Fammi scendere, portami via, via, via / Portami via con te / Portami a casa mia / Tienimi sempre”

Cymon: testi, storia, site admin