Final Fantasy ai tempi dell'IKEA
I sistemisti, lo sappiamo, hanno la tendenza a drammatizzare, a far sempre un po' di teatro per darsi importanza quando smanettano le loro cosine senza dirci il perché.
Se il nostro Bob indossasse una t-shirt personalizzata, come facevamo con Neo in altre serie dei bei tempi andati, allora credo che per la strip di oggi sarebbe stata appropriata quella che dice “Stiamo alzati fino alle 4 per risolvere problemi che non sapevi neanche di avere”. O qualcosa del genere.
Causa situazioni varie della vita, è un po' che su queste pagine non parlo di Final Fantasy. Non sia mai. Oggi quindi devo rimediare, anche perché la valanga di notizie sul remake di Final Fantasy VII me lo impone.
L'ultima volta che ho menzionato il concetto platonico di un “remake” del gioco suddetto era quella volta nel 2002. Già allora registravo fedelmente la confessione di Yoshinori Kitase, che in un'intervista si lasciava sfuggire che sì, sarebbe piaciuto anche a loro tornare a lavorare sul gioco che li rese famosi in eterno.
Il video mi soddisfa pienamente, sebbene tanta gente in giro si dica preoccupata per la magrezza di Cloud, quasi fossero altrettante zie premurose. Sono sempre un po' diffidente quando la grafica contemporanea insegue il realismo più estremo, ma c'è ancora tempo per calibrare la direzione artistica e per adesso sono fiducioso. Secondo me Barrett dovrebbe essere più pompato, ma nulla di preoccupante. I chara-design davvero vitali sono, ovviamente, Tifa e Aeris: su quelli non scherziamo. Ho sempre creduto che siano entrambi brutti design ma con un potenziale notevole, espresso meglio in alcune fanart che nelle interpretazioni ufficiali. Vedremo stavolta.
Quanto alla rivelazione scioccante di cui tutti i bimbi parlano, e cioé che il gioco sarà rilasciato in forma episodica, non ci vedo nulla di male. Le prime ore di gioco, e le ultime, sono completamente lineari e si prestano naturalmente a questa struttura... le restanti centinaia di ore sono più aperte, ma per come la intendo io questi “episodi” saranno rilasci di contenuti incrementali, che aggiungeranno via via nuove sezioni di gioco sbloccate dall'avanzamento della trama.
Un pacchetto Gold Saucer che introduce il parco divertimenti con tutti i minigiochi, un pacchetto con tutta la sottotrama di Vincent (che era un personaggio opzionale anche nell'originale), cose così.
Mi sembra un compromesso realistico tra l'abbondanza di contenuti degli RPG degli anni '90, un'era fa, e la strabiliante mole di lavoro necessaria per produrre i contenuti di un titolo contemporaneo, in alta definizione e tutto il resto.
Final Fantasy XV sta richiedendo tra una cosa e l'altra un decennio di lavoro: se vogliamo mettere le mani prima su questo remake possiamo accettare di giocarlo un pezzettino per volta.
Questo è Final Fantasy ai tempi dell'IKEA.
Quella strana atmosfera d'attesa
I meme sul fatto che invece di arrivare Natale arriva Star Wars sull'internet si sprecano, ma noi non ci faremo catturare da una trappola così semplice e squallida. I film di natale, bene o male, sono sempre esistiti e sono sempre stati clamorosi, a volte anche più di quello che ci aspetta quest'anno.
Quello che fa un po' più impressione, magari, è la mancanza di qualche altro componente, che di solito, così a ridosso della festività consumistica magna, di solito fa capolino. Sembra proprio che manchi un po' dell'atmosfera, sia in termini di sottile spirito del tempo, sia in termini più prosaici, come riguardo grandi annunci e prospettive epiche.
Intendiamoci, non voglio sminuire Star Wars cercando di non far capire che la sua uscita ha un certo peso in questo periodo, ma non è Star Wars che fa il natale, Star Wars esce ora perché comunque si tratta del momento migliore per massimizzare dal punto di vista economico, ma non c'entra niente col natale, non ha neanche l'ambientazione di Hoth con la neve! Figuriamoci!
E' evidente che l'ultimo periodo è stato piuttosto pesante per quello che riguarda, principalmente, la Real Life e questo ha sicuramente compromesso il crescendo delle strenne, in un certo senso fa riflettere che qualcosa di grosso e a suo modo indolente come le tradizioni, che non hanno un vero e proprio centro, ma sono tutte un comporsi di abitudini più piccole che vengono praticate a tutti i livelli, a causa dell'andamento del mondo arrivino a esitare. E' sempre stato così? E' così solo nei tempi più bui? O questo atteggiamento oggi è favorito dal tessuto connettivo di informazione costante e continua che ci avvolge e che fa quindi si che il dolore di ogni nervo ci arrivi, per quanto periferico esso sia?
Come sapete lo spirito del tempo mi ha sempre affascinato molto, quel sottile movimento che comprende tutte le persone e che le sposta, lentamente e inesorabilmente, a volte verso un punto e a volte verso il suo opposto. Il Natale, a suo modo, è uno speciale picco di spirito del tempo, uno spirito del tempo preconfezionato che di solito funziona sempre alla stessa maniera. Invece, come abbiamo visto, è possibile che incontri una corrente contraria, cambi direzione, si modelli in modi inaspettati rispetto ciò che è la consuetudine.
Questo editoriale di FTR, pure piccolino, è stato molto filosofico. Per oggi va così e vi assicuro che di cose che vanno un po' così, oggi, ce ne sono proprio parecchie. Spero di tornare arzillo al più presto anche perché quello che abbiamo detto in apertura su Star Wars deve avere un seguito. La campagna dell'Odio è giunta alla resa dei conti.
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