Cattiveria
Nella foga e nell'affanno di documentare la mia reazione al Nintendo Switch, la scorsa settimana, ho mancato di sottolineare la rinnovata, inusitata volgarità della nostra 800esima strip.
Non siamo certo nuovi a questi sporadici exploit di cattivo gusto (dopo 16 dannati anni non siamo nuovi a NIENTE), ma stavolta credo che la combinazione della battuta scorretta di Cymon sul delicatissimo periodo femminile, unita alla mia aggiunta personale del poster di Vampirella, ci abbiano fatto superare qualunque soglia minima di decenza.
Mi scuso quindi ufficialmente se abbiamo urtato la vostra sensibilità... HA HA HA!
Una volta, quando ero più giovane, credevo fermamente che questo sito dovesse ergersi a baluardo di integrità morale contro tutte le brutture che già allora circolavano su internet. Che ingenuità! Due minuti su qualunque social network odierno fanno impallidire le più feroci flame war consumate sui forum di quindici anni fa, e tutto il sale e tutto l'hate messi in circolo da questo colossale motore sociale oggi minaccia di consumare il mondo intero, traboccando fin nel Mondo Reale™.
Quel proposito originale quindi va affermato oggi con rinnovata fermezza, in quest'epoca di bruttezze innominabili! Questo non ha mai significato che le strip di FTR o questi editoriali debbano sottostare a una rigorosa censura PG-13: capirete cosa ce ne frega! Anzi, spesso ad esempio abbiamo divulgato i più pervertiti tra i giochini giapponesi, solo per farci due risate.
No, naturalmente mi riferisco a una missione ben più nobile, ben più importante: lasciare fuori da FTR la cattiveria, il risentimento, la polemica.
Tutto ciò non potrà passare, perché lo stroncheremo prima con la nostra Narsil fiammeggiante.
Raramente ci siamo esposti tanto su queste pagine, e dunque mi sembra giusto celebrare un altro tizio che proprio in questi giorni è uscito allo scoperto per la prima volta sul suo sito personale, nato anch'esso 15 anni fa. Coincidenza!
Il sito è l'amatissimo Fighters Generation, e l'autore è talmente vecchia scuola che si chiama The Fighters Generation Webmaster. Che tenerezza! Dunque eccolo qui, che si mostra in carne ed ossa in un video per la prima volta.
Ricordo di quando collezionavo avidamente le GIF animate con le mosse di King Of Fighters che pubblicava una vita fa. Il suo amore per le illustrazioni dei giochi di combattimento 1 vs 1 era grandissimo, come il mio, e lo ha sostenuto nella missione monomaniacale di raccoglierle tutte sul suo sito, da 15 anni. Grazie, The Fighters Generation Webmaster. Il tuo sito è un esempio perfetto di opera d'amore incodizionato, consacrata a un solo scopo e argomento, come si faceva una volta.
Credo e spero che noialtri autori non faremo mai il passo di mostrarci pubblicamente in video (!!!), ma comunque per The Fighters Generation Webmaster ho solo rispetto, ora e sempre.
Arrivano le manone
Non credo di tenerci particolarmente a recensire The Arrival, ma al momento non ho molte idee migliori e comunque ci sono alcuni interessanti aspetti (in senso più ampio) da toccare.
La trama di The Arrival (che comunque è un racconto di Ted Chiang) è una delle più vecchie dell'universo: arrivano gli alieni e fanno solo cose buffe. Come di consueto il governo americano raccatta personaggi random per gestire la crisi e così la nostra protagonista Louise, linguista, si ritrova ad affrontare la difficile impresa di comunicare con le creature venute dallo spazio (delle specie di squamose manone). Di qui alcuni avvenimenti tra cui la collaborazione con il fisico teorico Ian e altre vicende che non vi narro, così da tenere la trama lontana dal tag spoiler.
The Arrival è un film di fantascienza tutto pathos e sense of wonder. Come succedeva nell'età dell'oro pre-blockbuster del genere una larga fetta del film è dedicata all'esplorazione e alla scoperta della struttura aliena (con particolare enfasi per il canale con la gravità "a gomito" che porta alla camera dove si svolgono i colloqui). Per il resto, al netto del sottile dipanarsi della trama politica e sociale, il tutto riguarda il puro confronto psicologico tra intelligente diverse, con, a incastro, un twist non particolarmente sorprendente, ma graziosamente reso.
Il primo film che fa venire in mente The Arrival è sicuramente Contact, il riferimento letterario è di un decennio prima, l'ambizione superiore (l'esistenza di Dio), ma soprattutto cinematograficamente le due opere si innestano nello stesso ottogenere. Contact però era un film di un certo respiro, sontuoso, con delle sbavature, ma anche con dei personaggi di supporto che portano avanti la trama, alcuni innensti e qualche momento d'impatto. Da questo punto di vista, invece, Arrival fa proprio poco per andare oltre l'essere un piccolo film. Fotografia piuttosto cheap, due soluzioni per rappresentare gli alieni, mai esaltate troppo, tutta la storia si richiude intorno a Louise, lo stesso Ian è una mezza comparsa (anche se funzionale alla trama) e il resto del cast (compreso Whitaker) se ne rimane sullo sfondo.
E' un po' tutto qui il senso di The Arrival, è un film raffinato, elegante, ben scritto, ma realizzato un po' al risparmio (e non parliamo solo di effetti speciali). La cosa si sente e quando il twist di trama centrale si risolve ci si accorge che rimane poco in mano.
La cosa interessante rispetto questa pellicola è però un'altra, ovvero la direzione che sta prendendo il cinema di fantascienza di questi tempi. Ormai (lo ha dimostrato anche il risultato mediocre del secondo Indipendence Day) il cinema di Blockbuster è completamente saturato da comic movie e da qualche bizzarro brand (Transformers e, attenzione attenzione, i Power Rangers). Questo fa sì che chi ha la masochistica idea di dedicarsi alla fantascienza realizza dele opere con tutt'altro respiro. In parte si piega verso il futurismo (The Martians e anche Interstellar), in parte ci sono queste opere che puntano molto sulla filosofia. Per chi viene dalla scuola di Tarkovskij e compagni questo trend, composto di pochi ricercati titoli, potrebbe rappresentare una vera e propria nuova età dell'oro, in cui cineasti d'avanguardia cercano di realizzare opere originali, ovviamente non con altissimi budget (che, ormai è chiaro, servono si e no), ma con il corretto spirito. Il futuro più o meno prossimo ci riserva il ritorno dei figliocci di Scott (Alien e Blade Runner), vedremo come dovremo interpretarli.
Cymon: testi, storia, site admin“You can understand communication and still end up single”