Strip
serie
735, 10/10/2015 - Server is defended
735
10 . 10 . 2015

Non siamo cose

Ma infatti, Neo, anche noi ci stupiamo del tuo stupore nella strip odierna: tutti sanno che i Sistemisti sono tra le specie più fatalmente attratte dalla via del Nerd.
A proposito dei quali, devo segnalare con orrore la smodata concentrazione di “nerd” alla proiezione di un noto film di fantascienza nelle sale proprio in questi giorni. Pare che tutti gli sfigati con le orecchie a punta siano accorsi da ogni angolo, lasciando per una sera le loro camerette buie e solitarie, come attratti da un richiamo irresistibile.
Di fronte al commovente spettacolo di questa umanità derelitta, accalcata come lemming sull'orlo del precipizio, riesco a stento a trattenere le lacrime. Ma devo ricompormi, per riuscire a dire qualcosa dello spettacolo che tanto affascina le masse dei miserabili: The Martian (2015).

La storia che mi interessa di più è quella dell'uomo autore del libro da cui il film è tratto. È la sua storia l'elemento più futuristico, perché mentre i razzi li hanno sempre immaginati tutti, questa evoluzione dell'editoria e della letteratura ci ha colto di sorpresa... è emersa spontaneamente da internet come un sacco di altra roba.
Detto ciò, un film senza morti, senza cattivi, senza amore romantico, che contrappone semplicemente l'umanità alla natura senza malizia, rappresenta certamente qualcosa di nuovo e di bello per il cinema contemporaneo. Sarebbe anche quello che uno si aspetta da Star Trek, per esempio, ma che finora ci è sempre stato negato. Possiamo solo sperare che altri prendano esempio, e ci mettano ben più coraggio.

Questa scimmia cinematografica mi spingerebbe ora a parlare del miglior film degli ultimi decenni, che è Mad Max: Fury Road. Stranamente passato sotto silenzio in queste colonne all'epoca della sua uscita, nondimeno questo film mi ha segnato profondamente. Più che altro mi ha aperto gli occhi sulle reali possibilità della cinematografia, e su quello che ci stiamo perdendo, obnubilati da una marea di opere soltanto mediocri. Ma il mio tempo qui è finito: per sentirvi raccontare dei meriti artistici e soprattutto ideologici del film potete vedere ad esempio qui.

Lo-Rez: arte, storia, web design
10 . 10 . 2015

It's nerdy time

RIspetto a quando è cominciato, dieci anni fa, oggi Doctor Who è un po' più diffuso anche qui in Italia, non tanto per il suo galoppante successo UK, ma per aver sfondato, all'incirca all'altezza di Smith, negli Stati Uniti. Non farò tanto lo snob, perché alla fine, seppur con un percorso diverso, anch'io ho cominciato ad appassionarmene come si deve solo a un certo punto, imponendomi un recuperone di cinque anni. Nonostante tutto ciò, comunque, la battuta che regge questa strip è un po' da appassionati, visto che per quanto ripetuta a varie riprese, non è mai considerato uno dei meme base della serie. Spero qualcuno l'apprezzi e, per la mia solita deriva elitaria, spero siano in pochi.

Possiamo archiviare la settimana appena trascorsa come nerd, perché mercoledì siamo andati a vederci Nausicaa nella valle del vento al cinema. Il progetto di riproposizione dei classici Ghibli è in corso già da qualche annetto e non ci sono molti motivi per tornarci su. Quello su cui è più interessante riflettere, riguardando oggi i capolavori di Miyazaki, è il modo in cui, in un modo o nell'altro, rappresentino una solida base di gran parte degli anime moderni. Se dovessi partire con uno dei miei saccenti receditoriali, mi verrebbe facile classificare Nausicaa come un cartone di umani contro mostri brulicanti e polposi (tò uno a caso).
Fortunatamente, però, l'epoca di Miyazaki era meno soggetta alle classificazioni, alle rifiniture per entrare in target e ai tagli d'accetta che funestano l'oggi e quindi Nausicaa, anche semplicemente sul piano narrativo, offre spunti a molti livelli, tutti ottimamente equilibrati. Insetti disgustosi, si, ma anche mondi industriali devoti alla guerra, rivolte, spadaccini solitari, grandi macchine volanti e biorobot colossali. Erano anni più selvaggi, quelli, in cui la fantasia poteva spaziare senza timore. Certo, Miyazaki rimane un genio e difficilmente altri avrebbero potuto realizzare tanto, ma qualsiasi autore, probabilmente, in quei tempi aveva un potenziale che oggi gli autori si sognano, sia perché guardati a vista da un sistema industriale che non gli permette di rischiare, sia perché ormai inquinati e contaminati da un immaginario consolidato, difficilissimo da scrollarsi di dosso.

Non vuole però essere Nausicaa il momento nostalgia come si deve, perché per quello c'è l'articolo su System Shock su Multiplayer.it. L'articolo, ancor prima del gioco, perché al di là del titolo trattato anche il testo riporta tanti spunti interessanti. Poi vabbè, System Shock è un'altra cosa di cui non si discute. Ai tempi non ebbi modo/tempo di giocarlo per infinite questioni tecniche, ma il suo peso nella storia è noto a chiunque abbia qualche annetto. Se decidete di avvicinarvici da imberbi, però, state in guardia. Quando vi dicono che è macchinoso non intendono che è macchinoso come nel mondo moderno, cioè devi cliccare su due cose per fare un'azione, ma macchinoso come si intendeva una volta, in cui devi accettare che giocare è un po' come vagare per l'interfaccia di Word, in cerca del pulsantino per formattare come si deve. E, guarda un po', anche così è bellissimo lo stesso.

“Land of the lines, of the years below still lies. / You are the truth they denied. / Run like the sea, tangled there in porcelain. / Under the stars you begin.”

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